ho realizzato l'ampli SE EL34 di nuova elettronica

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
Teslacoil
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Messaggio da Teslacoil »

Hola All!

Mi sono registrato ieri e questo e' il mio primo messaggio al gruppo e
contemporaneamente QUESTO E' IL MIO PRIMO AMPLIFICATORE HI-FI VALVOLARE! :)

Per una sorta di coincidenze del destino, senza neppure averlo pensato
o immaginato prima, mi sono ritrovato ad autocostruire un amplificatore
valvolare in classe A con EL34 con i trasformatori in aria! :)

NON ho avuto modo di pensarci prima o chiedere informazioni su quale
poteva essere lo schema piu' adatto, mi sono semplicemente trovato nelle
condizioni di scambiare un sacchetto di condensatori HV che avevo recuperato gratuitamente tempo fa con tutti i materiali necessari per
realizzare un amplificatore valvolare partendo dallo schema LX1240 di Nuova Elettronica, il precedente proprietario aveva piu' volte tentato senza successo di farlo funzionare e alla fine ci aveva rinunciato. :D


Bando alle ciance, preciso subito che NON si trattava del kit completo
di nuova elettronica ma semplicemente delle 4 valvole, dei due trasformatori di uscita ( fatti avvolgere in aria da www.autocostruire.com
), zoccoli e la manciata di componenti passivi necessaria per realizzare il circuito senza mobile, circuito stampato e componenti dell' alimentatore ( alla fortuna c'e' un limite dopotutto! ) :p
Mi sono buttato a capofitto nella sua realizzazione, per evitare rischi di ronzii, autooscillazioni o magagne varie ed eventuali ho cercato di realizzare un cablaggio per quanto piu' possibile compatto, con i componenti disposti razionalmente, i fili corti e una massa consistente sotto forma di piano metallico.

Parto dal principio, per mia comodita' ho pensato di organizzare la costruzione in "blocchi" separati da inserire poi tutti in un unico mobile in
legno; ciascun blocco doveva essere formato da un rettangolo di basetta di vetronite completamente ramata da un lato e verniciata di nero dall' altro, chiaramente il lato nero e' destinato all' uso estetico esterno e quello ramato ad uso di piano di massa interno.......
prima di iniziare il cablaggio ho voluto verificare se questa soluzione poteva ritenersi valida, ho provato dunque a verniciare un ritaglio di vetronite con bomboletta spray acrilico nero opaco..... in un paio di mani il risultato e' stato perfetto.......... e' ora di costruire!

Ho tagliato due pezzi di vetronite rettangolari identici, con una fresina ho
realizzato i fori per gli zoccoli delle valvole e successivamente ho segnato con una matita i fori per le viti ma, prima di trapanarli, ho notato che i supportini metallici degli zoccoli erano decisamente un po troppo bruttini per essere messi a vista, decido quindi di metterli al di sotto ed ancora volta mi blocco alla ricerca delle viti esteticamente "piu' belle" che ovviamente NON avevo in casa.......
per farla in breve, ho notato che il metallo dei supporti era saldabile e senza pensarci due voltel' ho saldato brutalmente sulla vetronite dal lato cablaggi....... una soluzione un po particolare ma certamente veloce ed esteticamente validissima! :p


Passate le seghe mentali estetiche, mi sono buttato a capofitto nel cablaggio del circuito sfruttando per quanto possibile i terminali degli zoccoli e dei componenti incollati a zampe all' aria come ancoraggi, nei punti in cui questo NON e' stato possibile ho usato le solite pagliette per cablaggi isolate in bakelite ( naturalmente saldate alla basetta senza fori e viti! ), due ore dopo mi stavo gia' gustando il suono di uno dei due canali!
Ho ripetuto le medesime operazioni anche per l' altro modulo gemello, lo ho collaudato separatamente e quindi e' giunto il momento di pensare al mobile....
NON possiedo le competenze necessarie per realizzare un mobile di legno
di qualita' adatta, ho quindi semplicemente raffazzonato su quattro pezzi di legno assiemando un mobile super-provvisorio ed ho telefonato ad un amico mobiliere, anc' esso autocostruttore ( che si e' subito detto disposto
a realizzarmi un super-mobile gratuitamente se gli avessi prestato l' ampli
per un mesetto, giusto il tempo per provarlo, ascoltarlo e........ COPIARLO naturalmente! ) :p


Allo stato attuale delle cose e' venuto cosi:



Immagine

Visto dall' interno



Immagine

Visto dall' esterno



Immagine

uno dei due moduli amplificatori, il connettore RCA nero e' quello d' ingresso, il connettore RCA bianco riporta invece il segnale in uscita dal trasformatore per la controreazione



Iniziano ora le dolenti note:
innanzitutto preciso che NON ho ancora realizzato un alimentatore decente per questo ampli, per ora sto usando un vecchissimo alimentatore per apparati valvolari che avevo costruito quando avevo 16anni.
tale alimentatore era in origine provvisto di doppio diodo a valvola 5U4GB, valvola che pero' nel corso degli anni ha avuto "qualche piccolo problema tecnico strutturale" ( insomma, il vetro e' sottile e fragile, vi sara' capitato anche a voi di romperlo per errore! ) ed e' stata sostituita con due volgarissimi diodi 1N4007.
purtroppo l' induttanza originale e' andata perduta e in laboratorio NON avevo a disposizione altre induttanze adeguate; ho tamponato il problema
in qualche modo abbondando un po con la capacita' di filtraggio ed inserendo due induttanze totalmente sottodimensionate...... in capacita' sono arrivato a 4,8mF ( leggi MILLIFARAD!!! ) parallelando un po di bei cilindroni switching-grade;
forse ho esagerato un tantino con la capacita' visto che l' ampli mi rimane
acceso e sonante per una decina di secondi a spina disinserita ( nota: si spengono anche i filamenti in contemporanea! ) ma e' ancora possibile
percepire un lieve ronzio di rete se si avvicina l' orecchio al woofer della
cassa acustica senza segnale di pilotaggio, alla prossima fiera vedro' di recuperare le induttanze giuste.


Mi sembra proprio che le due valvole stiano soffrendo un po troppo!

una delle due valvole presenta un lieve arrossamento sulla placca e
emette una discreta luminescienza azzurra sul vetro in corrispondenza dei fori sulla placca ( i due fenomeni sono lievi e visibili solo al buio o cmq con luminosita' ambientale decisamente attenuata ), l' altra valvola invece apparentemente sembra funzionare correttamente ma, guardando al suo interno attraverso le fessure, si nota che alcune spire della griglia2 sono incandescienti ( il fenomeno appare solo su tre spire, o perlomeno cosi'
sembra guardando dalle fessure! ) :(
Preciso che le valvole sono entrambe NUOVE, costruite nel 2001, marca Electro Harmonix ed usate solo in questo amplificatore da un paio di settimane.


Immagine

Immagine


Su questo stesso forum ho trovato questo topic.......
http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=125

Parla di come modificare l' ampli di nuova elettronica, quello che pero' mi chiedo io e questo: le modifiche proposte possono essere valide anche con i miei trasformatori di uscita in aria???


Consigli?
Richieste?
Incoraggamenti?
Insulti? ( senza esagerare pls! )

Ringrazio in anticipo chi avra' la pazienza di rispondermi ( e di leggere il mio lungo messaggio! :) )

Ciao!
Fabio.
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In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
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Messaggio da danilo »

Ciao e benvenuto.
Intanto complimenti, per essere il primo valvolare mi pare che tu debba essere decisamente contento.
Per i consigli invece c'è chi è più bravo di me!
Ciao

P.S. conoscevo già il tuo sito, interessante o meglio....eletrizzante :)

Danilo
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Messaggio da vexator »

SEI TROPPO FORTE!!!

appena ho un po' di tempo mi guardo bello bello il tuo sito

Giovanni

MEMENTO AVDERE SEMPER
A presto,
Giovanni De Filippo

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Messaggio da plovati »

Parla di come modificare l' ampli di nuova elettronica, quello che pero' mi chiedo io e questo: le modifiche proposte possono essere valide anche con i miei trasformatori di uscita in aria???
in linea di principio si,
nella pratica un trasformatore di uscita avvolto in aria mi lascia scettico.

Un banale trasformatore con nucleo a C e un gap un pochino più largo del normale dà una prestazione in gamma bassa
impossibile da ottenere con qualsiasi avvolgimento in aria, stando ben entro la zona lineare. Magari quest'ultimo può apparire più frizzante ma solo perchè è fortemente sbilanciato.

_________
Piergiorgio
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Messaggio da PPoli »

Ho dato un'occhiata al tuo sito e al post della valvolina e sono pronto a scommettere che sei un tantino "fuori di melone".
Spero non ti offenda, non mi sembri il tipo, anzi direi che di un giudizio così ne vai orgoglioso. Anche perchè intendevo "fuori dagli schemi", e questo in linea di massima non è male, ...anzi...

Unico dubbio: ma dove vivi, in una centrale elettrica.

Benvenuto, ogni persona che ha idee e punti di vista diversi dai nostri non può che arricchirci.

PS per il case in legno si può fare di meglio.

PS2, anche io in passato ho fatto un amplificatore con lo schema di Nuova Elettronica. Bene per iniziare (anche se mi sembri bello navigato in fatto di tubi), ma anche quì si può fare di meglio.

Paolo
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Messaggio da Teslacoil »

Hola All!
Ho dato un'occhiata al tuo sito e al post della valvolina e sono pronto a scommettere che sei un tantino "fuori di melone".
Spero non ti offenda, non mi sembri il tipo, anzi direi che di un giudizio così ne vai orgoglioso. Anche perchè intendevo "fuori dagli schemi", e questo in linea di massima non è male, ...anzi...

Ci hai preso in pieno!!! 8)

Unico dubbio: ma dove vivi, in una centrale elettrica.

NON servono grossissime potenze per giocare con l' HV amatoriale.
con i miei 14kW a disposizione posso farci praticamente di tutto, ma
anche un banale accesso da soli 3,3kW e' gia' sfruttabile per la maggior parte degli esperimenti.

Unico dubbio: ma dove vivi, in una centrale elettrica.

Benvenuto, ogni persona che ha idee e punti di vista diversi dai nostri non può che arricchirci.

PS per il case in legno si può fare di meglio.
Questo e' poco ma sicuro, ma quello che vedi NON e' un mobile ma
semplicemente una scatola necessaria per mantenere insieme i primi
tre moduli ed evitare il rischio di scosse durante la fase di testing.

Come avevo scritto nel mio precedente msg:
NON possiedo le competenze necessarie per realizzare un mobile di legno
di qualita' adatta, ho quindi semplicemente raffazzonato su quattro pezzi di legno assiemando un mobile super-provvisorio ed ho telefonato ad un amico mobiliere, anc' esso autocostruttore ( che si e' subito detto disposto a realizzarmi un super-mobile gratuitamente se gli avessi prestato l' ampli per un mesetto, giusto il tempo per provarlo, ascoltarlo e........ COPIARLO naturalmente! )

Il mobile dovra' venire di fattura chiaramente professionale, completo
di "orecchie" per contenere i grossi trasformatori di uscita e vari abbellimenti estetici fresati.
attualmente cmq e' presto per pensare al mobile perche' ancora mi mancano i componenti per costruire lo stadio di alimentazione definitivo ( valvola 5U4, condensatori in case di alluminio e fissaggio a vite ed induttanze ) mi mancano quelli per il frontale e il retro ( potenziometri, manopole, interruttori, un po di connettorame dorato vario, selettori rotativi, strumenti per il vu-meter, spie ecc ecc )
per essere preciso queste cose le avrei anche gia' tutte, ma sono profondamente differenti tra di loro e stonerebbero irrimediabilmente nell' estetica globale.

fatto un amplificatore con lo schema di Nuova Elettronica. Bene per iniziare (anche se mi sembri bello navigato in fatto di tubi), ma anche quì si può fare di meglio.

Mica tanto.
io finora li ho sempre considerati come carriarmati da fare lavorare
il piu' possibile in totale interdizione e totale cortocircuito, con tensioni e
correnti di alimentazione moltiplicate di N° volte rispetto alle caratteristiche di datasheet e funzionamento per breve periodo.

in linea di principio si,
nella pratica un trasformatore di uscita avvolto in aria mi lascia scettico.

Un banale trasformatore con nucleo a C e un gap un pochino più largo del normale dà una prestazione in gamma bassa
impossibile da ottenere con qualsiasi avvolgimento in aria, stando ben entro la zona lineare. Magari quest'ultimo può apparire più frizzante ma solo perchè è fortemente sbilanciato.

Per ora ho solo questi ed usero' questi.
Visto il costo basso della restante componentistica pero' potrei decidere di realizzare un eventuale prossimo amplificatore con i "ferri" :)

Ciao!
Fabio.
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Messaggio da Giaime »

Ciao Teslacoil,

se non hai problemi di oscillazione (hai verificato con l'oscilloscopio?) controlla la corrente di placca e quella di g2 se sono entro i limiti (o meglio, se a regime statico la dissipazione dei due elementi non supera il loro valore massimo consentito). Secondo me hai troppa tensione, a quanto esce il tuo alimentatore amatoriale? La sovracorrente ma soprattutto la luminescenza blu si spiegherebbero... Secondo me sei sui 500V.

Saluti termoionici
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Giaime Ugliano

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Messaggio da Teslacoil »

Hola All!
se non hai problemi di oscillazione (hai verificato con l'oscilloscopio?)

Ebbene no, lo avevo verificato solo all' inizio prima di inserire la controreazione.
Devo assolutamente riprovarci ( anche se i problemi di vergogna delle valvole li avevo anche prima ), piuttosto, con l' osci cosa dovrei verificare in particolare?

Passi per il controllo delle autooscillazioni ultrasoniche o radiofrequenza, ma oltre a quelle cosa e' consigliabile verificare?
secondo voi, se invio una bella onda quadra in ingresso ( rigorosamente a frequenza molto bassa o molto alta perche' in centro banda e' troppo facile ) ho qualche speranza di trovare qualcosa di simile all' uscita o e' il caso di provarci solo con le sinusoidi per NON correre il rischio di demoralizzarsi troppo? :|

controlla la corrente di placca e quella di g2 se sono entro i limiti (o meglio, se a regime statico la dissipazione dei due elementi non supera il loro valore massimo consentito)
Avevo fatto i controlli delle tensioni quando l' ampli era ancora caldo
di saldatore ed erano risultate tutte OK ( 5-15% superiori a quelle
indicate da NE, ma anche l' anodica era leggermente piu' alta )
NON ho fatto mai alcun controllo di corrente, provvedero' al piu' presto.
Secondo me hai troppa tensione, a quanto esce il tuo alimentatore amatoriale? La sovracorrente ma soprattutto la luminescenza blu si spiegherebbero... Secondo me sei sui 500V.
La tensione, misurata 30 secondi fa, e' di 337Vcc alla tensione di rete di 219Vca
Fossero stati realmente mezzo kilovolt a quest' ora me ne sarei accorto certamente ( ho messo gli elettrolitici da 450V, e sono dei barilotti belli grossi, se scoppiano si sentono bene!!!!! ) ;)

Tieni presente che la foto della valvola luminesciente e' stata fatta in posa B con sensibilita' ISO200, diaframma F/3,2, e 4 secondi di tempo di otturazione in ambiente a luminosita' attenuata ( luce indiretta di lampada a filamento da 25W a 3 metri ) quindi il rossore e l' azzurramento sono venuti nettamente piu' marcati rispetto alla vista ad occhio nudo.

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Ma alla fine, quali sono i pregi ed i difetti dei trasformatori in ferro rispetto a quelli in aria?
Ok, il ferro prima o poi dovra' saturare o comunque fare calare l'
induttanza degli avvolgimenti, per contro l' avvolgimento in aria ha molto
piu' filo quindi ha resistenza maggiore...... a conti fatti queste cose
quanto e come possono incidere all' ascolto?

Per ora le uniche caratteristiche di cui posso dirmi sicuro e' che i trasfi ad
aria si possono autocostruire facilmente senza richiedere costosi ed
introvabili lamierini e a prezzo contenuto ( brutto da dirsi ma..... circa 3,5€ al kilo! ) per contro c'e' da mettersi le mani nei capelli nel progettare e costruire il mobile in legno che conterra' l' ampli, se troppo piccolo
c'e' troppa diafonia, se troppo grande diventa un pugno in un occhio! :o
( a proposito di mobili, ne ho pensato uno a pianta trapezoidale.
sul lato corto del trapezio ci vorrei mettere i connettori ( retro ), su quello lungo i comandi e i vu meter ( frontale )
sui lati infine ci vorrei mettere delle "orecchie" in legno con base piana
e parte superiore arrotondata, al loro interno dovrebbero trovare
ovviamente posto i trasfi di uscita, rigorosamente inclinati di 45°
ciascuno e 90° l' uno dall' altro ( per ridurre la diafonia!!! )

Sono solo un po indeciso sulla posizione del trasfo di alimentazione
e delle induttanze..... sono "ferri" e ho paura che diano fastidio ai TU! :evil:


Accetto consigli!

Ciao!
Fabio.
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Messaggio da plovati »

Certo, il ferro prima o poi satura, ma se la mettiamo così anche l'aria!
Se dimensiono un minimo correttamente le cose, e ora abbiamo strumenti facili che ci permettono di farlo velocemente,
ottengo un trasformatore più compatto, più economico (i costosi e introvabili lamierini EI 0,35 M6 spesso te li regalano ), meno influenzabile da campi esterni (voglio vedere se hai un dimmer luci nelle vicinanze), con meno perdite, maggior induttanza....
Insomma il nucleo avvolto in aria serve solo a fare qualcosa di diverso, ma non vedo giustificazioni tecniche tali da farlo preferire ad un banalissimo trasformatore Hammond 125SE ad esempio che costa completo come la sola struttura di legno del trafo avvolto in aria.

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Messaggio da Teslacoil »

Hola All!


Ho voluto fare alcune misurazioni sul mio ampli.

Sinceramente mi aspettavo di vedere qualcosa di meglio
( contando il fatto che a conti fatti, ad orecchio suona molto meglio
rispetto all' hi-fi, con il valvolare sono riuscito a percepire alcuni dettagli
acuti che mai avevo notato con il vecchio ampli a transistor e che ho voluto riascoltare piu' volte per essere realmente certo della differenza.....
NON ho ben capito il perche' ma con il finale a transistor riesco a sentirli solo se ascolto in cuffia ) :?:


Ad ogni modo, ho connesso l' ampli al banco, ho sostituito gli altoparlanti con resistenze a filo ed ho iniziato a fare delle prove:

Le onde sinusoidali ad occhio sono apparse praticamente perfette ho
provato quindi con le triangolari ed ho notato un lieve arrotondamento delle punte negative a livelli di volume vicini al clipping......
ho voluto commutare in onda quadra ed e' successo quel che e' successo!!!!!!! :|


Immagine
Ecco cosa ottengo all' uscita se sconnetto la retroazione ( la traccia superiore e' l' ingresso, quella inferiore l' uscita.
la forma d' onda ha un forte picco positivo in corrispondenza del fronte di salita, seguito poi da un breve scampanio.
sul fronte di discesa il segnale e' simile ma totalmente differente in ampiezza. :(



Immagine
la cosa assurda e' che se introduco la retroazione diminuisco si il valore del picco e in contemporanea linearizzo la parte continua del segnale, pero' aumento di tantissimo lo scampanio!!!!!!! :x


Misurando con il tester le tensioni con ingresso cortocircuitato ottengo:

3,14V sul katodo del triodo preampli (da schema ci dovrebbero essere 3V)

90V sull' anodo del triodo preampli ( da schema 80V )

2,42V sul katodo del triodo pilota con retroazione ( da schema 3V )

3,24V sempre sul katodo del triodo pilota con retroazione scollegata

90V sull' anodo del triodo pilota ( da schema 80V )

188V sull' alimentazione filtrata della ECC82 ( da schema 170 )

324V in uscita dall' alimentatore ( da schema 300 )

262V sulla placca della finale ( da schema 263 )

12.35V sul katodo della finale ( da schema 13.6V )


consigli?
richieste?
incoraggiamenti?
insulti?

Buona autocostruzione a tutti!

Ciao!
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Messaggio da Giaime »

Mmm... visto che le cose non cambiano granchè a NFB aggiunto, io punterei il dito sui trasfi d'uscita effettivamente...

Proverei a parallelare la resistenza di ritorno dell'NFB con un condensatore, inizia da 100pf o giù di lì e vedi quale ti toglie lo "scampanio".

Saluti termoionici
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Giaime Ugliano

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Messaggio da vexator »

quel ripple così esagerato mi lascia un po' perplesso.
Potrebbe essere autooscillazione?


Giovanni

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A presto,
Giovanni De Filippo

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Messaggio da Giaime »

Cronica mancanza di gridstoppers qua e là?

Ma se fosse oscillazione dovrebbe verificarsi sempre, non nei picchi dell'onda quadra. Per quanto ne so quei fenomeni lì sono dovuti al TU.

Saluti termoionici
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Giaime Ugliano

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Messaggio da Teslacoil »

Hola All!

Ho seguito il percorso del segnale all' oscilloscopio:

Primo triodo ( preamplificatore ) = onda quadra
secondo triodo ( pilota ) = onda quadra
segnale sulla placca della finale = schifezza!
segnale in uscita dal trasformatore = schifezza ( ad occhio un po meno brutta di quella all' ingresso ma il mio occhio potrebbe essersi anche sbagliato visto che NON ho fatto la comparazione diretta delle due onde sullo schermo )


Questo ovviamente nel caso di retroazione scollegata, se la ricollego
anche il segnale in uscita dal triodo pilota si sporca parecchio
( ma la cosa mi sembra normale visto che sto sottrendo all' onda quadra amplificata il segnale schifoso di uscita )

Proverei a parallelare la resistenza di ritorno dell'NFB con un condensatore, inizia da 100pf o giù di lì e vedi quale ti toglie lo "scampanio".
Attualmente cmq la resistenza di feedback e' parallelata a 1nF, provero'
a cambiare sperimentalmente questo valore
( PS: se NON ti piace "scampanio" posso sempre chiamarlo "ringing", tanto e' la stessa cosa! ;) )

quel ripple così esagerato mi lascia un po' perplesso.
Potrebbe essere autooscillazione?
Boh, potrebbe, la cosa strana e' pero' che senza segnale di ingresso ( o con ingresso sinusoidale / triangolare ) tutto rimane stabile.

Cronica mancanza di gridstoppers qua e là?
Intendi forse dire bypass?
Io di bypassabile NON ci vedo piu' nulla, le uniche cose ( katodo della valvola e alimentazione ) hanno gia' il loro bravo condensatore ( anche piu' di uno ), G3 e' connessa al katodo direttamente e G1 e G2 sono interessate da segnali dinamici ( quindi NON bypassabili )

E se provassi ad inserire una rete di snubber R-L in serie alla placca?
( come si fa nei lineari RF e nei trasmettitori radio )

Ma se fosse oscillazione dovrebbe verificarsi sempre, non nei picchi dell'onda quadra. Per quanto ne so quei fenomeni lì sono dovuti al TU.

Ho provato a scollegare un TU e collegarlo separatamente a generatore
di segnale ed oscilloscopio, insieme con l' immancabile resistenza da
8 ohm di terminazione.
Provando a pilotarlo in onda quadra l' uscita e' risultata anc' essa quadra
( pur se con qualche lieve deformazione all' inzio e alla fine della banda
audio ) e NON ha manifestato alcun sengno di scampanio o risonanza.

la sua frequenza di risonanza naturale e' stata trovata intorno ad 1,2MHz
( peraltro con una banda passante molto ampia, NON essendo un vero
circuito risonante LC ha un Q decisamente basso )

Da come stanno le cose credo che il problema risieda, piu' che nel TU,
nello stadio finale e/o nel suo errato accoppiamento con il TU.


Ancora una volta
Consigli?
Richieste?
Incoraggamenti?
Insulti?

Ciao!
Fabio.
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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
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Giaime
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Messaggio da Giaime »

Nah secondo me il test di provare il TU con il generatore di segnale non ha molto senso, le impedenze in gioco sono un po' diverse (tra generatore di segnali e placche dei tubi).

1nF sulla resistenza è decisamente troppo, inizia da 50pF e vai su (100, 200 etc etc).

Per gridstoppers intendo gridstoppers. Ossia resistenze messe come ultima cosa sulle griglie dei tubi (tutti i tubi), il più vicino possibile al piedino dello zoccolo. Insieme con la capacità d'ingresso del tubo (effetto Miller) fanno da filtro passabasso ultrasonico, evitando oscillazioni e altre strane cose. Se non le hai messe mettile in ogni caso, ma dubito sia quello.

Teoricamente lo scampanio senza NFB è anche normale, con NFB non è normale probabilmente 1nF sono troppi sulla rete di NFB, scendi finchè l'effetto ringing non diventa minimo.

Io continuo a puntare il dito sui TU in aria... :?:

Saluti termoionici
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Giaime Ugliano

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Giaime Ugliano
mariovalvola
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Messaggio da mariovalvola »

Nah secondo me il test di provare il TU con il generatore di segnale non ha molto senso, le impedenze in gioco sono un po' diverse (tra generatore di segnali e placche dei tubi).
Ho provato a testare un TU con un aspirapolvere ho problemi con i collegamenti. :D :D :D

Mario Straneo
Mario
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Messaggio da Teslacoil »

Hola All!

Per gridstoppers intendo gridstoppers. Ossia resistenze messe come ultima cosa sulle griglie dei tubi (tutti i tubi), il più vicino possibile al piedino dello zoccolo. Insieme con la capacità d'ingresso del tubo (effetto Miller) fanno da filtro passabasso ultrasonico, evitando oscillazioni e altre strane cose. Se non le hai messe mettile in ogni caso, ma dubito sia quello.

BINGO!!!!
Ho messo 1k in serie alla G1 della finale e solo cosi' lo scampanio si e' ridotto di un quarto in ampiezza ed e' diventato anche piu' rotondo, esteticamente piu' simile al reale suono di una campana

ho modificato a tentoni il valore della capacita' di feedback
100pF si sono rivelati completamente insufficienti, aggiungi, aggiungi, aggiungi e sono arrivato a 10nF, man mano che salivo l' uscita si avvicinava sempre piu' ad una vera onda quadra.
il massimo della fedelta' l' ho avuto quando ho cortocircuitato del tutto
la rete di feedback anche se ne ha risentito un po la potenza di uscita.

Consigliate di agire ulteriormente sul gridstopper o qualcos'altro?
attualmente le griglie del pre e del pilota sono prive di resistenze ( le loro uscite pero' all' oscilloscopio mi appaiono lineari ) e sulla G2 della finale ho attualmente la sola resistenza originale da 100ohm

Un banale trasformatore con nucleo a C e un gap un pochino più largo del normale dà una prestazione in gamma bassa
impossibile da ottenere con qualsiasi avvolgimento in aria, stando ben entro la zona lineare. Magari quest'ultimo può apparire più frizzante ma solo perchè è fortemente sbilanciato.

Ho notato che il trasfo pecca un po sulle frequenze basse; incomincia
a divenire lineare intorno ai 60Hz ed e' decisamente buono oltre gli 80Hz,
in compenso si estende decorosamente in alto di frequenza,
arriva ben sopra l' udibile fino a sconfinare nelle onde medie ( ma e' un ampli BF o RF?? ) insomma un perfetto amplificatore HI-FI per gatti & cani e media fedelta' per pipistrelli! :D
Queste prove sono state eseguite con amplificatore ancora da ottimizzare



A proposito, e pensare che fino a poco tempo fa cercavo di ottenere il massimo scampanio possibile dai miei, ehmmm "trasformatori di uscita avvolti in aria"!!!! ;)

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Messaggio da mrttg »

Nah secondo me il test di provare il TU con il generatore di segnale non ha molto senso, le impedenze in gioco sono un po' diverse (tra generatore di segnali e placche dei tubi).
Ho provato a testare un TU con un aspirapolvere ho problemi con i collegamenti. :D :D :D

Mario Straneo
Ciao Mario, forse sbagli elettrodomestico magari una Pastamatic o un Pinguino... magari prova con un' aspirapolvere di quelli a bassa tensione sulla presa a 16 Ohm.... :D 8) :D .

Saluti Mrttg

PS: cosa dice la letteratura giapponese in merito.
mariovalvola
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Messaggio da mariovalvola »

sono dei miscredenti. :D :D Si ostinano a usare i generatori. Utilizzano anche una malizia tipicamente orientale. Una resistenza in serie al generatore per simulare una rp a scelta. hanno pure il coraggio di mettere i risultati di queste prove su dei bugiardini che allegano insieme al trasformatore indicando che tensione applicano e che resistenza in serie utilizzano. Lasciamo perdere le alchimie che adottano per misurare la risposta in frequenza con una determinata corrente circolante sul primario nei trasformatori per SE. ;) ;)

Mario Straneo
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Messaggio da Olimpia »

sono dei miscredenti. :D :D Si ostinano a usare i generatori. Utilizzano anche una malizia tipicamente orientale. Una resistenza in serie al generatore per simulare una rp a scelta. hanno pure il coraggio di mettere i risultati di queste prove su dei bugiardini che allegano insieme al trasformatore indicando che tensione applicano e che resistenza in serie utilizzano. Lasciamo perdere le alchimie che adottano per misurare la risposta in frequenza con una determinata corrente circolante sul primario nei trasformatori per SE. ;) ;)

Mario Straneo
:D :D :D :D
Ciao Mario,
ma ha fatto molto piacere incontrarti al Milano Hi-End.
Ma sai che dalla voce di facevo più vecchio?!?
In realtà sei un ragazzino!:o :D

Un caro saluto,
Silvano Sivieri
Ciao,
Silvano Sivieri
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