Come dice un mio amico, il problema del "grounding" della masse dei nostri amati apparecchi si trova per la maggio parte di noi ancora al livello di conoscenza che lui definisce
"Carissimo Amico"**.
Scrivo qui tre tesi, che vediamo se hanno senso in linea generale, sperando che i più esperti di noi ci trascinino fuori dalla questione.
Riepilogo del problema "carissimo amico":
Il telaio deve essere per sicurezza portato a terra in un unico punto?
La massa generale del circuito (supply) è opportuno portarla al telaio in un unico punto?
La massa di segnale ingresso e uscita la si può (opzionale) anche collegare a telaio, a patto di disaccoppiarla con una R da 47 ohm ai soli fini audio?
Sperando che abbiate voglia di collaborare, ci ripromettiamo, a argomenti chiarito di aprire un pos "Shielding"..schermare.
Saluti
R.R.
**) Per livello di conoscenza "Carissimo Amico" si intende quel grado intellettuale durante il quale l'argomento praticamente lo si ignora, o lo si intende a malapena, ma molto alla lontana, con conseguente rischio probabilistico di situazioni di pericolo e/o danno.
Massa e Terra da "carissimo amico"
-
- advanced member
- Messaggi: 5037
- Iscritto il: 03 nov 2005, 05:47
- Località: Italy
- Been thanked: 1 time
- Contatta:
Ciao Riccardo questa parte è un poco oscura forse il tuo amico intend eche per lui è una conoscenza ancora a livello cosciente e non metabolizzata a livello inconscioCome dice un mio amico, il problema del "grounding" della masse dei nostri amati apparecchi si trova per la maggio parte di noi ancora al livello di conoscenza che lui definisce
"Carissimo Amico".
Parlo per la mia esperienza personale.Riepilogo del problema "carissimo amico":
Il telaio deve essere per sicurezza portato a terra in un unico punto?
La massa generale del circuito (supply) è opportuno portarla al telaio in un unico punto?
Il telaio (naturalmente se metallico) deve essere messo a terra; il fatto che convenga farlo in un solo punto è funzionale al suo compito di schermo che se non viene attraversato da correnti è meglio.
Personalmente collego il meno del condensatore di filtro dell' alimentatore (considerato centrostella generale) al telaio con un filo e la terra nello stesso punto sul telaio.
NB: in alcune amplificazioni hò visto accoppiare il meno dell' apprecchiatura alla terra in AC interponendo 220n... indubbiamente si evitano i loop con le altre apparecchiature collegate.
In questo caso hò visto varie soluzioni:La massa di segnale ingresso e uscita la si può (opzionale) anche collegare a telaio, a patto di disaccoppiarla con una R da 47 ohm ai soli fini audio?
Resistenza come dicevi tù.
Condensatore di fuga.
RC parallelo.
Seplicemente apparecchiature fatte con le masse a stella (con potenza e segnale ben separate) e nessuna delle soluzioni sopra.
Chi lo fà TitanoSperando che abbiate voglia di collaborare, ci ripromettiamo, a argomenti chiarito di aprire un pos "Shielding"..schermare.
Esiste un abella Apllication Note Analog Device su questi argomenti già citata nel forum.
Ciao Tiziano
PS: un bell' esempio di come vanno applicati i fondamenti della materia li trovate sul Myref di Penasa.
Tiziano
http://mrttg.net/blog
http://mrttg.net/blog
-
- starting member
- Messaggi: 357
- Iscritto il: 14 feb 2006, 18:47
- Località: Italy
Riccardo,
vuoi veramente passare dal "carissimo amico" al "metabolizzata a livello inconscio"??
l'ho già postato in un altro thred, mi ripeto:
Una lettura per chi vuole seriamente sviscerare le problematiche di cui sopra:
"Noise Reduction Techniques in Electronic Systems" 2nd Ed. - Henry Ott 1988
Un testo eccezzionale, una vera pietra miliare! ..ci sarà un motivo se lo trovi sempre fra le references delle app. notes che affrontano grounding, shielding, cabling, ecc.
Tratta la materia in modo diretto e rivolto sempre alla pratica, quindi con trattazioni matamatiche ridotte all'indispensabile.
Vale ogni euro che costa! Consigliatissimo!
Trovi un assaggino sul sito di Ott:
http://www.hottconsultants.com/tips.html
Trovi anche qualcosa in questa app.note:
http://www.campuspa.com/downloads/aes48-2005-f.pdf
Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
vuoi veramente passare dal "carissimo amico" al "metabolizzata a livello inconscio"??
l'ho già postato in un altro thred, mi ripeto:
Una lettura per chi vuole seriamente sviscerare le problematiche di cui sopra:
"Noise Reduction Techniques in Electronic Systems" 2nd Ed. - Henry Ott 1988
Un testo eccezzionale, una vera pietra miliare! ..ci sarà un motivo se lo trovi sempre fra le references delle app. notes che affrontano grounding, shielding, cabling, ecc.
Tratta la materia in modo diretto e rivolto sempre alla pratica, quindi con trattazioni matamatiche ridotte all'indispensabile.
Vale ogni euro che costa! Consigliatissimo!
Trovi un assaggino sul sito di Ott:
http://www.hottconsultants.com/tips.html
Trovi anche qualcosa in questa app.note:
http://www.campuspa.com/downloads/aes48-2005-f.pdf
Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
-
Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
-
- R.I.P.
- Messaggi: 712
- Iscritto il: 15 ott 2005, 20:33
- Località: Italy
Io mi sono dovuto confrontare qualche volta con queste problematiche per questioni professionali (normative) e devo dire che la cosa della schermatura EMC è tutt'altro che elementare, se vista su un piano generale (o pratico, se vogliamo).
I famosi "testi sacri" danno semplicemente qualche dritta, spesso basandosi sulle regole legate alle linee di trasmissione. Ricordo degli articoli contrastanti su molte riviste specializzate su tale argomento.
Per esempio esistono almeno 3 piani di studio diversi, elettromagnetico elettrostatico ed induttivo, e spesso essi sono in contrapposizione tra loro, o semplicemente necessitano di elementi di schermatura diversificati.
Il problema del grounding, citato da Riccardo credo che possa essere assunto in una forma molto semplificata rispetto alle dinamiche di cui sopra.
Tanto per cominciare, le questioni di legge e sicurezza di rete:
La terra di rete va per legge collegata a tutti gli apparecchi con parti metalliche esposte al contatto diretto con l' utente che "potenzialmente" possono essere interessati dalla tensione di rete (malfunzionamento di qualsiasi tipo). Ne sono in parte esonerati quegli apparecchi definiti a "doppio isolamento", ossia con involucro completamente plastico o con "intercapedine" isolante (a prova di malfunzionamento) tra le parti metalliche esterne e la tensione di rete. Questa norma non non ha un collegamento diretto con i problemi di schermatura di cui sopra, ma ha una valenza di sicurezza ed incolumità fisica degli utenti.
Il meccanismo principale di difesa si basa sul fatto che un contatto accidentale di una fase con la carcassa (potenzialmente letale per l' utente ) genera una corrente di fuga verso il contatto di terra con conseguente intervento del salvavita differenziale (obbligatorio a sua volta). In secondo luogo questo genere di messa a terra genera una condizione di "unipotenzialità" tra l' ambiente e le parti metalliche collegate.
Ogni elemento conduttivo, infatti, potrebbe avere potenziali accumuli di carica (elettrostatica) tra se stesso e l' ambiente. Una messa a terra in pratica "cortocircuita" qualsiasi tendenza ponendo lo stesso potenziale tra ambiente e masse metalliche. Questi fenomeni esistono a prescindere dal buono o cattivo funzionamento del circuito elettronico implementato.
La questione delle apparecchiature elettroniche:
Esse, oltre a dovere rispettare le norme di cui sopra, dovrebbero pure evitare di generare energia verso l' ambiente e di assorbirne in forma di disturbi indotti. Soglie EMC a parte, (che sono frutto di un rapporto sadomaso tra accademici e politici ) nel caso audio si è di fronte più a problemi di schermatura da fonti esterne che viceversa.
Faccio un semplice esempio esplicativo dei problemi che si trovano:
Secondo la legge della unipotenzialità, serve evitare che ci siano elementi conduttori (carcasse metalliche, cavi ecc....) non connessi allo stesso potenziale (comune), perchè questo può generare energie elettrostatiche (la classica scossa da automobile ) potenzialmente dannose. In questa ottica noi dobbiamo mettere allo stesso "potenziale ambientale" (terra) tutti i connettori, cavi e masse metalliche (e quindi tutte le sezioni del circuito che fanno riferimento a questi componenti esterni). Fatto questo, almeno nel 50-70% dei casi scopriamo di avere un bel ronzio di fondo....
Esso è generato dai famigerati "loop di massa", ossia condizioni di collegamento multiplo dello stesso potenziale.
Una spiegazione (e soluzione di questo problema) semplificata adatta agli autocostruttori si trova "dal solito" Elliott:
http://sound.westhost.com/earthing.htm
Tutto ok allora ?
Non del tutto. Per esempio, la soluzione di Elliott, standard e molto elegante (consigliabile) non tiene conto di altre forme di energia esterna.
Per esempio se mettiamo un PC (SMPS sulla rete) i relativi filtri anti EMC dello stesso scaricheranno sulla terra le spurie ad alta frequenza, spurie che il nostro bel caps messo tra il circuito audio e la terra provvederà ad iniettare nelle sezioni di amplificazione (classici problemi di spurie ultrasoniche....) chi fa misure audio le conosce.... . Quel metodo RC va bene quando si è in presenza di sezioni RF, potenzialmente in grado di generare energia elettromagnetica anche su impedenze molto piccole....
Altro problema, l' unipotenzialità dei riferimenti del circuito (masse) genera solitamente delle forme di diafonia tra i canali e forme di "NFB parassite" con conseguenti problemi di prestazioni. Senza entrare nel merito tecnico, diciamo che collegare le masse di ingresso di ampli con quelle di uscita genera dei "loop" del tutto analoghi a quelli di terra che abbiamo analizzato prima, solo che questa volta oltre che disturbi nascono anche dei concatenamenti di segnale molto dannosi per le prestazioni....
(Per questa ragione non si può fare una misura "sicura" di un dispositivo (specie se ampli di potenza) mettendo in comune tutte le sue masse, ma si dovrebbe agire con "misure differenziali"....).
Ecco che per evitare queste forme subdole di "loop di massa interni" conviene spesso integrare alle tecniche di Elliott legate alla terra alcuni sistemi di "isolamento dei riferimenti a massa interni" mediante reti più o meno complesse, come quelle che ho usato su My_ref. Questo genere di situazioni però va progettato in base alle esigenze del momento, complici anche le tecniche di PCB layout e le topologie impiegate.....
Scusate per la mia "requisitoria". Spero che serva per dare un quadro alla gente sul "perché" alcuni progettisti usano tecniche più o meno complesse di collegamento di terra e delle masse relative....
I libri sono molto utili, ma in questo particolare caso serve una esperienza diretta fatta da centinaia di ore spese nel campo delle misurazioni e dei singoli problemi di progettazione. Non si risolvono questi problemi in modo "meccanico", ma applicando una specie di visione di insieme non sempre elementare....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
I famosi "testi sacri" danno semplicemente qualche dritta, spesso basandosi sulle regole legate alle linee di trasmissione. Ricordo degli articoli contrastanti su molte riviste specializzate su tale argomento.
Per esempio esistono almeno 3 piani di studio diversi, elettromagnetico elettrostatico ed induttivo, e spesso essi sono in contrapposizione tra loro, o semplicemente necessitano di elementi di schermatura diversificati.
Il problema del grounding, citato da Riccardo credo che possa essere assunto in una forma molto semplificata rispetto alle dinamiche di cui sopra.
Tanto per cominciare, le questioni di legge e sicurezza di rete:
La terra di rete va per legge collegata a tutti gli apparecchi con parti metalliche esposte al contatto diretto con l' utente che "potenzialmente" possono essere interessati dalla tensione di rete (malfunzionamento di qualsiasi tipo). Ne sono in parte esonerati quegli apparecchi definiti a "doppio isolamento", ossia con involucro completamente plastico o con "intercapedine" isolante (a prova di malfunzionamento) tra le parti metalliche esterne e la tensione di rete. Questa norma non non ha un collegamento diretto con i problemi di schermatura di cui sopra, ma ha una valenza di sicurezza ed incolumità fisica degli utenti.
Il meccanismo principale di difesa si basa sul fatto che un contatto accidentale di una fase con la carcassa (potenzialmente letale per l' utente ) genera una corrente di fuga verso il contatto di terra con conseguente intervento del salvavita differenziale (obbligatorio a sua volta). In secondo luogo questo genere di messa a terra genera una condizione di "unipotenzialità" tra l' ambiente e le parti metalliche collegate.
Ogni elemento conduttivo, infatti, potrebbe avere potenziali accumuli di carica (elettrostatica) tra se stesso e l' ambiente. Una messa a terra in pratica "cortocircuita" qualsiasi tendenza ponendo lo stesso potenziale tra ambiente e masse metalliche. Questi fenomeni esistono a prescindere dal buono o cattivo funzionamento del circuito elettronico implementato.
La questione delle apparecchiature elettroniche:
Esse, oltre a dovere rispettare le norme di cui sopra, dovrebbero pure evitare di generare energia verso l' ambiente e di assorbirne in forma di disturbi indotti. Soglie EMC a parte, (che sono frutto di un rapporto sadomaso tra accademici e politici ) nel caso audio si è di fronte più a problemi di schermatura da fonti esterne che viceversa.
Faccio un semplice esempio esplicativo dei problemi che si trovano:
Secondo la legge della unipotenzialità, serve evitare che ci siano elementi conduttori (carcasse metalliche, cavi ecc....) non connessi allo stesso potenziale (comune), perchè questo può generare energie elettrostatiche (la classica scossa da automobile ) potenzialmente dannose. In questa ottica noi dobbiamo mettere allo stesso "potenziale ambientale" (terra) tutti i connettori, cavi e masse metalliche (e quindi tutte le sezioni del circuito che fanno riferimento a questi componenti esterni). Fatto questo, almeno nel 50-70% dei casi scopriamo di avere un bel ronzio di fondo....
Esso è generato dai famigerati "loop di massa", ossia condizioni di collegamento multiplo dello stesso potenziale.
Una spiegazione (e soluzione di questo problema) semplificata adatta agli autocostruttori si trova "dal solito" Elliott:
http://sound.westhost.com/earthing.htm
Tutto ok allora ?
Non del tutto. Per esempio, la soluzione di Elliott, standard e molto elegante (consigliabile) non tiene conto di altre forme di energia esterna.
Per esempio se mettiamo un PC (SMPS sulla rete) i relativi filtri anti EMC dello stesso scaricheranno sulla terra le spurie ad alta frequenza, spurie che il nostro bel caps messo tra il circuito audio e la terra provvederà ad iniettare nelle sezioni di amplificazione (classici problemi di spurie ultrasoniche....) chi fa misure audio le conosce.... . Quel metodo RC va bene quando si è in presenza di sezioni RF, potenzialmente in grado di generare energia elettromagnetica anche su impedenze molto piccole....
Altro problema, l' unipotenzialità dei riferimenti del circuito (masse) genera solitamente delle forme di diafonia tra i canali e forme di "NFB parassite" con conseguenti problemi di prestazioni. Senza entrare nel merito tecnico, diciamo che collegare le masse di ingresso di ampli con quelle di uscita genera dei "loop" del tutto analoghi a quelli di terra che abbiamo analizzato prima, solo che questa volta oltre che disturbi nascono anche dei concatenamenti di segnale molto dannosi per le prestazioni....
(Per questa ragione non si può fare una misura "sicura" di un dispositivo (specie se ampli di potenza) mettendo in comune tutte le sue masse, ma si dovrebbe agire con "misure differenziali"....).
Ecco che per evitare queste forme subdole di "loop di massa interni" conviene spesso integrare alle tecniche di Elliott legate alla terra alcuni sistemi di "isolamento dei riferimenti a massa interni" mediante reti più o meno complesse, come quelle che ho usato su My_ref. Questo genere di situazioni però va progettato in base alle esigenze del momento, complici anche le tecniche di PCB layout e le topologie impiegate.....
Scusate per la mia "requisitoria". Spero che serva per dare un quadro alla gente sul "perché" alcuni progettisti usano tecniche più o meno complesse di collegamento di terra e delle masse relative....
I libri sono molto utili, ma in questo particolare caso serve una esperienza diretta fatta da centinaia di ore spese nel campo delle misurazioni e dei singoli problemi di progettazione. Non si risolvono questi problemi in modo "meccanico", ma applicando una specie di visione di insieme non sempre elementare....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
- riccardo
- sostenitore
- Messaggi: 4547
- Iscritto il: 08 ott 2005, 02:05
- Località: Italy
Allegato: groundin.pdf ( 10806bytes )
Allegato: powerline_noise.pdf ( 25985bytes )
Saluti
R.R.
Allegato: groundin 2.pdf ( 86424bytes )
Allegato: powerline_noise.pdf ( 25985bytes )
Saluti
R.R.
Allegato: groundin 2.pdf ( 86424bytes )
Riccardo
--------------------------------
"We must believe in free will. We've got no choice.''
--------------------------------
--------------------------------
"We must believe in free will. We've got no choice.''
--------------------------------
-
- new member
- Messaggi: 62
- Iscritto il: 15 ott 2005, 13:58
- Località: Australia
Leggo interessatissimo queste informazioni.
Aperta Parentesi.
Volevo comunque approfondire il "Carissimo Amico...", che mio padre usava assai spesso.
Non sta' a significare il livello di conoscienza di qualcosa, quanto piu' lo stato di avanzamento di una qualche attivita'. E' riferito alla scrittura di una lettera che ovviamente inizia con "Carissimo Amico..." e poi prosegue per pagine e pagine... Quindi e' un eufemismo per dire che ci si trova all'inizio di un'attivita' / lungo percorso e la conoscienza e' un lungo percorso da intraprendere.
Ne deriva che: sulla messa a terra stiamo ancora a "Carissimo Amico"! (almeno io )
Chiusa Parentesi.
Ciao
Marco
Aperta Parentesi.
Volevo comunque approfondire il "Carissimo Amico...", che mio padre usava assai spesso.
Non sta' a significare il livello di conoscienza di qualcosa, quanto piu' lo stato di avanzamento di una qualche attivita'. E' riferito alla scrittura di una lettera che ovviamente inizia con "Carissimo Amico..." e poi prosegue per pagine e pagine... Quindi e' un eufemismo per dire che ci si trova all'inizio di un'attivita' / lungo percorso e la conoscienza e' un lungo percorso da intraprendere.
Ne deriva che: sulla messa a terra stiamo ancora a "Carissimo Amico"! (almeno io )
Chiusa Parentesi.
Ciao
Marco
Marco
-
- Argomenti simili
- Risposte
- Visite
- Ultimo messaggio
-
- 5 Risposte
- 942 Visite
-
Ultimo messaggio da gluca
-
- 2 Risposte
- 666 Visite
-
Ultimo messaggio da mrjam
-
- 10 Risposte
- 759 Visite
-
Ultimo messaggio da drpaolo
-
- 17 Risposte
- 801 Visite
-
Ultimo messaggio da dueeffe
-
- 0 Risposte
- 309 Visite
-
Ultimo messaggio da green marlin