Se per te i progetti vengono prima delle percezioni, allora devi già (a priori) sapere quali sono le specifiche leggi che presiedono ai progetti.
Come le conosce Mauro Penasa.
Se le "leggi progettuali" di Fabio Ferrara non ti "stanno bene" (non del tutto), devi poter dire quali sono le "tue" leggi che te le fanno rifiutare (o confutare). C'è qualcosa che ti guida, o no?
Mi sembra, come è giusto che sia, che siamo usciti dall'ambito audio e si stanno facendo le pulci alle metodologie di progetto.
Mi permetto di esprimere quanto segue sui metodi.
(le mie referenze in ambito tecnologico mi sembra inutile fornirle)
Semplificando, un progetto segue sempre alcuni passi:
1. l'analisi del problema
2. la raccolta dei dati misurabili del sistema
3. la definizione dei risultati da ottenere
4. la costruzione di un modello analitico
5. la ricerca di una metodologia analitica per la soluzione del modello
6. la verifica del risultato analitico
7. ripetizione dei punti 1-6 se il punto 6 non ha dato esito positivo
8. la traduzione della soluzione analitica in una possibile implementazione fisico-tecnologica
9. la verifica della fattibilità del punto 8 e l'eventuale ripetizione dal punto 3 in poi in caso di non fattibilità
10. la realizzazione
11. il collaudo
12. la misurazione dei risultati
13. la verifica dei risultati e la revisione dei punti 1-12 in caso di verifica insoddisfacente.
I punti vengono seguiti non tanto perchè il metodo è garanzia del massimo risultato, ma perchè quello che veramente conta è la riproducibilità dei risultati e la minimizzazione dei rischi di insuccesso.
Questo vale tanto per una tettoia di un box auto quanto per il ponte sullo stretto di Messina.
Questo vale tanto per un foglio Excell di fatturazione quanto per il software di gestione dello Shuttle.
Questo vale tanto per il motore di un frullatore quanto per il sistema di trazione di un treno giapponese a sospensione magnetica .
Poi, che la tettoia la possa costruire un muratore in base alla sua esperienza non toglie valore al modello analitico ed alla sperimentazione che è stata fatta per la costruzione della prima tettoia.
Poi, che ognuno di noi possa andare dalla RER e chiedere un salvavita a norma per la duevventi, non toglie valore agli impianti progettati con criterio.
I ponti Romani sono arrivati fino ad oggi perchè sovradimensionati rispetto alle reali esigenze di utilizzo, perchè sono costati troppo di più di quanto, in proporzione, costano adesso, perchè prima di farne uno che rimanesse in piedi ne sono stati costruiti dieci che sono caduti.
Oggi ci permettiamo di costruire giganti tecnologici praticamente a "colpo sicuro".
Lo si può ottenere solo grazie all'oggettivizzazione della metodologia e della valutazione dei risultati.
Facendo un paragone, un grande musicista è sicuramente un grande artista, ma insieme ad Uto Ughi esistono decine di migliaia di bravi violinisti che si ammazzano di fatica sui "metodi" per imparare a suonare.
Lo stesso Picasso diceva che per essere Picasso doveva necessariamente studiare almeno 8 ore al giorno.
Metodo.
Studio.
Analisi.
L'arte delle intuizioni e della sperimentazione si può reggere solo su solide basi teoriche.
E' chiaro che qui stiamo parlando di circuiti collaudati e che fanno parte di una esperienza condivisa.
Esitono migliaia di ingegneri che non si inventano nulla di nuovo ma creano a partire da esperienze precedenti.
Poi, ognuno chiederà "è mejo il poliestere o il polipropilene per un crossover?" perchè magari non ha tempo e voglia di fare da se la sperimentazione.
Poi, ognuno inizierà la costruzione di progetti collaudati e già realizzati con successo da altri prima di inventarsi il suo progetto.
Nessuno nasce "imparato", e per imparare è necessario anche trovare qualcuno che già sà e che è disposto a passare efficacemente le sue nozioni.
Nella mia esperienza lavorativa, siamo in 30 a passarci informazioni l'un l'altro per ottenere un risultato certo.
I "so tutto io" o i "il modello analitico non vale niente" vengono messi subito all'angolo in quanto non sono utili alla condivisione delle informazioni e soprattutto allo sviluppo di un progetto ragionato, documentato e analizzato nei rischi.
Secondo me chi umilia la parte analitica della tecnologia, semplicemente non sa di cosa sta parlando