Paolo e Francesco a casa mia
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Ciao, Roberto
Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Ciao, Roberto
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Ciao Roberto, mi scuserai spero delle domande banali e per il linguaggio forse improprio.
Gli artifici da te messi in atto mi sembra che tendano:
-ad isolare il sistema dall'ambiente in maniera che non ci sia un accoppiamento tra l'onda che si propaga e il sistema stesso.
- le onde emesse in qualche modo devono arrivare direttamente all'ascoltatore e non tramite riflessione in maniera che l'ascolto sia frutto di un emissione simultanea e non un rimescolamento di eventi accaduti in tempi diversi.
- nella stanza e da parte del sistema stesso non ci deve essere un emissione indesiderata provocata da diffrazione che alla fine provocherebbe quello già detto nel precedente punto.
Quello che mi sembra di poter capire il sistema da te attuato perciò prescinde da quello che c'è dentro. Potrebbe essere attuato sia con valvolari che con lo stato solido. Nel tuo sistema il DF è molto alto, che cosa ti aspetteresti che accada con sistemi a basso DF o addirittura che pilotino i diffusori in corrente? Con questo non voglio dire che in tutti i modi si possano raggiungere risultati elevati.
Gli artifici da te messi in atto mi sembra che tendano:
-ad isolare il sistema dall'ambiente in maniera che non ci sia un accoppiamento tra l'onda che si propaga e il sistema stesso.
- le onde emesse in qualche modo devono arrivare direttamente all'ascoltatore e non tramite riflessione in maniera che l'ascolto sia frutto di un emissione simultanea e non un rimescolamento di eventi accaduti in tempi diversi.
- nella stanza e da parte del sistema stesso non ci deve essere un emissione indesiderata provocata da diffrazione che alla fine provocherebbe quello già detto nel precedente punto.
Quello che mi sembra di poter capire il sistema da te attuato perciò prescinde da quello che c'è dentro. Potrebbe essere attuato sia con valvolari che con lo stato solido. Nel tuo sistema il DF è molto alto, che cosa ti aspetteresti che accada con sistemi a basso DF o addirittura che pilotino i diffusori in corrente? Con questo non voglio dire che in tutti i modi si possano raggiungere risultati elevati.
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Oh che è, che davvero il cervello NON e' analogico?nullo ha scritto:http://www.egocreanetperu.com/cervello_musica1.pdf
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Riccardo
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
In natura nulla è analogico! (è tutto discreto e quantizzato...).
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Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Mah...se parliamo a livello atomico e/o subatomico posso anche essere d'accordo con te anche se le mie conoscenze in materia non superano quelle del liceo, molto lontane nel tempo e nella memoria, ma già a livello molecolare vale ancora, a mio parere, l'affermazione di Carl von Linné... "... natura non facit saltus..."UnixMan ha scritto:In natura nulla è analogico! (è tutto discreto e quantizzato...).![]()
E ritengo che questo sia ancor più vero quando parliamo di analogico e digitale in campo audio: digitalizzazione o discretizzazione o quantizzazione che dir si voglia è pur sempre un'operazione che traduce un evento che si sviluppa nel tempo "senza soluzione di continuità" , analogico appunto, in un'altro diverso in cui, istante per istante si utilizza un valore medio calcolato su un intervallo di tempo piccolo quanto vogliamo ma pur sempre finito e misurabile.
Alla fine mo(...oooo...)lto personalmente, questa operazione non è altro che una dimostrazione di validità del famoso paradosso di Zenone di Achille e la tartaruga (http://it.wikipedia.org/wiki/Paradossi_di_Zenone)
Chiusa questa parentesi, mi auguro presa simpaticamente solo come opinione assolutamente personale e dunque senza pretesa alcuna di validità assoluta, veniamo all'oggetto di questa discussione: parlando con Roberto e scambiandoci alcuni P.M. mi sto sempre più rendendo conto che il percorso che sta seguendo non possa essere ridotto semplicemente al mero tentativo di "riduzione delle vibrazioni o delle riflessioni" o "delle reciproche influenze interne ed esterne" ma che alla base di tutto ci sia una precisa "linea guida" che esula o supera quelli che sono, o sono stati finora, i miei personali possibili "parametri di intervento e di miglioramento"
I CD fresati, i cavi solid core, i rotoloni non sono interventi casuali ma solo un modo "diverso" di intervenire in un contesto assolutamente più ampio di quanto io abbia mai considerato.
Insomma, non si può lavorare a caso o a spot ma intervenendo punto per punto sapendo bene cosa si stia facendo.
E' quello che, intimamente, sto cercando di capire e "digerire"
Ciao
Maurizio
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
continuo a non capire la necessità di reinventarsi strani modi per ridefinire cose note ed ampiamente studiate (quali echi, riverberi, ecc). Ma tant'è.hobbit ha scritto:Gli artifici da te messi in atto mi sembra che tendano:
- le onde emesse in qualche modo devono arrivare direttamente all'ascoltatore e non tramite riflessione in maniera che l'ascolto sia frutto di un emissione simultanea e non un rimescolamento di eventi accaduti in tempi diversi.
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Come già accennato a suo tempo a Roberto, aggiungerei che - a mio modesto parere - nel suo setup mi pare di ravvisare un implicito/inconscio tentativo di ottenere un sistema "binaurale" in qualche modo simile a quello noto come "Ambiophonics". Sistema nel quale il segnale (acustico) prodotto da ciascun diffusore arriva soltanto all'orecchio cui è destinato e non all'altro (per certi versi, una sorta di grande cuffia. In cui però l'immagine ha la sua giusta dimensione e localizzazione naturale). La posizione di alcuni dei "rotoloni" di assorbente posti tra i diffusori ed il punto di ascolto (unitamente al resto del trattamento acustico) suggerisce che la loro funzione possa essere proprio quella di "bloccare" (quantomeno attenuare sensibilmente) l'emissione del diffusore Sx diretta verso l'orecchio Dx e viceversa. Per quanto mi riguarda, anche l'esperienza di ascolto tende decisamente a confermare questa ipotesi, presentando fortissime analogie con quanto da me sperimentato con detto sistema. Come per altro ampiamente documentato, ad es. qui:
http://www.ambiophonics.org/papers/RM-E ... hAmbio.pdf
Da notare che nella documentazione tecnica relativa al sistema Ambiophonics sono spiegati in modo comprensibile e con dovizia di particolari un gran numero di problematiche relative all'ascolto di musica riprodotta con sistemi stereo e non, gran parte delle quali hanno a che fare con i nostri meccanismi percettivi (e più in generale con la psicoacustica). IMHO vale la pena farsi un giro sul sito e leggersi attentamente tutta la documentazione. Cominciando da questo:
http://www.ambiophonics.org/Tutorials/U ... Part1.html
Ciao, Paolo.
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Paolo, a me pare che tu non abbia compreso che le varie metodiche di elaborazione/controllo del suono in ambiente, quando siano più o meno paragonabili, non sono altro che il punto di partenza, di esperienze come quella che sta facendo Nullo...
Riccardo
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Ricca'... cerchiamo di restare con i piedi per terra. Stiamo parlando di audio, mica di come arrivare su proxima centauri entro questo secolo! ![Rolling Eyes |(](./images/smilies/emoticon-0114-dull.gif)
Francesco ha elencato una serie di cose, ed io non ho fatto che aggiungerne un'altra. IMHO (molto) rilevante, visto che da sola (insieme ad un sistema decente) giustifica perfettamente quello che ho sentito. Poi, fate vobis.
![Rolling Eyes |(](./images/smilies/emoticon-0114-dull.gif)
Francesco ha elencato una serie di cose, ed io non ho fatto che aggiungerne un'altra. IMHO (molto) rilevante, visto che da sola (insieme ad un sistema decente) giustifica perfettamente quello che ho sentito. Poi, fate vobis.
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Francesco, non farmi sentire il Forrest Gump che corre:hobbit ha scritto:Ciao Roberto, mi scuserai spero delle domande banali e per il linguaggio forse improprio.
<<Ora, non so perché, ma quello che facevo sembrava avere un senso per le persone>>
A 3'30"
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http://www.youtube.com/watch?v=YKTLHKIO ... re=related
.hobbit ha scritto: Gli artifici da te messi in atto mi sembra che tendano:
-ad isolare il sistema dall'ambiente in maniera che non ci sia un accoppiamento tra l'onda che si propaga e il sistema stesso
Non solo, il sistema sospeso lavora proprio diversamente
Diciamo che le due cose dovrebbero essere distinguibili, c'è inoltre il grosso problema che due segnali uguali prodotti dalle due casse, si dovrebbero fondere e creare un solo suono posto al centro, ma la somma è veramente uguale al singolo suono?hobbit ha scritto: - le onde emesse in qualche modo devono arrivare direttamente all'ascoltatore e non tramite riflessione in maniera che l'ascolto sia frutto di un emissione simultanea e non un rimescolamento di eventi accaduti in tempi diversi.
E se in realtà noi dovessimo tenere conto che abbiamo a che fare con ben TRE situazioni che sono distinte e devono fondersi in maniera organizzata?
Credo che il problema non sia da porre in questi termini, la mia poca esperienza mi porta a credere che non siano quelli i punti da cui partire, la divisione fra bene e male la si può fare solo sul livello prestazionale. Il limite prestazionale lo definisce il contesto in cui operi.hobbit ha scritto: - nella stanza e da parte del sistema stesso non ci deve essere un emissione indesiderata provocata da diffrazione che alla fine provocherebbe quello già detto nel precedente punto.
Quello che mi sembra di poter capire il sistema da te attuato perciò prescinde da quello che c'è dentro. Potrebbe essere attuato sia con valvolari che con lo stato solido. Nel tuo sistema il DF è molto alto, che cosa ti aspetteresti che accada con sistemi a basso DF o addirittura che pilotino i diffusori in corrente? Con questo non voglio dire che in tutti i modi si possano raggiungere risultati elevati.
In qualche altra parte di questo mondo si è parlato di sequenza, ma ancora pare difficile capirne appieno il significato e le conseguenti implicazioni, prova a shakerare con quello precedentemente sottolineato e dimmi che ne pensi.
Ciao, Roberto
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Io non ho sentito il sistema di Roberto ma non penso che il suo intento sia quello di ottenere uno strano, più o meno naturale effetto stereo, ma quello di aumentare la "musicalita" (mi si può passare questo termine?) del suo ascoltar musica tra le quattro mura casalinghe.UnixMan ha scritto:continuo a non capire la necessità di reinventarsi strani modi per ridefinire cose note ed ampiamente studiate (quali echi, riverberi, ecc). Ma tant'è.
Uh e questo diversamente secondo te in cosa consiste? Comunque la ritieni una modalità di lavoro più corretta?nullo ha scritto:Non solo, il sistema sospeso lavora proprio diversamente
Io non ho capito quello che si intende per sequenza, forse mi mancano delle nozioni di psicoacustica. Mi chiedo se è collegato al tempo di esistenza dei suoni. La mia domanda sul DF giusto da utilizzare era anche per capire se la musicalità apparente di alcuni sistemi valvolari può essere dovuta a un modo fortuitamente corretto di emettere i bassi? Il fatto che la retroazione spesso produca effetti negativi può essere legato a cosa? Alla backemf e questa altera la sequenza? Lo so sto annaspando e magari qualcuno se la riderà, ma da qualche punto devo pur partire a porre le mie domande. Ho molti fili che vorrei cominciare a collegare. Io ho shakerato e forse anche troppo!nullo ha scritto:In qualche altra parte di questo mondo si è parlato di sequenza, ma ancora pare difficile capirne appieno il significato e le conseguenti implicazioni, prova a shakerare con quello precedentemente sottolineato e dimmi che ne pensi.
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Spegni ( dimentica) e riavvia
Semplicemente:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sequenza
Se tu sei davanti ad un gruppo ascolti una cosa, se i microfoni sono in mezzo e non davanti come te, che ascolti poi?
Se hai un microfono ( o più) per ogni strumento quando poi miscelo, che succede? Pensa a dieci telecamere che guardano uno stesso soggetto e poi miscela, che vedi?
Insisto:
Il suono miscelato in ambiente cosa crea?
Semplicemente:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sequenza
Se tu sei davanti ad un gruppo ascolti una cosa, se i microfoni sono in mezzo e non davanti come te, che ascolti poi?
Se hai un microfono ( o più) per ogni strumento quando poi miscelo, che succede? Pensa a dieci telecamere che guardano uno stesso soggetto e poi miscela, che vedi?
Insisto:
La somma con la risultante sorgente virtuale è lì davanti a me, o nella mia testa? Se mi sposta di lato, è ancora lì?due segnali uguali prodotti dalle due casse, si dovrebbero fondere e creare un solo suono posto al centro, ma la somma è veramente uguale al singolo suono?
Il suono miscelato in ambiente cosa crea?
Ciao, Roberto
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
per inciso, i due segnali non sono affatto uguali, altrimenti staresti ascoltando in mono con due casse, non in stereo...nullo ha scritto:Diciamo che le due cose dovrebbero essere distinguibili, c'è inoltre il grosso problema che due segnali uguali prodotti dalle due casse, si dovrebbero fondere e creare un solo suono posto al centro, ma la somma è veramente uguale al singolo suono?
inoltre, il suono unico che senti non si forma fisicamente nell'ambiente, ma solo nella tua testa come elaborazione del cervello!
Fisicamente, il campo acustico riprodotto da una coppia di diffusori non ha (ne potrà mai, in alcun modo, avere) nulla a che vedere con il campo acustico originario!
Ciò premesso, non so se te ne sei reso conto, ma questa tua preoccupazione porta dritto dritto proprio all'Ambiophonics. Il cui scopo (comunque sia implementato) è proprio quello di evitare il "crosstalk" tra i canali, ovvero fare in modo che ogni orecchio riceva solo il segnale del canale che gli è destinato e non l'altro.
Posso sbagliarmi ma, come detto (e si potrebbe verificare con qualche misura), sono assolutamente convinto che (grazie alla disposizione ed al particolare trattamento ambientale) il tuo sistema realizzi -almeno in parte- proprio una cosa del genere.
Che senza dubbio ha i suoi vantaggi, come ampiamente documentato.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Paolo, porta pazienza, SE dico UGUALI, ci sarà un perché. Lascia alle persone il tempo di pensarci e di elaborare...UnixMan ha scritto: per inciso, i due segnali non sono affatto uguali, altrimenti staresti ascoltando in mono con due casse, non in stereo...
La domanda era ovviamente retorica. Lascia alle persone il tempo di pensarci e di elaborare...UnixMan ha scritto:
inoltre, il suono unico che senti non si forma fisicamente nell'ambiente, ma solo nella tua testa come elaborazione del cervello!
Se i segnali sono uguali e li immetto in ambiente non ottengo quindi una unica sorgente.
Ora ti/vi chiedo, se in una stanza suonano assieme due strumenti, abbiamo un risultato, se poi registriamo singolarmente i due suoni e poi li misceliamo, abbiamo lo stesso risultato?
Ora ti/vi chiedo che succede ad un suono che passa/si genera in un fluido già perturbato?
Ora ti/vi chiedo, a che serve il riverbero ambientale della stanza di ascolto?
Ciao, Roberto
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
ovviamente no. E non c'è assolutamente nulla che tu possa fare per evitarlo. Salvo ascoltare in mono con un unico diffusore. Puntiforme...nullo ha scritto:Se i segnali sono uguali e li immetto in ambiente non ottengo quindi una unica sorgente.
Oppure ascoltare in cuffia o meglio ancora con auricolari intra-canalari.
In generale no. Con le dovute accortezze, le differenze possono essere marginali.nullo ha scritto:Ora ti/vi chiedo, se in una stanza suonano assieme due strumenti, abbiamo un risultato, se poi registriamo singolarmente i due suoni e poi li misceliamo, abbiamo lo stesso risultato?
In generale l'aria non è lineare, ma nelle condizioni e per il genere di perturbazioni che ci interessano lo è. Per cui non succede nulla di strano, si applica il principio di sovrapposizione. E naturalmente ci possono essere fenomeni di interferenza. Tra cui anche il "filtraggio a pettine (*)", problema ben noto dei sistemi stereo (risolto anche questo dal sistema Ambiophonics).nullo ha scritto:Ora ti/vi chiedo che succede ad un suono che passa/si genera in un fluido già perturbato?
(*) come al solito la versione italiana di Wikipedia, specie per gli argomenti tecnici lascia molto a desiderare. Molto meglio leggere su quella inglese, più chiara e completa.
Se parliamo di un sistema stereo (brevetto Blumlein), ricordo di aver letto in un vecchio articolo (IIRC a firma dello stesso inventore o forse di Crowhurst, non ricordo più) che il contributo dell'acustica dell'ambiente di riproduzione è fondamentale ed imprescindibile per completare la corretta riproduzione di una traccia stereo con il sistema stereo (due diffusori, triangolo equilatero, ecc). Se non erro l'articolo in questione era stato postato anche su questo forum (IIRC forse da Plo) in qualche vecchissimo thread.nullo ha scritto:Ora ti/vi chiedo, a che serve il riverbero ambientale della stanza di ascolto?
Per avere una riproduzione corretta senza il contributo dell'ambiente di riproduzione devi abbandonare il sistema stereo. Torniamo sempre li, sistema binaurale (in cuffia), Ambiophonics, ecc.
Ciao, Paolo.
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Non è quello che cerco; Paolo se semplifico per cominciare a ragionare (non sarà certo quello il fine), non replicare in questi termini perché non ha senso.UnixMan ha scritto:ovviamente no. E non c'è assolutamente nulla che tu possa fare per evitarlo. Salvo ascoltare in mono con un unico diffusore. Puntiforme...nullo ha scritto:Se i segnali sono uguali e li immetto in ambiente non ottengo quindi una unica sorgente.
In seguito, quando passeremo alle sorgenti multiple, che facciamo? Un box per sorgente?
Mi limito a registrare il no.UnixMan ha scritto:In generale no. Con le dovute accortezze, le differenze possono essere marginali.nullo ha scritto:Ora ti/vi chiedo, se in una stanza suonano assieme due strumenti, abbiamo un risultato, se poi registriamo singolarmente i due suoni e poi li misceliamo, abbiamo lo stesso risultato?
Tutto è già risolto o marginale, Paolo, ma ti pare il caso?UnixMan ha scritto:In generale l'aria non è lineare, ma nelle condizioni e per il genere di perturbazioni che ci interessano lo è. Per cui non succede nulla di strano, si applica il principio di sovrapposizione. E naturalmente ci possono essere fenomeni di interferenza. Tra cui anche il "filtraggio a pettine (*)", problema ben noto dei sistemi stereo (risolto anche questo dal sistema Ambiophonics).nullo ha scritto:Ora ti/vi chiedo che succede ad un suono che passa/si genera in un fluido già perturbato?
Al bottom 4/6 rotoloni quasi buttati a caso, in un impianto messo lì a caso, hanno reso tutti partecipi di una sensazione di netto miglioramento della intelligibilità e determinato una minor sensazione di fatica.
Se fossi in te, cambierei atteggiamento e mi manterrei su toni meno sicuri e più disponibili ad indagare ciò che non si conosce appieno nei vari risvolti.
Se chiedo a cosa serve, rispondere che è fondamentale, ma non perché, mi/ci lascia assolutamente nelle condizioni precedenti.UnixMan ha scritto:Se parliamo di un sistema stereo (brevetto Blumlein), ricordo di aver letto in un vecchio articolo (IIRC a firma dello stesso inventore o forse di Crowhurst, non ricordo più) che il contributo dell'acustica dell'ambiente di riproduzione è fondamentale ed imprescindibile per completare la corretta riproduzione di una traccia stereo con il sistema stereo (due diffusori, triangolo equilatero, ecc). Se non erro l'articolo in questione era stato postato anche su questo forum (IIRC forse da Plo) in qualche vecchissimo thread.nullo ha scritto:Ora ti/vi chiedo, a che serve il riverbero ambientale della stanza di ascolto?
Caviglia aveva postato lo scritto sul brevetto. I brevetti sono più di uno se non sbaglio.
Mi pare che si è andati ed in ogni caso si stia cercando di andare oltre Blumlein
http://www.doramusic.com/patents/394325.htm
With two microphones correctly spaced and the two channels entirely separate it is known that this directional effect can also be obtained for example in a studio, but if the channels are not kept separate (for example, by replacing the headphones by two loud speakers) the effect is largely lost. The invention contemplates controlling the sound, emitted for example by such loud speakers, in such a way that the directional effect will be retained.
Ciao, Roberto
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
http://www.stereophile.com/asweseeit/1286awsi
Provate poi a fare una ripresa multipla e cercate di capire cosa guardare con ogni singolo occhio.
Ma è solo l'inizio...
Provate a guardare una foto 3D e capire quale immagine serva ad ogni occhio.The facile answer is that, as the vast majority of people can perceive stereo images, it doesn't. The real answer is that, contrary to what you might have read in Polk's advertising, the brain is able to work out which signal is intended for which ear. If a wavefront reaches the left ear from the left speaker, the brain knows that that wavefront will reach the right ear around 0.7ms later, the time taken for the wave to travel around the head, and therefore can ignore it.
Provate poi a fare una ripresa multipla e cercate di capire cosa guardare con ogni singolo occhio.
Ma è solo l'inizio...
Ciao, Roberto
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
a domanda ho risposto. Il problema è che -se ho capito dove vuoi arrivare- quello che vorresti semplicemente non è possibile. No way.nullo ha scritto:Non è quello che cerco; Paolo se semplifico per cominciare a ragionare (non sarà certo quello il fine), non replicare in questi termini perché non ha senso.UnixMan ha scritto:ovviamente no. E non c'è assolutamente nulla che tu possa fare per evitarlo. Salvo ascoltare in mono con un unico diffusore. Puntiforme...nullo ha scritto:Se i segnali sono uguali e li immetto in ambiente non ottengo quindi una unica sorgente.
non basterebbe neanche quello, perché le sorgenti originali non sono puntiformi. Per riprodurre anche un solo strumento di piccole dimensioni ci vorrebbero infinite sorgenti puntiformi! (e non abbiamo altoparlanti puntiformi).nullo ha scritto:In seguito, quando passeremo alle sorgenti multiple, che facciamo? Un box per sorgente?
Sempre se ho ben capito dove vuoi andare a parare, quello che cerchi è pura utopia. Irrealizzabile. La riproduzione non può essere perfetta. Sic et simpliciter. Tutto ciò che si può fare è creare una illusione verosimile. Che non ha nulla a che fare con una riproduzione "perfetta".
Esattamente come una ripresa video in 3D non è un ologramma, una riproduzione stereo (o multicanale che sia) non è (e non potrà mai essere) un "ologramma acustico". Si tratta e si tratterà sempre e comunque solo di un trucco, una illusione.
Sto solo cercando di spiegarti dove (IMHO) stai andando a parare con il tuo lavoro (almeno x quanto riguarda i trattamenti acustici). Non è tutto già risolto, anche perché nonostante tutte le nuove conoscenze in materia continuiamo ad usare lo stesso identico sistema inventato agli inizi del secolo scorso. Che tutto sommato funziona piuttosto bene, ma nondimeno ha un mucchio di problemi (noti, studiati e documentati). Non mi pare il caso di porsi problemi che non esistono (ce ne sono già abbastanza di reali e concreti), ne tantomeno di inventarsi strane teorie per cercare di rispiegare fenomeni già noti ed ampiamente studiati professionalmente, con mezzi e background ben più solidi dei nostri, negli ultimi 70 anni. Non ti pare?nullo ha scritto:Tutto è già risolto o marginale, Paolo, ma ti pare il caso?
Robbe', certo che i rotoloni funzionano. Ma il trattamento acustico non è una novità! E non richiede nuove teorie strampalate e/o rivoluzionarie per spiegarne l'efficacia!nullo ha scritto:Al bottom 4/6 rotoloni quasi buttati a caso, in un impianto messo lì a caso, hanno reso tutti partecipi di una sensazione di netto miglioramento della intelligibilità e determinato una minor sensazione di fatica.
Se fossi in te, cambierei atteggiamento e mi manterrei su toni meno sicuri e più disponibili ad indagare ciò che non si conosce appieno nei vari risvolti.
Che ridurre il tempo di riverberazione aumenti l'intelleggibilità di un messaggio sonoro non è certo una novità. È un fatto arcinoto, ampiamente studiato e documentato. Da un mucchio di tempo.
Se poi disponi alcuni "rotoloni" a "coprire" l'emissione diretta di un diffusore verso l'orecchio opposto (come -consciamente o meno- hai fatto sia nel tuo impianto di casa che al Bottom), ottieni una riduzione del crosstalk. Cioè come detto un risultato che in qualche modo va' nella stessa direzione del sistema Ambiophonics, sia come metodo che come risultati. Il che sicuramente determina vari vantaggi significativi (ed anche qualche svantaggio, sfortunatamente).
Insomma, casomai non fosse chiaro, non sto' dicendo che stai sbagliando tutto, o che tutto quello che fai non ha alcun senso. Sto' solo cercando di dirti che quello che fai (ed i risultati che ottieni) secondo me hanno una spiegazione logica, ma diversa da quella che credi tu. Ed aggiungo che, IMHO, se tu cominciassi a guardare le cose "per il verso giusto", potresti trovare delle linee guida che ti permetterebbero di ottenere risultati migliori e/o fare molta meno fatica per ottenere quelli che ottieni già.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
PaoloUnixMan ha scritto:
Sempre se ho ben capito dove vuoi andare a parare, quello che cerchi è pura utopia. Irrealizzabile. La riproduzione non può essere perfetta. Sic et simpliciter. Tutto ciò che si può fare è creare una illusione verosimile. Che non ha nulla a che fare con una riproduzione "perfetta".
![Rolling Eyes |(](./images/smilies/emoticon-0114-dull.gif)
Problemi che non esistono, teorie...Quali teorie?UnixMan ha scritto:Non mi pare il caso di porsi problemi che non esistono (ce ne sono già abbastanza di reali e concreti), ne tantomeno di inventarsi strane teorie per cercare di rispiegare fenomeni già noti ed ampiamente studiati professionalmente, con mezzi e background ben più solidi dei nostri, negli ultimi 70 anni. Non ti pare?nullo ha scritto:Tutto è già risolto o marginale, Paolo, ma ti pare il caso?
Se invece di replicare a quello che credi di aver capito, mi chiedessi cosa volessi dire, visto che con tutta evidenza non hai capito?.. e se poi proprio non riesco a spiegarmi, lasciassimo perdere?
Paolo, ma che stai dicendo? Al bottom avrei ridotto il tempo di riverbero per quei pochi rotoli in una stanza piuttosto grande?UnixMan ha scritto:Robbe', certo che i rotoloni funzionano. Ma il trattamento acustico non è una novità! E non richiede nuove teorie strampalate e/o rivoluzionarie per spiegarne l'efficacia!nullo ha scritto:Al bottom 4/6 rotoloni quasi buttati a caso, in un impianto messo lì a caso, hanno reso tutti partecipi di una sensazione di netto miglioramento della intelligibilità e determinato una minor sensazione di fatica.
Se fossi in te, cambierei atteggiamento e mi manterrei su toni meno sicuri e più disponibili ad indagare ciò che non si conosce appieno nei vari risvolti.
Che ridurre il tempo di riverberazione aumenti l'intelleggibilità di un messaggio sonoro non è certo una novità. È un fatto arcinoto, ampiamente studiato e documentato. Da un mucchio di tempo.
Se poi disponi alcuni "rotoloni" a "coprire" l'emissione diretta di un diffusore verso l'orecchio opposto (come -consciamente o meno- hai fatto sia nel tuo impianto di casa che al Bottom), ottieni una riduzione del crosstalk. Cioè come detto un risultato che in qualche modo va' nella stessa direzione del sistema Ambiophonics, sia come metodo che come risultati. Il che sicuramente determina vari vantaggi significativi (ed anche qualche svantaggio, sfortunatamente).
Insomma, casomai non fosse chiaro, non sto' dicendo che stai sbagliando tutto, o che tutto quello che fai non ha alcun senso. Sto' solo cercando di dirti che quello che fai (ed i risultati che ottieni) secondo me hanno una spiegazione logica, ma diversa da quella che credi tu.
Avrei coperto l'emissione? Ma hai visto come erano posti?
Chiedi a Mau, che sosteneva che l'effetto più significativo lo si otteneva con un rotolo posto all'esterno delle casse ( Dx e SX), chiedi a PG, che subito disse quello che affermi tu ora e, tolti i rotoli, mise un bel divisorio di assorbente 1,20m. x 2m. sul naso dell'ascoltatore ( anche io provai dicendo che comunque così non era poiché avevo già provato in precedenza), senza avere nessuno di quegli effetti notati da tutti in precedenza.. per cui che devo pensare? Mi devo inchinare alle tue supposizioni non supportate dalle osservazioni dirette?
Facciamo così, se hai intenzione di continuare con affermazioni pseudo apodittiche buttate lì in questo modo caotico e ( per me ) perfettamente inutile, senza aver in realtà dimostrato nulla, lasciamo stare......
Hai già detto, in precedenza che il trattamento sul CDP non serve, sul pre non serve, sul finale non serve, sui cavi non serve, sulle casse non serve, sui muri non serve, in mezzo non serve, in fondo si fanno più danni che altro, o sono interventi dall'effetto marginale.... farsi le seghe mentali non serve... Diciamo anche a Paolo e Francesco che non tornino da me per provare come sorgente il PC perché non serve (tu sai già come andrà e perché) e siamo a posto.
E se fosse che, IMHO, tu avessi trascurato qualcosa? Che tu non dessi il giusto valore ad alcune cose semplicemente perché non hai MAI testato appieno i loro effetti? E che tu non avendo un pregresso in tal senso, semplicemente non puoi affermare nulla al riguardo in piena coscienza?UnixMan ha scritto:Ed aggiungo che, IMHO, se tu cominciassi a guardare le cose "per il verso giusto", potresti trovare delle linee guida che ti permetterebbero di ottenere risultati migliori e/o fare molta meno fatica per ottenere quelli che ottieni già.
Ciao, Roberto
Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: Paolo e Francesco a casa mia
Come detto in precedenza, non direi proprio che la disposizione copra alle orecchie parte dell'emissione diretta dei diffusori, almeno come inteso da Paolo, né che l'avesse avuta al Bottom, ecco un semplice schizzo con visione in pianta della situazione:Unixman ha scritto:Se poi disponi alcuni "rotoloni" a "coprire" l'emissione diretta di un diffusore verso l'orecchio opposto (come -consciamente o meno- hai fatto sia nel tuo impianto di casa che al Bottom), ottieni una riduzione del crosstalk.
Descrivo un curioso effetto che è possibile verificare e che prova quasi il contrario, mettendo uno schermo davanti ad una delle orecchie ( io uso un sandwich di schiuma poliuretanica con in mezzo lamina di piombo dalle immediate vicinanze dell'orecchio spostandomi poi verso il box di pertinenza), l'immagine non subisce variazioni di sorta.
Il suono non si ferma certo davanti ad un'ostacolo delle dimensioni considerate.
C'è qualcosa in ballo che va ben oltre il controllo della emissione fatta come intendeva Paolo.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ciao, Roberto
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