Il 26 novembre scorso, il sito Sound Copyright ha proposto, ai firmatari della petizione oggetto di questo thread ma non solo a costoro, un appello alla mobilitazione, visibile in originale a
questo URL.
Potete fare riferimento al su citato documento per tutta una serie di allegati e spiegazioni interessanti (in lingua inglese), che specificano e circostanziano il testo dell'appello.
Riporto di seguito una mia traduzione (sicuramente imperfetta) del solo testo principale:
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La vituperata proposta di estendere la durata della tutela del diritto d'autore accordata alle registrazioni sonore, a danno dei consumatori ed in nome degli interessi degli artisti, ma in realtà a vantaggio solo delle quattro più grandi case discografiche del mondo, procede speditamente attraverso il proprio iter legislativo.
All'inizio di questo mese i deputati europei appartenenti ai comitati del Parlamento Europeo coinvolti hanno presentato la bozza delle loro relazioni alla riunione della Commissione Affari Legali (JURI), il comitato che formula raccomandazioni al Parlamento Europeo su come votare sulla Direttiva all'inizio del prossimo anno. Essi hanno proposto una serie di nuovi preoccupanti emendamenti, che minacciano in particolare di:
- * indebolire ulteriormente le già insufficienti misure destinate a consentire alle cd. opere orfane, registrazioni commercialmente prive di valore ma culturalmente significative, di divenire di pubblico dominio (progetto di relazione delle commissioni: Cultura, CULT, mercato interno, IMCO, e per l'industria, la tecnologia e la ricerca, ITRE).
* consentire alle etichette discografiche di dedurre "costi" da un fondo destinato a beneficio dei musicisti "turnisti", riducendo ulteriormente la somma di denaro messa a disposizione degli artisti a favore delle etichette (progetto di relazione della commissione: mercato interno, IMCO).
* ampliare notevolmente il campo di applicazione della direttiva per includere le registrazioni audiovisive, nonostante non siano state condotte le relative valutazioni di impatto circa quale effetto ciò potrebbe avere sui consumatori e sui cd. follow-on innovators, cioè innovatori che sviluppano sulla base di precedenti realizzazioni. (progetto di relazione delle commissioni: Affari Legali, JURI, ed Industria, tecnologia e ricerca, ITRE).
Alla riunione della Commissione JURI, il dottor Lionel Bently del Centro studi per la proprietà intellettuale ed il diritto dell'informazione (CIPIL) di Cambridge, ha bocciato la proposta di Direttiva affermando che "i produttori musicali otterrebbero la parte del leone dei ricavi delle vendite nel lungo termine". Egli ha avvertito che la direttiva causerebbe gravi costi sociali ed economici, ed ha concluso che i deputati dovrebbero "opporsi a questa misura nella sua interezza".
Bently non è l'unico esperto ad opporsi alla direttiva. In una lettera aperta ai parlamentari europei, i principali centri di ricerca sulla proprietà intellettuale d'Europa hanno condannato all'unanimità la proposta. Lo European Broadcast Union ha anche affermato pubblicamente che la proposta farà pagare il conto ai consumatori, oltre a soffocare l'innovazione.
All'inizio di questo mese l'Open Rights Group (una organizzazione civile non governativa sulla tecnologia, che si propone di difendere le libertà civili ovunque esse siano minacciate da una scarsa attuazione e regolamentazione delle tecnologie digitali) si è incontrata con i deputati al Parlamento europeo per esprimere le nostre gravi preoccupazioni in merito alla proposta. Abbiamo avvertito che le stesse cifre proposte dalla Commissione Europea dimostrano che gli artisti beneficieranno molto poco dall'estensione del termine, mentre le quattro principali case discografiche del mondo guadagneranno milioni di euro, prendendoli direttamente dalle tasche del consumatore. Abbiamo sostenuto che ciò vulnerava la stessa prospettiva necessaria ad avere un sistema della proprietà intellettuale realmente funzionante.
Ma la nostra voce non è potente come la vostra. E' di vitale importanza che vi mettiate in contatto con i vostri deputati ora, e diciate loro il motivo per cui l'estensione del termine è una brutta notizia.
Con tutti gli elementi di prova che puntano contro questo provvedimento, è possibile richiedere ai vostri deputati di porre un fermo ad un argine alla cattiva regolamentazione della proprietà intellettuale, e di respingere questa proposta. È inoltre possibile ed anche opportuno interpellare il ministero o il dipartimento governativo interessato nel vostro paese (nel Regno Unito è il DCMS - in Italia sono almeno due soggetti, fate riferimento ai link presenti in originale, ndt -), in quanto essi saranno riuniti in sede di Consiglio dei ministri europeo per discutere dell'estensione del termine.
Con le elezioni europee del prossimo anno, il Parlamento europeo è impostato per muoversi rapidamente su questo tema. Spetta a voi di ricordare ai vostri rappresentanti che il loro compito è quello di proteggere i vostri interessi, e non di concorrere a realizzare una cattiva legge.
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Per chi fosse interessato, i parlamentari italiani possono essere rintracciati e contattati tramite i link presenti su questa pagina web:
http://www.europarl.europa.eu/members/p ... anguage=IT
Cosa dire loro, e come dirglielo, è in parte ma bene specificato in questo allegato all'appello, un file pdf in inglese:
http://www.soundcopyright.eu/system/fil ... g+tips.pdf
Per ogni altra cosa si rimanda al sito di Sound Copyright
http://www.soundcopyright.eu/
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Ciao, Luca
P.S.: Paolo, correggi quella cavolo di zeta, plz! ; )
P.P.S.: Grazie Paolo (PPoli), ma io ce l'avevo con l'altro Paolo (UnixMan) col mio "piesse"! ; )
"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"