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Inviato: 12 ott 2007, 02:20
da ungern
AVVERTIMENTO: a causa dei contenuti, questo post è riservato ad un pubblico adulto. Se ne sconsiglia la visione ad onniscienti, sapientoni ed in particolare a coloro che hanno il vizio di urlare "follia pura!" quando qualcosa non rientra nei loro schemi mentali.


un confratello mi ha raccontato che nel suo ampli Yamamoto i condensatori di accoppiamento sono dei poliqualcosa della IllinoisCap, infilati in contenitori di ebano e resinati. E ciò mi ha riportato alla memoria quanto avevo letto in rete, circa la modifica "meccanica" dei condensatori (soprattutto elettrolitici, anche di rango quali blackgate, cerafine ecc), eliminando l'involucro esterno ed inglobando il C "nudo" dentro contenitori di legno. Tutti quelli che lo hanno provato, riferiscono miglioramenti stupefacenti (dopo quel lavoraccio...).

Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?

Il confratello, epicureo come pochi, ha comunque felicemente sostituito gli originali abarthizzati con dei VH cap teflon dal costo proibitivo.

buon divertimento,
armando

Inviato: 12 ott 2007, 02:33
da mariovalvola
FOLLIA PURA!!! :D :D :D

appunto per questo m'interessa. Non ho mai fatto prove.... a mia discolpa, uso troppo spesso vecchi carta e olio. Nel contenitore d'ebano riuscirei anche a metterlo, ma il pcb ? dovrei trasferirlo e poi rimetterlo. Un lavoraccio davvero cane. Quando uso merce normale, uso componenti mundorf. (vanno discretamente anche così)....
Non saprei . Mi spieghi com'è nata ?

Mario Straneo

Inviato: 12 ott 2007, 03:02
da ungern
FOLLIA PURA!!! :D :D :D

appunto per questo m'interessa. Non ho mai fatto prove.... a mia discolpa, uso troppo spesso vecchi carta e olio. Nel contenitore d'ebano riuscirei anche a metterlo, ma il pcb ? dovrei trasferirlo e poi rimetterlo. Un lavoraccio davvero cane. Quando uso merce normale, uso componenti mundorf. (vanno discretamente anche così)....
Non saprei . Mi spieghi com'è nata ?

Mario Straneo


Originally posted by mariovalvola - 11/10/2007 :  21:33:30
Azz! vuoi dirmi che ho trovato uno dei tre o quattro esperimenti audio che ancora non hai fatto??
credo cmq che sia meglio provare questo gioco con dei C un po' più asciutti dei PIO... :D
anche se potrebbero beneficiarne lo stesso, magari bloccandoli integri in un contenitore che li isola ulteriormente dall'esterno.

qui c'è una descrizione molto dettagliata:
http://www.dhtrob.com/projecten/elna1_en.htm

buondivertimento,
armando

Inviato: 12 ott 2007, 03:12
da plovati
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?


Originally posted by ungern - 11/10/2007 :  21:20:30
Duelund. Era allergico alla plastica in qualsiasi forma per ragioni soniche. I suoi condensatori sono avvolti in una specie di fibra naturale a metà tra la fibra di cocco e il sughero. Dalle foto non si capisce bene..


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Piergiorgio

Inviato: 12 ott 2007, 03:56
da riccardo
L'hi fi è l'unico fiume con milioni di sponde.
Che idea geniale, mettere nelle canne di legno i condensatori!
Dico geniale giusto perchè qualche thread indietro, si narra dell'altrettanto geniale effetto (dico, altrettanto) ottenuto avvolgendo dei cavi di alimentazione in , nell'ordine, Numetal, calza metallica, teflon, polietilene, e via discorrendo.
La prima domanda che mi viene è: considerando che la maggior parte dei non polarizzati a film hanno case plastico, come mai gli elettrolitici li faranno di metallo?
Fra i condensatori, gli elcap sono quelli capaci di immagazzinare le maggiori quantità di energia. I tantalio elettrolitici, ma solo per piccole capacità sono resinati. DOmando ancora, oltre alle vibrazioni, esisteranno anche effetti magnetici, elettrici, elettromagnetici e elettrostatici...
Che succede dentro al legno? Gli avvolgimenti capita che si facciano laschi? Che ne è di ESL, ESR

Saluti

R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Inviato: 12 ott 2007, 03:57
da ungern
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?


Originally posted by ungern - 11/10/2007 :  21:20:30
Duelund. Era allergico alla plastica in qualsiasi forma per ragioni soniche. I suoi condensatori sono avvolti in una specie di fibra naturale a metà tra la fibra di cocco e il sughero. Dalle foto non si capisce bene..


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Piergiorgio


Originally posted by plovati - 11/10/2007 :  22:12:04
mi si dice che nei circoli audio della "problematicità" dell'impiego della plastica ne abbia parlato per prima... suspence... ... L'audiophile di monsieur Hiraga. Tanto per cambiare.
Comunque, la rimozione della plastica mi pare solo una parte della storia. Ho l'impressione che dipenda molto anche dal miglioramento delle caratteristiche meccaniche.

Duelund: un altro confratello assicura essere il miglior C per crossover mai provato. il problema è che una coppia costa 560 USD.
Solo Mario può permetterseli: lui paga la metà! :D :D :D

armando

Inviato: 12 ott 2007, 04:38
da Giaime
Sono talmente democratico che mi batterò fino alla morte perchè voi abbiate la possibilità di parlare dei condensatori nel contenitore di ebano :)

:D :twisted: 8)

Ciao!
Giaime Ugliano

Inviato: 12 ott 2007, 13:31
da Luc1gnol0
Sono talmente democratico che
Originariamente inviato da Giaime - 11/10/2007 : 23:38:07
Ti batterò fino alla morte... nel contenitore di ebano...

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Ciao, Luca

Inviato: 12 ott 2007, 13:56
da MBaudino
L'hi fi è l'unico fiume con milioni di sponde.

Originariamente inviato da riccardo - 11/10/2007 :  22:56:20
A me sembra piuttosto quel laghetto in mezzo al parco, visto in migliaia di film USA degli anni 60, sulle sponde del quale le famiglie vanno a passare la domenica. Chi prepara il picnic, chi gioca con il pallone, chi fa le barchette di carta, chi cambia ogni domenica un pezzo della sua barchetta, chi usa la barchetta con cui il nonno conquisto' la nonna, chi pesca a fondo, chi a riporto, chi con l' elastico, chi amoreggia, chi studia in solitudine, chi chiacchera con le amiche, chi si smarrona per 0,1 dB, chi cerca il lato oscuro della forza e chi cerca l' interazione debole.
Senza nessuna offesa per gli intenti e l' impegno di ognuno, soprattutto per chi lo fa per lavoro o ne ha fatto un elemento centrale dei propri interessi, la mia impressione è che non sia ancora ben chiaro dove passi la corrente dell' acqua.
Mauro

Inviato: 12 ott 2007, 14:17
da Luc1gnol0
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?
Originariamente inviato da ungern - 11/10/2007 : 21:20:30
Esperienze: nessuna; opinioni, idee: poche e confuse; passiamo ai preconcetti: voglio sperare che il sig. Cees Piet, che chiede 50 euro per alloggiare un condensatore ELNA del costo di pochi euro in un tubetto di legno così lavorato, si sia almeno lavato le mani prima di cominciare.
I giapponesi, notoriamente tra i primi ed i più attivi a provvedere all'autocostruzione dei componenti passivi (e non solo, basta pensare agli IC Satri), hanno spesso adottato precauzioni "estreme", come il digiuno completo a partire da qualche giorno prima dell'inizio delle lavorazioni sui condensatori, per non contaminarne con residui di cibo i materiali. Il fu Hiroyasu Kondo, una persona che peraltro di condensatori "speciali" se ne intendeva abbastanza, li definiva "freak".
Ricordo che anche in Italia abbiamo avuto la descrizione di pratiche ancora più radicali, come per es. il cd. "super condensatore" a mica e foglie d'argento, proposto sulle pagine di CHF una quindicina d'anni fa da persone del calibro (se non ricordo male) di Marzio, Jelasi, Bersani, Camorani e Chiomenti, che peraltro mi pare abbiano abbandonato tale pratica.

Tutto questo per dire che non conosco le tecniche di costruzione degli elettrolitici, per cui non capisco bene se l'operazione di apertura, e le successive lavorazioni con carta di riso, lacca (voglio sperare abbia almeno usato una Moser C37 da liuto) e colla, e la successiva messa in funzione per un tempo più o meno prolungato privo del contenitore metallico ed a contatto con materiali estranei alla originale struttura, possano perlomeno modificare, se non appunto danneggiare la struttura e le prestazioni del condensatore così come in origine pensate dal costruttore (nel caso di specie il sig. ELNA, mica mr. Pizza&Fichi).

Mi sovviene al momento un solo dubbio (esplicito), riguardo al cambio di materiale dell'involucro: i condensatori sono caratterizzati da una temperatura massima di funzionamento, e che io sappia carta e legno non sono dei conduttori di calore buoni quanto l'alluminio. Per lo meno, non ho mai visto dissipatori in carta/colla/legno/lacca, ma sempre in metallo, negli amplificatori a stato solido o negli impianti di riscaldamento. La minore dissipazione di calore per convezione verso l'ambiente esterno, è dunque un effetto di tale pratica? Se si, di quale portata?

Per tirare qualche filo, personalmente mi aspetto come possibilissimi degli effetti da questo genere di modifiche: tuttavia in quale senso? Dalle esperienze riportate non mi è affatto chiaro, qualche ulteriore input sarebbe apprezzato.

Vieppiù, se le ragioni di un siffatto trattamento fossero da ricondursi alla modificazione delle caratteristiche meccaniche del dispositivo, per quel poco che ho appreso in questi mesi credo che lo smorzamento con blue-tack o piombo, e la sospensione a frequenza subsonica sarebbero molto più indicati nel caso del condensatore: ulteriori "coperchi" che suonano (come?), personalmente li lascerei confinati nell'ambito dell'ambrosino CCI.

Spero che Armando non me ne voglia se, anche con il tono, esprimo più dubbi che consigli.

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Ciao, Luca

Inviato: 13 ott 2007, 01:39
da ungern
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?
Originariamente inviato da ungern - 11/10/2007 : 21:20:30
------------SNIP---------------------
Spero che Armando non me ne voglia se, anche con il tono, esprimo più dubbi che consigli.

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Ciao, Luca


Originally posted by Luc1gnol0 - 12/10/2007 :  09:17:25
Caro Luca,
i tuoi dubbi sono in buona parte anche i miei. Solo più consapevoli e fondati, data la mia inferiore preparazione scientifica. Quello che mi colpisce è che svariate persone, autocostruttori sofisticati quasi sempre privi di interesse economico, riportano risultati positivi da questo procedimento. E che nessuno abbia esperienze contrarie.

In ogni caso, fammi credito della capacità di apprezzare eventuali argomentazioni dissenzienti (purchè non contengano urla quali "follia pura" e "dalla logica" ; ) ) per quello che sono: un contributo a migliorare la mia scarsa conoscenza.
ciao
armando

Inviato: 17 ott 2007, 14:25
da MBaudino
L' ebano dove lo hai trovato?
Mauro

Inviato: 17 ott 2007, 17:41
da aiacel
Ma quel tizio del link che descrive la procedura per abarthizzare i condensatori mi sembra alquanto approssimativo. Unisce cose buone a errori pacchiani: ad esempio usa una colla neoprenica per incollare la carta di riso, quando invece, tutti sanno, che va adoprato il catarro di cammello. ; )

A parte gli scherzi, mi sembra una pratica che faccia più male che bene perchè il rischi di risaldare su circuito un componente che a causa di una "limatina" di troppo non è più un condensatore sono alti . Poi se la vostra 300B Mullarad straselezionata durante l'eclisse solare del valore di 500euro il carato fa il botto....non prendetevele con nessuno.
Potrei trovare giustificabile tale pratica esclusivamente per ragioni estetiche, ma lo dico con profonda invidia verso coloro i quali possono permettersi una casa così bella che un solo condensatore commerciale ne riduca il valore.

Inviato: 17 ott 2007, 20:59
da MBaudino
Ho preso un Philips KO 151. Il modello non è adatto, per via di una strozzatura della carcassa di alluminio vicino ai piedini. Ma di questi ne ho tanti.
68 micro nominali (63,5 misurati a 900 Hz), 400 VL, 105°.

Ho preso un dremel con dischetto da taglio.
In un minuti ho aperto la carcassa ed estratto il condensatore. Con una guida per il condensatore il lavoro sarebbe venuto pulito, ma anche così il taglio è avvenuto senza problemi e senza minimamente incidere le armature. Rimisurata, la capacità è sempre quella. Messo a 350V, non capita nulla.

Insomma, aprirli è una cosa facile facile, pulita pulita, veramente rapida.

Adesso è in stufa a 105° per vedere se l' elettrolita cola.

La strada per i condensatori in ebano, con reofori rigorosamente mercurio :D , è aperta.

Mauro

PS
30 minuti a 105° e 60' a 140: non è capitato nulla, apparentemente. L' elettrolita non sgelifica o comunque non cola. Purtroppo non ho pesato prima, per cui non posso valutare eventuali evaporazioni (non credo però esistano liquidi volatili).
Misurata la capacità a caldo: 66 micro.
Dopo raffreddamento, sempre 63.5 micro, come da chiuso.

Dove si trova la carta di riso?

Inviato: 18 ott 2007, 00:04
da Luc1gnol0
Dove si trova la carta di riso?
Originariamente inviato da MBaudino - 17/10/2007 : 15:59:00
Penso che forse tu possa trovarne in piccole quantità nei negozi che trattano articoli da decoupage, o anche arredamento "orientaleggiante" (sai: fengshui - scritto bene? -, "etnico", etc.).

EDIT: qualche nota di cultura.

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 00:18
da MBaudino
Grazie. :)
Dal tuo link, leggo che la carta <<...realizzata col gampi è forte e lucida come una perla, morbida al tocco e odorosa di fieno, resiste all’umidità e agli insetti dannosi>>

Dovrebbe venire dei condensatori perfetti per la musica folk. :)
Ciao Mauro

Inviato: 18 ott 2007, 01:16
da ungern
Ho preso un Philips KO 151. Il modello non è adatto, per via di una strozzatura della carcassa di alluminio vicino ai piedini. Ma di questi ne ho tanti.
68 micro nominali (63,5 misurati a 900 Hz), 400 VL, 105°.

Ho preso un dremel con dischetto da taglio.
-------------BIG SNIP--------------
Dove si trova la carta di riso?


Originally posted by MBaudino - 17/10/2007 :  15:59:00
sei un grande! :) :) :) :)

Inviato: 18 ott 2007, 04:47
da MBaudino
sei un grande!

Originariamente inviato da ungern - 17/10/2007 :  20:16:20
Ma no....! c'è veramente voluto piu' tempo a trovare un adattatore Schuko per il Dremmel che a tagliare il condensatore.
Domani vado dal mio pusher di essenze a cercare i legnetti; non ha sicuramente l' ebano (lo avevo già cercato per un altro uso),ma aveva il bambu. La vernice 'naturale' c'è, cere ne ho a iosa di tutti i tipi, manca la carta. Ho un amico che dice di essere esperto di cucina jap e relativi fornitori locali, parto da lui sulla base delle indicazioni di Luca.
Provo a preparare i 9 cap che mi servono e vi mando le foto.

x Aiacel. Condivido tutte le tue osservazioni, tuttavia....
Se un elettrolitico sull' alimentazione va in corto: o salta il fusibile o alla peggio un induttanza o se proprio va male il trasformatore di alimentazione. Le lampadine non vedo che conseguenze possano avere.

Se si interrompe, ce ne sono tantissimi nelle varie celle del filtro che sarebbe impossibile accorgersene.
Se ad interrompersi è invece il primo C in un filtro di un alimentatore ad ingresso capacitativo ( pessima scelta a monte, questa), la tensione crolla e l' induttanza successiva si mette a vibrare come un assattanata. Se ne accorgono anche i vicini. Si spegne l' elettronica e si sostituisce.

Se ad interrompersi è un bypass catodico, il guadagno crolla e la Rout si impenna. Poco male, si sente e si provvede.
Se va in corto un bypass catodico sono effettivamente cazzi; ma se uno è così matto da fare un cap rivestito in legno, a maggior ragione non dovrebbe usare la polarizzazione automatica. Orrore. Ognuno paga per i suoi errori :D
Non userei cap taroccati sulla alimentazione fissa della polarizzazione di griglia, effettivamente questo è un punto critico.

SOno abbastanza convinto che serva a poco, tutto il giochetto. Forse a nulla. Poco piu' utile del piombo o del blu tack attorno ai cap. Però ci si può divertire con poco.
Ciao Mauro

Inviato: 18 ott 2007, 05:12
da Luc1gnol0
SOno abbastanza convinto che serva a poco, tutto il giochetto.
Originariamente inviato da MBaudino - 17/10/2007 : 23:47:04
Forse è il caso che le prove d'ascolto le faccia Armando, o che tu non le faccia tutto da solo. Che dici?

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 11:52
da aiacel
SOno abbastanza convinto che serva a poco, tutto il giochetto.
Originariamente inviato da MBaudino - 17/10/2007 : 23:47:04
Forse è il caso che le prove d'ascolto le faccia Armando, o che tu non le faccia tutto da solo. Che dici?

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Ciao, Luca


Originally posted by Luc1gnol0 - 18/10/2007 : 00:12:43
Le prove d'ascolto non le dovrebbe fare Armando ma perlomneo una 30ina di persone così da poter fare una statistica consistente. E il tutto col metodo col doppio cieco: occorre preparare du ampli identici, uno con condensatori normali e uno con condensatori abarthizzati. Gli amplificatori messi in due identiche scatole in modo che risultino visivamente identici. Un operatore (primo cieco), che DEVE essere ignaro di quale delle due ha i condensatori in legno accende a turno l'ampli che dovrà riprodurre stesso brano con sstessa sorgente e stessi diffusori. La platea che vede solo due scatole identiche (secondo cieco) scriverà quale dei due preferisce.
Si ritirano le cartelle e si redige le statistica.

Non conosco metodi attendibili diversi dal doppio cieco. Fidarsi del giudizio di una persona (per quanto Armando possa essere bravo e il suo orecchio lupesco) è privo di significato. Per non parlare del giudizio di chi se l'è anche costruito. Conoscete il detto "ogni scarrafone è bello a mamma soja" ?

In effetti i raduni di autocostruttori potrebbero essere utilizzati non solo per mettere in mostra i propri lavori ma anche per fare queste sperimntazioni. Penso che sarebbe più divertente e costruttivo per tutti.

Concludo con una considerazione su queste pratiche giapponesi. Estremizzare le cose fa parte della loro cultura. Si pensi alla cerimonia del te dove anche i movimenti i gesti e le parole sono sterotipati. Un gesto mal eseguisto rende per loro il te una esperienza spiacevole esattamente quanto confonderne le foglie con quelle dell'insalta. Posso essere d'accordo con loro che tutto quanto partecipi a rendere l'esperienza più o meno coinvolgente, ma queste sono argomentazioni più da psicoanalisi che da psicoacustica. Personalmente ritengo le che la miglior musica la ascolto quando la mia signora mi sta facendo un pom...o eppure giuro che l'impianto stereo è sempre lo stesso :D

Inviato: 18 ott 2007, 12:54
da MBaudino
Non conosco metodi attendibili diversi dal doppio cieco. ...''ogni scarrafone è bello a mamma soja" [/i]?




Originariamente inviato da aiacel - 18/10/2007 :  06:52:01
Continuo ad essere d' accordo con te, anche se premessa indispensabile è l' addestramento del panel d' ascolto, la definizione di criteri di osservazione e linguaggi condivisi, la verifica preliminare e periodica delle prestazioni individuali ecc.
Condivido per altro le tue conclusioni, perfettamente in lnea con il mio concetto di HiFi,anche se tendenzialmente ritengo sempre preferibile ampliare la gamma dei soggetti.

Non credo, per dove saranno nello specifico posizionati i cap, che potranno influenzare piu' di tanto il suono; e comunque saranno l' ultimo dei problemi.

Mauro

PS: dove le differenze sono marcate, appaiono comunque evidenti anche ad un solo osservatore dotato delle qualità necessarie per valutare. Estrapolando da altre situazioni, 100 imbecilli non fanno un genio.
Ma due ampli 'artigianali' o diy ( SE , NO FB ecc) apparentemente uguali, suonano uguali?

Inviato: 18 ott 2007, 14:21
da Luc1gnol0
Le prove d'ascolto non le dovrebbe fare Armando
Originariamente inviato da aiacel - 18/10/2007 : 06:52:01
Chiarisco solo: premesso che considero l'esperimento di Mauro Baudino una verifica della mera funzionalità elettrotecnica di questa pratica (visto che da Armando, a Riccardo, al sottoscritto, le maggiori perplessità si appuntavano su questo aspetto), il mio commento era una semplice battuta sulle attese di Mauro circa un esperimento in realtà ancora tutto da compiere, e sull'autoironia più volte espressa dal medesimo Mauro circa le proprie attitudini di "ascoltone".

Capisco anche che questa mia divertita e complice ironia dall'esterno non fosse facilmente coglibile, e credo anzi che lo stesso Mauro Baudino non l'abbia forse colta appieno.

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 14:32
da Luc1gnol0
Continuo ad essere d' accordo con te, anche se premessa indispensabile è
Premessa tua a parte, lapidariamente: io invece continuo ad essere d'accordo con l'ing. Russo, e con le sue invettive contro i cd. "doppio cecati" (di audioreviuviana memoria). Ovviamente non ho intenzione di discutere questa mia posizione (questo significa "lapidariamente") e vi prego di scusarmi davvero, se eventualmente ho offeso qualcuno di voi, per il solo fatto di ritenere il cd. "ascolto in doppio cieco" una vera e propria superstizione scientifica.
Ma due ampli 'artigianali' o diy ( SE , NO FB ecc) apparentemente uguali, suonano uguali?
Originariamente inviato da MBaudino - 18/10/2007 : 07:54:04
Ovviamente no, ma tu sei bravissimo a fare domande pleonastiche.

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 18:33
da aiacel
(...)io invece continuo ad essere d'accordo con l'ing. Russo, e con le sue invettive contro i cd. "doppio cecati" (di audioreviuviana memoria).
Non conosco assolutamente tale CD.

Io mi riferivo a un sistema di indagine statistico universalmente riconoscito usato in tutti i campi della vita: dall'effetto placebo a capire se la nuova merendina piacerà o meno una volta immessa sul mercato.

Che 100 imbecilli non facciano un genio siamo tutti d'accordo, anzi rincarando la dose "facendo la media otterrai solamente un risultato mediocre" (Platone). . Ma tutto ciò poco c'entra nel capire se una modifica è efficace o meno perchè parafrasando il solito proverbio napoletano : "Ogni orecchia è perfetta al padre sojo" o se preferisci ogno di noi si considererà il genio della situazione indipendentemente dalla posizione assunta.

Come al solito chiudo con una cosiderazione a margine. Tutti, io compreso, si vanno ad impelagare su "quisquiglie e pinzellacchere" come direbbe Totò: prendiamo posizioni su condensatori rinchiusi in una bara di legno o su cavi antanizzati quando l'elemento più critico della catena e l'altoparlante. Forse, come qualcuno ha già scritto in questo forum, la gente più che cercare di costruirsi un sistema ben suonante cerca qualcosa con cui mettersi in mostra. Finchè non verrà fatta la prova del doppio cieco, per me il condensatore di legno rientra pienamente in quella categoria.

Inviato: 18 ott 2007, 19:33
da Luc1gnol0
(...)io invece continuo ad essere d'accordo con l'ing. Russo, e con le sue invettive contro i cd. "doppio cecati" (di audioreviuviana memoria).
Non conosco assolutamente tale CD.
Originariamente inviato da aiacel - 18/10/2007 : 13:33:36
"cd." sta semplicemente, in italiano scritto corrente, per "cosiddetto" (o, come nel caso di specie, al plurale, per "cosiddetti"). Ma forse la tua era una battuta di spirito, visto il tuo modo di proporti nello scrivere, che io non ho saputo cogliere appieno.

Il doppio cieco, nella ricerca medica, è una metodologia scientifica, con la sua validità, e le relative controindicazioni (soprattutto nel campo della psicologia). Ma qui non si discute di ricerca medica, mi pare.

Il cd. "ascolto in doppio cieco" (pur linguisticamente assai simile come espressione) invece non è niente, oggettivamente e scientificamente: anzi, personalmente mi son spinto a dire che, per quel che mi riguarda, è assimilabile ad una pura superstizione.

Ovviamente non mi provo a far cambiare idea a chi sia di parere diametralmente opposto (nè sono disposto non solo a cambiare posizione, ma anche ad un semplice confronto, per amor di brevità), il che motiva la scelta dell'avverbio "lapidariamente" usato nella mia risposta a Mauro Baudino.

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 20:08
da aiacel
"cd." sta semplicemente, in italiano scritto corrente, per "cosiddetto" (o, come nel caso di specie, al plurale, per "cosiddetti").

Originally posted by Luc1gnol0 - 18/10/2007 : 14:33:38
Confesso che per CD aver capito "compact disc" e temevo che "doppio cieco" dell'ING Russo fosse il titolo di un disco con traccie speciali per l'ascolto scientifico. Non sto scherzando, pensavo fosse relmente ciò.

Mi sfuggono i motivi per cui ritieni il metodo doppio cieco non adatto, ma sono pronto ad abbracciare un modo migliore. Tu cosa proponi?
Visto che c'entra poco con i Wooden Capacitor (guarda caso si abbreviano WC 8) ) mandami pure un mp.

Inviato: 18 ott 2007, 23:33
da MBaudino
Proverei a ritornare IT, lasciando ad ognuno le sue convinzioni. Questo non per rispetto democratico, ma perchè è meglio affrontare un argomento per volta.

Non avendo numeri è inutile chiedersi se arrivino vibrazioni al condensatore, e da dove, e quante e perchè debbano nuocere al suono, e quale sia la massima accelerazione permessa.
Non avendo risposte, è anche inutile chiedersi perchè un condensatore dovrebbe migliorare o peggiorare usando uno dei seguenti sistemi: blue tack, piombo, incollaggio al telaio, C37, carbon block, baretta di ebano, baretta di bamboo con carta jap all' interno, verniciatura all' argento esterna, verniciatura alla grafite esterna, gommalacca . Ecc. Spero di non aver dimenticato nulla e nessuno.E poi, su quale condensatore, fatto come?


Quindi nessuna domanda, limitiamoci ai fenomeni e supponiamoli reali. Se tali non li ritenessimo, passiamo ad altro. Scopo non è scrivere un paper per l' AES, ma esplorare sperimentalmente un piccolo mondo.


Rimanendo sull' argomento proposto da Armando, l' apertura del mio condensatore alcune cose le ha indicate, naturalmente relative al solo modello esaminato ( ma apparentemente anche valide per il condensatore utilizzato nel link di Armando).

L' avvolgimento del condensatore ( un componente mediocre) è un cilindro molto morzato, leggermente cedevole sotto la pressione delle dita. Le armature sono alcuni mm distanti dalle pareti del guscio di alluminio. I reofori sono fissati in maniera abbastanza rigida alla spirale, ed hanno diametro decrescente con il crescere della distanza dalle armature. La base del condensatore è un disco di plastica stampata, con i due fori per l' inserimento dei reofori. Il guscio in alluminio è crimpato al disco di plastica.
In pratica, meccanicamente il condensatore è costituito da due elementi distinti: il primo comprende armature e reofori; il secondo comprende il disco di base e il guscio esterno.L' accoppiamento fra i due sistemi è minimo, costituito solo dall' attrito dei reofori attraverso i fori nel disco, che ricordo è in moscio materiale termoplastico.

I due sistemi così male accoppiati, poi oscillano insieme sulla PCB attraverso la molla costituita dai reofori saldati. Ma questa è un altra storia.

Ora, nell' ipotesi ( vera o falsa) che qualche effetto le vibrazioni possano avercelo, mi sembra del tutto improbabile -per il sistema sopra descritto e per quella tipologia di condensatore - che qualunque gadget andiamo ad applicare sul guscio esterno possa avere un significativo effetto sulle armature interne. Il guscio, come detto, è accoppiato relativamente poco alle armature (solo per attrito, lo sfilamento dei reofori dal disco non richiede alcuno sforzo) .Pertanto piombo, blue tack, argento ecc. applicati sul guscio sarebbero meccanicamente ben distanti dalle armature. Ben piu' promettente potrebbe essere invece (ripeto:potrebbe essere) l' effetto della carta Jap applicata direttamente all' esterno delle armature, l' uso di cere ecc. Magari faranno male, ma qualche cosa è molto probabile che avvenga.

Quindi (sempre nell' ipotesi che ridurre le vibrazioni delle armature possa servire a qualche cosa), in via preliminare sembrerebbe preferibile il metodo giapponese ( smorzamento delle armature) a quello latino/piombifero (appesantimento e smorzamento del guscio). Quindi, proprio volendo perderci del tempo, il metodo Jap ha qualche chances di produrre effetti (positivi o negativi che siano).

Condensatori assemblati con altre tecnologie potrebbero richiedere un approccio differente, ad esempio quelli a film in cui il pacco delle armature è strizzato e compresso dalla custodia esterna. Personalmento ritengo che non esistano approcci buoni per tutte le stagioni e la soluzione vada individuata sperimentalmente caso per caso.

Mauro

Inviato: 19 ott 2007, 01:21
da Luc1gnol0
Proverei a ritornare IT, lasciando ad ognuno le sue convinzioni. Questo non per rispetto democratico, ma perchè è meglio affrontare un argomento per volta.
Cos'è, censura preventiva? In ogni caso personalmente non ho nessuna intenzione di discutere di alcunché con chicchessia in ognidove (basta peraltro solo pensare a cosa sia, come si svolga, quali fini abbia la procedura doppio cieco - lasciando perdere l'audio - per avere risposte iniziali ma basilari).
mi sembra del tutto improbabile -per il sistema sopra descritto e per quella tipologia di condensatore - che qualunque gadget andiamo ad applicare sul guscio esterno possa avere un significativo effetto sulle armature interne.
Io sono un somaro in fisica, nel senso che non la so, e che o me la spiegano pezzettino per pezzettino, o semplicemente non ci arrivo a trarre le conclusioni solo studiandola (meno male che non sono ingegnere, qualcuno penserà: ed ha ragione). Visto che spiegata in modo acconcio poi la capisco, probabilmente non ho metodo, o anche problemi psicologici, o ambedue: ma questo è un altro discorso.

Premesso questo: nel limitato caso degli elettrolitici, per quale motivo ci stiamo interessando del vibrare delle armature e non anche dell'involucro, di entrambi o di uno solo degli aspetti? Davvero è insufficiente il contatto disco-reofori? E' importante il contenitor d'ebano con cui batter fino alla morte (di) Giaime, o aver tolto l'altro? Togliere i coperchi è una pratica foriera di buone cose già ben sperimentata. C'è un'ovvietà (o più d'una) che non colgo.

OH! (© by gluca) Giaime, se vuoi grattati, ma per favore non lamentarti: stavo solo facendo una sciocca battuta, ora.
Quindi (sempre nell' ipotesi che ridurre le vibrazioni delle armature possa servire a qualche cosa), in via preliminare sembrerebbe preferibile il metodo giapponese ( smorzamento delle armature) a quello latino/piombifero (appesantimento e smorzamento del guscio).
Ma l'uso del piombo ha dei riscontri sperimentati, anche qui, dal punto di vista della percezione almeno: l'altro metodo sembrerebbe anche, almeno de relatu, anche se i fenomeni sono descritti partendo da premesse diverse. Ciò non mi scioglie il nodo gordiano di prima, l'ovvietà: siamo sicuri di cosa guardare e dove? Io mi limiterei alla funzionalità ed affidabilità del condensatore, dopo ciascuna e tutte le fasi della lavorazione, e non inerirei altro (vedi premessa sulla fisica) per il momento. Poi si potrà eventualmente vedere altro.

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Ciao, Luca

Inviato: 19 ott 2007, 03:14
da riccardo
Perdonatemi l'intrusione. Ma:
uno spirito pratico, non dovrebbe forse cercare una sintesi pragmaticamente occidentale, fra le metodologie Jap e quelle Latine?
E questa sintesi, non dovrebbe essere la carta di riso a fasciare, e la capsula esterna di piombo?
- è non automatico, estrarre dal tappo di plastica, i reofori di Rubycon ZA e ZHL, nonchè di panasonic FC - Lo dico perchè uso appunto i tappi dei vecchi condensatori come distanziali per i cavi...


Saluti

R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Inviato: 19 ott 2007, 03:22
da Luc1gnol0
- è non automatico, estrarre dal tappo di plastica, i reofori di Rubycon ZA e ZHL, nonchè di panasonic FC -
Originariamente inviato da riccardo - 18/10/2007 : 22:14:46
Sembrerebbe che, nell'editing stesso del messaggio, tu debba aver inavvertitamente cancellato parte del medesimo... si capisce?

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Ciao, Luca

Inviato: 19 ott 2007, 15:42
da aiacel

Quindi (sempre nell' ipotesi che ridurre le vibrazioni delle armature possa servire a qualche cosa), in via preliminare sembrerebbe preferibile il metodo giapponese ( smorzamento delle armature) a quello latino/piombifero (appesantimento e smorzamento del guscio). Quindi, proprio volendo perderci del tempo, il metodo Jap ha qualche chances di produrre effetti (positivi o negativi che siano).



Originally posted by MBaudino - 18/10/2007 : 18:33:14
Ormai penso che abbiatee capito tutti che vedo la pratica dei WC un mero esercizio onanistico. Temo comunque che state sottovalutando il Giapponese: non credo affatto che l'intenzione sia quella di eliminare le vibrazioni, ma bensì di sostituirle con altre più gradevoli. Il legno o il bamboo riusuonano e enche parecchio, come sa bene chi suona uno strumento ad arco od uno xilofono: sicuramente quanto, se non di più, dell'involucro in alluminio .
E qui si apre un mondo nuovo !!!
Non solo il risultato dipenderebbe dal materiale adoprato per la modifica, ma anche dalla sua geometria e spessore. Un lavoro da liutaio insomma.

Se tutto questo vuol essere un passatempo per il fortunato che ne ha da buttare, ben venga: sarò il primo a complimentarmi con lui per l'eccellente lavoro sonico-artistico, esattamnte come faccio col mio vicino di casa che incide orrende statuette nella radica. Ma per chi non ne ha, non sarebbe più semplice, più veloce ( e quindi forse anche più economico) e sicuramente migliore dal punto di vista acustico non adoprare elettrolitici ?

Ciao Aiace

PS. per favore adesso non cominciate con i soliti discorsi di lapalissiana memoria che è meglio un buon elettrolitico di un pessimo xxx, sul quale persino Max Catalano non può che essere d'accordo.

Inviato: 19 ott 2007, 16:00
da mariovalvola
le vibrazioni , almeno quelle provocate dalla musica, le elimino tenendo le sorgenti e le elettroniche in
una stanza separata dal diffusore.

gli elettrolitici, praticamente, non li uso. :D .
immodestamente, riesco a godere abbastanza così senza aiuti esterni e/o ulteriori stimoli.
Mi rimane da risolvere il problema enorme dell'ambiente d'ascolto. ; ) ; )

Mario Straneo

Inviato: 19 ott 2007, 16:02
da MBaudino
Ieri sera ho passato alcuni minuti a giocare con il mio scacciaspiriti, un graziosissimo manufatto in canne di bambu. E' in casa da anni, e quando il vento entra o viene urtato con la testa, si mette a suonare. Un suono veramente piacevole. Molto abile l' intaglio delle canne che consente loro di emettere suoni di frequenza molto diversa fra loro.

Tu pensi quindi che esista correlazione fra risonanza del bambu o del guscio di alluminio e risposta del condensatore (non necessariamente risposta in frequenza)? E quindi, immagino, anche che forma, spessore, tipologia e modalità di fissagio del bulbo di una valvola influiscano sul suono? Suggestivo.
Mauro

Inviato: 19 ott 2007, 19:23
da Luc1gnol0
non credo affatto che l'intenzione sia quella di eliminare le vibrazioni, ma bensì di sostituirle con altre più gradevoli.
Originariamente inviato da aiacel - 19/10/2007 : 10:42:22
Credo che l'idea del mass damping (o dampening) abbia sfiorato la mente di tutti i partecipanti non distratti a questo thread: daltronde, come ha sottolineato Mauro Baudino, i reofori (specie connessi su una PCB o una tag strip) costituiscono una molla su cui esercitare il carico offerto dalle armature (peraltro parte della molla stessa). Da questo punto di vista l'assenza (per non fattibilità) di una formalizzazione e di una verifica dei modi vibrazionali del condensatore nel circuito sono una grande falla in qualsiasi pretesa di sperimentazion realmente scientifica.
In ogni caso, come è noto (perché ormai è noto, vero?), se la frequenza di risonanza del sistema cade in banda audio, allora: smorzare, smorzare, smorzare. Mass damping appunto (credo che l'alluminio dell'involucro pesi alquanto meno dell'alloggiamento posticcio).

Tutto questo non so quanto abbia a che vedere con supposte e non espresse intenzioni iniziali di chicchessia, che forse potrebbero pure essere assenti, nonostante, per citare Edith Stein, chi cerchi la verità, cerchi Dio, che lo sappia o no.

Più prosaicamente, credo che chi abbia provato l'imbals... l'incapsulamento delle armature, abbia poi potuto anche avvertire delle differenze: se buone, cattive, marcate o meno, in quale senso, credo sia una questione da lasciare alla soggettività di ciascun sperimentatore, secondo la propria sensibilità ed esperienza, e purché appunto il condensatore sia al 100% affidabile e performante come lo era prima della "cura".

Quest'ultimo è il principale aspetto oggettivo da appurare, secondo me: le intenzioni di mr. Yamamoto o di Cees Piet per quanto mi riguarda sono piuttosto irrilevanti, per quanto sopra espresso e sottinteso (sottinteso: l'assoluta non oggettività, e dunque in definitiva non correlabilità, dell'esperimento stesso).

Quanto infine all'ulteriore e collegato aspetto dell'utilità in confronto alle alternative comuni, che mi pare sia stato sollevato, mi viene da notare come questa - mi pare chiaro - non sia una sperimentazione da principianti o un poco di più: non per niente chi l'ha proposta alla ns. attenzione ha già esplorato una grande panoplia di accorgimenti e soluzioni, immagino dal fondamentale al ridicolo, probabilmente più di quasi tutti noialtri astanti messi insieme (d'acchito faccio salvi almeno Riccardo, che di condensatori ne ha pasticciati parecchi, e Mario, che di pasticci ne sa uno più dell'Armando).

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Ciao, Luca

Inviato: 19 ott 2007, 19:55
da MBaudino
(credo che l'alluminio dell'involucro pesi alquanto meno dell'alloggiamento posticcio).
Ciao, Luca


Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 19/10/2007 :  14:23:34
Nel caso esaminato:

capsula esterna Alluminio 1.66 gr + perdite di taglio ( pochissimo)
disco plastico 1.74 gr
condensatore (armature, isolante, reofori) 7.38 gr

Inviato: 19 ott 2007, 21:45
da aiacel
In ogni caso, come è noto (perché ormai è noto, vero?), se la frequenza di risonanza del sistema cade in banda audio, allora: smorzare, smorzare, smorzare. Mass damping appunto (credo che l'alluminio dell'involucro pesi alquanto meno dell'alloggiamento posticcio).


Originally posted by Luc1gnol0 - 19/10/2007 : 14:23:34
Ma per smorzare non serve aumentare la massa. Aumentando la massa sposti la frequenza di risonanza verso il basso, ma nessuno ti garantisce che riesci a spostarla a frequenza subsonica. Anzi non conoscendo a priori la frequanza di oscillazione rischi di portare il fenomeno dagli ultrasuoni alla banda audio anzichè allontanarlo.
Per smorzare devi utilizzare materiali opportuni. La cera adoprata nei WC (=wooden capacitors) ad esempio è smorzante: magari il trucco è lì più che nel legno. Ma prima di fare una operazione sadica al povero condensatore non sarebbe più semplice applicarli una panicca si blu tack e stare ad ascoltare i risultati?

Inviato: 20 ott 2007, 01:42
da mariovalvola
(d'acchito faccio salvi almeno Riccardo, che di condensatori ne ha pasticciati parecchi, e Mario, che di pasticci ne sa uno più dell'Armando).
Guarda che Armando frequenta strane compagnie. :D :D
ne conosce più di me di pasticci. La differenza è che ha meno tempo.

Mario Straneo

Inviato: 22 ott 2007, 02:49
da ungern
Guarda che Armando frequenta strane compagnie. :D :D
ne conosce più di me di pasticci. La differenza è che ha meno tempo.

Mario Straneo


Originally posted by mariovalvola - 19/10/2007 :  20:42:07
(cantato in gregoriano)
io sono un umile pellegrino che spera solo di essere degno di abbeverarsi alla fonte della saggezza: Colui che accoppiava gli stadi a trasformatori quando io ancora mi rotolavo nel peccato... Egli che conosceva i DHT quando io brancolavo nell'oscurità delle 5687 e delle 6sn7. La somma luce che applicava il filament starving, quando io mi trastullavo con le riviste hifi (hifi, dico!!!).
(fine cantato gregoriano)

quando internet era giovane e la banda andava risparmiata a tutti i costi, avrei semplicemente scritto Mario... :D

Tornando OT, mi piacerebbe conoscere le impressioni di Mauro sul condensatore modifica. anche senza doppio cieco ecc.

ciao
armando

Inviato: 22 ott 2007, 02:58
da riccardo
Bella voce, l'umile pellegrino Gregoriano.
A proposito: in una stupenda e più che millenaria chiesa, costruita in traslucido onice, nella valle ai piedi dell'antico abitato di Montalcino*, d'estate, mi pare ai vespri del giovedì, viene cantata la messa. Canto gregoriano.
Roboante, il canto spaventa gli uccelli estivi nascosti nelle altissime capriate, facendoli volare e cinguettare forte nel chiaroscuro della chiesa.
la cattedrale, chiesa Abbaziale, si chiama Sant'antimo.

* Montalcino è la patria di quel vino cyborg che chiamasi Brunello.

Detto questo: per quel che mi consta - a fate assai male a fidarvi- appiccicare il blue tack in cima ai condensatori, non mi ha fatto mai grande impressione. Qualcosa fa. Però, ultimamente, devo dire, mi è piaciuto di più piombarli.
Ma va a capire.
Per me, lo ripeto,sarebbe interessante involucrare il cartoccio in carta di riso, e lamiera di piombo. Il tappo lo si incolli a cera e saldatore a stagno, funzionerà? Ci fate sapere, O Demiurghi?

Saluti

R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Inviato: 22 ott 2007, 05:07
da MBaudino
Tornando OT, mi piacerebbe conoscere le impressioni di Mauro sul condensatore modifica. anche senza doppio cieco ecc.


Originariamente inviato da ungern - 21/10/2007 :  21:49:27
Armando, mi sa che hai frainteso. Io ho fatto esattamente quello che ha scritto Luca, una verifica ''elettrotecnica'' molto preliminare, buttati li' velocemente giusto per avere un orientamento. Ho aperto il condensatore, l' ho scaldato brutalmente, ho visto che nulla colava a caldo, che continuava a reggere la DC (per altro inferiore alla VL, perchè avevo solo quell' alimentatore in funzione), ho misurato la sola capacità prima e dopo, a caldo e a freddo ecc. Prove insufficienti per dire che il condensatore srà affidabile, ma sufficienti per dire che con le operazioni descritte non capita nulla di drammatico nel breve termine o che quanto meno si può provare. Insomma, ho solo verificato (superficialmente) alcuni dei dubbi che avevamo tutti. Niente bamboo, niente carta Jap: gli orari dei negozi sono incompatibili con i miei di lavoro, spero in settimana di reperire il necessario.
Avrei anche pensato a come ridurre (o eliminare) le risonanze del bamboo, facendogli un intaglio longitudinale con la fresa (la sezione da''O'' verrebbe una ''C'' quasi chiusa, prestressando il bamboo (in pratica divaricandolo leggermente) e riempiendo la fessura di materiale elastico( puro lattice di gomma naturale nella versione eso, viton nella versione techno :D ). Funzionava sugli estensimetri a C per le prove a fatica ( e lì era una marea di vibrazioni), potrebbe funzionare anche quì. Forse. Magari il parere di un meccanico sarebbe utile.

Sempre come dice Luca, non ci penso neppure a provare una cosa del genere con qualche cosa di diverso da una sinusoide e ad esprimere un parere. Mi ci vorrà un poco a fare un pototipo con i miei infami condensatori, poi mi dirai che marca e valore di elettrolitico preferisci (nel ragionevole), proverò a modificarlo e te lo spedirò. Le laccatura in 16 mani andrà iniziata in una notte di luna piena, i guanti di seta li ho già, per la vergine mi sto attrezzando :)
Mauro

Inviato: 23 ott 2007, 01:54
da Luc1gnol0
Armando, mi sa che hai frainteso. Io ho fatto esattamente quello che ha scritto Luca
Originariamente inviato da MBaudino - 22/10/2007 : 00:07:42
Solo una precisazione: forse mi sono espresso male (oltre che non avendo articolato a dovere tra mass damping, modi delle vibrazioni e rigidità), tuttavia non intendevo sostenere che Mauro dovesse o meno provarsi a dare giudizi percettivi sul "suono" di un sistema equipaggiato con i condensatori così modificati.

Volevo dire che, se io avessi avuto la curiosità e lo spirito d'iniziativa di Mauro Baudino, mi sarei limitato ad una serie più o meno estensiva di prove di verifica elettrotecnica e/o di affidabilità, lasciando poi alla sfera della soggettività di ciascuno l'inferire o meno cambiamenti ANCHE nella percezione.

Questo se non altro perché, per riprendere una vexata quaestio, almeno tra plovati e mauropenasa, non è che sia poi molto chiara la direzione verso cui si tende (e nelle misure, e nelle cd. "prove d'ascolto").

Chiedo scusa se ho ecceduto nella precisazione, ovvero se avessi reso ancor più confusa questa mia posizione.

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Ciao, Luca

Inviato: 23 ott 2007, 04:03
da plovati
Questo se non altro perché, per riprendere una vexata quaestio, almeno tra plovati e mauropenasa, non è che sia poi molto chiara la direzione verso cui si tende (e nelle misure, e nelle cd. "prove d'ascolto").

Originally posted by Luc1gnol0 - 22/10/2007 :  20:54:30
Per me sarebbe ora e ci sarebbe modo di definire un glossario minimo condiviso, da applicare alla descrizione dell'acolto di sistemi audio, in modo da rendere un minimo non dico oggettiva ma almeno comunicabile senza fraintendimenti la prova di ascolto.
Qualcuno dotato di mezzi (orecchie) e capacità descrittiva (lingua) vuole cimentarsi?
Quello a cui penso è un frasario minimo definito senza possibilità di equivoco con esempi tratti da incisioni note. agari il CD demo della fonè o altre compilation audiofile ben conosciute e diffuse.
O anche una compliation audiofaidate, una sorta di CD test condiviso e universale.
CD per una ragione di praticità e convenienza del formato, non per scelta ideologica, sia ben chiaro.


_________
Piergiorgio

Inviato: 23 ott 2007, 04:39
da MBaudino
...lasciando poi alla sfera della soggettività di ciascuno l'inferire o meno cambiamenti ANCHE nella percezione.


Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 22/10/2007 :  20:54:30
Dal Cerafine al peyote. Battutaccia naturalmente.
Condivido quanto dici.
Mauro

Inviato: 27 ott 2007, 01:24
da MBaudino
Preso il bamboo. Di un colore dal giallo-verde al verde. Troppo fresco, troppa acqua.
Indeciso se stagionarlo per 12 anni sulle spiagge di Minatoga, spruzzato dal salmastro del pacifico o portarlo a essicare fra i menhir Bretoni, piu' prosaicamente l' ho lasciato 24 ore in forno. Risultato 12 % di acqua eliminata; come era all' acquisto non era certo adatto a componenti in tensione. Con l' essicamento è cambiato anche il suono, in peggio.
Forse il piombo non è una cattiva idea, uno straterello interno ci sta giusto giusto, salvando capra e cavoli.

Aperitivo in un sushi-bar: procurata anche la carta (probabilmente contraffatta in India).
Nel week end provo.
Mauro

Inviato: 27 ott 2007, 04:21
da MBaudino
Fatto.
La luna piena c'è, la vergine pure: serata perfetta da trascorere applicando 16 mani di gommalacca. Purtroppo la resina non si è sciolta a tempo. Niente verniciatura per questo prototipo, pazienza. Fra 28 giorni se ne riparla.

Il risultato è questo, ecco il Nakagata One:


Immagine

penoso dal punto estetico, ma lo scopo era solo quello di fare un briciolo di esperienza.
Qualche osservazione in merito:
accorciate uno dei due reofori, altrimenti a fine lavoro avrete perso ogni riferimento della polarità

tagliare il guscio di alluminio con un trapanino e moletta sottile è banale

il taglio viene bene anche tenendo il condensatore con le dita e fissando il trapanino su una morsa. Procedete per gradi, incidendo progressivamente l' alluminio lungo tutta la circonferenza.

non fate come me, che mi sono tenuto l' elettrolitico senza guscio in tasca per 4 giorni, insieme a chiavi, sigarette, cellulare ecc. Tagliate e poi procedete subito con le altre operazioni (l' umidità non aiuterà il vostro cap). Nel mio caso, vistoil trattamento, ho dato una riscaldata a 60°alle armature prima di mettere la carta e sigillare.

Colla consigliata per fissare la carta: ''Extreme'', colla poliuretanica, molto resistente ed elastica. Usatene poca. In alternativa, colla di pesce palla.

il bamboo che ho trovato è poco stagionato, pieno di umidità. Questo non fa bene al cap, soprattutto perchè l' umidità presente si troverà imprigionata dalla lacca esterna. Chi è piu' igroscopico fra bamboo, carta e elettrolita, se la piglia. Meglio cercare un bamboo essiccato o essiccarlo.

il bamboo non è cilindrico, ma ha un diametro decrescente verso l' alto. Il vostro spezzone sarà quindi un tronco di cono. Infilate il cap rivestito di carta infilandolo dal basso (diametro maggiore) e incastrandolo con maschia decisione verso l' alto - senza però strizzare troppo le armature.

Il bamboo suona parecchio, la carta smorzerà abbastanza bene il tutto. Il piombo fuori, male non fa. Penso, anzi, che faccia bene.

Quello che http://www.dhtrob.com/projecten/elna4_en.htm non dice: fare il tappo in legno con i fori per i reofori richiede o una pazienza infinita con la lima o un tornio. Se vimancano pazienza o tornio, usate il tappo originale del cap (il bottone plastico inferiore)

Invecchiando, il bamboo non stagionato potrà crepare; poichè l' umidità penetrerà sicuramente all' interno del cap attraverso la crepa, nel dubbio, spennellate un poco di cera fusa sullo strato esterno della carta con cui avvolgerete il cap originale. Mi sembra una utile precauzione.

Uno dei due tappi in cera (direi quello superiore) non deve essere eccessivamente spesso. Se un certo giorno il vostro elettrolitico emetterà gas, il tappo dovrà aprirsi senza far esplodere le pareti.

Cera, quale cera? Naturalmente di api rosse Jap. Non deve essere troppo bassofondente per non fondere con il condensatore in esercizio, magari vicino ad una delle valvoline di GLuca. Ma neanche troppo altofondente, per non surriscaldare troppo il condensatore quando si colano i tappi. Ad esempio, sciolina blu o verde ( per nevi artiche). Meglio abbondare con i cerchi di carta protettiva. Meglio colare i tappi in due riprese, con il primo strato (quello piu' vicino alle armature) piu' sottile, in modo che solidifichi rapidamente e faccia da isolante termico per lo strato successivo.
Cera!!! Attenzione al ritiro, soprattutto con cera altofondente. Potrebbero rimanere delle microfessure in prossimità del bamboo (anzi, rimarranno di sicuro): plasmate la cera con le dita quando si è parzialmente solidificata.

La verniciatura esterna (su bamboo o legno ben essiccato) è indispensabile per impedire l' accesso dell' umidità verso il dielettrico (cosa non buona). Forse non servono 16 mani, ma 4 o 5 sì. Al limite,e in casi dubbi, meglio una buona immersione in cera fusa del pezzo finito piuttosto che una cattiva verniciatura. Se il bamboo si fessura,la vernicie non serve piu' a nulla.

Questo è piu' o meno tutto quello che ho imparato facendo questo aggeggio. Domani, prova a perforazione di dielettrico: vediamo se tiene ancora i 400 VL e se arriva a 550.

Non prendetemi sul serio: come dice PaoloPoli, a Torino sniffiamo mercurio. :D (tranne Natali:per fortuna lui è serio)
Mauro

Inviato: 27 ott 2007, 19:12
da marziom
a quando una prova ....ad orecchio? :D

_____________________
Se con 10 milioni di transistor non riesci a fare tutto sei un p**la!

Inviato: 27 ott 2007, 19:50
da MBaudino
Il diametro è 25mm, troppo grosso per infilarlo nell' orecchi. :D

Poi senza un solo grafico... nah!
Eccolo, relativo alla corrente di fuga (o come si chiama) in funzione della tensione dc applicata.

Immagine

I casi sono tre:
- la Philips sa fare i case meglio di Nakagata
- ho maltrattato troppo le armature, tenendole libere nella tasca del giaccone per diversi giorni
- la prima + la seconda

Comunque il Nakagata One, a 350 V (contro i 400 VL nominali delle armature) sfiammeggia che è una meraviglia.
La corrente di dispersione del mio aggeggio nel bamboo è 10 volte superiore a quella del Philips originale. Un disastro.
Lo rifarò nella prox settimana, aprendo il Philips ed incapsulandolo subito. Per inciso, nonostante tutte le scintille, il valore di capacità è ancora incollato al valore originario. Di certo, la misura con il capacimetro non fornisce alcuna indicazione.

Mauro

Inviato: 28 ott 2007, 00:38
da gluca
Vabbè ... ma tutto ciò ... cui prodest?

** Some they rest their head at night, some get no sleep at all **

Inviato: 28 ott 2007, 03:03
da ungern
Vabbè ... ma tutto ciò ... cui prodest?

** Some they rest their head at night, some get no sleep at all **


Originally posted by gluca - 27/10/2007 :  19:38:20
ma come! ad allontanare l'umanità dal buio dell'ignoranza, verso una conoscenza superiore! Ad aprire porte finora solo socchiuse!

senza persone come Mauro, abiteremmo ancora nelle caverne e ci copriremmo di pelli...

grazie Mauro, stai facendo un lavorone.
armando

Inviato: 28 ott 2007, 03:30
da gluca
senza persone come Mauro, abiteremmo ancora nelle caverne e ci copriremmo di pelli...
posso portarmi cmq il mio impianto?

Manno?! Intendevo dire che vantaggi ci sono a fare questo trapianto (od innesto se avete il pollice verde).


** Some they rest their head at night, some get no sleep at all **

Inviato: 28 ott 2007, 04:22
da riccardo
nelle semi armature avanzate del lavoro, ci puoi colare la cioccolata fusa, e fai delle imitazioni dei cioccolatini motta.

Saluti

R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Inviato: 28 ott 2007, 04:44
da Giaime
ma come! ad allontanare l'umanità dal buio dell'ignoranza, verso una conoscenza superiore! Ad aprire porte finora solo socchiuse!

Originally posted by ungern - 27/10/2007 : 22:03:46
E a constatare che quelle porte, non valeva neanche la pena di aprirle :grin:

Ciao!
Giaime Ugliano

Inviato: 28 ott 2007, 15:07
da MBaudino
Vabbè ... ma tutto ciò ... cui prodest?

Originariamente inviato da gluca - 27/10/2007 :  19:38:20
A me lo chiedi? Mica questo è il bollettino on line dell' AES. E' un forum di hobbysti, che cerca comunque di muoversi su un piano di un ragionevole livello di rigore tecnico o fenomenologico, cosa che mi pare di stare facendo.
Direi che sbucciare condensatori non prode a nulla e nessuno, come, senza offesa, la maggior parte delle cose che facciamo.
Costa poco, ci vuole poco tempo, verifichi praticamente diverse cose solo lette ( a proposito, saranno cazzi gli effetti derivanti dall' isolamento termico delle armature). Alla fine hai un oggetto che molto probabilmente sarà meno affidabile e funzionale dell' originale, forse funzionarà anche peggio, forse no.

Io mi muovo all' interno della premessa di Armando, che ricordo:
<<AVVERTIMENTO: a causa dei contenuti, questo post è riservato ad un pubblico adulto. Se ne sconsiglia la visione ad onniscienti, sapientoni ed in particolare a coloro che hanno il vizio di urlare "follia pura!" quando qualcosa non rientra nei loro schemi mentali.>>.

Se devo dirti la mia sensazione iniziale , l' idea dei Jap mi pare una stupidaggine galattica, però è interessante capirci un poco di piu' e non escludo che possa riservare sorprese interessanti: se ci saranno, queste sorprese non saranno certamente verificabili con i Philips con cui sto facendo le prove.



NB: Scelgo di usare le valvole per ragioni estetiche, e perchè sono le sole che un poco capisco

Inviato: 28 ott 2007, 15:40
da Giaime
Direi che sbucciare condensatori non prode a nulla e nessuno, come, senza offesa, la maggior parte delle cose che facciamo.

Originally posted by MBaudino - 28/10/2007 : 10:07:36
Dai, non è vero. Non accomuniamo il MyRef, le misure sui condensatori di mrjam, i progetti di audiofanatic, i mille e mille pre a tubi di plovati, le idee tue e di mrttg sul TUU e i materiali magnetici in genere con lo sbucciare i condensatori, mi sembra ingiusto.

Ciao!
Giaime Ugliano

Inviato: 28 ott 2007, 16:10
da MBaudino
Il myref ecc. non riesco neppure a capire vagamente come funziona, figurati lavorarci attorno.

Se tu escludi che sbucciare un condensatore possa servire, vorrà dire che alla fine avrò buttato 5 o 6 ore per le sole prove elettrotecniche ( serve piu' tempo a scrivere i post che a fare le prove). Non ho mai detto, se leggi bene, che serva a qualche cosa o che sia correlabile a chissachè. Mi sto limitando a verificare se è una cosa possibile per un diy e quali implicazioni elettriche può comportare in termini di affidabilità.
Certamente, superati gli aspetti elettrotecnici, non mi aspetto ( applicato su un circuito il cap) nessun miglioramento in termini di THD, IMD, gradini di vario tipo, distribuzione armonica, risposta in frequenza ed accidenti vari.

Con la frase che hai quotato non era mia intenzione offendere il lavoro di nessuno, era riferita alla maggior parte delle cose che ognuno di noi fa (prendere un aperitivo, guardare la tv o un film, ascoltare musica, arredare la casa, dipingere, cambiare valvole ecc. ). :D Sbucciare un condensatore non è quindi meno disdicevole di ascoltare un concerto per violoncello e pianoforte, spero.

Mauro

Inviato: 28 ott 2007, 21:53
da gluca
Direi che sbucciare condensatori non prode a nulla e nessuno, come, senza offesa, la maggior parte delle cose che facciamo
Che bello (fare una cosa per il puro gusto di farla).

** Some they rest their head at night, some get no sleep at all **

Inviato: 28 ott 2007, 22:11
da MBaudino


...fare una cosa per il puro gusto di farla...


Originariamente inviato da gluca - 28/10/2007 :  16:53:19
Di farla bene. Per questo la laccatura è importante. Naturalmente non si può improvvisare, ma da qualche cosa bisogna partire.

Potrebbe trattarsi anche di calligrafia, di un piatto cucinato, della rilegatura di un libro. :)
Mauro