Avere secchiato su tomi di fisica per 20 anni non genera cultura, genera "conoscenza specifica".
Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 13:13:26
potevi scegliere un'altra materia per il tuo esempio, sarebbe stato più efficace.
Ti assicuro che "secchiare" per 20 anni su testi e in laboratori di fisica non ha come unico effetto la generazione di "conoscenza specifica".
Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teorica moderna
giorgio
Originally posted by same - 18/04/2008 : 16:09:41
Beh, al di là del fatto che la questione voleva essere un esempio generico, diciamo che, a giudicare dalla alzata di scudi, abbiamo la conferma che di sicuro tale pratica non promuove ampi gradi di tolleranza verso le altrui idee in materia di società....
sempre che tu abbia una idea di cosa sia questo concetto....
non vedo nulla di intollerante nella mia risposta, e sinceramente ed a dire il vero neanche un'alzata di scudi.
Ti ho solo suggerito un esempio più efficace
Se poi avere un contradditorio significa doversi scontrare con l'intolleranza nei confronti delle altrui idee..
tra l'altro è risaputo che i fisici sono noti per la loro spiccata intolleranza nei confronti delle idee altrui.... Galilei era piuttosto intollerante verso chi sosteneva che la terra era piatta...
giorgio
Originally posted by same - 18/04/2008 : 19:26:28
No no, figurati che penso qualcosa del genere....
Il mio era solo un pensiero a voce alta, stimolato da qualcosa come "
...Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teor
ica moderna", che mi era parsa una affermazione un poco "partigiana", da levata di scudi, appunto....
Le materie scientifiche non sono state messe sul piatto da me, io le ho citate solo per contrapposizione dialettica a titolo esemplificativo.
Per il mio esempio poteva bastare qualsiasi branchia di studio, la chiave era "l'alienazione intellettuale" che uno studio approfondito genera, qualunque esso sia. Proprio in questa chiave, peraltro agnostica (l' alienazione in questione non è di per se ne positiva ne negativa in chiave sociologica), ponevo la questione "civica ed elettorale".
Visto che il mio test sociologico è terminato, grazie alle vostre pronte risposte, posso anche ribadire in modo sintetico (e non provocatorio) la mia visione:
Io stimo quanto o forse più di Paolo alcune doti-caratteristiche socio-culturali di alcune vecchie generazioni.
La differenza è che io penso che la chiave di lettura sulle loro doti non dipende dal fatto che leggessero qualche libro o il maestro usasse il metro di legno sui palmi delle mani, ma semplicemente perchè quelle generazioni erano dotate di doti di "buon senso" e "senso pratico delle cose", cosa che oggi sarebbe considerata un misto tra umiltà ed arroganza.
Per fare un esempio sul tema del lavoro, il dirigente di un tempo si poneva delle domande, si sedeva in mezzo al piazzale, osservava, e decideva. Sbagliava, forse, ma era figlio di un tempo ( il pre e post guerra) in cui bisognava decidere, a tutti i costi, pagando sempre un prezzo.
Il dirigente attuale fa i "brainstorming", va in terapia, studia strategia militare serale per meglio spremere i dipendenti. Tutto insegnato a corsi di master, codificato, strutturato.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche negli sviluppi della società civile.
Ragazzini viziati e svogliati, che votano lega o PDL ?
Figli del loro tempo, come lo erano le figure tanto ammirate.
I tempi peggiori erano migliori (in senso socio-culturale) ?
No, solo che la necessità forma virtù, e qualche generazione ha avuto delle "necessità" piuttosto più dure e forgianti di altre....
Laureati, non laureati, agnostici intellettuali o idealisti ignoranti ?
Non è lo stato sociale che definisce una persona, è il suo stato mentale, ovvero il suo comportamento. Io non riesco a definire una linea di demarcazione culturale tra chi è laureato e chi no, semmai qualche predisposizione diversa a diverse questioni. Vedo molti intellettuali che si ritengono tali solo per disporre di una libreria massiccia enorme, trovo filosofi extracomunitari che tra un accendino ed un altro dimostrano di conoscere i percorsi Umani molto meglio di altri. Ho conosciuto molti dirigenti laureati complici ed artefici di delitti amministrativi e penali, meridionali senza lavoro con una grande dignità e con l' umiltà di emigrare per farsi una vita, insomma, beato chi riesce a categorizzare il nostro complesso mondo sociale Italico....
ciao
Mauro