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Luc1gnol0
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Messaggio da Luc1gnol0 »

le donne fecero la differenza nel 46-48? probabile... i votanti furono 26.264.458, le ultime elezioni prima della guerra furono nel 34 con 10.433.536 aventi diritto, anche considerando gli incentivi del duce alla figliazione, e sottraendo i caduti in guerra, si parla di molto più del doppio dei votanti in dodici anni...
Originally posted by audiofanatic - 17/04/2008 : 18:23:07
Facciamo un suffragio su base sessuale? :oops:

E Mara Carfagna not for President! :grin:

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Giaime
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Messaggio da Giaime »

Ho come l'impressione che tu non capiti tanto spesso al Sud, appeso solo al giorno delle mappe del tuo navigatore GPS, o Giaime, altrimenti non confonderesti troppo Padova col lungomare di Sapri (che già è oro).
Mi sbaglio?

Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 17/04/2008 : 17:23:05
Sbagli, ho vissuto sia al sud (provincia di Salerno) per tanti anni, che qui al nord, provincia di Venezia. Non c'è nessuna differenza per densità di criminalità, densità di truffe, densità di corruzione, densità di clientelismo, densità di loggie e pseudo-società pseudo-segrete... E tu, da quant'è che manchi in un università del nord? 8)

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Messaggio da same »

ricordo poi che l'italia non è la svizzera.... basti guardare le strade di ginevra e quelle di napoli (e non diamo tutte le colpe alla politica... anche la genetica ha le sue responsabilità :D )
Originally posted by same - 17/04/2008 :  15:04:30
Posso garantire che non è questione di genetica. Gli Svizzeri sono tali solo perchè sono controllatissimi. E' a tutti gli effetti uno stato di polizia.

E' non è che il grado di cultura medio sia più elevato che in Italia, anzi...
La Lega dei Ticinesi ha recentemente avuto una ottima affermazione utilizzando gli stessi argomenti (e gli stessi manisfesti!) di Bossi. Ma contro gli italiani :) .

Questo non toglie che le trasmissioni della TV svizzera siano di alta qualità e che i giornali siano molto meno sbracati dei nostri.
il mio era un discorso ironico.... ma non troppo! :)

ho citato la svizzera perchè ne hai parlato tu ma potrei citarti un qualsiasi paese scandinavo, ad esempio.
Non è tanto una questione di cultura, o almeno solo di quella. Il popolo italico (a differenti livelli, ovvio) ha nel suo dna l'atteggiamento egoista e "furbesco" (da intendersi come capacità di aggirare le regole per conseguire il proprio tornaconto).
Tutto ciò probabilmente deriva da uno spiccato individualismo che, in rarissimi casi produce genio, ma nella stragrande maggioranza delle persone induce a comportamenti al limite della legalità (o anche oltre)
E' chiaro che la cultura interessa poco a simili soggetti, meglio cercare scorciatoie per il successo che faticare per un qualcosa che non sembra avere utilità pratica.



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Messaggio da drpaolo »

perché il livello culturale odierno non è minore di quello di sessanta anni fa, anzi.
Mi permetto cortesemente di dissentire: il livello culturale medio odierno della popolazione italiana è inferiore a quello di una generazione o due generazioni fa, sia in senso relativo, che in senso assoluto.

In senso relativo: il livello di conoscenze necessario per gestire una società moderna si è notevolmente innalzato, a causa dei progressi della tecnica, ma la qualità dell'insegnamento scolastico si è abbassata, per cui...

In senso assoluto: le cognizioni di meccanica e di chimica di base (o di orticoltura, o di matematica) che erano patrimonio comune di diplomati di scuola media inferiore (o del c.d. "Avviamento") oggi sono sconosciute alla quasi totalità dei giovani.

Chi sa -oggi- non dico coltivare un orto, ma interpretare l'epatta o leggere un calibro, o miscelare un acido forte con l'acqua ?

E queste sono nozioni -un tempo comunissime tra la popolazione- adatte ad una civiltà post-contadina o neo-industriale !

Oggi le persone che hanno sufficienti nozioni di biochimica e di genetica per interpretare le panzane giornalistiche sugli OGM, si contano a parti per milione della popolazione (non proprio, ma quasi).

Allo stesso modo le persone che conoscono sufficientemente la termodinamica o il calcolo chimico stechiometrico (nozioni indispensabili per votare a cuor leggero su centrali elettronucleari o termiche o sui c.d. termovalorizzatori) si debbono cercare con il lanternino all'interno di una qualsiasi comunità di votanti.

Idem per quanto riguarda i rudimenti del calcolo differenziale e la conoscenza di semplici algoritmi di diffusione, senza la quale non è possibile esprimere alcun documentato parere o voto riguardo il fenomeno della diffusione della CO2 atmosferica e del c.d. riscaldamento globale.

La cultura abborracciata della scuola dell'obbligo odierna, o quella di matrice televisiva (Piero Angela non è sufficiente, mi spiace !) non è più idonea per gestire un mondo popolato da sei miliardi di persone, prossimo al collasso delle risorse.

Sintomatici sono due articoli pubblicati prima di Pasqua su un quotidiano italiano nella pagina della Scienza (?), riguardanti l'uso del boomerang in assenza di gravità e la teoria della c.d. Terra Piatta.
Gli articoli mostravano tale brutale ignoranza da far ribrezzo, però tale importante giornale non si peritava di pubblicarli alla voce: Scienza.

Ripeto, il problema non è nell'incultura (nessuno può conoscere tutto del mondo, ovviamente), ma nel perverso piacere che oggi la gran parte della popolazione italica mostra nel dichiarare di non aver tempo di imparare nulla "perchè devo lavorare e guadagnare".

Paolo
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Messaggio da paoletto »

Mi permetto cortesemente di dissentire: il livello culturale medio odierno della popolazione italiana è inferiore a quello di una generazione o due generazioni fa, sia in senso relativo, che in senso assoluto.

In senso relativo: il livello di conoscenze necessario per gestire una società moderna si è notevolmente innalzato, a causa dei progressi della tecnica, ma la qualità dell'insegnamento scolastico si è abbassata, per cui...

In senso assoluto: le cognizioni di meccanica e di chimica di base (o di orticoltura, o di matematica) che erano patrimonio comune di diplomati di scuola media inferiore (o del c.d. "Avviamento") oggi sono sconosciute alla quasi totalità dei giovani.

Chi sa -oggi- non dico coltivare un orto, ma interpretare l'epatta o leggere un calibro, o miscelare un acido forte con l'acqua ?

E queste sono nozioni -un tempo comunissime tra la popolazione- adatte ad una civiltà post-contadina o neo-industriale !...........

Sono perfettamente daccordo.
Per esempio molti anni fa diciamo anni'70 e ancor prima la Scuola Tecnica Industriale era molto impegnativa.Anche più di un liceo.
Si insegnavano materie a mio avviso molto importanti come Macchine ed Aggiustaggio meccanico ormai praticamente sparite.

E' sempre la stessa storia:i ragazzi di oggi sono completamente disinterressati su tutto,su qualsiasi argomento che richiede un minimo di impegno intellettuale.
Non sono curiosi di sapere come funzionano le cose,di scoprire nuove cose,ma forse non è nemmeno colpa loro,ma colpa della decadenza della società,di questa stramaledetta televisione che propina solo menate!
Avete mai visto un ragazzo di 16-18 anni con un libro in mano?
Si contano!!
Però si comprano il telefonino...

Paoletto
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Sbagli, ho vissuto sia al sud (provincia di Salerno) per tanti anni, che qui al nord, provincia di Venezia. Non c'è nessuna differenza per densità di criminalità, densità di truffe, densità di corruzione, densità di clientelismo, densità di loggie e pseudo-società pseudo-segrete...
Sarà, ma a parte che la tua vita non è così lunga come certi tuoi giudizi (oddio, si potrebbe dire anche di me), ma rimango dell'idea che certe tue asserzioni citate (densità di truffe?) siano piuttosto campate per aria o fortemente limitate dall'età (mentale?) in cui hai vissuto al Sud. Solo per limitarsi alle truffe ai danni delle assicurazioni siamo ordini di grandezza lontani.
In ogni caso lo squallore civile di una Cava dei Tirreni o di una Battipaglia non hanno molti termini di paragone più a nord (per limitarci alla provincia di Salerno che asserisci di conoscere).
E tu, da quant'è che manchi in un università del nord?
Originally posted by Giaime - 17/04/2008 : 18:50:56
L'ultima volta che ho messo piede al Politecnico di Milano (o all'università di Modena) credo fosse il 2001. Non ritengo siano paragonabili ad una Federico II di Napoli (e magari pure in qualche sede distaccata...).

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Messaggio da Luc1gnol0 »

Mi permetto cortesemente di dissentire: il livello culturale medio odierno della popolazione italiana è inferiore a quello di una generazione o due generazioni fa, sia in senso relativo, che in senso assoluto.
Paolo, ho come l'impressione che tu sia un po' influenzato dalle tue radici territoriali.
Io posso dire che il livello culturale delle popolazioni del Sud, dal 1946 e fino a trent'anni dopo, non era assolutamente simile a quello da te riportato e questo lo testimonia lo stesso aspetto del territorio oggi!

Sono poi d'accordo con te quando parli di livello di conoscenze in senso relativo, con qualche distinguo.
Oggi che praticamente nessuno (la percentuale di addetti in agricoltura è ai minimi termini) si occupa di coltivazione, che senso ha parlare di epatta, fasi lunari, calibri ed acidi?

E sei davvero sicuro che un contadino o operaio culturalmente evoluto di allora saprebbe districarsi tra OGM e centrali nucleari?

Se parliamo di insufficienza culturale tout court io ti do ragione: crediamo di dominare il mondo, o per citare un marchettaro pro BMW, crediamo di sapere sempre dove andare, ma non è vero in alcun modo.
Ma questo non ci porta ad una posizione inferiore in senso assoluto ai cafoni della riforma agraria e della nascita delle regioni degli anni '60 e '70.
Ripeto, il problema non è nell'incultura (nessuno può conoscere tutto del mondo, ovviamente), ma nel perverso piacere che oggi la gran parte della popolazione italica mostra nel dichiarare di non aver tempo di imparare nulla "perchè devo lavorare e guadagnare".
Originally posted by drpaolo - 17/04/2008 : 22:08:16
Il che a me sembra, condividendo le tue preoccupazioni, un problema connesso ma diverso da quello di parificare o meno la condizione culturale dell'INTERA popolazione italiana tra il 1946 ed il 2008 AI FINI DEL VOTO.

Quello che hanno fatto gli italiani domenica e lunedì lo si fa dai tempi di Omero e della guerra di Troia (e per alcuni versi lo fanno da sempre pure le pecore).

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Messaggio da plovati »

C'era molta povertà, ma c'era anche una voglia spaventosa di imparare e di essere protagonisti del proprio futuro.
Originally posted by drpaolo - 17/04/2008 :  17:52:33
Dimentichi anche di ricordare che c'era la reale possibilità di migliorare la propria posizione sociale grazie all'istruzione.
Chi era più istruito, guadagnava di più e viveva meglio.

E' ancora così, oggi? Domanda retorica..

Conosco persone in possesso di titoli di studio superiori (master, dottorato etc.) che nel curriculum inviato alle aziende italiane omettono accuratamente qualsiasi titolo superiore alla laurea.

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Messaggio da plovati »

In ogni caso lo squallore civile di una Cava dei Tirreni o di una Battipaglia non hanno molti termini di paragone più a nord (per limitarci alla provincia di Salerno che asserisci di conoscere).

Originally posted by Luc1gnol0 - 18/04/2008 :  09:45:28
Pellestrina ? :D


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Messaggio da mr2a3 »

Mi permetto cortesemente di dissentire: il livello culturale medio odierno della popolazione italiana è inferiore a quello di una generazione o due generazioni fa, sia in senso relativo, che in senso assoluto.

In senso relativo: il livello di conoscenze necessario per gestire una società moderna si è notevolmente innalzato, a causa dei progressi della tecnica, ma la qualità dell'insegnamento scolastico si è abbassata, per cui...

In senso assoluto: le cognizioni di meccanica e di chimica di base (o di orticoltura, o di matematica) che erano patrimonio comune di diplomati di scuola media inferiore (o del c.d. "Avviamento") oggi sono sconosciute alla quasi totalità dei giovani.
Secondo me queste affermazioni aprono un discorso tuttaltro che semplice.
Ad esempio nelle multinazionali è ormai da molto tempo che, escludendo forse i laboratori, quello che è richiesto è sostanzialmente di applicare procedure già scritte, a tutti i livelli.
In pratica c'è un gruppo centrale (spesso in outsourcing) che ha definito in modo integrato cosa serve e come comunicarlo dopodiche tutto il mondo applica la stessa procedura, con lo stesso sistema informativo e su un unico database (logico).

Questo non mi porta a dire che "basta una scimmia" ma che è davvero cambiato il mondo e con lui il tipo di cultura/competenza richiesto.
E' un modo, non l'unico, di intendere il lavoro di gruppo.

Confesso che io, ma sono vecchio, fatico a capire perchè scegliere laureati anche per lavori semplici ma chi lo fa sostiene anche l'importanza che abbiano avuto buoni voti, perchè questo testimonia la capacità di applicazione costante a qualsiasi soggetto (?!)

Ciao
Massimo
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Messaggio da mauropenasa »

Scusate una intromissione poco profonda e forse intellettualmente non all'altezza delle quintalate di luoghi comuni (condivisibili e non) già dette in precedenza, ma in questo intreccio non mi tornano alcune equazioni logiche.

In primis, la "becera cultura collettiva attuale" non è generata da ragazzini ignoranti di 18 anni, che semmai si limitano a subirla.
Se le vecchie generazioni hanno ricevuto una istruzione con la "I" maiuscola, come mai le stesse generazioni hanno inteso rigettare questo bagaglio ?

Come mai un governo politico con età media di 70anni, quindi stante ad alcune teorie qui esposte formato da persone colte (in quanto conoscenti i rudimenti di fisica, chimica e post-contadini :) ) non è in grado di elevare al loro livello la cultura media del paese ?

Come mai la genesi di tutti i movimenti oltransisti/ populisti/assolutisti è prerogativa sistematica delle regioni più ricche e considerate "culturalmente" più evolute ?

Poi io immagino che esistano molte forme di "cultura".
Avere secchiato su tomi di fisica per 20 anni non genera cultura, genera "conoscenza specifica". Difficile dimostrare che un tale (ipotetico) personaggio debba avere elementi conoscitivi e senso civico superiore per eleggere una classe dirigente, semmai è più probabile che tale sensibilità civica sia prerogativa di chi "vive nel mondo reale" e non in istituto....

Detto questo, si continui a dire che si stava meglio quando si stava peggio, sfoggiare tutta la cultura fatta di "nozionismo scolastico".
Mi dispiace, Paolo, non condivido del tutto la tua analisi sulle conoscenze, non è conoscendo semplici elementi di base scolastica che si forma un senso critico, una cultura o un senso civico. Peraltro, come dicono anche altri, non è con semplici elementi di chimica o fisica che al giorno d' oggi si possono affrontare problemi complessi di tecnica.
A mio avviso le menti giovani hanno una marcia in più di quelle forgiate 30-40anni fa.
Il vero problema è semmai che "i vecchi" non sono in grado non solo di formare queste nuove intelligenze, ma manco di "comprenderle", e questo è più grave di tutto il resto.... :oops:


ciao

Mauro
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Messaggio da paoletto »

A mio avviso le menti giovani hanno una marcia in più di quelle forgiate 30-40anni fa.
Ma sono una minoranza.
Crdimi esiste una fetta enorme di ragazzi a cui non gli va di fare un tubo tutto il santo die,completamante disinteressati!
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Vedo con piacere che certe proditorie uscite alla "membro di segugio" non sono prerogativa degli interventi "tecnici". :D
In primis, la "becera cultura collettiva attuale" non è generata da ragazzini ignoranti di 18 anni, che semmai si limitano a subirla.
E in che modo questo consente alle torme di ragazzini ignoranti di scantonare dalle proprie responsabilità?
Come mai un governo politico con età media di 70anni
Questo dato da dove ti risulta?
Difficile dimostrare che un tale (ipotetico) personaggio debba avere elementi conoscitivi e senso civico superiore per eleggere una classe dirigente, semmai è più probabile che tale sensibilità civica sia prerogativa di chi "vive nel mondo reale" e non in istituto
Se non altro, il secchiare sui tomi avrà inculcato un po' di senso di meritocrazia in seno a tali menti, forse alienate ma almeno non da monomania di comando, come altre che invece "vivono nel mondo reale".
Il vero problema è semmai che "i vecchi" non sono in grado non solo di formare queste nuove intelligenze, ma manco di "comprenderle", e questo è più grave di tutto il resto
Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 13:13:26
Il problema della formazione delle nuove intelligenze è solo collaterale al problema (se mai di problema si tratta in quest'ultimo caso) di vincere o perdere delle elezioni politiche. La soluzione di questo problema dunque non è prioritaria alla stretta contingenza.

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Messaggio da same »

Avere secchiato su tomi di fisica per 20 anni non genera cultura, genera "conoscenza specifica".



Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 :  13:13:26
potevi scegliere un'altra materia per il tuo esempio, sarebbe stato più efficace.
Ti assicuro che "secchiare" per 20 anni su testi e in laboratori di fisica non ha come unico effetto la generazione di "conoscenza specifica".

Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teorica moderna

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Messaggio da mauropenasa »

Avere secchiato su tomi di fisica per 20 anni non genera cultura, genera "conoscenza specifica".



Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 13:13:26
potevi scegliere un'altra materia per il tuo esempio, sarebbe stato più efficace.
Ti assicuro che "secchiare" per 20 anni su testi e in laboratori di fisica non ha come unico effetto la generazione di "conoscenza specifica".

Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teorica moderna

giorgio


Originally posted by same - 18/04/2008 : 16:09:41
Beh, al di là del fatto che la questione voleva essere un esempio generico, diciamo che, a giudicare dalla alzata di scudi, abbiamo la conferma che di sicuro tale pratica non promuove ampi gradi di tolleranza verso le altrui idee in materia di società.... :)

sempre che tu abbia una idea di cosa sia questo concetto.... :D

ciao

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Messaggio da Luc1gnol0 »

abbiamo la conferma che di sicuro tale pratica non promuove ampi gradi di tolleranza verso le altrui idee in materia di società
Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 17:04:22
Idee che non pare tu abbia, pur se in OT, nemmeno vagamente espresse. :D

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Messaggio da mauropenasa »

Vedo con piacere che certe proditorie uscite alla "membro di segugio" non sono prerogativa degli interventi "tecnici".
Come rinunciare a cotanta occasione di compagnia in tale senso.... :D
E in che modo questo consente alle torme di ragazzini ignoranti di scantonare dalle proprie responsabilità?
Fammi pensare.... forse forse nello stesso modo in cui i benpensanti li giudicano ? (Qualunquismo, diffidenza ? )....; )
Questo dato da dove ti risulta?
Scusa, non volevo toccare la sensibilità dei fini statistici presenti. L' età media sicuramente risulta, su un piano matematico, inferiore, ma ciò non toglie che dal premier (vecchio e nuovo) in giù le figure più potenti ed importanti dello stato siano ultra settantenni.
Chiaramente molti di voi fanno riferimento alla loro conoscenza diretta di Giolitti, quando parlando di "cultura vecchio stampo", io mi fermo ai politici in voga negli anni 60-70 spesso ancora presenti in senato, peraltro.... :)
Se non altro, il secchiare sui tomi avrà inculcato un po' di senso di meritocrazia in seno a tali menti, forse alienate ma almeno non da monomania di comando, come altre che invece "vivono nel mondo reale".


Anche qui mi devo scusare, scordavo che le istituzioni accademiche sono il nostro riferimento in materia di "meritocrazia".... :)
A pensarci, vera palestra di comportamento parallela a quella politica.... :)
Ed io che non ci avevo pensato.... 8)

"monomania di comando"..... Intrigante concetto....
Dici che il suo opposto si concretizzi di più quando si rinuncia ad una cattedra o un posto da ricercatore sicuro e ben pagato in nome della libertà di ricerca (per non lavorare su armamenti, ad esempio) o quando si rinunzia a ruoli amministrativi in nome del proprio lavoro di studio ?
Incredibile quanto i laureati in materie tecniche siano refrattari a posti di rilievo o cariche private o pubbliche che siano, in nome del duro studio e lavoro a testa bassa.....Mica come il popolino, che ha solo quel chiodo fisso in testa (intendo il comando, ovviamente).... :D
Il vero problema è semmai che "i vecchi" non sono in grado non solo di formare queste nuove intelligenze, ma manco di "comprenderle", e questo è più grave di tutto il resto
Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 13:13:26


Il problema della formazione delle nuove intelligenze è solo collaterale al problema (se mai di problema si tratta in quest'ultimo caso) di vincere o perdere delle elezioni politiche. La soluzione di questo problema dunque non è prioritaria alla stretta contingenza.
Io rileggerei la mia affermazione, leggerei la tua risposta... leggerei di nuovo la mia affermazione... rileggerei la tua risposta.....
Qualche spunto illuminante ?
quote:
abbiamo la conferma che di sicuro tale pratica non promuove ampi gradi di tolleranza verso le altrui idee in materia di società
Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 17:04:22


Idee che non pare tu abbia, pur se in OT, nemmeno vagamente espresse.
Esatto, non ti sfugge nulla.... :)

Infatti nei miei interventi ho preso di petto tutti, avendo l' ardire di dire a Paolo: "Mi dispiace, Paolo, non condivido del tutto la tua analisi sulle conoscenze, non è conoscendo semplici elementi di base scolastica che si forma un senso critico, una cultura o un senso civico. Peraltro, come dicono anche altri, non è con semplici elementi di chimica o fisica che al giorno d' oggi si possono affrontare problemi complessi di tecnica. "

Piuttosto che quello di chiedere lumi con 3 domande (tuttora senza risposta) legate ad una idiosincrasia di fondo tra varie analisi fatte e alcuni dati oggettivi.

Un vero esempio di intolleranza, a rileggermi credo di essere veramente un esempio di qualunquismo provocatorio..... mica come quelli che sanno cosa è la scienza.... 8)


ciao

Mauro
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Messaggio da same »

Avere secchiato su tomi di fisica per 20 anni non genera cultura, genera "conoscenza specifica".



Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 13:13:26
potevi scegliere un'altra materia per il tuo esempio, sarebbe stato più efficace.
Ti assicuro che "secchiare" per 20 anni su testi e in laboratori di fisica non ha come unico effetto la generazione di "conoscenza specifica".

Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teorica moderna

giorgio


Originally posted by same - 18/04/2008 : 16:09:41
Beh, al di là del fatto che la questione voleva essere un esempio generico, diciamo che, a giudicare dalla alzata di scudi, abbiamo la conferma che di sicuro tale pratica non promuove ampi gradi di tolleranza verso le altrui idee in materia di società.... :)

sempre che tu abbia una idea di cosa sia questo concetto.... :D
non vedo nulla di intollerante nella mia risposta, e sinceramente ed a dire il vero neanche un'alzata di scudi.
Ti ho solo suggerito un esempio più efficace :D

Se poi avere un contradditorio significa doversi scontrare con l'intolleranza nei confronti delle altrui idee..

tra l'altro è risaputo che i fisici sono noti per la loro spiccata intolleranza nei confronti delle idee altrui.... Galilei era piuttosto intollerante verso chi sosteneva che la terra era piatta... :D

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Messaggio da mauropenasa »

Avere secchiato su tomi di fisica per 20 anni non genera cultura, genera "conoscenza specifica".



Originally posted by mauropenasa - 18/04/2008 : 13:13:26
potevi scegliere un'altra materia per il tuo esempio, sarebbe stato più efficace.
Ti assicuro che "secchiare" per 20 anni su testi e in laboratori di fisica non ha come unico effetto la generazione di "conoscenza specifica".

Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teorica moderna

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Originally posted by same - 18/04/2008 : 16:09:41
Beh, al di là del fatto che la questione voleva essere un esempio generico, diciamo che, a giudicare dalla alzata di scudi, abbiamo la conferma che di sicuro tale pratica non promuove ampi gradi di tolleranza verso le altrui idee in materia di società.... :)

sempre che tu abbia una idea di cosa sia questo concetto.... :D
non vedo nulla di intollerante nella mia risposta, e sinceramente ed a dire il vero neanche un'alzata di scudi.
Ti ho solo suggerito un esempio più efficace :D

Se poi avere un contradditorio significa doversi scontrare con l'intolleranza nei confronti delle altrui idee..

tra l'altro è risaputo che i fisici sono noti per la loro spiccata intolleranza nei confronti delle idee altrui.... Galilei era piuttosto intollerante verso chi sosteneva che la terra era piatta... :D

giorgio


Originally posted by same - 18/04/2008 : 19:26:28
No no, figurati che penso qualcosa del genere.... :)
Il mio era solo un pensiero a voce alta, stimolato da qualcosa come "...Sempre che tu abbia un'idea di cosa sia la fisica teor
ica moderna"
, che mi era parsa una affermazione un poco "partigiana", da levata di scudi, appunto.... 8)

Le materie scientifiche non sono state messe sul piatto da me, io le ho citate solo per contrapposizione dialettica a titolo esemplificativo.
Per il mio esempio poteva bastare qualsiasi branchia di studio, la chiave era "l'alienazione intellettuale" che uno studio approfondito genera, qualunque esso sia. Proprio in questa chiave, peraltro agnostica (l' alienazione in questione non è di per se ne positiva ne negativa in chiave sociologica), ponevo la questione "civica ed elettorale".

Visto che il mio test sociologico è terminato, grazie alle vostre pronte risposte, posso anche ribadire in modo sintetico (e non provocatorio) la mia visione:

Io stimo quanto o forse più di Paolo alcune doti-caratteristiche socio-culturali di alcune vecchie generazioni.
La differenza è che io penso che la chiave di lettura sulle loro doti non dipende dal fatto che leggessero qualche libro o il maestro usasse il metro di legno sui palmi delle mani, ma semplicemente perchè quelle generazioni erano dotate di doti di "buon senso" e "senso pratico delle cose", cosa che oggi sarebbe considerata un misto tra umiltà ed arroganza.

Per fare un esempio sul tema del lavoro, il dirigente di un tempo si poneva delle domande, si sedeva in mezzo al piazzale, osservava, e decideva. Sbagliava, forse, ma era figlio di un tempo ( il pre e post guerra) in cui bisognava decidere, a tutti i costi, pagando sempre un prezzo.
Il dirigente attuale fa i "brainstorming", va in terapia, studia strategia militare serale per meglio spremere i dipendenti. Tutto insegnato a corsi di master, codificato, strutturato.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche negli sviluppi della società civile.

Ragazzini viziati e svogliati, che votano lega o PDL ?
Figli del loro tempo, come lo erano le figure tanto ammirate.

I tempi peggiori erano migliori (in senso socio-culturale) ?
No, solo che la necessità forma virtù, e qualche generazione ha avuto delle "necessità" piuttosto più dure e forgianti di altre....

Laureati, non laureati, agnostici intellettuali o idealisti ignoranti ?

Non è lo stato sociale che definisce una persona, è il suo stato mentale, ovvero il suo comportamento. Io non riesco a definire una linea di demarcazione culturale tra chi è laureato e chi no, semmai qualche predisposizione diversa a diverse questioni. Vedo molti intellettuali che si ritengono tali solo per disporre di una libreria massiccia enorme, trovo filosofi extracomunitari che tra un accendino ed un altro dimostrano di conoscere i percorsi Umani molto meglio di altri. Ho conosciuto molti dirigenti laureati complici ed artefici di delitti amministrativi e penali, meridionali senza lavoro con una grande dignità e con l' umiltà di emigrare per farsi una vita, insomma, beato chi riesce a categorizzare il nostro complesso mondo sociale Italico....

ciao

Mauro
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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Intanto, il Paese rumina, digerisce, e sputa


NOn so se sia vero, ma intanto:
le classi operaie subalterne del nord, attirate dal tranello dell'assecondamento dell'istinto xenofobo, hanno votato in maniera gradita alla loro classe dirigente. Il pacchetto, ben serrato, è già totalmente neutralizzato e diluito nell'unica pretesa - una bella stupidaggine - del federalismo fiscale della lega.
Allo stesso tempo, le anacronistiche misure protezionistiche predilette dal futuro ministro dell'economia, denominate "radici" tuteleranno ancora per qualche mese, o anno, quella medesima classe dirigente dalla concorrenza, permettendogli di incamerare i profitti senza investirli (dico, prendiamo malpensa, a caso).
Alla fine, le industrie in bilico, tra tre anni saranno del tutto fuori mercato, i suddetti operai avranno il loro bel daffare, dopo aver lavorato 75 ore a settimana grazie alla defiscalizzazione degli staordinari, e la classe dirigente, imbottita di soldi, di profitto e tasse non pagate, investirà in Romania, in Thailandia, in Cina.

Infatti, siccome la classe subalterna del settentrione vota lega, ma è iscritta alla cgil, il montezufolo di cui sopra, cosa fa? attacca il sindacato.
Benissimo.
Cos'è che fa soffrire di più, nella vita civile? L'isolamento?
Il sindacato, fra le macerie del suo funzionamento, un merito lo ha. Combatte l'isolamento.
Favorisce un minimo di conoscenza, dialogo, circolazione di informazioni.
Equazione= MENO informazioni, più sudditanza.

Ora, qualunque cosa se ne pensi, vi risulta ragionevole il perchè Grillo considera, a mio modo di vedere in maniere molto sentita e sofferta, che il suo compito principale non sia, diventare un uomo di potere, ma indicare come una delle strade possibili e necessarie la demolizione del controllo delle informazioni?


Saluti

R.R.
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Riccardo
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"We must believe in free will. We've got no choice.''

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