Giocando con R di piccolo valore si potrebbero potrebbe "forzare" la situazione e minimizzare ancora di più le differenze di potenziale fra le varie masse di segnale con ovvi vantaggi.
In parte come faccio io, ma il problema è che se lo fai su sezioni specifiche del circuito è un conto, se lo fai sui cavi è un problema, perchè devi tenere conto delle energie elettrostatiche, che da quei valori resistivi traggono vantaggio...
Di norma conviene elevare l' impedenza solo in zone molto controllate (e schermate) del circuito, ed usare le connessioni a bassa impedenza.
Okkio al " collegare la terra solo ad un apparecchio". Se va a terra una fase su un mobile qualsiasi (che non sia quello messo a terra) disintegri tutti i cavi di segnale tra esso e la presa di terra....:o
Meglio tenere separate le questioni di sicurezza da quelle di segnale, mettendo a terra tutti gli apparecchi che lo prevedono, ed al più disaccoppiare solo le sezioni elettroniche dalle parti metalliche a terra con piccoli valori resistivi.
Esempio simile al mio di Elliott:
http://sound.westhost.com/earthing.htm
Già postato da queste parti ma sempre attuale.....
1) lo schermo conduttivo, da quale parte va collegato a massa /terra ? Presumo dal lato presa nel muro, ma ho visto esempi in cui non viene collegato o viene collegato lato Ampli
2) l' uso di conduttori per fase/terra/neutro singolarmente schermati e poi intrecciati (con le schermature connessead un estremità), apporta benefici dal punto di vista concettuale rispetto all' uso di tre connettori intrecciati con una schermatura esterna all' ''intreccio''. (Lo chiedo in termini di principio, poi l' effetto pratico potra variare nei singoli casi) ???
3) sul sito di TNT ho letto che nel caso di doppia schermatura, quella in rame interna ha effetto ''elettromagnetico'', mentre quella esterna ha effetto ''elettrostatico''. Ha senso cio?
Tutte domande che non hanno una risposta automatica. un metro di filo isolato è formato da una serie di elementi capacitivi resistivi ed induttivi, uniformemente distribuiti sulla sua lunghezza (e sezione).
Si deve definire una strategia a seconda di quello che si vuole tenere sotto controllo. Credo che il punto 3 sia abbastanza corretto, nel senso che un conduttore unifilare schermato è una buona guida d' onda per segnali elettromagnetici, mentre una calza che inglobi tutti i conduttori è meno efficiente come "guida d' onda" ma valida come schermo antistatico (per effetto capacitivo).
4) nel caso di doppia schermatura, le due schermature vanno collegate fra loro ( ed insieme alla massa/terra) dal lato a piu' bassa impedenza o ci sono altri ragionamenti di cui tenere conto???
5) intrecciando i tre conduttori (o avvolgendo a spirale un doppino) il numero di spire/metro può essere fatto a buon senso o esistono ragionamenti da fare ????
6) Ha senso intrecciare il conduttore di terra o è meglio ritorcere solo i due conduttori 'attivi'? Se lo scopo è ridurre le emissioni induttive, mi sembrerebbe piu' bilanciato il ritorcere solo i conduttori fase/neutro, però ......
Dove e come collegare i singoli schermi dipende molto dalla distribuzione dei collegamenti di terra e di massa, da eventuali disaccoppiamenti ecc...., e credo che debba essere definito di volta in volta....
Riguardo al doppino, non so quanto valga un "calcolo specifico". Diciamo che dal punto di vista induttivo il semplice percorso parallelo e molto ravvicinato generà già un' effetto cancellazione magnetica. L' intreccio permette di generare un' accoppiamento diversificato con le sezioni esterne, come lo schermo (minore capacità equivalente per metro lineare), per ovvie ragioni (la capacità è proporzionale alla superficie adiacente e distanza tra 2 conduttori....). Diciamo che il doppino genera delle iterazioni diverse sia tra i cavi attivi che verso la schermatura....
Io terrei il conduttore di terra separato dal resto. Più esso è intimamente collegato ai cavi attivi più risentirà sia dell' accoppiamento elettrostatico che di quello induttivo. Ovviamente nel impianto elettrico avviene una forte miscelazione tra questi cavi, ed è una delle ragioni per cui esiste "il problema" loop di terra e connessi.
Ultimo problema, le immissioni di spurie nel cavo di terra da parte degli stessi apparecchi, audio e non collegati. Questo aumenta l' energia modulata (prevalentemente elettrostatica) nella terra.
Lungi da me dare ricette sulla costruzione di cavi. Di solito questi sono frutto di compromessi che possono necessitare di molto tempo e molte prove per essere ottimizzati, ed io non me ne occupo.
Diciamo che partire con una visione di insieme minima (quello che cerco di produrre io con questi discorsi) potrebbe aiutare quanti amano sperimentare queste soluzioni....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html