a questo punto resta da stabilire se l'effettiva uscita acustica del sistema (rilevabile unicamente ripetendo la misura ed utilizzando un bel microfono per vedere cosa accade "dall'altra parte") assomiglia piu` alla curva blu, a quella rossa, o a qualcosaltro...
Volendo si.
Per i dati che ho io direi che dovrebbe esserci una fluttuazione acustica non molto diversa da quella subita dalla corrente, probabilmente non sempre o un pò meno evidente della stessa corrente.
Io non dispongo di un setup affidabile per questo tipo di rilevazione con microfono, anche se credo che si dovrebbe notare facilmente,in valore relativo, una eventuale variazione di quel tipo....
!?! ho capito bene? tu pensi che dal lato acustico l'andamento sia sostanzialmente simile a quello della corrente?
perche` se cosi` fosse, allora pilotare in tensione (alto DF) sarebbe sostanzialmente e fondamentalmente sbagliato dato che, come si evince dai grafici delle misure che hai postato, distorce clamorosamente la forma d'onda acustica (quantomeno) nei transienti! :o
Inoltre, sempre guardando anche all'output acustico, sarebbe altrettanto interessante ripetere le misure anche con amplificatori diversi dal my_ref
Certo, su un piano di sperimentazione "causa effetto", probabilmente questa chiave di lettura potrebbe dare qualche risultato, a patto di disporre di qualcosa di ripetibile (un setup di misura microfonica attendibile).
visto che, almeno x cominciare, si tratterebbe di misure relative, io comincerei proprio provando con il setup standard... utilizzato per l'ascolto, i.e. piazzando un microfono laddove normalmente ci sarebbero le nostre orecchie!
Cosi` magari potremmo cominciare a vedere se all'oscilloscopio (e/o alla FFT) si riesce ad identificare qualche traccia delle differenze che normalmente siamo abituati a sentire solo con le nostre orecchie...
Guardate che se qualcuno isola la possibilità di vedere differenze acustiche tra elettroniche con questo tipo di test voglio riconosciuta la paternità.....
ahem...
Guarda che questi grafici sono in presa diretta con un oscilloscopio a memoria per PC a 50Mps di banda, con sonda in corrente a rilevamento induttivo (direttamente sul cavo di potenza)....
lo immaginavo... mi chiedevo solo se il software permetteva anche di fare calcoli "al volo", e/o di salvare i campioni su file e post-processarli successivamente. BTW, era solo per visualizzare le cose in maniera piu` immediata, ma se non si puo` o e` troppo complicato farlo, poco male...
Graficamente, se guardi istante per istante le curve scopri che la tensione esegue il suo andamento seno senza grandi cambiamenti, mentre la corrente, sostanzialmente in fase (o meglio senza grandi cambiamenti di fase relativa) con la tensione subisce delle variazioni. un prodotto eventuale non genererebbe altro che un' andamento identico a quello della corrente ma con diverso fattore di scala, per ovvie ragioni....
questo e` vero nel caso del pilotaggio in tensione, ma non in quello del pilotaggio a basso DF...
Diciamo che mi sembra pià utile ragionare direttamente con le singole forze in gioco che con "prodotti calcolati", almeno in ottica "impedenza dinamica altoparlanti". Volendo si può fare il tuo ragionamento in chiave "impedenza dinamica e potenza di picco negli amplificatori"....
in realta` il mio ragionamento e` sempre in chiave "uscita acustica vs. pilotaggio"... quello che mi interessa e` capire come pilotare l'altoparlante per ri-ottenere un'onda acustica che somigli il piu` possibile a quella "vista" in origine dal microfono e successivamente registrata nei ns. dischi.
Per quel poco che uno può ipotizzare con un buon grado di "buon senso" direi che sarebbe più "strano" che non si sentissero, questi fenomeni, che il contrario.
Il problema è che i primi dati dicono che meccanicamente queste incertezze sono tanto più ampie quanto più lasco è il sistema elettrico, per cui credo verosimile ipotesi contrarie alle tue.
dipende... il problema e` che siamo di fronte ad una situazione che assomiglia a questa:
abbiamo una vecchia "2CV" sopra un carro attrezzi che viaggia su un "carro merci" ferroviario.
- la "2CV" e` la nostra aria, ed il suo movimento e` l'onda acustica che vorremmo riprodurre;
- il "carro attrezzi" e` il cono del ns. altoparlante;
- il "carro merci", o meglio le sue sospensioni sono l'impedenza di uscita del ns. ampli;
infine, l'andamento (verticale) delle rotaie unitamente alla velocita` del treno (x semplicita` consideriamola costante!
) rappresentano il ns. segnale di ingresso.
Ora, quello che noi vorremmo e` che la "2CV" si muova seguendo _esattamente_ (al piu` con un "ritardo" costante) le ondulazioni delle rotaie su cui viaggia il treno, cioe` che l'aria davanti all'altoparlante si muova esattamente nello stesso modo di quella che ha prodotto le vibrazioni della membrana del microfono di ripresa conservate sotto varia forma nelle ns. registrazioni.
Ci ritroviamo con ben 3 oscillatori smorzati "in serie". Quello che ci interessa controllare e` proprio l'ultimo, ma possiamo controllare direttamente soltanto il primo e lo smorzamento del secondo...
Dato che ne` le sospensioni del treno ne` quelle del "carro attrezzi" potranno mai essere perfettamente rigide, e che su quelle della 2CV possiamo farci poco o nulla (e` l'accoppiamento cono-aria... possiamo migliorarlo utilizzando una tromba, ma e` un'altra storia), io non sarei poi cosi` sicuro che cercare di massimizzare lo smorzamento delle sospensioni del "carro attrezzi" sia poi la soluzione migliore... anzi, sono convinto esattamente del contrario.
Ingegneri meccanici, fatevi sotto...
Nel caso di ampli con DF=1 o ad alta impedenza di uscita viene a mancare (o attenuato) il feedback con il movimento generato dalle back emf, per cui la meccanica, in teoria, è libera di debordare.
Come ho fatto notare spesso, non sarà questo che da quella sensazione di "maggiore presenza" ed "energia nei transienti" prodotta da sistemi con DF=1 ?
qui` la penso _QUASI_ come te...
Salvo per una fatto: IMHO per riprodurre correttamente il segnale e` necessario che lo smorzamento del cono sia "critico".
Se e` sottosmorzato (pilotaggio in corrente) il cono fa` un po` quello che gli pare, e ad ogni transiente del segnale segue una oscillazione (spuria) del cono stesso.
Se e` sovrasmorzato, il cono viene rallentato nel suo movimento e si ha una distorsione della forma del transiente, che "spegne" e rende artificioso il suono.
Quindi, come minimo un ampli "ideale" dovrebbe avere il DF regolabile (diciamo Zout da 0 a 10 ohm) per adattarsi al meglio ad ogni diffusore.
N.B.: quello che deve essere reso critico e` lo smorzamento effettivo del cono. Tenuto conto dello smorzamento proprio (meccanico), della Re e della Rdc dell'eventuale filtro xover e` evidente che il DF elettrico "ottimale" NON sara` praticamente mai = 1!
Infine, resta sempre da vedere (-> thread sul pilotaggio in potenza) se non sia possibile studiare un servocontrollo in grado di "autoregolarsi" dinamicamente e quindi pilotare automaticamente al meglio qualsiasi AP.
Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»