No! non intendevo una tipologia circuitale per la cancellazione dell'hum come quella che mi hai indicato che prevede tra l'altro almeno un paio di potenziometri, pensavo invece di usare, per uscire dal catodo, 2 diodi in antiserie e verificare se praticamente si potesse attenuare la rumorosità proveniente dall'alimentazione del filamento indipendentemente dalla sua tipologia di filtraggio : LCL oppure CLC che sconsigli ai fini auditivi in quanto l'impedenza d'uscita dello stesso alimentatore dovrebbe essere alta ( che poi sarebbe quella che avrei in mente di attuare per non usare 2 induttanze...)gluca ha scritto:qualcosa del genere?stereosound ha scritto:Tornando all'alimentazione dei filamenti della 300B se si usassero due diodi in antiserie uscenti dal catodo
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Re: Biamplificatore-prima parte
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Re: Biamplificatore-prima parte
non credo funzioni
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Re: Biamplificatore-prima parte
Max intendi quello schema presente sul libro russo delle valvole mi sembra in una GM70?
Se hai lo schema di cui parli lo posti![Wink :wink:](./images/smilies/emoticon-0105-wink.gif)
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Re: Biamplificatore-prima parte
Si è più o meno sullo stesso principio ma senze nessuna regolazione dell'hummrttg ha scritto:Max intendi quello schema presente sul libro russo delle valvole mi sembra in una GM70?
Se hai lo schema di cui parli lo posti
tramite un potenziometro.
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Re: Biamplificatore-prima parte
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Re: Biamplificatore-prima parte
Si ! lo schema è quello Tiziano ...il potenziometro in questo caso dovrebbe ottimizzare l'hum. Non si capisce dallo schema però se il filamento è alimentato in alternata : se fosse così sarebbe certamente uno svantaggio ed i 2 diodi all'uscita del catodo aiuterebbero la riduzione del rumore .
Mentre nel caso i filamenti fossero alimentati in continua e filtrati ad es con un CLC o LCL di buona fattura, la presenza dei 2 diodi darebbe effettivamente un vantaggio ai fini della sola riduzione del rumore e il potenziometro sarebbe veramente necessario![Thinking :?:](./images/smilies/emoticon-0138-thinking.gif)
Mi pare di ricordare,se non erro, che quel testo russo diceva che quei due diodi miglioravano il rumore di ben 6dB... ma non ricordo se facesse riferimento anche al tipo di alimentazione dei filamenti.
Mentre nel caso i filamenti fossero alimentati in continua e filtrati ad es con un CLC o LCL di buona fattura, la presenza dei 2 diodi darebbe effettivamente un vantaggio ai fini della sola riduzione del rumore e il potenziometro sarebbe veramente necessario
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Mi pare di ricordare,se non erro, che quel testo russo diceva che quei due diodi miglioravano il rumore di ben 6dB... ma non ricordo se facesse riferimento anche al tipo di alimentazione dei filamenti.
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Re: Biamplificatore-prima parte
Lo schema dell' alimentatore non è presente nel libro da dove proviene lo schema... mi sembra che Natali avesse cercato informazioni sui forum russi senza fortunastereosound ha scritto:Si ! lo schema è quello Tiziano ...
Mi pare di ricordare,se non erro, che quel testo russo diceva che quei due diodi miglioravano il rumore di ben 6dB... ma non ricordo se facesse riferimento anche al tipo di alimentazione dei filamenti.
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Re: Biamplificatore-prima parte
Per alimentare i filamenti dei 2 DHT potrei utilizzare lo schema di Rod Coleman che comprende insieme un Giratore ed un CCS che pilotano gli stessi con i vantaggi di entrambe le soluzioni.
Per la 300B sono necessari 9 volt(raddrizzati e rettificati) per poter usare questo circuito regolatore.
Dovrei valutare l'aggiunta di un altro TA specifico a 2 secondari da almeno 7-7,5V -2A cad...ma dove lo metto?![Sad :sad:](./images/smilies/emoticon-0101-sadsmile.gif)
Per la 300B sono necessari 9 volt(raddrizzati e rettificati) per poter usare questo circuito regolatore.
Dovrei valutare l'aggiunta di un altro TA specifico a 2 secondari da almeno 7-7,5V -2A cad...ma dove lo metto?
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Re: Biamplificatore-prima parte
per le 6C33C in SE dai una occhiata qui: http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=4728 (ed al precedente http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=1049 da cui questo deriva direttamente).stereosound ha scritto:Visto che certamente avrai avuto modo di usare o provare le 6C33C...B o SV ...cosa ne pensi di questi tubi usati in SE o SEP?
L'oggetto è (relativamente) economico e, sebbene per i miei soliti problemi di tempo sia rimasto ancora allo stadio di prototipo grezzo, a diversi stadi di evoluzione ha viaggiato per vari Bottom (oltre che per le sale di ascolto di diversi amici) e continua a darmi molte soddisfazioni.
L'SEP lo escluderei decisamente (il parallelo lo vedo eventualmente possibile solo in un OTL). Se ti serve più potenza e non hai preconcetti ideologici, è un tubo che casomai vedrei molto meglio in PP ("inchiodato" in classe A se vuoi mantenere una qualità da SE).
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Biamplificatore-prima parte
Si ,avevo già letto qualcuno di quei 3D riguardanti la 6C33. In effetti mi solletica/va l'idea di poterla utilizzare in SE per poter disporre di una 15ina di w. La linearità però non è il suo forte a giudicare dalle curve caratteristiche di uscita. Per ora aspetto di completare questo primo pezzo e poi deciderò quale strada prendere, la prima ipotesi rimane sempre valida: quella della bella e musicalissima 211 magari NOS.
Ora sono in attesa e devo sciogliere il dubbio su quale scelta adottare per alimentare i filamenti delle 300B...lo schema Coleman( giratore + ccs) sopra citato credo sia l'ottimale e dato che sono in gioco...![Smile :smile:](./images/smilies/emoticon-0100-smile.gif)
Vi terrò aggiornati!
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Re: Biamplificatore-prima parte
si, indubbiamente al crescere della potenza la 6C33 tende a sputare fuori quantità industriali di 2a armonica... ma praticamente fino al clipping c'è quasi solo quella. Che ci si creda o meno, all'ascolto la cosa non disturba affatto.stereosound ha scritto:La linearità però non è il suo forte a giudicare dalle curve caratteristiche di uscita.
mmmh, non so.stereosound ha scritto:la prima ipotesi rimane sempre valida: quella della bella e musicalissima 211 magari NOS.
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Oh, un problema da non trascurare, con la multi-amplificazione, è il diverso spettro di distorsione delle diverse vie. Molti (tra cui ad es. anche Chiappetta, tanto per fare un nome noto) sostengono fermamente che usare amplificatori con spettri e "modi" (dinamiche) di distorsione sensibilmente diversi (ad es. triodi e pentodi, SE e PP, tubi e SS, ecc) sulle diverse vie porti a risultati devastanti dal punto di vista della qualità del suono percepito.
Da quel poco che ho capito dei meccanismi percettivi umani, potrebbero non avere affatto tutti i torti...
Ciao, Paolo.
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Re: Biamplificatore-prima parte
La condizione che mi sono posto è che ogni ampli deve poter lavorare anche a gamma intera , indipendentemente l'uno dall'altro se necessario...UnixMan ha scritto:
mmmh, non so.Per quella che è la mia pur limitatissima esperienza, la 211 "ha" (può dare) una gamma media e alta spettacolari ma, probabilmente a causa dell'alta rp e quindi delle inevitabili limitazioni del TU, in basso tende ad avere problemi. Vero però che tu non la useresti a gamma intera, quindi potresti sacrificare le gamme più alte per ottimizzare quella bassa. Ma per le vie basse io tenderei comunque a considerare tubi con rp più basse (almeno la "cugina" 845, per stare su un tubo simile).
La 211 non l'ho mai ascoltata mentre ho ascoltato più volte la 845 in varie versioni anche di svariate migliaia di euro di costo. Avendo realizzato già un paio di SE di gm 70 mi piacerebbe cambiare tubo tanto per diversificare la componentistica. Devo dire però che la gm ha dei bassi quasi "tremendi" in senso buono (non credo di esagerare) e rispetto alla 845 non ha nulla in meno...la 211 sarebbe certamente più dolce e moderata ma anche estesa se ben interfacciata col giusto TU ,da almeno 10 k di impedenza primaria, che potrebbe essere realizzato in anche in buon permalloy.
Questo è certamente vero se la bi o multi amplificazione viene applicata in modo disomogeneo(non voglio semplificare questo aspetto con l'uso di questo termine)...la percezione non può correggere facilmente riproduzioni "scollate"...ma questo può anche succedere con sistemi di diffusori multivia non correttamente dimensionati nei tagli ed equilibrati nella componentistica.UnixMan ha scritto:
Oh, un problema da non trascurare, con la multi-amplificazione, è il diverso spettro di distorsione delle diverse vie. Molti (tra cui ad es. anche Chiappetta, tanto per fare un nome noto) sostengono fermamente che usare amplificatori con spettri e "modi" (dinamiche) di distorsione sensibilmente diversi (ad es. triodi e pentodi, SE e PP, tubi e SS, ecc) sulle diverse vie porti a risultati devastanti dal punto di vista della qualità del suono percepito.
Da quel poco che ho capito dei meccanismi percettivi umani, potrebbero non avere affatto tutti i torti...
Questa è una delle ragioni per cui è più facile e limitatamente più redditizio orientarsi sui full-range.
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Re: Biamplificatore-prima parte
Oggi ho collaudato i regolatori dei filamenti DHT Coleman con Giratore e CCS che ho deciso di inserire su questo ampli dato che la 300B per suonare correttamente deve essere alimentata con un generatore ad alta impedenza meglio se a corrente costante ed ,allo stesso tempo,la rumorosità dovuta alla stessa alimentazione deve essere mantenuta veramente molto bassa ,praticamente inascoltabile. Ho preferito questa soluzione in quanto è certamente il miglior compromesso tenendo presente gli aspetti tecnici sopra citati . Infatti alcuni apparecchi autocostruiti che utilizzano DHT ,anche se ben suonanti, possono essere affetti dall' hum che è abbastanza fastidioso soprattutto negli ascolti a basso volume con diffusori ad alta efficienza, ed alla lunga tendono a stancare.
Ovviamente devo aggiungere un ulteriore TA dedicato (toroidale) con 2 secondari a 7,5vol 2.5A in arrivo.
Ovviamente devo aggiungere un ulteriore TA dedicato (toroidale) con 2 secondari a 7,5vol 2.5A in arrivo.
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Re: Biamplificatore-prima parte
Nel pomeriggio ho ultimato alcuni controlli ed ho assemblato finalmente il TA dedicato ai filamenti delle 300B che alimenta i due regolatori Coleman. La regolazione fine è stata fatta a circa 4.9 volt dopo un certo tempo di funzionamento. L'unico inconveniente nel montare questi regolatori sta nel fatto che nella fase di riscaldamento del DHT si ode un leggero rumore sui diffusori dato che l'anodica risulta anticipata di alcuni sec
rispetto all'alimentazione a regime dei filamenti che impiega più tempo (oltre 10 sec). Posto alcune foto del lavoro eseguito che spero non richieda ulteriori interventi.
Qualche altra misura,nel limite del possibile,verrà fatta non appena avrò più tempo e voglia e farò a breve anche una prova d'ascolto accurata.
rispetto all'alimentazione a regime dei filamenti che impiega più tempo (oltre 10 sec). Posto alcune foto del lavoro eseguito che spero non richieda ulteriori interventi.
Qualche altra misura,nel limite del possibile,verrà fatta non appena avrò più tempo e voglia e farò a breve anche una prova d'ascolto accurata.
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Re: Biamplificatore-prima parte
Bel lavoro!
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presumo sia superfluo dirtelo, ma sarebbe il caso di ritardare l'anodica...stereosound ha scritto:L'unico inconveniente nel montare questi regolatori sta nel fatto che nella fase di riscaldamento del DHT si ode un leggero rumore sui diffusori dato che l'anodica risulta anticipata di alcuni sec rispetto all'alimentazione a regime dei filamenti che impiega più tempo (oltre 10 sec).
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Re: Biamplificatore-prima parte
UnixMan ha scritto:Bel lavoro!![]()
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presumo sia superfluo dirtelo, ma sarebbe il caso di ritardare l'anodica...stereosound ha scritto:L'unico inconveniente nel montare questi regolatori sta nel fatto che nella fase di riscaldamento del DHT si ode un leggero rumore sui diffusori dato che l'anodica risulta anticipata di alcuni sec rispetto all'alimentazione a regime dei filamenti che impiega più tempo (oltre 10 sec).
Hai perfettamente ragione! in effetti è la cosa più logica ed eviterebbe quella breve fase(qualche sec) di transizione ,avevo anche pensato di inserire un time delay ( 10 sec) sul'anodica ma non ho molto posto disponibile per questo circuito aggiuntivo. Mettere un interruttore manuale in alternativa non mi garba molto... Vedrò comunque come posso fare! mi rimane un angolo disponibile che potrei sfruttare a tal proposito.
![Smile :smile:](./images/smilies/emoticon-0100-smile.gif)
La raddrizzatrice che si vede nella foto non è la 274B(che ho già disponibile) ma una 5Z3P che sto usando per le prove ,sarà comunque sostituita successivamente.
Gli zener da 50W per la polarizzazione automatica delle 300B dissipano il loro calore direttamente sullo chassis in alluminio (come vedasi dalle viti esterne tra le valvole preamplificatrici e finali) come pure i regolatori dei filamenti : dopo circa un'ora il telaio è caldo ma non raggiunge temperature particolarmente alte.
Il cordone di massa,che è realizzato con rame da ca 3mm di spessore puro al 99.90% (capillare utilizzato nei circuiti refrigeranti) , ha come centro stella direttamente gli anodi degli zener di potenza che sono montati su un'unica piastra in ottone.
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Re: Biamplificatore-prima parte
una soluzione semplice può essere quella di utilizzare un relè ritardato industriale...stereosound ha scritto:Hai perfettamente ragione! in effetti è la cosa più logica ed eviterebbe quella breve fase(qualche sec) di transizione ,avevo anche pensato di inserire un time delay ( 10 sec) sul'anodica ma non ho molto posto disponibile per questo circuito aggiuntivo.
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Re: Biamplificatore-prima parte
piero7 ha scritto:che bel lavoro!
Si... mi sembra ben costruito anche se mi interessano molto di più le prestazioni sonore che non dovrebbero essere malaccio... Per il momento mi sono solo limitato a qualche controllo strumentale dato che devo fare ulteriori verifiche prima di farlo suonare con una catena audio. Mi spiace solo aver dovuto inserire gli zoccoli octal al contrario (in effetti non sono montati dall'interno come avrebbero dovuto in quanto,per errore,mi sono usciti i fori più larghi e non perfettamente rifiniti).
Infatti! ne ho uno disponibile in miniatura recuperato da un piccolo apparecchio dismesso. Credo di poterlo utilizzare tranquillamente anzichè realizzarne uno dedicato.UnixMan ha scritto: una soluzione semplice può essere quella di utilizzare un relè ritardato industriale...
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Re: Biamplificatore-prima parte
Ho sistemato oggi pomeriggio il mini temporizzatore che ritarda l'anodica di ca 60 sec affinchè l'alimentazione dei filamenti delle 300B abbia tempo sufficiente per arrivare a circa 5v di regime ( il dht filament da me utilizzato impiega almeno 20-25 sec per stabilizzarsi, ma è meglio far passare circa 1 minuto ). Ho trovato un spazio adatto per inserirlo in prossimità dell'accensione. Domani penso di effettuare la prima prova di ascolto per valutare se le premesse fin qui verificate abbiano un riscontro pratico qualitativo fermo restando l'utilizzo esclusivo di componentistica commerciale dal costo abbordabile...
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