sten ha scritto:per quanto riguarda il player, uso rhythmbox, quello base di linux,
su Linux non esiste un "player base".
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Esistono i default scelti dalle varie distribuzioni per determinati ambienti. Con Debian (attualmente) per default hai l'ambiente Gnome e rhythmbox come player di default; con Ubuntu <= 10.04 lo stesso, mentre ad es. con la nuova 11.04 avresti Unity e Banshee. Utilizzando KDE (ad es. Kubuntu, SuSe o la stessa Debian se avessi scelto espressamente di installare l'ambiente KDE anziché quello Gnome), come default avresti avuto "Amarok". E così via.
Ovviamente, nulla impone di utilizzare il player di default. Cmq, dal punto di vista della riproduzione, l'uno dovrebbe valere l'altro. Se ti trovi bene con rhythmbox, va benissimo quello.
Altrettanto ovviamente, in ogni caso devi configurare l'output in modo da mandarlo al v-dac anziché alla (eventuale) scheda integrata come presumibilmente è per default.
Per prima cosa devi vedere se di default è stato installato "pulseaudio" (il server). Se lo è (come probabile) devi decidere cosa fare. Hai due opzioni: lasciarlo e configurarlo in modo che interferisca il meno possibile oppure disinstallarlo. Entrambe le opzioni hanno pro e contro.
La cosa più semplice forse è lasciarlo. Installa "padevchooser" e "pavucontrol" con le relative dipendenze e "recommended". Da terminale, dai il comando:
aptitude --with-recommends install padevchooser pavucontrol
(ovviamente, devi farlo come utente "root", usando "su" o "sudo").
Eseguendo poi pavucontrol (da un menu o direttamente dalla linea di comando) puoi selezionare dove inviare l'output. Se non ci sono problemi strani, tra le varie shcede di output troverai anche un USB audio che è il tuo v-dac. Scegli quello ed il gioco è fatto.
Se hai selezionato correttamente l'output ma il suono esce ancora dalla scheda interna (o non esce affatto), verifica che gstreamer (che è il backend utilizzato da rhythmbox per l'output audio) sia configurato per utilizzare pulseaudio.
Da menù o da terminale avvia il comando:
gstreamer-properties
e (casomai non lo fosse già di default) seleziona il plugin "pulseaudio" per il default output.
Se gstreamer-properties non fosse installato, installa il pacchetto gnome-media:
aptitude install gnome-media
(al solito, come root).
Dopo di che, devi ottimizzare "pulseaudio" in modo che interferisca il meno possibile. Ad es., puoi dare una occhiata qui:
http://groups.google.com/group/sdr-widg ... back&fwc=1
http://groups.google.com/group/sdr-widg ... 3bf26fbba1
(se ne è anche parlato qui sul forum in altri thread, usa la funzione di ricerca...).
In alternativa, puoi disinstallare il server di pulseaudio e configurare gstreamer per utilizzare direttamente ALSA (selezionando il plugin ed il device giusto con gstreamer-properties).
Se il PC in questione sarà utilizzato esclusivamente come player questa potrebbe essere la soluzione migliore, ma se invece lo usi anche per altre funzioni l'eliminazione di pulseaudio può avere effetti collaterali per altre applicazioni che si aspettano che ci sia (e sia attivo) e crearti delle difficoltà impreviste.
sten ha scritto:
non ho un'idea precisa dei formati audio da usare (non sono molto tecnico) e negli anni la mia raccolta musicale si e' formata con una grande varieta' di formati diversi da mp3 a flac ecc.
ci sono tre diverse categorie di files audio: quelli non compressi (e.g. di solito i wav), quelli con compressione "lossless" (senza perdita) ed infine quelli con compressione "lossy", cioè con perdita, che sono la maggior parte di quelli più comuni come ad es. gli mp3, i wma, ecc.
Nella compressione lossless non c'è alcuna perdita di informazione; si tratta semplicemente di una trans-codifica che scrive gli stessi identici dati in una rappresentazione più "compatta". Sono l'equivalente (ottimizzato per l'audio) dei "compressori" per files generici come zip, rar, ecc.
Esempi di formati lossless sono FLAC, Monkeys-audio (.ape), Wavpack (.wv), ALAC, TrueAudio (TTA), ecc.
I file con compressione lossless possono essere decompressi ricostruendo
esattamente il file originale. E quindi possono anche essere convertiti da un formato all'altro senza alcuna perdita di informazioni (e qualità).
Per contro, la riduzione delle dimensioni che si può ottenere con i formati lossless è contenuta. Grosso modo, in genere si ottiene una riduzione di circa la metà.
Viceversa, i compressori a perdita (lossy) riducono molto di più le dimensioni dei files, ma per farlo "buttano via" parte delle informazioni. Quindi c'è una sensibile perdita di qualità che ovviamente è tanto maggiore quanto maggiore è la compressione adottata (cioè quanto più piccolo è il file compresso).
ATTENZIONE: anche i file compressi "lossy" possono essere "estratti" e riconvertiti in formato non compresso (è quello che deve essere fatto sempre in background per poterli riprodurre). Le dimensioni di un file "lossy" riconvertito in formato non compresso tornano ad essere approssimativamente uguali a quelle originali ma, ovviamente,
i dati persi nella compressione NON possono essere recuperati in alcun modo e quindi un file ri-estratto mantiene la stessa qualità (più o meno bassa) del corrispondente file compresso (in altri termini, non ha alcun senso "estrarre" un file compresso "lossy").
La perdita dei dati inoltre si ripete ogni volta che si comprime un file con un compressore lossy, anche se si è partiti da un file già compresso e poi ri-estratto. Poiché la conversione da un formato lossy ad un altro comporta necessariamente la decodifica e successiva ri-compressione nel nuovo formato, convertire un file da un formato (lossy) ad un altro comporta una ulteriore perdita di informazioni e degrado della qualità.
In breve, una volta compressi "lossy", i files non vanno mai più convertiti... ed in ogni caso vanno bene solo per risparmiare spazio su sistemi di bassa qualità, soprattutto portatili.
Per l'archiviazione e l'ascolto su sistemi di qualità elevata si devono utilizzare esclusivamente gli originali non compressi o (meglio) con compressione lossless, che consentono di risparmiare spazio senza controindicazioni.
Per svariati motivi (salvo casi particolari), è preferibile utilizzare sempre il formato FLAC.