Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione dei diffusori acustici
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berga12
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da berga12 »

mau749 ha scritto:Max, la mia era solo una domanda retorica.

Posso capire ed in parte accettare i coassiali quando ci siano vantaggi veri ad esempio in termini di sensibilità o di parametri del woofer particolarmente allettanti per certi caricamenti o perché magari si vuole biamplificare a tutti i costi altrimenti davvero non trovo vantaggi nei confronti dei veri fullrange.

Ripensandoci: chissà come potrebbe suonare un coso del genere con un SE di 845 sui bassi ed uno di 2A3 sugli alti... mah...

Saluti

Mah, mau, alla fine il coassiale non è altro che un 2 vie, studiato per avere casse costruttivamente semplici (un solo buco), generalmente in reflex. Per avere grossi output anche in banda alta, difatti a mio avviso i coassiali degni di nome sono solo quelli che vanno dal 25cm in su...vedi per il mercato professionale, o tannoy nel mercato hi-fi...

i vantaggi del coassiale sono ovviamente quelli di avere un 2 vie che emette in Asse e riesce ad avere basse frequenze molto corpose.

nel pro si usano anche i bicono, full range, ma di solito sono alternative economiche e caciarone al coassiale. cosa che invece non accade nell'hifi...
Ciao, Luca
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stereosound
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da stereosound »

berga12 ha scritto:
,..alla fine il coassiale non è altro che un 2 vie, studiato per avere casse costruttivamente semplici (un solo buco), generalmente in reflex.
Luca , io non generalizzerei sulla questione del "solo buco",un coassiale innanzitutto dovrebbe teoricamente,pur essendo un due vie puro,essere assimilato ad una sorgente puntiforme con tutti i vantaggi che ne derivano.
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da berga12 »

stereosound ha scritto:
berga12 ha scritto:
,..alla fine il coassiale non è altro che un 2 vie, studiato per avere casse costruttivamente semplici (un solo buco), generalmente in reflex.
Luca , io non generalizzerei sulla questione del "solo buco",un coassiale innanzitutto dovrebbe teoricamente,pur essendo un due vie puro,essere assimilato ad una sorgente puntiforme con tutti i vantaggi che ne derivano.

sì va beh, ma dobbiamo metterci in testa che è arrivato prima il Professionale, e poi l'Hi-fi.

il coassiale fu fatto per costruire monitor da palco che suonassero forte, occupassero poco spazio, e avessero una buona radiazione per il cantante. Per intenderci, nei coassiali generalmente si mette solo un condensatore sulle vie alte, anche nel Pro...tutto a favore di costi, complessità costruttiva, stabilità nel tempo, affidabilità.

Non dimentichiamoci che sono iniziati prima i concerti, e poi le registrazioni, e poi il come riprodurre.

Poi ok, teoricamente, hai SUPER ragione,ma ripeto, un coassiale sotto i 10", concordo con Mau, non ha senso di esistere. addirittura direi sotto il 12"....
Ciao, Luca
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stereosound
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da stereosound »

mau749 ha scritto:Max, la mia era solo una domanda retorica.
Saluti
Certo non si sono problemi...Allego una foto di due diffusori che ho costruito nel 1984 circa ...non fate caso però alle "manate" sui mobili laccati nero lucido tipo "pianoforte(la macchina fotografica ha evidenziato ancora di più le impronte e mi son dimenticato di pulirle bene prima della foto).
Oggi le ho riascoltate dopo tanti anni...non dimostrano i circa 27 anni: sono ancora delle ragazzine piene di brio! :lol:
Il pianoforte esce letteralmente dai diffusori ... ed è presente fisicamente nella stanza, le voci (neri per caso) sono così realistiche che ti sembra vedere gli esecutori ,i violini sono raffinatissimi!
Che vuoi di più dalla ...cassa!!!
Roba quasi d'altri tempi...qualità attualissima...prospettiva teleologica promettente!
Dynaudio+seas=ottima accoppiata! però il Pilotaggio è rigorosamente valvolare SE!
Sullo sfondo ci sono delle B&W 802...che hanno fatto da termine di paragone...da pietra angolare o testa d'angolo!!!
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Max
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto:
Roberto per ora tace...forse sta sperimentando qualcosa di interessante! |(
Un bel tacer, non fu mai scritto... :grin:

questa è una strana discussione dove si dice un po' di tutto, ma anche un bel po' di niente, compreso anche un bel "così è se vi pare":
unixman ha scritto:ma ad oggi non possiamo far altro che scegliere quello che per ciascuno di noi, nel proprio ambiente, per le proprie abitudini e per i propri gusti è il compromesso (soggettivamente!) migliore.
Questo è uno strano forum, dove qualcuno non scrive i propri interventi, perché è confuso, magari insicuro e pare che non si possa tentennare... altrimenti |(

Ho avuto qualche scambio in privato a tal proposito, forse bisognerebbe pensare di rendere l'ambiente più ricettivo ed essere meno assolutisti.

Io, dal canto mio, sto semplicemente riascoltando dei CD, per veder di mettere insieme alcuni parametri e confrontarli. Sto anche invitando alcuni amici ad ascoltare, per osservare le loro reazioni. Tipicamente, dopo max. tre o quattro ascolti attenti e prolungati, si sintonizzano sul nuovo sistema, cogliendo le prerogative e ricavandone un ascolto appagante.

Tre/quattro ascolti ci erano voluti anche per passare dai cassoni alle casse, senza più lamentare mancanze particolari.

Non riesco a dire bene del piano come posizionamento o del violoncello o... di qualsiasi altra cosa.

Ogni disco è maledettamente diverso come "suono" e come immagine.

Le voci sono perfettamente localizzate ma in modo sempre diverso, ma che caspita fanno quei tecnici in ripresa, e peggio, dopo la ripresa, ma sopratutto...

come fate a parlare di immagine in maniera tale che sembri dipendere solo dal posizionamento dei diffusori e dall'ambiente?

In genere gli strumenti a percussione sono soddisfacenti, più che soddisfacenti, ma alcuni sembrano incredibilmente veri, i vibrafoni ed es., in alcuni casi incantano.

Ma parlare in assoluto di uno strumento o l'altro mi pare assurdo, per esempio tre cd con violoncello solo, suite di Bach, e tre suoni completamente diversi, con ambienze diverse.. lo devo ritenere un pregio o un difetto?
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da Echo »

nullo ha scritto:
Io, dal canto mio, sto semplicemente riascoltando dei CD, per veder di mettere insieme alcuni parametri e confrontarli. Sto anche invitando alcuni amici ad ascoltare, per osservare le loro reazioni. Tipicamente, dopo max. tre o quattro ascolti attenti e prolungati, si sintonizzano sul nuovo sistema
...ma quale è il nuovo sistema?
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da hobbit »

nullo ha scritto:Questo è uno strano forum, dove qualcuno non scrive i propri interventi, perché è confuso, magari insicuro e pare che non si possa tentennare... altrimenti |(

Ho avuto qualche scambio in privato a tal proposito, forse bisognerebbe pensare di rendere l'ambiente più ricettivo ed essere meno assolutisti.
Beh io sono uno di quelli che scrive in privato. Scrivere sul forum vuol dire esporsi e cristallizzare il proprio pensiero mentre siamo ampiamente in evoluzione. Alla fine il mio scopo in questo forum è giocare, divertirmi non di più.
Obiettivi più ambiziosi devo dire che hanno ceduto un po' il passo per vari motivi. Uno è che non riesco a trovare il tempo per sistematizzare le mie azioni. Un altro motivo è che è difficile intravedere una strada precisa, quanto meno anche leggendo questo thread non se ne viene fuori.
Oltretutto pochi intervengono, alcuni con sincerità e poi c'è li dietro la gran massa più o meno silenziosa che sta a giudicare e a criticare. Quelli che sono riusciti a fare qualche passo in più o si tengono tutto per loro o addirittura nei loro forum (si possono definire così?) si erigono a giudici usando un linguaggio incivile e avvelenano l'ambiente, nel contempo si autodefiniscono scienziati.
Comunque per avere degli scambi più produttivi bisognerebbe trovare un modo di intendersi, strutturare un linguaggio condiviso, bisognerebbe anche trovare il coraggio di abbandonare le proprie convinzioni, mettersi in discussione, e bisognerebbe ascoltare anche qualche volta la musica dal vivo altrimenti non si ha idea della meta e quello che si fa non è altro che l'ennesimo personale tentativo di my-fi.
Chiedo scusa a Roberto per aver contribuito a deviare il thread che nel suo intento originario è buono.
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da mau749 »

Ciao Roberto, credo che da questa chiacchierata tu pretenda un po' troppo, nessuno di noi ha la ricetta perfetta per l'impianto perfetto.

Ciascuno, soprattutto se non di "primo pelo", ha fatto le proprie esperienze, ha commesso errori, ha demolito convinzioni che sembravano assolutamente solide e ne ha costruite altre che forse domani demolirà ancora, ha imboccato strade diverse per, alla fine, trovare quella che in maniera assolutamente personale ha ritenuto essere, per ora, quella "giusta".

L'unico vero grande problema è che stiamo parlando di "sensazioni" ed "emozioni" che l'ascolto della musica ci da e, come ho detto all'inizio di questo thread, dunque non "esportabili".

Questo significa quindi che non abbiamo uno o più parametri comuni di valutazione, non abbiamo uno o più "numeri" sui quali si possa discutere oggettivamente, dando per scontato la assoluta indipendenza (ed inutilità) delle misure "tradizionali" nei confronti dei risultati d'ascolto per come ne stiamo parlando in questa sede.

Cassone, casse e cassine hanno sicuramente modi di suonare diversi, a volte agli antipodi fra loro, ma solo "diversi", non migliori o peggiori: ciascun sistema privilegia qualcosa nella riproduzione a scapito di qualcos'altro (la famosa coperta corta): come faccio a "pontificare" dicendoti che un piccolo fullrange in backhorn suona meglio di un tre vie con padelloni da 18", trombe e trombette?

Posso solo dirti che "a me piace di più" uno dei due sistemi perché istintivamente ed emozionalmente privilegio la etereità del modo di suonare di uno a discapito dell'impatto dell'altro: solo questo posso dire.

E non dimentichiamo l'infinità di variazioni sul tema fra i due estremi: due vie, tre vie, piccole, medie o grandi, elettrostatici, isodinamici, le periakusma di Filippo (!!!)...

Una cosa però mi sembra certa: ascoltando un certo "sistema" probabilmente hai cominciato a valutare in maniera diversa alcuni parametri che prima non consideravi particolarmente significativi, hai cominciato a valutare in maniera assolutamente più critica tutte le manipolazioni, a volte realmente folli, che avvengono in postproduzione stravolgendo molto spesso "il senso" della musica.

E' un enorme passo avanti, non credi?

Ciao
Maurizio
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da nullo »

Mau, parli come un libro stampato :smile: .. e scritto da uno che mi piace, ma dobbiamo anche approfondire singoli aspetti.

Non ho comunque pretese esagerate, mi piace ogni tanto gettare un sassolino nello stagno, nella speranza che possa scorgere qualcosa, o che possa chiarirmi le idee, mentre pongo le domande.

Edit: mi è venuto in mente una cosa. Hai mai visitato la grotta dello smeraldo sulla costiera amalfitana? Il paragone è forse più calzante di quello delle stagno.

Se si muovono i remi dell'imbarcazione ad hoc, le acque su quietano un poco e si vede il presepe sul fondo, altrimenti no:

Immagine


Echo ha scritto:
...ma quale è il nuovo sistema?

Era riferito alle piccolissime David citate in precedenza. Un sistema da pochi euro, così come da pochi euro sono le altre che hanno ascoltato Campedel e Poli, con note nel disgraziato 3ad presente in varie.

Sistemi che, a mio giudizio, sono in grado di far cogliere prerogative assolutamente sconosciute a sistemi da migliaia di euro come quello che avevo prima, senza con questo definirli un punto di arrivo, ovviamente.

La cosa è quanto meno un punto su cui riflettere, perché mi pare che la sindrome del possesso dell'oggetto vintage griffato, o pompato, le seghe mentali sui materiali a prescindere dall'effettivo peso riscontrabile sui risultati, sia ormai una prerogativa dominante anche sugli autocostruttori, che poi definiscono con sprezzo idiofili chi è sintonizzato su un altro canale.

La cosa nasce ovviamente sulla problematica dell'analisi della prestazione. Curiosamente, ho potuto riscontrare che "banali" attenzioni, le definisco così, perché alla portata di tutti e poco costose, portano a risultati confrontabili a quelli ottenibili con spese anche rilevanti. Occhio a non generalizzare e, sopratutto, non stiamo a montarci un caso su queste parole, il cui significato e le intenzioni, dovrebbero essere alla portata di chiunque.
Ciao, Roberto

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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da mau749 »

nullo ha scritto:Mau, parli come un libro stampato :smile: ..
Non so se prenderlo come un complimento o una critica... ma va bene,... in fondo la vita, a ben pensarci, è fatta di "ovvietà" alle quali però ci si deve arrivare, spesso, "per gradi".

L'esempio delle Grotta dello Smeraldo (che conosco bene, è a poco più di un'ora di macchina da casa mia) è assolutamente calzante almeno per una cosa: le acque prima le devi agitare (in un certo modo) per poi godere lo spettacolo del risultato!

In fondo non è quello che stai facendo tu?

In un certo momento della tua "vita audiofila" hai dato un calcio ai precocetti, alla "... sindrome del possesso dell'oggetto vintage griffato, o pompato, le seghe mentali sui materiali... " per arrivare gradualmente a "sistemi che, a mio giudizio, sono in grado di far cogliere prerogative assolutamente sconosciute a sistemi da migliaia di euro come quello che avevo prima, senza con questo definirli un punto di arrivo, ovviamente"

A posteriori, ma attenzione che la via è ancora molto lunga e tortuosa e parecchi bivi ancora incontrerai sul tuo cammino, non ti sei ritrovato a dire fra te e te ..."... ma forse a ben pensarci tutto questo era "ovvio"..., come ho fatto a non pensarci prima..."

Quando, citando Dick Sequerra e i suoi MET dicevo testualmente: " non si è mentalmente masturbato più di tanto limitandosi ad appiccicare un pezzetto di feltro sullo scalino far woofer e tweeter ed utilizzando (anatema...!) una bella griglia metallica, quella che è appoggiata sopra, fissata con due vitine a legno, fregandosene altamente delle risonanze, degli spigoli e di tante altre menate..." intendevo dire proprio quello che tu hai sintetizzato "... Curiosamente, ho potuto riscontrare che "banali" attenzioni, le definisco così, perché alla portata di tutti e poco costose, portano a risultati confrontabili a quelli ottenibili con spese anche rilevanti."

Il che non significa "fregarsene" in assoluto ma solamente usare il "buonsenso" (cosa che purtroppo non si impara sui libri) ed il proprio "orecchio" per valutare i risultati di una scelta.

Alla prossima
Maurizio
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da nullo »

Ni, Maurizio.

Esistono il probabile, il possibile, l'essere. Esistono le spiegazioni e le cose non spiegabili. Esiste la conoscenza per interposta persona, ed esiste la consapevolezza. A me, quando possibile, piace provare in prima persona.

Il percorso è ovviamente lungo quanto una vita, sempre che uno approdi a qualcosa.

Oggi spenderei più nei rotoloni che in un tw, ieri spendevo centinaia di euro per un singolo tw, io senza il feltrino attorno al tw, dopo averlo provato, non starei... E sei i suoni fra i vari ap, cominciassero a interagire, quando la pressione è più bassa invece che in prossimità del pannello?

Non ho mai fatto follie per i cavi, ma conoscevo la loro importanza, oggi spendo pochissimo nei cavi come ieri, ma cerco in una direzione particolare.

Ma torniamo ai sistemi.

Prima ho parlato di localizzazione dei suoni, possibile che nessuno abbia nulla da dire?
Ciao, Roberto

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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da marziom »

nullo ha scritto: Prima ho parlato di localizzazione dei suoni, possibile che nessuno abbia nulla da dire?
mi sento come fantozzi seduto sul pouf....emm dicesi localizzazione dei suoni....
Roberto, di cosa vogliamo parlare? vogliamo focalizzare un'po la discussione? cosa vogliamo dire? che dipende dalle elettroniche? che dipende dall'ambiente? ... e poi?
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da mau749 »

nullo ha scritto:Ni, Maurizio.

Esistono il probabile, il possibile, l'essere. Esistono le spiegazioni e le cose non spiegabili. Esiste la conoscenza per interposta persona, ed esiste la consapevolezza. A me, quando possibile, piace provare in prima persona.
Io sono uno di quelli che ritiene che a tutto ci sia una spiegazione, ora non la conosciamo ancora perché magari non abbiamo i mezzi giusti o la giusta consapevolezza ma domani chissà...che non crede alla conoscenza per interposta persona perché quella "conoscenza" non è... che preferisce vivere di rimorsi per aver fatto qualcosa di sbagliato che non di rimpianti per non averci nemmeno provato...

Detto questo temo che questo thread stia diventando un dialogo a due fra me e Roberto e non mi sembra corretto.
nullo ha scritto: Prima ho parlato di localizzazione dei suoni, possibile che nessuno abbia nulla da dire?
Anch'io, come Marzio, a questa domanda mi sento un po' Fantozzi in precario equilibrio...rivangando vecchi e lontani ricordi scolastici potrei risponderti con il Sommo..." intender non lo può chi non lo prova..."

Ciao
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da UnixMan »

Caro Roberto, se non esistesse la conoscenza «per interposta persona» saremmo solo degli scimmioni glabri e vivremmo ancora nelle caverne. L'intera evoluzione umana, tutto quello che chiamiamo civiltà e cultura non sono altro che quello...
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da stereosound »

UnixMan ha scritto:Caro Roberto, se non esistesse la conoscenza «per interposta persona» saremmo solo degli scimmioni glabri e vivremmo ancora nelle caverne. L'intera evoluzione umana, tutto quello che chiamiamo civiltà e cultura non sono altro che quello...
Piccolo OT, ma un po' si rimane in tema dato che si parla anche di conoscenza e trasmissione della stessa.
Infatti la cosiddetta "tradizione orale" era alla base della trasmissione della conoscenza molto prima del codice hammurabi e del poema di Gilgamesh!!!
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da nullo »

Caro Paolo, se uno legge un libro sul dolore e dopo è convinto di sapere cosa sia il dolore è una scimmia. Fra documentarsi, studiare ... e sapere con la S maiuscola, dopo che ci hai sbattuto il naso, c'è un abisso.

Belle le parole alla fine di questo pezzo:

http://www.youtube.com/watch?v=bU0DAs4LBKA

Provo a rispondere a Maurizio e Marzio, che conforto dicendo che tutti siamo in precario equilibrio.

Faccio un breve riassunto...

Parto da frasi come quelle che, spiegando come funge un sistema, dicono che con quelle casse il pianoforte è grande come dovrebbe essere ed altre amenità, le voci sono all'altezza gusta e via di seguito.

<<Trovo magnifica la riproduzione del sound stage>>

Quante volte le avete sentite?

Poi ci sono quelli che dicono che applicando 4 regolette, ti spiegano come si farebbe ad ottenere una scena equilibrata. Fatevi una ricerca con goggle e vedete

Poi leggiamo questo ( ed altro), segnalato nel forum sulle misure:

http://www.hauptmikrofon.de/theile/ON_T ... nglish.pdf

Poi trattiamo la stanza, le elettroniche, i cavi, ci possiamo accorgere che talune fonti di errore le possiamo almeno ridurre.

Poi leggiamo le note di Lincetto segnalate poche pagine or sono sulle tecniche di ripresa.

Dopo di che, la famosa capacità di far congruire il tutto, come la testiamo?

Ps,

a proposito di sapere sulla carta, qui a Cesenatico ci siamo allagati dopo le piogge dei giorni scorsi, come ampiamente previsto da chi non aveva studiato idraulica, ma si era limitato a guardare che succede quando piove.
Ciao, Roberto

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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da nullo »

Allora, lo scienziato nato imparato dice questo:
Russo ha scritto:ma quale energia...cicciobello....l'energia è una grandezza scalare, qui abbiamo grandezze vettoriali che realizzano una storia spazio temporale caratterizzata da direzione e verso; migliaia di bolle di sapone al secondo sparate a mach 1 che rocambolizzano a rappresentare un evento spazio temporale avvenuto altrove e con altre modalità temporali di svolgimento..


ONTE LUNCHE fino a 17 metri e onte colte fini a due centimetri emesse a sparampazza mentre ne stanno sparampazzando altre già emesse....

e tutto questo deve essere fatto CONGRUIRE altrimenti il cervello diventa matto e ordina l'acquisto di altri componenti!

altro giro, altra corsa.....
Rimanendo dell'idea che quelle emesse da qualche parte devono consumarsi per non girare in eterno nella stanza ( energia?), ho il problema di capire come visualizzare le bolle di sapone... io non sono nato imparato ed il cervello è quello che è, per cui provo a ragionare a voce alta e cerco un confronto.

Abbiamo onde di pressione che si devono mescolare tra loro, che si deformano, rimbalzano, aggirano ecc.ecc. Prima di badare a quello, nella speranza che il segnale sia giusto ( vattelapesca! ), devo far uscire nella stanza le bolle.

Un altoparlante piccolo ( a parte i noti problemi ) riproduce gran parte della gamma senza fenomeni di break up, sicuramente si avvicina la puntiforme per gran parte della gamma riprodotta e se costruito decentemente (e non è usato per spostare le montagne), diciamo che può essere usato per un esperimento.

... sui break up:

http://costruirehifi.net/forum/viewtopi ... =15&t=1325

Tre, due vie, hanno il problema in più di mescolare le bolle già in partenza, che ha loro volta dovranno mescolarsi con quelle generate dall'altro canale. Più volte ho chiesto tempo fa, se sia possibile dire che un segnale mono, riprodotto da due sorgenti, sia perfettamente sovrapponibile a quello riprodotto da una sola sorgente.

Il discorso vale anche per le due e tre ( o più) vie?

Prima ho chiesto, pare inutilmente, se limitare l'interferenza fra le due sorgenti di un due vie, nel punto in cui l'energia emessa è al massimo, possa essere un bene; nessuno ha colto, o nessuno ha una idea in proposito?

Nella disgraziata discussone Paolo e Francesco a casa mia, avevo postato molti link relativi alla visualizzazione di interferenze, tipo questo che segue, provate a guardarlo, si può vedere quel che succeda al variare della frequenza e della distanza fra le sorgenti, un esempio limitato, ma pur sempre un esempio:

http://www.youtube.com/watch?v=J_xd9hUZ2AY&NR=1

Ce ne sono altri...
Ciao, Roberto

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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

Messaggio da marziom »

nullo ha scritto: Rimanendo dell'idea che quelle emesse da qualche parte devono consumarsi per non girare in eterno nella stanza ( energia?), ho il problema di capire come visualizzare le bolle di sapone...
http://www.falstad.com/mathphysics.html
manca la terza dimensione... ma danno un aiuto ad immaginare le "bolle"...
Tre, due vie, hanno il problema in più di mescolare le bolle già in partenza, che ha loro volta dovranno mescolarsi con quelle generate dall'altro canale. Più volte ho chiesto tempo fa, se sia possibile dire che un segnale mono, riprodotto da due sorgenti, sia perfettamente sovrapponibile a quello riprodotto da una sola sorgente.
se l'energia è una grandezza vettoriale... ben difficilmente sarà la stessa cosa.
Diciamo che per approssimazione lo può essere quando la distanza tra i due centri di emissione è minore della lunghezza d'onda generata.
Prima ho chiesto, pare inutilmente, se limitare l'interferenza fra le due sorgenti di un due vie, nel punto in cui l'energia emessa è al massimo, possa essere un bene; nessuno ha colto, o nessuno ha una idea in proposito?
interferenza? cioè?
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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

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marziom ha scritto: interferenza? cioè?

ho edidato e aggiunto un link dove si può almeno avere l'idea delle interferenze al variare di frequenza e distanza:

http://www.youtube.com/watch?v=J_xd9hUZ2AY&NR=1

Due sorgenti si condizionano anche per quanto riguarda la dispersione.

Edit, ovviamente interessanti anche quelli sulle diffrazioni:

http://www.youtube.com/watch?v=p6A0bzlm ... re=related
Ciao, Roberto

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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine

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prova a simulare il "giochetto" con il programma che ti ho linkato e vedi che succede variando la distanza in funzione della lunghezza'onda.
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