Ricevitore infrarosso
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Ciao Dragone
Le trasmissioni su infrarossi dei telecomandi rispettano, ovviamente - come in tutti i tipi di comunicazioni, degli standard. I protocolli più diffusi sono quelli di sony e di philips, e tra questi ultimi l'RC5 (remote control 5).
Se intendi usare un telecomando che già possiedi, come quello della tv, devi conoscerene il protocollo di trasmissione.
Nell'RC5 hai un treno di impulsi a 36kHz contenente, fra gli altri, 5 bit che identificano l'apparecchio destinatario della trasmissione (il cui scopo è evitare di comandare altri apparecchi a portata del trasmettitore) e 6 bit che definiscono il comando da eseguire (vol+, vol -, ch+, ch-, mute, ecc)
Esistono alcuni IC che decodificano determinati protocolli, ma sono di difficile reperimento (IMHO!) e soprattutto non universali come vuoi tu!
La soluzione più versatile è il microcontrollore, dei progetti che trovi su web usano tale IC.
Con qualche componente di contorno e una routine relativamente semplice hai il circuito che ti necessita!
Mi spiace non poterti servire la cosidetta "pappa pronta" ma il progetto di un pre completamente asservito da microcontrollore (con attenuatore R-2R a relais, encoder e display a matrice di punti) è al momunto solo nella mia mente e su alcuni appunti sparsi! Un giorno lo condividerò con voi, per ora ..nada! Sorry!
Ti consiglio di provare i PIC della Microchip con un compilatore Basic, se sei completamente digiuno di elettr. digitale e programmazione il primo periodo sarà infruttuoso di realizzazioni pratiche (tranne qualche led che lampeggia ) ma una volta acquisita una certa dimestichezza.. divertimento assicurato!! Al pari di un circuito a valvole ben suonante!
Welcome to fantastic world of microcontrollers!
Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
Le trasmissioni su infrarossi dei telecomandi rispettano, ovviamente - come in tutti i tipi di comunicazioni, degli standard. I protocolli più diffusi sono quelli di sony e di philips, e tra questi ultimi l'RC5 (remote control 5).
Se intendi usare un telecomando che già possiedi, come quello della tv, devi conoscerene il protocollo di trasmissione.
Nell'RC5 hai un treno di impulsi a 36kHz contenente, fra gli altri, 5 bit che identificano l'apparecchio destinatario della trasmissione (il cui scopo è evitare di comandare altri apparecchi a portata del trasmettitore) e 6 bit che definiscono il comando da eseguire (vol+, vol -, ch+, ch-, mute, ecc)
Esistono alcuni IC che decodificano determinati protocolli, ma sono di difficile reperimento (IMHO!) e soprattutto non universali come vuoi tu!
La soluzione più versatile è il microcontrollore, dei progetti che trovi su web usano tale IC.
Con qualche componente di contorno e una routine relativamente semplice hai il circuito che ti necessita!
Mi spiace non poterti servire la cosidetta "pappa pronta" ma il progetto di un pre completamente asservito da microcontrollore (con attenuatore R-2R a relais, encoder e display a matrice di punti) è al momunto solo nella mia mente e su alcuni appunti sparsi! Un giorno lo condividerò con voi, per ora ..nada! Sorry!
Ti consiglio di provare i PIC della Microchip con un compilatore Basic, se sei completamente digiuno di elettr. digitale e programmazione il primo periodo sarà infruttuoso di realizzazioni pratiche (tranne qualche led che lampeggia ) ma una volta acquisita una certa dimestichezza.. divertimento assicurato!! Al pari di un circuito a valvole ben suonante!
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Ciao
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Ciao
Roberto
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Roberto
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Ciao Dragone,
potrebbe tornarti utile questo progetto?
http://home1.stofanet.dk/hvaba/stepperv ... epper.html
ciao
Nick
potrebbe tornarti utile questo progetto?
http://home1.stofanet.dk/hvaba/stepperv ... epper.html
ciao
Nick
- Dragone
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non male con i passo passo, ne ho giusto qualcuno che mi avanza e potrebbe fare al caso mio
Mi basterebbe in pratica un doppio interruttore per comandare un motorino di un cd-rom ridotto, non è mia intenzione comandare gli ingressi
Per quanto riguarda la programmazione dei pic, mi sono sempre ripromesso di farmi un programmatore, ma per mancanza di tempo non l' ho mai realizzato, anche se mi sono documentato abbastanza su questo, anche se mi ricordo più poco del c++ e direi nulla dell' assembly
Il telecomando non è un problema, ho visto ci sono i philips universali quelli con solo 4 tasti, al limite non mi farei problemi a costruire anche quello
Intanto comincio a vedere il progetto con il passo passo, però c'è sempre il pic da programmare........
se avete un progettino con 2 interruttori semplice semplice sarebbe il massimo
Saluti, Stefano
Mi basterebbe in pratica un doppio interruttore per comandare un motorino di un cd-rom ridotto, non è mia intenzione comandare gli ingressi
Per quanto riguarda la programmazione dei pic, mi sono sempre ripromesso di farmi un programmatore, ma per mancanza di tempo non l' ho mai realizzato, anche se mi sono documentato abbastanza su questo, anche se mi ricordo più poco del c++ e direi nulla dell' assembly
Il telecomando non è un problema, ho visto ci sono i philips universali quelli con solo 4 tasti, al limite non mi farei problemi a costruire anche quello
Intanto comincio a vedere il progetto con il passo passo, però c'è sempre il pic da programmare........
se avete un progettino con 2 interruttori semplice semplice sarebbe il massimo
Saluti, Stefano
Saluti, Stefano
- Giaime
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Andando un attimino OT, ho notato che in giro ci sono vari progetti di controllori capaci di pilotare i potenziometri motorizzati.
Ma se uno volesse evitare del tutto il potenziometro? Esiste qualche soluzione a relé (pensavo che con 4 relè bipolari si possono ottenere 16 combinazioni diverse, ossia 16 step per canale, bisogna pensare però come metterli e che resistenze usare!), oppure addirittura quei chip "Volume Control" (es LMC1982CIN)? Suonano davvero male oppure sono passabili?
L'idea sarebbe di usare un micro (per fortuna me li programma un amico ) che controlli sia un qualche tipo di dispositivo a relé e un piccolo display a led.
Grazie
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org
Ma se uno volesse evitare del tutto il potenziometro? Esiste qualche soluzione a relé (pensavo che con 4 relè bipolari si possono ottenere 16 combinazioni diverse, ossia 16 step per canale, bisogna pensare però come metterli e che resistenze usare!), oppure addirittura quei chip "Volume Control" (es LMC1982CIN)? Suonano davvero male oppure sono passabili?
L'idea sarebbe di usare un micro (per fortuna me li programma un amico ) che controlli sia un qualche tipo di dispositivo a relé e un piccolo display a led.
Grazie
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Beh c'è un po' di roba in rete, basta che cerchi.
Comunque il mio problema è che un pot motorizzato costa un po' caro... non sono sicuro di essere capace di "motorizzarne" uno.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Comunque il mio problema è che un pot motorizzato costa un po' caro... non sono sicuro di essere capace di "motorizzarne" uno.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Giaime Ugliano
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Io feci degli sviluppi con controllo a IR per applicazioni commerciali, in passato.
Forse il problema principale, quando si pensa a questo genere di oggetti (ed anche ad un pre configurato per lavorare in remoto) è proprio mettere in riga le differenti esigenze che uno potrebbe avere.
Se valutiamo il contenuto di questi pochi interventi capiamo ce le esigenze sono molto variegate:
- Motorizzato (quindi disporre dei semplici 2 canali alternati, ottenibili anche da un semplice remote IR a 2 canali in kit per usi generici
- Gruppo di relay come gestione di volume ad alto "lignaggio"
- Uso o non uso di chips dedicati, a volte decantati a volte bistrattati. In ogni caso sempre elementi attivi sul segnale, nel bene e nel male (ma questo vale anche per gli elementi passivi come i relay....)
- Per tutti, se il controllo è a distanza, tranne che per la soluzione con il manopolone di Dragone, serve in pratica un elemento grafico che definisca la posizione del volume (display, led e/o quant' altro)
- poi c' è l'annoso problema di "valorizzazione", per cui uno se fa 30 pensa pure al 31 e prevede anche le commutazioni degli input. In particolare, se cominci a mettere un display con un certo numero di caratteri (o grafico) i costi e la complessità circuitale comincia a giustificare un' implemento "serio" del micro usato, quindi con un minimo di menu ed opzioni ecc...
Ecco, anche io come mrjam sono il primo che "intanto che ci penso" non faccio nulla...
Di certo le soluzioni a chips attivi devono essere vagliate con metodo, perchè incidono fortemente sul suono degli apparecchi. Questo comporta molto tempo per studiare la situazione. Forse si può dire che con le soluzioni passive (relay e motorizzato) almeno uno sa di che morte morirà (contatti ed adattamento di impedenze varie).
Servirebbe conoscere una esigenza standard per questo genere di applicazioni, anche modulare, volendo, ma sapere in concreto cosa si debba mettere in campo....
Riguardo i remote commerciali, si deve ricordare che quelli emettono segnali standard per una certa categoria di prodotti. Se hai un remote Philips (TV) ed in casa di quegli apparecchi non ce ne sono tutto OK, ma se uno si trova un TV stessa marca, la cosa diventa complessa. L' RC5 permette di codificare molte categorie di apparecchi Philips, ed ha pure dei codici apparecchio o in disuso o non applicati su larga scala, quindi usabili per queste semplici applicazioni. Solo che serve farsi pure il remote custom....
(ma farne uno custom in legno ben decorato per uso audio forse sarebbe una risorsa, non un limite....)
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
Forse il problema principale, quando si pensa a questo genere di oggetti (ed anche ad un pre configurato per lavorare in remoto) è proprio mettere in riga le differenti esigenze che uno potrebbe avere.
Se valutiamo il contenuto di questi pochi interventi capiamo ce le esigenze sono molto variegate:
- Motorizzato (quindi disporre dei semplici 2 canali alternati, ottenibili anche da un semplice remote IR a 2 canali in kit per usi generici
- Gruppo di relay come gestione di volume ad alto "lignaggio"
- Uso o non uso di chips dedicati, a volte decantati a volte bistrattati. In ogni caso sempre elementi attivi sul segnale, nel bene e nel male (ma questo vale anche per gli elementi passivi come i relay....)
- Per tutti, se il controllo è a distanza, tranne che per la soluzione con il manopolone di Dragone, serve in pratica un elemento grafico che definisca la posizione del volume (display, led e/o quant' altro)
- poi c' è l'annoso problema di "valorizzazione", per cui uno se fa 30 pensa pure al 31 e prevede anche le commutazioni degli input. In particolare, se cominci a mettere un display con un certo numero di caratteri (o grafico) i costi e la complessità circuitale comincia a giustificare un' implemento "serio" del micro usato, quindi con un minimo di menu ed opzioni ecc...
Ecco, anche io come mrjam sono il primo che "intanto che ci penso" non faccio nulla...
Di certo le soluzioni a chips attivi devono essere vagliate con metodo, perchè incidono fortemente sul suono degli apparecchi. Questo comporta molto tempo per studiare la situazione. Forse si può dire che con le soluzioni passive (relay e motorizzato) almeno uno sa di che morte morirà (contatti ed adattamento di impedenze varie).
Servirebbe conoscere una esigenza standard per questo genere di applicazioni, anche modulare, volendo, ma sapere in concreto cosa si debba mettere in campo....
Riguardo i remote commerciali, si deve ricordare che quelli emettono segnali standard per una certa categoria di prodotti. Se hai un remote Philips (TV) ed in casa di quegli apparecchi non ce ne sono tutto OK, ma se uno si trova un TV stessa marca, la cosa diventa complessa. L' RC5 permette di codificare molte categorie di apparecchi Philips, ed ha pure dei codici apparecchio o in disuso o non applicati su larga scala, quindi usabili per queste semplici applicazioni. Solo che serve farsi pure il remote custom....
(ma farne uno custom in legno ben decorato per uso audio forse sarebbe una risorsa, non un limite....)
ciao
Mauro
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Ciao MauroEcco, anche io come mrjam sono il primo che "intanto che ci penso" non faccio nulla...
Credo che il problema di fondo siano le "sole" 24 ore (non il quotidiano finanziario!) che abbiamo a disposizione nella giornata
Tra il lavoro e gli altri progetti diy, del pre ho solo lo schema di massima e un .xls con le formule per la rete R-2R 7bit a relais da pilotare col PIC (con un F877 o multiplexati)
Una caratteristica della sezione IR che volevo implementare è l'opposto di ciò che ho visto su alcuni (non ricordo quali!) apparecchi hi-fi. Mi spiego meglio: in ambito diy è sicuramente utile poter usare dei telecomandi che si possiedono/recuperano, ciò che occorre è una routine che "impari" il codice RC5 relativo al comando che si vuole impartire al pre.
Esempio:
(Display) "Premere Tasto VOL+"
(Telecomando) premo tasto 4
Il micro conserva questa informazione nella eprom e associa il codice del tasto "4" alla subroutine che aumenta il volume.
Se cambio il telecomando rieseguo la routine (da menù) e aggiorno i comandi. Per evitare di comandare altri apparecchi avrò l'accortezza di fare le prove di rito con gli altri apparecchi nella portata del telecomando.
..poi ci sono i telecomandi programmabili! Con qualche prova si dovrebbe trovare un codice univoco. Io ho un Simplex Meliconi in attesa di utilizzo...
Non vedo di buon occhio gli IC digital pot. Anche se non ho ancora basi sperimentali su di essi.
Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
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Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto
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Mhmmm, Roberto, condivido la cosa del tempo....
Per il remote, certo le possibilità per rendere flessibile il sistema sono quelle (o trasmettitore custom o uso "ad apprendimento" di cose commericiali".
Io ho sempre amato l' opzione "ad apprendimento", al motto "di remote ne abbiamo già fin troppi per casa..."
Tanto che ho già sfruttato questo principio (autoapprendimento) in miei progetti ad orientamento commerciale.
Qui sono un poco dibattuto sul da farsi. Lo sviluppo di routine in grado di avere questa prerogrativa con quasi tutti i remote in commercio (usando chips economici e compatti) mi è costato molto lavoro, in passato, perché ho dovuto in pratica sviluppare tutto da 0, studiando a fondo tutte le peculiarità che ci sono in cirolazione (e sono tante). A questo punto, una applicazione di questi miei studi deve per forza essere in qualche modo condizionata, altrimenti nel giro di pochi giorni ti ritrovi con il software clonato e gente che lucra a spese del mio lavoro di sviluppo....
Diciamo che tempo permettendo, io un soft/hard di trasmissione/ricezione custum e free per i DIYs potrei anche "regalarlo", mentre sull' auto apprendimento avrei delle remore di carattere economico. Potrei farlo agevolmente, ma sarei costretto a "vendere" tipo i chips già programmati o cose del genere, ma dopo la storia del commercioale/non commerciale di evolution non credo che sia una buona idea (più rogne che utilità)-
In alternativa si dovrebbe sviluppare qualcosa open source, ma basato però su risorse comuni. Oppure un semplice soft che veda solo un certo tipo di code, come RC5, e che si limiti ad "apprendere" solo il codice tasto del caso o al massimo anche il subaddress... (giochetti, in confronto al campionamento universale compresso che dovetti implementare io.... )
Se l' oggetto interessa, potremmo anche buttare giù una piattaforma di lavoro open su questo tema....
ciao
Mauro
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Per il remote, certo le possibilità per rendere flessibile il sistema sono quelle (o trasmettitore custom o uso "ad apprendimento" di cose commericiali".
Io ho sempre amato l' opzione "ad apprendimento", al motto "di remote ne abbiamo già fin troppi per casa..."
Tanto che ho già sfruttato questo principio (autoapprendimento) in miei progetti ad orientamento commerciale.
Qui sono un poco dibattuto sul da farsi. Lo sviluppo di routine in grado di avere questa prerogrativa con quasi tutti i remote in commercio (usando chips economici e compatti) mi è costato molto lavoro, in passato, perché ho dovuto in pratica sviluppare tutto da 0, studiando a fondo tutte le peculiarità che ci sono in cirolazione (e sono tante). A questo punto, una applicazione di questi miei studi deve per forza essere in qualche modo condizionata, altrimenti nel giro di pochi giorni ti ritrovi con il software clonato e gente che lucra a spese del mio lavoro di sviluppo....
Diciamo che tempo permettendo, io un soft/hard di trasmissione/ricezione custum e free per i DIYs potrei anche "regalarlo", mentre sull' auto apprendimento avrei delle remore di carattere economico. Potrei farlo agevolmente, ma sarei costretto a "vendere" tipo i chips già programmati o cose del genere, ma dopo la storia del commercioale/non commerciale di evolution non credo che sia una buona idea (più rogne che utilità)-
In alternativa si dovrebbe sviluppare qualcosa open source, ma basato però su risorse comuni. Oppure un semplice soft che veda solo un certo tipo di code, come RC5, e che si limiti ad "apprendere" solo il codice tasto del caso o al massimo anche il subaddress... (giochetti, in confronto al campionamento universale compresso che dovetti implementare io.... )
Se l' oggetto interessa, potremmo anche buttare giù una piattaforma di lavoro open su questo tema....
ciao
Mauro
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Molto interessante.
Ah, ci sarebbe pure il CS3310:
http://www.cirrus.com/en/pubs/proDatash ... 310_F1.pdf
http://digilander.libero.it/paeng/a_ste ... ntrol_.htm
Bisognerebbe capire dove lo si può trovare, le performance mi sembrano buone almeno quanto un potenziometro vecchio stile.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org
Ah, ci sarebbe pure il CS3310:
http://www.cirrus.com/en/pubs/proDatash ... 310_F1.pdf
http://digilander.libero.it/paeng/a_ste ... ntrol_.htm
Bisognerebbe capire dove lo si può trovare, le performance mi sembrano buone almeno quanto un potenziometro vecchio stile.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Giaime Ugliano
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Giaime, quel chips è molto diffuso, tutto sommato, lo trovi da Rs in giù....
E' gemello anzi , "progenitore" (visto che è nato prima in casa Crystal) delle varie opzioni PGA23xx di Texas, che sembra siano anche più performanti.
Il suo uso è però condizionato da una serie di situazioni:
Serve un buffer in ingresso, non tanto perchè ha 10K di impedenza, ma perchè la THD aumenta oltre i 600ohm di impedenza del generatore a monte.
Poi ha un opamp interno che lavora tra l'altro a bassa tensione (+-5V), quindi non puoi metterci ai capi segnali con tensioni rms maggiori di circa 2,7Vrms. Il rischio di satuaralo con certi stadi D/A è sempre dietro l'angolo. Per questo ci sarebbero alcuni modelli di PGAxxxx a +-15v.
Uno dei problemi di questo genere di chips è che alla stregua dei pre ad opamp (ma poi di tutti i pre attivi) sono molto sensibili al contesto, per cui puoi trarci o un suono eccellente o una schifezza solo trascurando o meno alcuni particolari o tipo di accoppiamenti...
ciao
Mauro
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E' gemello anzi , "progenitore" (visto che è nato prima in casa Crystal) delle varie opzioni PGA23xx di Texas, che sembra siano anche più performanti.
Il suo uso è però condizionato da una serie di situazioni:
Serve un buffer in ingresso, non tanto perchè ha 10K di impedenza, ma perchè la THD aumenta oltre i 600ohm di impedenza del generatore a monte.
Poi ha un opamp interno che lavora tra l'altro a bassa tensione (+-5V), quindi non puoi metterci ai capi segnali con tensioni rms maggiori di circa 2,7Vrms. Il rischio di satuaralo con certi stadi D/A è sempre dietro l'angolo. Per questo ci sarebbero alcuni modelli di PGAxxxx a +-15v.
Uno dei problemi di questo genere di chips è che alla stregua dei pre ad opamp (ma poi di tutti i pre attivi) sono molto sensibili al contesto, per cui puoi trarci o un suono eccellente o una schifezza solo trascurando o meno alcuni particolari o tipo di accoppiamenti...
ciao
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Grazie Mauro per le preziose informazioni, mi sa che ordinerò il pot motorizzato presso diyclub.biz
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Giaime, non ti arrendere per così poco, la termoionica è più complessa !Grazie Mauro per le preziose informazioni, mi sa che ordinerò il pot motorizzato presso diyclub.biz
Puoi cominciare con un controllore con interfaccia manuale, predisposto per il telecomando.
Se il numero di step non è elevato, l'attenuazione può essere controllata da PIC tramite potenziometro; fai leggere al PIC il tempo di scarica di un condensatore collegato ad un piedino tramite potenziometro e lo rapporti all'attenuazione voluta tramite il pilotaggio di relè.
Buona la tua idea di usare un display a led; i display LCD economici retroilluminati generano una quantità di disturbi troppo elevata, a mio avviso.
Occorrerà un po' di "magheggio" per pilotare attenuatore e display senza che l'uno interferisca con l'altro (si richiede un uso astuto dell' interrupt di sistema), ma la cosa è possibile.
Oltretutto, in questa maniera, si possono realizzare attenuatori con impedenza costante.
Saluti.
Paolo Caviglia
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Grazie Paolo!
ho capito quale potrebbe essere l'indirizzo, ma non ho capito bene se intendi, nel tuo post, di pilotare una batteria di relé, un pot motorizzato o che altro.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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ho capito quale potrebbe essere l'indirizzo, ma non ho capito bene se intendi, nel tuo post, di pilotare una batteria di relé, un pot motorizzato o che altro.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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In realtà si potrebbero pilotare entrambi, in quanto molti comuni PIC possono anche uscire in PWM e quindi pilotare il motore del potenziometro tramite una semplice interfaccia di potenza, leggendo contemporaneamente il feedback di posizione in arrivo dal potenziometro stesso.
Il firmware diventerebbe un po' più complicato, ma sempre gestibile da un programmatore di PIC smaliziato (il tuo amico).
Il pilotaggio di relè sarebbe però piu' semplice, in quanto hai sempre in memoria il dato di attenuazione impostato.
Il pilotaggio dei relè e la loro corretta scelta pone qualche problema, ma questo è un altro discorso...
Saluti.
Paolo Caviglia
Il firmware diventerebbe un po' più complicato, ma sempre gestibile da un programmatore di PIC smaliziato (il tuo amico).
Il pilotaggio di relè sarebbe però piu' semplice, in quanto hai sempre in memoria il dato di attenuazione impostato.
Il pilotaggio dei relè e la loro corretta scelta pone qualche problema, ma questo è un altro discorso...
Saluti.
Paolo Caviglia
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A me i display lcd mi sanno sempre di macchina del caffe, e con i modelli normali non leggi più nulla oltre i 2m di distanza....Buona la tua idea di usare un display a led; i display LCD economici retroilluminati generano una quantità di disturbi troppo elevata, a mio avviso.
Occorrerà un po' di "magheggio" per pilotare attenuatore e display senza che l'uno interferisca con l'altro (si richiede un uso astuto dell' interrupt di sistema), ma la cosa è possibile.
Forse i disturbi restano comunque in un ambito di schermatura, perchè in ogni caso sto tipo di schede (che di disturbi ne emettono praticamente sempre) è meglio farle compatte e metterle davanti con tanto di contropannello o involucro metallico schermante... D' altronde anche il multiplexing eventuale per i led un pò "di fronti" in banda audio li crea comunque....
Ho usato molte opzioni "di tendenza" per la visualizzazione, come i display noritake a matrice di punti blu (a vuoto), ma consumano una caterba e costano altrettanto....
Forse meglio le soluzioni minimaliste alla PSaudio o Krell, con l' occhietto a numeretti che ti dice il livello...
ciao
Mauro
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Vabbè, allora ci metto una 6E5 per indicare il livello
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Giaime Ugliano
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Per me....
Questa potrebbe essere la mia potenziale applicazione:
In pratica un semplice modulino frontale in cui si prendono tutte le decisioni, Basato su controller molto compatti ed economici + qualche Cmos. Integrato un semplice encoder manuale, la visualizzazione del livello a 7seg, ed infine una protuberanza laterale con la selezione ed indicazione degli input (facilmente "mascherabile" in caso di non uso dell' opzione). Potrebbe essere integrata anche l'alimentazione locale, per rendere il tutto integrabile a vecchi lavori. Dalla scheda di controllo dovrebbero uscire solo alcuni connettori per la gestione locale delle periferiche, meglio se seriale (anche semplici shift reg Cmos...). La periferica dovrebbe integrare il chips di interfaccia scelto e l' eventuale driver di potenza, nel caso del motore o dei relay (ULN2003 ed affini...).
Ovviamente nel caso di uso di motorizzato, propabilmente basterebbe la sezione IR, perchè per l'indicazione del volume esiste la posizione della manopola del pot motorizzato.... boh...
Se qualcuno ha opinioni in proposito a questo piano di massima....
ciao
Mauro
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Questa potrebbe essere la mia potenziale applicazione:
In pratica un semplice modulino frontale in cui si prendono tutte le decisioni, Basato su controller molto compatti ed economici + qualche Cmos. Integrato un semplice encoder manuale, la visualizzazione del livello a 7seg, ed infine una protuberanza laterale con la selezione ed indicazione degli input (facilmente "mascherabile" in caso di non uso dell' opzione). Potrebbe essere integrata anche l'alimentazione locale, per rendere il tutto integrabile a vecchi lavori. Dalla scheda di controllo dovrebbero uscire solo alcuni connettori per la gestione locale delle periferiche, meglio se seriale (anche semplici shift reg Cmos...). La periferica dovrebbe integrare il chips di interfaccia scelto e l' eventuale driver di potenza, nel caso del motore o dei relay (ULN2003 ed affini...).
Ovviamente nel caso di uso di motorizzato, propabilmente basterebbe la sezione IR, perchè per l'indicazione del volume esiste la posizione della manopola del pot motorizzato.... boh...
Se qualcuno ha opinioni in proposito a questo piano di massima....
ciao
Mauro
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