traferro ha scritto:2) I condensatori di filtraggio, in realtà ho cominciato partendo da capacità molto maggiori, ed in seguito sono andato sostiuendo gli elettrolitici con mkp.
si, ovviamente immaginavo che il motivo fosse quello.
Hai provato anche con C a film "sostanziosi" in parallelo agli elettrolitici? (rapporto tra i valori dei C in parallelo compreso tra 1/10 e 1/100 max).
traferro ha scritto:Purtroppo non so calcolare Xc.
il calcolo della reattanza capacitiva è banale: Xc=1/2*Pi*f*C (con f in Hz e C in Farad, Xc è in Ohm).
Casomai non fosse chiaro, la Xc la puoi vedere come la "resistenza" che il condensatore oppone al passaggio della corrente. Tale "resistenza" varia ovviamente sia con la capacità che con la frequenza.
Per f=0 (cioè per la DC) la Xc è infinita (Xc=1/0) per qualsiasi valore di C. Analogamente, per f->infinito Xc->0 sempre, a prescindere da C.
Invece, per qualsiasi valore finito (e non nullo) di f, la Xc è inversamente proporzionale a C: tanto più la capacità è piccola, tanto maggiore è Xc e viceversa. Ad esempio, ad una frequenza f=10Hz, un C da 39uF ha una reattanza pari a:
Xc = 1/6.28*10*39E-6 ~= 1/2450E-6 = 10^6/2450 ~= 410 Ohm
Per una spiegazione un po' più dettagliata, vedi ad es.:
http://www.microst.it/tutorial/reattanz ... itiva.html
http://www.microst.it/tutorial/reattanz ... iva_3.html
http://www.galileimirandola.it/elettro/ ... TIEL22.HTM
In un tipico circuito di uscita SE come il tuo, l'alimentatore è
direttamente in serie con il circuito di uscita.
Detto in altri termini, l'impedenza di uscita dell'alimentatore è in serie con la rp della finale ed il carico riflesso dal TU.
Idealmente, l'alimentatore dovrebbe rappresentare un cortocircuito perfetto per la AC (componenti variabili) a qualsiasi frequenza, cioè avere Zout=0 per qualsiasi f>0.
(in pratica non è materialmente possibile annullare l'impedenza di uscita dell'alimentatore. Utilizzando regolatori attivi a SS ci si può andare vicino, scendendo ad impedenze dell'ordine di pochi mOhm o anche meno. Ma ci si ritroverebbe con un ulteriore circuito attivo in serie al segnale...).
Nel tuo caso, l'impedenza di uscita dell'alimentatore sostanzialmente è determinata dalla Xc dell'ultimo C di filtro (in realtà ci sarebbero da tenere in considerazione le interazioni con il resto del filtro, ed in particolare l'effetto delle risonanze del CLC, ma almeno per il momento evitiamo di aggiungere ulteriori complicazioni).
Tale Xc rappresenta quindi un elemento "parassita" indesiderato in serie al circuito di uscita. Elemento che per di più è variabile con la frequenza, per cui altera il comportamento dell'intero sistema al variare della stessa.
Pertanto, per limitare il più possibile la sua influenza sul funzionamento del circuito, si dovrebbe fare in modo Xc sia sempre
trascurabile rispetto alle altre due impedenze (la rp del tubo ed il carico riflesso dal TU) per qualsiasi frequenza nel range di normale funzionamento del circuito (in pratica a quella minima, quindi di solito si considera la Xc per f=10Hz).
Per quanto riguarda il problema delle risonanze nei filtri di alimentazione, se ne è parlato a lungo in passato. Ad es., dai una occhiata a questo vecchio thread:
max valore ripple tollerabile in alimentatori anodici