musica del '900

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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Qualcuno mi può aiutare ad avvicinarmi alla musica colta del 900?
Purtroppo, la mia conoscenza della musica si ferma a Mozart, Dvorak, al massimo... :?
Poi vorrei, se fosse possibile, una spiegazione semplici di termini come
"modale" che sento spesso riferito al jazz
"politonale" e "polifonico".
So che qui esistono molti e molto competenti conoscitori del '900.
Sarebbe grandioso avvicinarsi a questo secolo tormentato affrontando via via la musica che Debussy ha portato a Berio, Stochausen..alle forme più ostiche e rarefatte di comunicazione musicale.
Che emozioni hanno attraversato il 900, in termini musicali, oltre quelle espresse da jazz, rock, pop?



Saluti

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drpaolo
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Messaggio da drpaolo »

Sicuramente li conoscerai già, ma ti consiglio , se ancora non li hai letti:

Introduzione alla sociologia della musica

e

Filosofia della musica moderna

Di Theodor Adorno

Sono libri assai illuminanti, ancorchè di non facile lettura (ma appassionanti !).

Adorno, oltre ad essere un filosofo e sociologo era anche un provetto musicista, per cui...

Paolo Caviglia
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Messaggio da riccardo »

grazie Paolo!
Nomini un personaggio controverso, a quanto pare
L'Adorno. Almeno questo traspare da certi studi recenti.Pur appassionato, come studioso non fu particolarmente affidabile. Si narra che stroncando il jazz una sorta di "delitto" (drammatizzo, spreciso :D ) lo fece senza mai aver sentito, in vita sua, una sola esecuzione jazz originale...ma piuttosto qualche elementare rilettura di partiture scritte ! fatta da qualche band tedesca


Saluti

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Messaggio da drpaolo »

Non è proprio così, basta leggere i suoi scritti musicali; se è per questo stroncava anche la musica barocca eseguita su strumenti originali (male che piagava il mondo già negli anni '30 del '900 :D ).

Adorno era un bravo pianista e allievo di Alban Berg.

L'armonia la conosceva bene, lui. ; )

E comunque non c'è nemmeno paragone tra l'intensità emotiva e intellettuale di un Messiaen e quella del contemporaneo Coltrane (a favore di Messiaen, ovviamente).

Paolo Caviglia
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Messaggio da riccardo »

E comunque non c'è nemmeno paragone tra l'intensità emotiva e intellettuale di un Messiaen e quella del contemporaneo Coltrane (a favore di Messiaen, ovviamente).

Paolo Caviglia


Originariamente inviato da drpaolo - 09/10/2007 : 10:27:08
Messiaen?
Te la senti di parlarne?
A proposito del jazz, leggendo il bel libro di Polillo, e raccogliendo informazione e sottocultura a destra e manca, forse, si vede che il jazz nasce da una serie di circostanze "tardive" rispetto alla cultura stratificata e sofisticata della musica europea. Non mi sorprende, quello che dici, ma mi incuriosisce.
Tra l'altro, (parentesi, a proposito di maturità e intreccio culturale) c'è un famoso disco che amo, che mi piace molto, ma che mi irrita dal punto di vista "intellettuale" ed è Kind of Blue, del Miles Davis.
Mi è sempre sembrato un tentativo di camuffamento, un prendere, da parte di chi, Davis, lanciava facilmente ad altri l'accusa di essere rinnegati! palesemente le parti dei negrieri. In conclusioni, K.o.B. come Sketch of Spain mi pare raccontino le ragioni di esistenza del jazz.
P.S. un vecchio appassionato di jazz mi raccontava, che a parte le pantomime teatrali fatte da bianchi per ridicolizzare i neri, prima ancora, il primo batterista "jazz" di new orleans fosse un manovale di taranto, emigrato, uno che aveva il ritmo della tarantola nel genoma..
Cosa curiosa che mai e poi mai ho avuto modo di verificare..
Passiom. Messiaen, dicevamo..
(Paolo, è un piacere rileggerti!!!!!)

Saluti

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riccardo
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Messaggio da riccardo »

In qualche modo, senza che abbia nè capo nè coda, è iniziato il mio viaggio all'interno della musica del 900.
La musica colta, la no-pop.
L'unica cosa che potrebbe guidarmi, vista la mia ignoranza assoluta, è l'ascolto, senza sovrastrutture o conoscenze complesse.
E con tale premessa, vorrei segnalare un disco.
Si tratta di:
Simphony N° 3 Opus 36, (1976)
Ne è autore Henryk Gòrecki.
Per me è un'opera capace di infondere una grandissima suggestione. La cadenza ritmica uniforme sulla quale si svolge una maestà di archi colpisce l'animo forse nello stesso modo con cui potrebbe farlo un gioco di percussioni rituali. NOn so dire se commovente o lisergico.
Per me un gran bel disco. Certo, non difficile. piuttosto immediato.
Perdonatemi. Ci vorrà tempo, per capire. il '900 è un secolo tale, che, forse qualsiasi giudizio è ugualmente campato in aria.

Saluti

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Messaggio da jota »

Il discorso è affascinante, ma ampio e complesso. Non è proprio una cosa da forum.
Questi sono i compositori che mi hanno più segnato nella mia esplorazione dell'universo musicale del '900:

Dimitri Shostacovick
Alban Berg
Alfred Snittcke
tra gli Italiani senza dubbio il riferimento è Goffredo Petrassi, poi trovo valide alcune cose di Bruno Maderna, l'ultima produzione di Luigi Nono.
Direi, secondo me, che la difficoltà principale per farsi una cultura musicale sul '900 è che c'è moltissimo da scartare!
auguri per la tua ricerca
cordialmente
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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Grazie Jota, scusa, Carlo. (non hai firmato col nome)
Mi permetti di fare osservazioni per le quali non vorrei essere lapidato, data la mia ignoranza, e soprattutto, la sorpresa, di trovare molte assolute banalità
fra queste opere no-pop del 900.
A parte il florilegio di archi tragici, da alba new age o da dopobomba (e ci mancherebbe, hiroshima e nagasaki sono la coscienza mostruosa del 900)
mi ha colpito per sua divertente banalità, per esempio, la 3° sinfonia di Copland, per tacere di alcuni standard jazz rivisti con effetto decisamente pop-corn.
MI sento una bestia a scrivere queste cose, ma se qualcuno non mi piglia a randellate, persevero nell'errore ipotetico.


Saluti

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jota
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Messaggio da jota »

Grazie Jota, scusa, Carlo. (non hai firmato col nome)
Mi permetti di fare osservazioni per le quali non vorrei essere lapidato, data la mia ignoranza, e soprattutto, la sorpresa, di trovare molte assolute banalità
fra queste opere no-pop del 900.
A parte il florilegio di archi tragici, da alba new age o da dopobomba (e ci mancherebbe, hiroshima e nagasaki sono la coscienza mostruosa del 900)
mi ha colpito per sua divertente banalità, per esempio, la 3° sinfonia di Copland, per tacere di alcuni standard jazz rivisti con effetto decisamente pop-corn.
MI sento una bestia a scrivere queste cose, ma se qualcuno non mi piglia a randellate, persevero nell'errore ipotetico.


Saluti

R.R.

Ma dài!, ma chi ti randella? ti piace Copland? dov'è il problema? l'ironia è un gran bell'ingrediente della composizione musicale. Se un compositore si prende troppo sul serio, haaaa che noia! ma chi si crede di essere? la musica è fatta per piacere, non per "capire". Non c'è nulla da capire nella musica contemporanea, perchè non c'è nulla ma proprio nulla che "spiegato" ti fa amare una musica. Occorre conquistarsi quella libertà (che, attenzione, nasce dallo studio e dalla passione) che se senti un pezzo di Stockausen ( si scrive così ) che FA SCHIFO, bè lo puoi dire. Allo stesso modo se senti Minnesang di Snittcke, e senti che era uno con le P. bè lo dici, perchè quello lì la musica sapeva veramente come si scrive.
Io la penso così, ma nessuno è obbligato a pensarla così.
Ciao


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Originariamente inviato da riccardo - 27/10/2007 :  12:19:10
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Messaggio da mr2a3 »

Poi vorrei, se fosse possibile, una spiegazione semplici di termini come
"modale" che sento spesso riferito al jazz "politonale" e "polifonico".


Originariamente inviato da riccardo - 05/10/2007 :  20:19:58
Ciao Riccardo,

ho letto anche gli altri messaggi e magari il libro di Adorno prima o poi lo compro anch'io.
Tanto per cominciare però provo a dirti qualcosa relativamente alle tue domande "precise", non senza aver premesso che la mia conoscenza è piuttosto "abborracciata", nel senso che deriva principalmente da retri di dischi e articoli vari su riviste e internet (oltre a qualche amico).
Comunque ti prometto che cercherò di scrivere solo cose di cui sono (ragionevolmente :D ) sicuro .

Allora, il termine modale semplicemente identifica scale con intervalli (modi) diversi da quelli delle scale maggiori o minori che tutti conosciamo, sostanzialmente sono scale antiche cadute in qualche modo in disuso.
In pratica quella che chiamiamo musica tonale è una sottoclasse della più ampia musica modale, ovvero usa solo 2 delle diverse possibili serie di intervalli.

Nel jazz "modale" in particolare l'uso di queste scale è semplice e allo stesso tempo interessante, in pratica viene utilizzata una scala per ciascuna nota della tonalità principale.

Cerco di spiegarmi.
Se la tonalità principale (quella degli accordi per intenderci) è il classico Do+ (tasti bianchi del piano) nei soli si potranno utilizzare scale che partono da ciascuna delle note della scala principale, mantenendo ciascuna gli stessi intervalli di tono (TTSTTTS). La sonorità di queste ovviamente sarà diversa, meno "crescente continua" della tipica scala maggiore.

Alcune "alterazioni" frequenti nel jazz (precedente) possono essere ricondotte all'uso (più o meno consapevole) di scale basate su intervalli diversi , ad es STTTSTT (questa l'ho trovata scritta).
Se hai una tastiera prova a suonarla (partendo sempre dal Do) e sentirai quanto è diversa la progressione rispetto alla solita scala maggiore.

Il termine Politonale invece, a quanto ne so io, significa proprio quello che si immagina, ovvero che in una composizione sono utilizzate due (o più) tonalità diverse.
In realtà mi sembra sia davvero poco frequente, l'unico esempio che mi viene in mente è il mandarino miracoloso di Bartok, dove le due tonalità si distinguono molto bene (e infatti è l'unico pezzo nel quale riesco ad accorgermene :D ).

Il termine Polifonico invece significa solo che la composizione contiene più melodie indipendenti (al contrario di Monodico).
In pratica tutta la musica è polifonica!

Mi rendo conto di non aver detto in realtà quasi niente di inerente al soggetto, concordo però con te che questi dettagli tecnici, che poco hanno a che fare con la musica, è spesso utile "inquadrarli" almeno un poco (come saper polarizzare una valvola? :) ).

Purtroppo in questo periodo ho davvero poco tempo, ma con il contributo di tutti magari riusciamo (poco poco piano piano come piace a noi :D ) a circoscrivere, o almeno definire, l'argomento.

Per il momento ciao!
Massimo
Ciao, Massimo
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