Cavi Home Made
Inviato: 06 dic 2009, 15:08
L'argomento cavi è sempre stato fonte di grandi discussioni fra gli appassionati.
C'è chi ritiene un vero e proprio "componente" dell'impianto con una propria e riconoscibile influenza e chi, all'opposto, solamente un pezzo di filo...
Io sono un po' a metà: trovo folle spendere centinaia (o migliaia) di euro per cavi "speciali" costruiti, a detta dei produttori, con componenti e tecnologie aerospaziali ultraesoteriche ma, per esperienza diretta nel mio impianto, ho notato come i cavi spesso facciano "la differenza".
Detto questo vi propongo, senza pretese di aver inventato nulla, la costruzione di due cavi, uno di segnale ed uno di potenza, la cui presenza, ripeto, nel mio impianto, è immediatamente avvertibile ed il cui costo è irrisorio.
1) Cavo di potenza THE BRAID (la treccia)
L'idea non è nuova: quasi trent'anni fa SUONO fu, credo, la prima rivista italiana del settore a prendere in considerazione l'idea che i cavi potessero "suonare" e a questo proposito propose la costruzione del cavo di potenza che io oggi vi ripresento.
Si tratta di un semplice cavo intrecciato realizzato utilizzando la comunissima piattina rossa e nera da 2*0.5 mmq che trovate dal bottegaio sotto casa.
Tagliate tre+tre spezzoni di cavo della lunghezza desiderata del cavo finito (i miei sono lunghi circa 2 metri) aggiungendo una ventina di centimetri per tener conto del fatto che poi si accorceranno e, con molta pazienza, se non trovate la disponibilità della nonna, della mamma o della compagna... fatene una treccia la più regolare possibile così...
e gli ultimi 10-15 cm di entrambe le estremità terminateli raggruppando tutti i rossi e tutti i neri a questo modo
Potrete sceglier infine se terminarli a forcella, con le classiche banane o lasciarli semplicemente così.
Avrete costruito un cavo a bassa capacità (la singola sezione del conduttore è piuttosto piccola) e a bassa induttanza (sono basse le distanze relative fra i conduttori)
Come suona? Beh, sempre nel mio personalissimo contesto suonano piuttosto chiari e molto definiti, molto più della classica piattina più o meno esoterica, con una immagine virtuale che si è notevolmente ampliata soprattutto in larghezza ed altezza senza minimamente influenzarne la profondità e mantengono al contempo una robusta presenza sulle basse frequenze, senza code o particolari enfasi.
Per quello che costano vale la pena provare!
Preso dall'entusiasmo mi sono detto: perchè non provare a costruire con la stessa tecnica anche un cavo di segnale?
2) cavo di segnale INTERTWINE
Il concetto è lo stesso ma la realizzazione un po' diversa.
Avevo acquistato tempo fa da Novarria un rocchetto di treccia di rame argentato AWG 22 (d=0.63cm) che utilizzo per i brevi cablaggi interni delle elettroniche.
Solita tecnica: tre+tre spezzoni della lunghezza desiderata del cavo finale (in questo caso l'accorciamento è poco significativo) e solita pazienza per intrecciarli.
Si tratta ora di definire come collegare i tre cavi: con il tester cercate la testa e la coda di uno dei tre e marcatelo da entrambe le parti: questo sarà il polo caldo che collegherete il pin centrale del connettore RCA.
Gli altri due, da un lato COLLEGATELI INSIEME e saldateli alla massa del pin RCA, dall'altro PRENDETENE UNO SOLO e saldatelo alla massa dell'altro connettore RCA: marcate il lato in cui entrambi i fili massa+schermo sono collegati insieme.
Ovviamente ripetete la stessa operazione per il cavo dell'altro canale.
Avrete qualcosa che assomiglia a questo:
Notate il brutale pezzo di nastro isolante che marca il lato in cui massa e schermo sono collegati insieme.
Questa marcatura vi servirà per effettuare alcune prove e cioè se sia conveniente collegare lo schermo a monte o a valle del cavo: qualche differenza c'è...
Se vorrete potrete abbellirlo inguainando il tutto ma è solo una questione di estetica.
Per questo non vi dico come suonano... vi dico solo che hanno sostituito stabilmente i miei vecchi Van Den Hul "The Source"... se volete saperne di più provatelo!
Buona treccia a tutti!
C'è chi ritiene un vero e proprio "componente" dell'impianto con una propria e riconoscibile influenza e chi, all'opposto, solamente un pezzo di filo...
Io sono un po' a metà: trovo folle spendere centinaia (o migliaia) di euro per cavi "speciali" costruiti, a detta dei produttori, con componenti e tecnologie aerospaziali ultraesoteriche ma, per esperienza diretta nel mio impianto, ho notato come i cavi spesso facciano "la differenza".
Detto questo vi propongo, senza pretese di aver inventato nulla, la costruzione di due cavi, uno di segnale ed uno di potenza, la cui presenza, ripeto, nel mio impianto, è immediatamente avvertibile ed il cui costo è irrisorio.
1) Cavo di potenza THE BRAID (la treccia)
L'idea non è nuova: quasi trent'anni fa SUONO fu, credo, la prima rivista italiana del settore a prendere in considerazione l'idea che i cavi potessero "suonare" e a questo proposito propose la costruzione del cavo di potenza che io oggi vi ripresento.
Si tratta di un semplice cavo intrecciato realizzato utilizzando la comunissima piattina rossa e nera da 2*0.5 mmq che trovate dal bottegaio sotto casa.
Tagliate tre+tre spezzoni di cavo della lunghezza desiderata del cavo finito (i miei sono lunghi circa 2 metri) aggiungendo una ventina di centimetri per tener conto del fatto che poi si accorceranno e, con molta pazienza, se non trovate la disponibilità della nonna, della mamma o della compagna... fatene una treccia la più regolare possibile così...
e gli ultimi 10-15 cm di entrambe le estremità terminateli raggruppando tutti i rossi e tutti i neri a questo modo
Potrete sceglier infine se terminarli a forcella, con le classiche banane o lasciarli semplicemente così.
Avrete costruito un cavo a bassa capacità (la singola sezione del conduttore è piuttosto piccola) e a bassa induttanza (sono basse le distanze relative fra i conduttori)
Come suona? Beh, sempre nel mio personalissimo contesto suonano piuttosto chiari e molto definiti, molto più della classica piattina più o meno esoterica, con una immagine virtuale che si è notevolmente ampliata soprattutto in larghezza ed altezza senza minimamente influenzarne la profondità e mantengono al contempo una robusta presenza sulle basse frequenze, senza code o particolari enfasi.
Per quello che costano vale la pena provare!
Preso dall'entusiasmo mi sono detto: perchè non provare a costruire con la stessa tecnica anche un cavo di segnale?
2) cavo di segnale INTERTWINE
Il concetto è lo stesso ma la realizzazione un po' diversa.
Avevo acquistato tempo fa da Novarria un rocchetto di treccia di rame argentato AWG 22 (d=0.63cm) che utilizzo per i brevi cablaggi interni delle elettroniche.
Solita tecnica: tre+tre spezzoni della lunghezza desiderata del cavo finale (in questo caso l'accorciamento è poco significativo) e solita pazienza per intrecciarli.
Si tratta ora di definire come collegare i tre cavi: con il tester cercate la testa e la coda di uno dei tre e marcatelo da entrambe le parti: questo sarà il polo caldo che collegherete il pin centrale del connettore RCA.
Gli altri due, da un lato COLLEGATELI INSIEME e saldateli alla massa del pin RCA, dall'altro PRENDETENE UNO SOLO e saldatelo alla massa dell'altro connettore RCA: marcate il lato in cui entrambi i fili massa+schermo sono collegati insieme.
Ovviamente ripetete la stessa operazione per il cavo dell'altro canale.
Avrete qualcosa che assomiglia a questo:
Notate il brutale pezzo di nastro isolante che marca il lato in cui massa e schermo sono collegati insieme.
Questa marcatura vi servirà per effettuare alcune prove e cioè se sia conveniente collegare lo schermo a monte o a valle del cavo: qualche differenza c'è...
Se vorrete potrete abbellirlo inguainando il tutto ma è solo una questione di estetica.
Per questo non vi dico come suonano... vi dico solo che hanno sostituito stabilmente i miei vecchi Van Den Hul "The Source"... se volete saperne di più provatelo!
Buona treccia a tutti!