nullo ha scritto:
[...]
Le correnti più importanti le abbiamo sui bassi, parlando di cavi di potenza e segnale, abbiamo tutti notato che le caratteristiche meccaniche del cavo sono incisive perché creano artefatti, perché in questo caso non dovrebbero essere importanti?
per il semplice fatto che tra l'alimentazione di rete ed il segnale c'e` come minimo l'alimentatore con i suoi filtri, e di seguito il PSRR del circuito audio!
Se gia` per i cavi di segnale e di potenza parliamo di effetti tanto piccoli da rendere a dir poco difficile credere che possano essere udibili, in questo caso effetti almeno altrettanto piccoli sarebbero ulteriormente ridotti di milioni di volte!
In altre parole, anche ammesso e non concesso che tali effetti esistano davvero e siano sensibili
nei cavi, dopo TA e filtri vari e la reiezione propria dei circuiti audio su quel poco che resta, alla fine nel segnale semplicemente non ne resterebbe comunque praticamente piu` traccia (a meno di non disconoscere la scienza e credere nell'omeopatia e nell'occultismo, si intende).
Oh, senza contare che sulla rete elettrica NON ci arriva certo il segnale audio "as is"!
Se ci vai a guardare, in tensione vedresti solo una sinusoide a 50Hz piu` o meno (leggermente) distorta ed al piu` con qualche leggera fluttuazione di ampiezza (che dipende molto piu` da quel che accade "a monte" che non dai risibili carichi locali). Il tutto "sovrapposto" ad una certa quantita` (insignificante, rispetto a 230Vrms...) di rumore di fondo ad ampio spettro. Che e` sostanzialmente la stessa identica cosa che vedresti anche con i tuoi apparecchi audio spenti!
Se guardi invece alla
corrente lungo i cavi, vedresti solo una serie di picchi di corrente che durano una frazione piu` o meno grande della prima meta` di ciascun semiperiodo (i.e. tipicamente un picco ogni 10ms di durata solitamente <= 5ms).
A seconda del tipo di alimentatore e di carico poi vedresti la potenza assorbita, cioe` l'area complessiva (ampiezza e/o durata) di tali picchi variare piu` o meno significativamente nel tempo con un andamento piu` o meno vagamente correlato con quello del segnale audio. In alcuni casi, come ad es. nei classe A puri (specie se PP), l'assorbimento di potenza e` quasi perfettamente costante e quindi anche i picchi di corrente sono altrettanto quasi-invarianti rispetto al segnale...
Ora, come si fa` a credere che effetti di per se infinitesimali, stimolati da fenomeni che sono solo vagamente correlati al segnale audio e che vengono ulteriormente quanto enormemente attenuati prima di poter in qualsiasi modo "venire a contatto" col segnale stesso possano essere sensibili all'ascolto - e anche molto, per di piu`?
Come la mettiamo poi con tutti gli altri effetti (e.g. il rumore residuo dell'alimentazione, quello intrinseco dei componenti, distorsioni ed intermodulazioni varie, ecc, ecc) che sono enormemente piu` intensi? Se fossimo cosi` tanto sensibili a certe inezie, il migliore degli amplificatori al mondo risulterebbe del tutto inascoltabile! (per non parlare degli altoparlanti, che sono e restano di gran lunga gli elementi peggiori di tutta la catena).
Infine, come la metti poi con i Km di fili elettrici, interruttori e trasformatori vari che precedono i tuoi due metri di specialissimi cavi? Se il problema non fosse legato a qualche fenomeno strettamente locale, un paio di metri di cavo speciale attaccati alla rete elettrica non potrebbero che essere del tutto ininfluenti sul risultato finale.
Effetti elettromeccanici come quelli che ipotizzi avrebbero inevitabilmente luogo lungo tutta la linea fino alla centrale, interessando anche (e direi soprattutto) tutti i trasformatori che ci sono di mezzo e gli stessi generatori. Tutto quello che accade "altrove" si ripercuoterebbe in maniera udibile sul tuo sistema ed il problema sarebbe irrisolvibile se non con un generatore locale dedicato!
L'intensita` dei picchi di corrente e quindi dei campi e.m. dispersi e/o condotti localmente tra gli apparecchi e` cospicua quanto significativa e (almeno in alcuni casi) puo` ragionevolmente spiegare effetti sufficientemente grandi da poter almeno ipotizzare che siano (possano essere) anche effettivamente udibili.
Ma, almeno fino a prova contraria (per convincermi bisognerebbe almeno organizzare una prova in doppio cieco fatta come si deve e che dia dei risultati assolutamente inequivocabili) la rilevanza (e ancor piu` l'udibilita`) di certi effetti "minori" nei cavi di alimentazione decisamente non e` credibile.
Ovviamente posso sbagliarmi, ma IMHO le cause di eventuali (presunte) differenze percepite in tal senso sono da ricercare piu` nel campo della psicologia umana che non in quello della fisica...
A scanso di equivoci, ripeto e ribadisco che differenze tra cavi di alimentazione diversi ne ho sentite anche io in varie occasioni. Almeno una delle quali e` da considerarsi come prova "in cieco" almeno singolo, in quanto la sostituzione e` avvenuta a mia totale insaputa (stavo guardando altrove e non sapevo neanche che stessero facendo delle prove). Solo quando ho esclamato "ehi, ma che e` successo?" notando un sensibile cambiamento nel suono, con mio sommo stupore mi e` stato detto (e dimostrato) che nel frattempo era stato cambiato un cavo di alimentazione!
Nondimeno, le cause di tali differenze - sempre ammesso e non concesso che non siano frutto di pura suggestione - per ovvi motivi sono necessariamente da ricercare in fenomeni locali e di intensita` sufficientemente rilevante da poter essere udibili.
(il che non vuol dire necessariamente che debbano essere "forti" o udibili in isolamento: le ricerche sull'audio digitale hanno dimostrato come quantita` insignificanti di "rumore correlato" a livelli di 80 e piu` dB al di sotto del segnale utile diano luogo ad effetti in qualche modo udibili... ma di qui` ad arrivare a dire che ipotetici effetti che si collocherebbero a non meno di -60dB
rispetto al rumore di fondo ce ne corre...).
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»