Senza dubbio l'idea di utilizzare accoppiamenti a trasformatore con lo stato solido (specie ai giorni nostri) può apparire a dir poco bizzarra. Ma considera che lo "Zeus" e le sue varianti "proprie" sono degli oggetti molto particolari, completamente diversi da praticamente qualsiasi altro amplificatore "convenzionale", presente o passato, a tubi o SS che sia.
Negli "Zeus" e derivati infatti l'uso dei trasformatori non è stato dettato da esigenze di (dis)accoppiamento tra gli stadi, adattamento al carico, ecc. Il loro compito primario e fondamentale è invece un altro: quello di
fornire tutto il guadagno in tensione necessario! Tutti gli stadi attivi sono solo dei semplici "buffer" a guadagno unitario (follower), che forniscono la potenza necessaria amplificando esclusivamente in corrente.
Interpretando le parole di Susan, ritengo che l'idea alla base di tutto sia che il rapporto di trasformazione è comunque una costante, indipendente da tutti quei fenomeni dinamici (variazioni delle caratteristiche con il punto di lavoro istantaneo, effetti termici, modulazioni indotte sulle tensioni di alimentazione, ecc) che al contrario, inevitabilmente, alterano continuamente le "prestazioni" di qualsiasi amplificatore di tensione basato su dispositivi attivi.
Ovviamente per contro ci sono tutti i problemi dovuti a limiti e difetti dei trasformatori reali, in particolare quelli legati al nucleo (fenomeni di isteresi e saturazione) ma, almeno per quanto ci riguarda, si tratterebbe di problemi meno "gravi" (all'ascolto) e più facilmente gestibili. In breve, un ampli che ottiene il suo guadagno in tensione unicamente attraverso dei trasformatori "suona" (dovrebbe suonare...) meglio di uno in cui viceversa questo è ottenuto (in tutto o in parte) per mezzo di dispositivi attivi di qualunque genere ed in qualsivoglia configurazione (per lo meno, grosso modo questa sembra essere la sua tesi).
Altri indubbi vantaggi sono l'estrema semplicità circuitale e l'assenza di "ground loops" tra gli apparecchi grazie all'isolamento galvanico offerto dai trasformatori in ingresso.
hobbit ha scritto:ma poi si introducono altri problemi, tra i quali i costi e gli ingombri e i pesi.
pesi ed ingombri non mi sembrano un grosso problema, specie considerando che non sono poi così "esagerati". Anche i costi possono essere ragionevolmente contenuti.
Certo, se si usano
i ferri che Sowter ha creato appositamente per lo Zeus i costi salgono sensibilmente (pur restando ben al di sotto del costo di un set di ferri di analoga qualità per un valvolare...) ma non è affatto necessario utilizzare quelli. I "ferri" proposti ed utilizzati originariamente da Susan hanno costi tutt'altro che elevati. I suoi speciali TU fai-da-te per lo Zeus sono estremamente semplici, si possono facilmente avvolgere in casa senza bisogno di attrezzature particolari, con materiali facilmente reperibili a basso costo. In alternativa, molti hanno utilizzato comuni TA di ogni genere e tipo per tutte le funzioni.
Vale la pena aggiungere che, dati i ridotti rapporti di trasformazione impiegati e le bassissime impedenze con cui vengono pilotati, in questi circuiti i trasformatori si trovano a lavorare in condizioni molto più "facili" e vantaggiose rispetto a quelle incontrate dai "ferri" comunemente impiegati nei circuiti valvolari, per cui le loro caratteristiche risultano molto meno critiche.
hobbit ha scritto:Riguardo il problema della stabilizzazione termica se si usano i mosfet laterali come quelli che ho linkato (molto economici) è risolta alla radice.
comunque si tratta di problemi che sono già stati affrontati e risolti nelle varie varianti dello Zeus, sia con i laterali che con i verticali (e più di recente con i depletion).
Stesso dicasi (almeno a sentire l'autore, che in questo caso non è Susan) per quanto riguarda la recente versione "povera" a BJT citata nel mio post precedente (presumo che i diodi inseriti nel circuito di BIAS, verosimilmente posti in contatto termico con i finali, assolvano proprio quella funzione).
Ricordo (a beneficio di chi eventualmente non lo sapesse) che lo "Zeus" non è una idea recente né tanto meno che esiste "solo sulla carta", ma un progetto maturo e ben collaudato (le prime versioni risalgono ai primi anni '90), di cui sono state già realizzate con successo e soddisfazione una infinità di repliche in mezzo mondo...