Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

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nullo
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da nullo »

Ok, ok, tutto ok, anche se... il filtro semplice, però le LS3 5/a e via di seguito, tutto sembra aleatorio |(

Quando ho cominciato a sperimentare certe cose, qui tutti mi prendevano in giro, proprio per quello , come se tutto il resto non lo fosse. Però, pian piano, un minimo di padronanza in quelle cose l'ho raggiunta.

Ma io vorrei cominciare ad imparare come fare a trattare l'ambiente. Tutti ne parlano come una cosa fondamentale, quasi nessuno lo fa, e nessuno pare padrone della tecnica atta a migliorare la riproduzione portandola nella direzione di cui andiamo parlando, solo consigli di massima, assorbi qui, diffondi là...

Misureaudio ha fatto un accenno all'uso di feltri o altro assorbente nell'intorno delle casse, anche al centro fra i due box aggiungerei. Provato da tempo ed assolutamente impressionante il passo in avanti nella capacità di dipanare la matassa e facilitare l'ascolto in diversi termini.

Quali misure, quale tecnica, quale pensiero dietro a questi gesti?

Posso andare a caso fino a ché non c'azzecco (i risultai non sono neanche male per ora :smile: ) oppure fare ipotesi particolari, partendo magari dall'assunto che tutto sia pressoché perfetto tranne l'ambiente, magari no, ma mi piacerebbe capire cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione. Anche in questo caso, le misure servono?

Ho due segnali uguali che si sommano e ottengo una sorgente virtuale al centro, l'iterazione genera un campo perfetto? Proprio uguale ad uno singolo posizionato al centro con energia doppia? Se no, perché e cosa fare altrimenti?
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Luc1gnol0
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da Luc1gnol0 »

OT

OH! (© by gluca) Buck (Syd), tra tanti risultati sperati e/o incerti, intanto una prima temporanea "certezza" sembra che la si sia raggiunta: Paolo non "parla" più! :wink:

/OT
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stereosound
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
Quando ho cominciato a sperimentare certe cose, qui tutti mi prendevano in giro, proprio per quello , come se tutto il resto non lo fosse. Però, pian piano, un minimo di padronanza in quelle cose l'ho raggiunta.
Misureaudio ha fatto un accenno all'uso di feltri o altro assorbente nell'intorno delle casse, anche al centro fra i due box aggiungerei. Provato da tempo ed assolutamente impressionante il passo in avanti nella capacità di dipanare la matassa e facilitare l'ascolto in diversi termini.
Quali misure, quale tecnica, quale pensiero dietro a questi gesti?
Ho due segnali uguali che si sommano e ottengo una sorgente virtuale al centro, l'iterazione genera un campo perfetto? Proprio uguale ad uno singolo posizionato al centro con energia doppia? Se no, perché e cosa fare altrimenti?
Ritengo che la sperimentazione rappresenti le fondamenta di qualsiasi disciplina. Nel pensiero idealistico questo aspetto non sempre viene considerato importante e a volte anche necessario...
L'uso dei feltri, di cui ha fatto accenno Misureaudio,è una estremizzazione di un accorgimento per ridurre o eliminare quasi tutte le influenze negative che entrano in gioco con l'utilizzo dei diffusori acustici in un ambiente tipo:diffrazione,riflessioni,impressioni di suono scatolato,impressioni di mancanza di ariosità,interferenze tra i vari trasduttori di uno stesso diffusore,risonanze possibili dei pannelli costituenti il diffusore,compressione delle tridimensionalità con conseguente migliore godimento dell'ascolto come risultato finale(in sintesi quello che accade).
Questo accorgimento lo trovo effettivamente eccellente per i risultati che si ottengono i quali devono essere però anche aiutati da un trattamento ambientale. Ho usato anch'io i feltri(vari anni addietro) ma in maniera molto diversa e limitata e ne comprendo quindi i possibili vantaggi.
Non credo sia solo sufficiente un controllo del T60 nel campo di frequenze più critiche (500-10khz) che deve essere,come è stato detto più volte, abbastanza inferiore al sec(dipende anche dalla grandezza dell'ambiente di riferimento in quanto ambienti grandi non richiedono necessariamente tempi molto bassi),affinchè il programma da riprodurre non perda d' intelligibilità,ma è necessario SPEZZARE anche ogni possibile interazione negativa tra i due diffusori , l'ambiente e tutto ciò che è presente compreso le varie apparecchiature utilizzate e questo si potrebbe operare solo sperimentalmente inserendo di volta in volta unità assorbenti con superfici non lisce(i materiali utilizzabili sono molteplici e c'è solo l'imbarazzo della scelta anche in base alle personali esigenze estetiche),isolando meccanicamente dal pavimento e dalle influenze della propagazione fisica delle onde di pressione( da tutte le frequenze dello spettro audio) tutta la catena di riproduzione.
Perchè molti non lo fanno?
La risposta mi sembra fin troppo banale: il fattore estetico sembra sia prevalente rispetto alla qualità finale(ti immagini quante casse acustiche si venderebbero se fossero tutte foderate di materiali fonoassorbenti sporgenti e dall'aspetto poco piacevole?)...e poi quanto costerebbe approntare un simile allestimento in un ambiente con tutte gli accorgimenti possibili descritti?
Lo potrebbe fare solo un grande appassionato anche con discrete disponibilità visto che le cifre da spendere sarebbero poco trascurabili. Quanto di questi studi sarebbe poi applicabile alla produzione industriale?
Sarebbe tutto ristretto al settore dell'esoterismo forse...
Tu dici: "Ho due segnali uguali che si sommano e ottengo una sorgente virtuale al centro, l'iterazione genera un campo perfetto?"La domanda posta in questi termini la trova sbagliata...scusami se dico questo!
Se parli di campo perfetto ritengo che tu sia fuori binario...partiamo dal presupposto che esiste un campo(reale?) e basta che va registrato e poi riprodotto(con i limiti che ci sono)...quello che succede in pratica si conosce parzialmete e ci rende consapevoli delle problematiche da affrontare intervenendo là dove possiamo anche con piccoli accorgimenti limitatamente alle nostre necessità-possibilità.
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da plovati »

stereosound ha scritto:
sparks ha scritto:
Come devono essere posizionati i microfoni in fase di ripresa da parte dell'operatore affinché ciò accada?
E più importante, come vanno posizionati i diffusori nel mio ambiente casalingo?
Grazie.
Rispondere in sintesi alle tue domande non è affatto semplice. Se segui attentamente i vari 3D su questo forum vi potrai attingere notizie interessanti.
In rete , se sei un buon navigatore,potrai trovare comunque trattazioni adeguate sotto ogni aspetto.
Sul posizionamento dei diffusori acustici, almeno credo, dovresti postare la domanda nella sezione apposita.
Per la prima parte (microfoni), suggerisco di scaricarti e ascoltare le registrazioni dispoilinibili sul sito di Epidauro:
http://epidauro.org/phpBB3/viewforum.php?f=53

Per la seconda (posizionamento diffusori) ho trovato interessante questo articolo:
http://www.essex.ac.uk/csee/research/au ... cement.pdf
_________
Piergiorgio
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UnixMan
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da UnixMan »

è curioso, almeno a giudicare dalle foto, il posizionamento dei microfoni è totalmente sballato...
Ciao, Paolo.

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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto: Tu dici: "Ho due segnali uguali che si sommano e ottengo una sorgente virtuale al centro, l'iterazione genera un campo perfetto?"La domanda posta in questi termini la trova sbagliata...scusami se dico questo!
Se parli di campo perfetto ritengo che tu sia fuori binario...partiamo dal presupposto che esiste un campo(reale?) e basta che va registrato e poi riprodotto(con i limiti che ci sono)...quello che succede in pratica si conosce parzialmete e ci rende consapevoli delle problematiche da affrontare intervenendo là dove possiamo anche con piccoli accorgimenti limitatamente alle nostre necessità-possibilità.
Sembri il falco :smile:

Quello che voglio mettere in evidenza è il fatto che nella migliore delle ipotesi, abbiamo sempre almeno DUE voci, ripeto sempre almeno DUE voci. So bene, purtroppo, che il campo perfetto non esiste e non esisterà mai.

Nelle mie intenzioni, oltre a minimizzare il numero delle cosiddette "voci", è presente quella di capire come quelle residue interagiscano tra loro, ed al fine di capire di conseguenza, come affrontare il lavoro.

Ripeto, ho due segnali (uguali, o devo dire simili? :wink: :grin: ) che mi giungono alle orecchie da destra e sinistra, e "vedo" una sorgente virtuale al centro, questa è nella mia testa o è veramente lì? Che succede se io metto delle colonne di assorbente acustico fra i due diffusori?

Perché se metto dell'assorbente nell'intorno dei singoli driver di un singolo box, ottengo dei notevoli vantaggi e non devo/posso pensare che la stessa cosa possa succedere facendolo fra i due diffusori?

PS

Un paio di diffusori trattati anche pesantemente, se ricoperti con una tela acusticamente trasparente posta su di un telaietto a forma di cilindro o parallelepipeda, sono assolutamente gradevoli, si presentano come il monolite di "2001 odissea nello spazio":

Immagine

idem per gli eventuali "assorbitori". Molle e quant'altro, idem. Se uno ha voglia di sbattersi un pochino ( ma siamo su Audiofaidate?), si spendono cifre assolutamente digeribili ai più, si spende normalmente ben di più in cose che nulla hanno a che vedere con la sensatezza dell'intervento.

PPS

In questi giorni, leggendola, mi ha colpito questa frase:
Mattia lo faceva apposta a essere così silenzioso in ogni suo movimento. Sapeva che il disordine del mondo non può che aumentare,
che il rumore di fondo crescerà fino a coprire ogni segnale coerente,
ma era convinto che misurando attentamente ogni suo gesto avrebbe avuto meno colpa di questo lento disfacimento.

Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi
Ciao, Roberto

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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
Ripeto, ho due segnali (uguali, o devo dire simili? :wink: :grin: ) che mi giungono alle orecchie da destra e sinistra, e "vedo" una sorgente virtuale al centro, questa è nella mia testa o è veramente lì? Che succede se io metto delle colonne di assorbente acustico fra i due diffusori?
Indipendentemente dai segnali( e della loro composizione) che vengono riprodotti da due diffusori L-R posti in un ambiente tipo ad una certa distanza tra loro,noi percepiamo una risultante(di cui non credo si possa avere un modello matematico) che elaboriamo esclusivamente con la PERCEZIONE. Quello che sembra essere lì tra i due diffusori,come campo virtuale,in effetti si costruisce nella nostra mente con le modalità che,secondo la mia scuola di pensiero,ho già spiegato in questo 3D. Tutti gli aggiustamenti ambientali(vari trattamenti possibili)creano solo differenze che interagiscono con la percezione e ne cambiamo(non sempre in modo limitato)le sensazioni o le cognizioni percettive(per essere più precisi). Una voce la riconosciamo indipendentemente dalla posizione dei diffusori,dal riverbero della stanza,dalla percentuale di umidità nell'aria,dalla risposta in frequenza dei diffusori,dal livello di ascolto,dalla distorsione(se rimane entro valori accettabili) e da altri possibili fattori.
Il RICONOSCIMENTO può avvenire esclusivamente grazie alla MEMORIA STORICA di cui ho già parlato e non tiene troppo conto della qualità(se finalizzata al solo riconoscimento). Tutte le differenze di qualità sono,nella loro possibile molteplicità,un ulteriore supporto della memoria che è in grado di riconoscere, se sono state precedentemente acquisite, anche piccole differenze qualitative in base alla comparazione tempo-reale di ciò che si sta ascoltando/valutando.
Quando ascoltiamo musica riprodotta la nostra attività percettiva può essere "sintonizzata"al solo riconoscimento;al riconoscimento con qualità accettabili(soglia individuale piuttosto ampia);alla massima qualità precedentemente conosciuta e riconoscibile.
Quando dici che percepisci dei miglioramenti,inserendo eventuali correttori ambientali,su quale base si fonda la tua riconoscibilità dell'evento..?,o ti basi solo su precedenti esperienze uditive che poni a modello?
E' se i tuoi modelli non fossero adeguati? Faresti un riconoscimento relativo,aleatorio, seppur definibile di alta qualità? Prova a guardare immagini in HD a colori di un paesaggio che conosci...ti sembra reale?
In quel momento la tua memoria cosa prende come modello(storico) di riferimento per la comparazione e la valutazione?
Tutte le nostre valutazioni le facciamo esclusivamente basandoci su modelli presi quasi sempre con arbitrio( ed è anche giusto),ma non possiamo poi affermare che le nostre valutazioni sia non soggettive!!!
A risentirci...
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

Tecniche di ripresa
Sulle tecniche di ripresa potremmo aprire una trattazione specifica.
Caratteristiche dei microfoni utilizzabili,numero di microfoni,tecniche di posizionamento.
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto: Quando dici che percepisci dei miglioramenti,inserendo eventuali correttori ambientali,su quale base si fonda la tua riconoscibilità dell'evento..?,o ti basi solo su precedenti esperienze uditive che poni a modello?
Un suono dovrebbe avere un punto di origine, per poi diffondersi a vario ed opportuno titolo in diverse direzioni, è ed quello che vorrei come punto di arrivo di queste attuali sperimentazioni. Un'esperienza direi abbastanza comune, è quella di riconoscere, ad esempio, il punto di origine di uno squillo del telefono, al termine dello squillo, le code seguono strade diverse, con la specifica caratteristica dell'ambiente. ( sappiamo che esistono ambienti particolari, ma sappiamo ben riconoscere quei particolari dati, dai dati di norma ed a quelli ci dobbiamo attenere)

Per quanto esistano problematiche controverse, ad un certo punto dei vari passaggi, la cosa comincia a diventare del tutto evidente, e non lascia adito a dubbi, almeno per quanto riguarda la direzione di indagine. Il problema più complesso è rappresentato ovviamente dall'iterazione delle varie sorgenti virtuali, che devono "congruire" tra loro e risultare accettabili all'ascoltatore secondo i tanti parametri costitutivi del tutto... e, cosa apparentemente eccezionale in stereofonia, lo dovrebbe fare a prescindere dalla nostra posizione.

Mi spiego, nella realtà, qualsiasi posizione noi scegliamo come punto di ascolto, il tutto ci arriva ( sempre di norma) assolutamente coerente. In stereofonia, basta disassarsi di poco, per vedere crollare il tenue castello di carta. Nell'impianto citato in precedenza, potevo tranquillamente scorrere lungo la parete posta di fronte ai diffusori, fino a raggiungere una posizione fortemente angolata, senza trovare alcunché di contraddittorio in quel che percepivo, anzi, direi che tale posizione era addirittura consigliabile.

Cominciando a riempire lo spazio tra i diffusori e poi in direzione del punto di ascolto, nella mia attuale e disgraziata ( e spero provvisoria :sad: ) stanzetta, spostandomi leggermente a destra ed a sinistra, non trovo il cantante posizionato al centro che, come succede di solito, mi segue nello spostamento.
Ciao, Roberto

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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
Mi spiego, nella realtà, qualsiasi posizione noi scegliamo come punto di ascolto, il tutto ci arriva ( sempre di norma) assolutamente coerente. In stereofonia, basta disassarsi di poco, per vedere crollare il tenue castello di carta. Nell'impianto citato in precedenza, potevo tranquillamente scorrere lungo la parete posta di fronte ai diffusori, fino a raggiungere una posizione fortemente angolata, senza trovare alcunché di contraddittorio in quel che percepivo, anzi, direi che tale posizione era addirittura consigliabile.
Parli di realtà riferita per es.ad un ascolto dal vivo di un gruppo musicale? Se è così vi è differenza se ascolti personalmente l'evento o lo registri anche con una ottima tecnica,ciò che ascolti direttamente non può corrispondere a quello che ascolteresti con una registrazione.
nullo ha scritto:
Cominciando a riempire lo spazio tra i diffusori e poi in direzione del punto di ascolto, nella mia attuale e disgraziata ( e spero provvisoria :sad: ) stanzetta, spostandomi leggermente a destra ed a sinistra, non trovo il cantante posizionato al centro che, come succede di solito, mi segue nello spostamento.
Detta così la situazione non mi è chiara... se lo spostamento è minimo,suppongo longitudinalmente rispetto al punto d'ascolto,forse non noti differenze...come sono disposte le casse nel tuo ambiente e con quale angolazione ? Come e quanto riempi questo spazio tra i diffusori? forse vai certamente ad alterare in maniera determinante il campo acustico riprodotto.
La localizzazione spaziale delle varie sorgenti, inoltre ,è legata fortemente all'incisione.
Tu parli di SUONO come se fosse già esistente prima della percezione...in effetti non è così,forse non ne sei convinto!!!
Ultima modifica di stereosound il 14 nov 2010, 17:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da sparks »

Ringrazio Piergiorgio e Max per i tentativi di risposta.

Mi chiedo se la meta della ricostruzione coerente sia possibile o meno e quanto pesi rispetto a gli altri fattori in gioco.
C'è anche chi vi ha rinunciato sviluppando impianti monoaurali dai risultati comunque notevoli.

Saluti.
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

sparks ha scritto:Ringrazio Piergiorgio e Max per i tentativi di risposta.
Mi chiedo se la meta della ricostruzione coerente sia possibile o meno e quanto pesi rispetto a gli altri fattori in gioco.
C'è anche chi vi ha rinunciato sviluppando impianti monoaurali dai risultati comunque notevoli.
Saluti.
Con tutte, o quasi, le tipologie di priproduzione Hi-Fi di qualità vi è una possibilità di coerenza/accettabilità di riproduzione...anche con un impianto mono se uno si accontenta.
Ma il termine" coerenza nella ricostruzione" è troppo vago,almeno secondo me, per indicare la meta che si vuole raggiungere...Bisognerebbe capire quale significato dare alla coerenza,quale termine di paragone,quale sintesi di rapporti può contenere.
I fattori in gioco sono molti...ti invito a leggere questo 3D attentamente dall'inizio. Vi troverai spunti interessanti per ulteriori riflessioni.
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto: Parli di realtà riferita per es.ad un ascolto dal vivo di un gruppo musicale? Se è così vi è differenza se ascolti personalmente l'evento
Parlo di realtà, punto... Che io abbia tre violini o tre voci di amici di fronte o di fianco a me oppure dietro le mie spalle ( oppure sparpagliati attorno a me), non importa, i suoni arriveranno a me senza problemi di congruenza alcuna, ovvio che alcuni parametri cambino, ma io non ho problemi a digerirlo. Anche se cambio collocazione, non ho problemi. Nell'evento riprodotto normalmente no.
stereosound ha scritto:
nullo ha scritto:
Cominciando a riempire lo spazio tra i diffusori e poi in direzione del punto di ascolto, nella mia attuale e disgraziata ( e spero provvisoria :sad: ) stanzetta, spostandomi leggermente a destra ed a sinistra, non trovo il cantante posizionato al centro che, come succede di solito, mi segue nello spostamento.
Detta così la situazione non mi è chiara... se lo spostamento e minimo,suppongo longitudinalmente rispetto al punto d'ascolto,forse non noti differenze...come sono disposte le casse nel tuo ambiente e con quale angolazione ? Come e quanto riempi questo spazio tra i diffusori? forse vai certamente ad alterare in maniera determinante il campo acustico riprodotto.
La localizzazione spaziale delle varie sorgenti, inoltre ,è legata fortemente all'incisione.
Tu parli di SUONO come se fosse già esistente prima della percezione...in effetti non è così,forse non ne sei convinto!!!
Lasciamo fuori per un attimo la qualità dell'incisione, sennò non ne veniamo fuori, diamo per scontato che è giusta ed opportuna (dovrei metterti davanti ai diffusori per renderti l'idea di cosa succede al cambiare della tipologia, altrimenti non ci si può rendere conto).

Ripeto, nell'impianto citato in precedenza da Misureaudio, ti puoi spostare tranquillamente agli estremi della parete posta di fronte ai diffusori, metto uno schizzo per darti un'idea:
Posizione di ascolto 01.jpg
Il suono esiste nel momento delle percezione, ha una fonte pregressa che viene registrata, se la cosa è fatta come si deve, si porta a corredo il suo tempo di decadimento e la sua evoluzione nello spazio come conseguenza. Inserendo diverso materiale assorbente e trovando la giusta collocazione, sì, ovviamente si altera il campo acustico riprodotto. Come lo si altera ponendo assorbente in qualsiasi posto, anche dentro il box.

Lo si può fare bene e male, come si fa a farlo bene? ... e che vuol dire bene?
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Ciao, Roberto

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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:

Parlo di realtà, punto... Che io abbia tre violini o tre voci di amici di fronte o di fianco a me oppure dietro le mie spalle ( oppure sparpagliati attorno a me), non importa, i suoni arriveranno a me senza problemi di congruenza alcuna, ovvio che alcuni parametri cambino, ma io non ho problemi a digerirlo. Anche se cambio collocazione, non ho problemi. Nell'evento riprodotto normalmente no.
Roberto la realtà come la intendo io è ben altra cosa...comunque vediamo di capire qualcosa della tua situazione.
Nel tuo schizzo,se usi diffusori acustici tradizionali a radiazione diretta con soli altoparlanti anteriori e le casse sono orientate all'incirca a 45° verso il punto di ascolto come nel disegno,considerando risposta polare nella norma,se ti allontani al punto estremo(destro o sinistro) sentirai quello che dici in effetti:trattandosi della voce essa ti seguirà!!! Non capisco in quel punto che chiami"nuova posizione",che cosa vorresti sentire di diverso!!! sei fuori zona utile e per quale ragione ci dovresti andare!!!In pratica la radiazione del diffusore che ti sta più vicino,con quell'orientamento a 45° circa,la sentiresti molto attenuata soprattutto sulle frequenze medio-alte col risultato che lamenti. Non conosco il sistema di Misureaudio che hai ascoltato...ma i dati che mi fornisci sono insufficienti...dammi qualche dato in più e potremo capire meglio.
Però vorrei capire che cosa ti aspetteresti di diverso quando affermi che la voce ti segue se ti sposti da un lato estremo(fuori zona utile direi)..vorresti che non ti seguisse o cos'altro?
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

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stereosound ha scritto: Roberto la realtà come la intendo io è ben altra cosa...comunque vediamo di capire qualcosa della tua situazione.
?
stereosound ha scritto:Nel tuo schizzo,se usi diffusori acustici tradizionali a radiazione diretta con soli altoparlanti anteriori e le casse sono orientate all'incirca a 45° verso il punto di ascolto come nel disegno,considerando risposta polare nella norma,se ti allontani al punto estremo(destro o sinistro) sentirai quello che dici in effetti:trattandosi della voce essa ti seguirà!!!
No Max, c'è un grosso equivoco, lo schizzo non è riferito al mio impianto ( i miei attuali diffusori li vedi qui):

http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... 0&start=60

Così come il dato riferito alla voce, sempre con riferimento a quell'impianto, non ti segue affatto ( e dove sarebbe la novità?), rimane lì, ben ferma ( come il resto), mentre tu sei a destra o sinistra.

stereosound ha scritto: Non conosco il sistema di Misureaudio che hai ascoltato...ma i dati che mi fornisci sono insufficienti...dammi qualche dato in più e potremo capire meglio.
Non è di Misureaudio il sistema citato, e non puoi fare proiezioni, te lo assicuro, ecco una foto per chiarirti un attimo di cosa parlavo (e parlava M.) comunque, non è proprio quello, ma diciamo che questo gli è decisamente vicino:
Trattamento in feltro.jpg
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Ciao, Roberto

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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
No Max, c'è un grosso equivoco, lo schizzo non è riferito al mio impianto ( i miei attuali diffusori li vedi qui):
Così come il dato riferito alla voce, sempre con riferimento a quell'impianto, non ti segue affatto ( e dove sarebbe la novità?), rimane lì, ben ferma ( come il resto), mentre tu sei a destra o sinistra.
Rispetto alle tua casse vedo una bella differenza...che non è solo nell'ambiente a quanto pare(quelle foto le avevo già viste in rete ma non conosco l'autore).
Il punto quindi è che col tuo sistema la voce ti segue mentre con l'altro rimane ferma...
A parte le differenze evidenti sulla tipologia di trattamento acustico adottato,potrebbero esserci anche elettroniche completamente diverse e registrazioni diverse dalle tue. Ma vorresti avere le stesse sensazioni a quanto pare!!! Se non è così questo dimostra che il tuo tentativo di replica evidentemente non è andato a buon fine e c'è qualcosa chi ti sfugge evidentemente. Quel feltro messo così sulle tue casse potrebbe essere anche troppo assorbente ed interagisce certamente molto diversamente rispetto all'altra tipologia di diffusori...io credo che dovresti cercare di replicare al meglio le stesse condizioni per avere un confronto attendibile.
Se potessi valutare in vicinanza certi aspetti sarebbe diverso...la curiosità non può essere appagata semplicemente da una descrizione o da una foto.
Max
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

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stereosound ha scritto: Rispetto alle tua casse vedo una bella differenza...che non è solo nell'ambiente a quanto pare(quelle foto le avevo già viste in rete ma non conosco l'autore).
Ci sono vari modi proposti dallo stesso autore, ma non è il caso di approfondire in questo contesto.
stereosound ha scritto: Il punto quindi è che col tuo sistema la voce ti segue mentre con l'altro rimane ferma...
No, la cosa è diversa è più complessa, appare evidente che il mezzo che stiamo usando per comunicare non è confacente.
stereosound ha scritto: A parte le differenze evidenti sulla diversità di trattamento acustico,potrebbero esserci anche elettroniche completamente diverse e registrazioni diverse dalle tue.
Le elettroniche sono sicuramente diverse dalle mie, le conosco :grin: , ma non è quello il problema, come il discorso delle registrazioni.
stereosound ha scritto: Ma vorresti avere le stesse sensazioni a quanto pare!!! Se non è così questo dimostra che il tuo tentativo di replica evidentemente non è andato a buon fine. Quel feltro messo così potrebbe essere anche troppo assorbente...io credo che dovresti cercare di replicare al meglio le stesse condizioni per avere un confronto attendibile.
Il mio tentativo è al momento MOLTO soddisfacente.

In ogni caso non intendo copiare tout court, intendo fare un percorso ragionato per quel che mi può permettere la mia "zucca", facendo diversi e numerosi passaggi, da quello che era il mio modo ( mondo, con box ad alta efficienza ecc.) ad altro, dovresti rileggere qualche post di Luca, ti deve essere sfuggito qualche richiamo.

Per il feltro, o altro ( e altro, non ti deve sfuggire ciò che è a corollario), solo dopo un ascolto ci si può rendere conto di quale ricchezza possa avere il suono in quelle condizioni, ovvero l'esatto contrario di quello che ci si potrebbe aspettare.

L'unica cosa che faceva sì, che queste chiacchiere fossero espresse in questa discussione, era comunque riferito al fatto della possibilità di ricavare indicazioni dalle misure, per quel che concerne il rapporto fra quello che succede a livello fisico e percettivo.
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
Il mio tentativo è al momento MOLTO soddisfacente.
Per il feltro, o altro ( e altro, non ti deve sfuggire ciò che è a corollario), solo dopo un ascolto ci si può rendere conto di quale ricchezza possa avere il suono in quelle condizioni, ovvero l'esatto contrario di quello che ci si potrebbe aspettare.
L'unica cosa che faceva sì, che queste chiacchiere fossero espresse in questa discussione, era comunque riferito al fatto della possibilità di ricavare indicazioni dalle misure, per quel che concerne il rapporto fra quello che succede a livello fisico e percettivo.
Sono convinto che per te il risultato è soddisfacente...io però preferirei toccare "con orecchi"per rendermene conto(ci possono essere più facce di una stessa realtà)...ma al momento non vedo come sia possibile.
Ricavare delle indicazioni ai fini delle misure è sempre possibile ma sarebbero dati molto relativi per definirne un eventuale possibile rapporto con l'attività percettiva.
Max
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da stereosound »

stereosound ha scritto:
nullo ha scritto:
Il mio tentativo è al momento MOLTO soddisfacente.
Per il feltro, o altro ( e altro, non ti deve sfuggire ciò che è a corollario), solo dopo un ascolto ci si può rendere conto di quale ricchezza possa avere il suono in quelle condizioni, ovvero l'esatto contrario di quello che ci si potrebbe aspettare.
L'unica cosa che faceva sì, che queste chiacchiere fossero espresse in questa discussione, era comunque riferito al fatto della possibilità di ricavare indicazioni dalle misure, per quel che concerne il rapporto fra quello che succede a livello fisico e percettivo.
Scelta del MODELLO a cui far riferimento per una comparazione! Ci possono essere più aspetti da considerare di una stessa realtà e qualcuna di queste potrebbe apparire come unica da considerare valida ...non sempre ciò che può apparire unicamente valido è da considerarsi la migliore condizione.
Non basta , evidentemente, una valutazione auditiva accurata per definire , necessariamente, il meglio...o non migliorabile ulteriormente...però quali sarebbero i modelli di riferimento in questi casi? Per definizione ogni rapporto di comparazione richiede necessariamente un modello di riferimento!(prevalentemente arbitrario e contingente).Tu per il tuo sistema quale modello da emulare od avvicinare usi come termine di paragone? :mm:
Ultima modifica di stereosound il 15 nov 2010, 11:27, modificato 1 volta in totale.
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Luc1gnol0
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Re: Misure, misurare, si,no... la solita vecchia storia.

Messaggio da Luc1gnol0 »

Quasi quasi preferivo le obiezioni di Paolo...
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Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
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