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Ho già ribadito le mie sensazioni sul problema esposto, sensazioni su base elettrica, perchè si sa che io dalla bobina del altoparlante in poi non metto becco, almeno non oltre un potenziale modello elettrico equivalente (ho il massimo rispetto per chi ha altre conoscenze...).
Valerio (nello scambio con Piergiorgio) mi ronza di continuo nelle orecchie concetti meccanici che mi "dicono qualcosa", e sono convinto che quelle dinamiche si palesano ma è un pò difficile riprodurle in modo inequivocabile.
Forse il problema sta nel quantificare il fenomeno, perchè non è scontato che esso sia abnorme, che si palesi sempre, e che non venga mediato da altre forze in gioco...
Andando per gradi:
ASSUNTO:
Se si mette una sonda in corrente su un ampli che sta riproducendo musica non si riesce ad isolare ne picchi particolarmente ampi ne con particolare pendenza, almeno tali da mettere in crisi un'ampli di buone prestazioni di targa e ben concepito. Questo non è rilevabile in modo evidente ne in condizioni istantanee (ci arriveremo) ne tantomeno in condizioni stazionarie (PS: in audio c' è sempre un tappeto di suoni che "tiene vivo" in qualche modo il movimento, raramente si può assistere al passaggio dallo stato di quiete assoluta a quello di violenta emissione, per cui credo che si possa stabilire che un altoparlante lavori, da un punto di vista elettrico, in condizioni "miste" tra lo stazionario e l' impulsivo...).
Attendo in tale senso di capire quali elementi possano dare spazio alle tesi opposte, elementi che io evidentemente non sono in grado di isolare per qualche difetto "di concetto". Sarò lieto di ricredermi di fronte a nuove informazioni....
Fase 2, questione transitoria:
A grande richiesta (curiosità mia) ho provato qualche test basato su un burst alternato, per cercare di simulare una consizione audio in cui il segnale passa da un livello nullo ad uno ampio. Questa situazione in realtà si potrebbe simulare in vari modi e con vari tipi di forma d'onda, più o meno adatte allo scopo. Ho scelto di usare un burst sinosoidale per ragioni pratiche. Usando un burst di quadre infatti avrei generato dei problemi di livello DC nell' ampli, che essendo disaccoppiato da condensatori potrebbe vanificare la misura. Inoltre anche i transienti audio sono formanti essenzialmente di burst crescenti o decrescenti di varie sinusoidi composite. per cui non si dovrebbero incontrare grandi controindicazioni. Il burst è ciclico con cadenza di 20mS, ma la misura non cambio sostanzialmente con burst saltuari. La scelta dei 20mS nasce per ragioni di confronto con le precendenti misure su fenomeni da rilevare.
Plot 1= Woofer aria libera, quadra a 50Hz a basso livello. Si nota la corrente in rosso che segue una curva particolare descritta nei precedenti post legati alla cassa completa:
![Immagine](http://www.audiofaidate.org/uploaded/mauropenasa/sqr50hzwoofer.jpg)
Questo grafico è analogo a quelli stazionari di prima ed è qui per essere usato come elemento di confronto con questo:
Burst 10 seno 1Khz ripetuto ogni 20mS (equivalente alla quadra a 50 Hz sopra....):
![Immagine](http://www.audiofaidate.org/uploaded/mauropenasa/1k_50hzwoofer.jpg)
Ora, qui credo che esca in parte il ragionamento di valerio mediato in campo elettrico. L' ampli fornisce la tensione (blu) in modo pulito e lineare, ma per mantenerla è costretto a modulare la corrente (rosso) con un andamento oscillante molto simile alla campanatura presente nel plot ad onda quadra. Se pilotiamo con un segnale continuo invece la corrente segue fedelmente la tensione senza andamenti oscillatori.
Da un punto di vista teorico, nulla di nuovo, si può dimostrare facilmente che un treno di impulsi è in qualche modo assimilabile, per composizione armonica, ad un impulso unico ed ampio (serie di fourier). Questo cosa però da valore alla tesi che in qualche modo nel segnale audio esistano possibili condizioni in dominio seno capaci di riprodurre stimolazioni analoghe a certe onde quadre, un pò come dire che non è esatto ribadire che non possono esistere stimolazioni trapezoidali in audio, cosa peraltro ribadita anche da me....(in questo posso fare anche pubblica ammenda. Sebbene pochi segnali audio siano formati da un burst del genere, non è possibile escluderli categoricamente....). poco male, sappiamo che il nostro sistema è stimolabile anche da onde quadre senza traumi particolari.
Invece abbiamo stabilito che anche con una normale seno a centro banda audio transitoria sia possibile indurre nel altoparlante una condizione non tanto di sovracorrente, ma di "instabilità di assestamento", credo legata alle situazioni descritte da Valerio.
Si accettano commenti....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html