Salve a tutti
non so se già qualcuno sappia di qualcosa del genere
http://www.pmillett.com/hf_fil.htm
personalmente mi interesso di cose un po' meno sofisticate (ampli a valvole per chitarra) ma ho pensato che a qualcuno potesse interessare uno schema del genere
vedo, infatti, la comunità degli appassionati dell' HI FI piuttosto attenta a soluzioni innovative (almeno a me questa sembra esserlo)
AUGURI per le FESTE a tutti
Kagliostro
Alimentatore x FILAMENTI in HF - schema e dettagli
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Non un progetto per principianti specialmente se si vuole ottenere buone potenze e basse emissioni EMI.
Avevo pensato all'uso di convertitori risonanti per alimentare i filamenti, non ho mai usato però questi chip all-in-one da lampade che permettono di implementare sia lo stadio buck, di regolazione dell'intensità della lampada, che quello push-pull risonante.
Non sarebbe difficile inserire, a monte di questo convertitore, un flyback o un forward direttamente da rete, per fornire anche l'alta tensione anodica per le valvole, con un secondario separato sul trasformatore...
Sarebbe bello disporre di una scheda unica (switching) con HT e filamenti variabili per poter sperimentare un'ampia gamma di valvole... purtroppo è un progettino bello impegnativo e io non credo di avere il tempo (nè il ritorno) di mettermici.
Ciao!
Giaime Ugliano
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Bruno Putzeys
Avevo pensato all'uso di convertitori risonanti per alimentare i filamenti, non ho mai usato però questi chip all-in-one da lampade che permettono di implementare sia lo stadio buck, di regolazione dell'intensità della lampada, che quello push-pull risonante.
Non sarebbe difficile inserire, a monte di questo convertitore, un flyback o un forward direttamente da rete, per fornire anche l'alta tensione anodica per le valvole, con un secondario separato sul trasformatore...
Sarebbe bello disporre di una scheda unica (switching) con HT e filamenti variabili per poter sperimentare un'ampia gamma di valvole... purtroppo è un progettino bello impegnativo e io non credo di avere il tempo (nè il ritorno) di mettermici.
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Per l'anodica, in effetti, qualcuno si è interessato
http://www.qrp4u.de/docs/en/tube_smps/index.htm
Kagliostro
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Penso che si fa prima a modificare un vecchio alimentatore da PC
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Io che alimenterei i filamenti del DHT solo con le batterie al piombo gel,
ma ci alimenterei pure le anodiche e i disaccoppiamenti, inorridisco all' idea,
in HF mi pare una follia..
Direi molto meglio uno switching racchiuso in contenitore schemato,
che eroga in uscita tensione continua..
C'era pure un articolo su silicon chip
ATX Tube
PS & OT
se passate a vbulletin i 180$ della licenza ve li do' ioooo
spam
ma ci alimenterei pure le anodiche e i disaccoppiamenti, inorridisco all' idea,
in HF mi pare una follia..
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L'unica cosa che cambia dopo la laurea in ingegneria e' l'opinione sul coopyright...
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Occhio a non fare confusione: se ben realizzato, un convertitore risonante emette molti meno disturbi di uno "hard switching", a PWM.
In particolare far girare quei 100kHz in giro per l'amplificatore potrebbe non essere un problema così grave, vista la sua purezza spettrale e la di/dt molto limitata.
Tutt'altro è usare un alimentatore a PWM, con fronti ripidi di correnti e tensioni, i quali anche se racchiusi nel loro bel contenitore schermato fanno presto ad andarsene in giro!
Non so se è chiaro, immagino che non tutti qui dentro abbiano qualche infarinatura sui convertitori etc etc.
Ciao!
Giaime Ugliano
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Bruno Putzeys
In particolare far girare quei 100kHz in giro per l'amplificatore potrebbe non essere un problema così grave, vista la sua purezza spettrale e la di/dt molto limitata.
Tutt'altro è usare un alimentatore a PWM, con fronti ripidi di correnti e tensioni, i quali anche se racchiusi nel loro bel contenitore schermato fanno presto ad andarsene in giro!
Non so se è chiaro, immagino che non tutti qui dentro abbiano qualche infarinatura sui convertitori etc etc.
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Sembra una buona idea finchè hai un solo stadio, ma appena ne aggiungi un'altro le modulazioni del primo ritornano in banda base e si sommano (sfasate, distorte, ecc) al segnale, con (im)prevedibili conseguenze.
Forse, scaldare una DHT finale in HF può anche andar bene , anche se va visto come si comporta poi con le non linearità del TU.
Aprioristicamente, lo evieterei come la peste per più stati DHT in cascata .
Discorso diverso per la anodica in PWM. Credo che sia fattibile ma non semplice e di sicuro il back ground fatto con diodi a vuoto e bobine servirà marginalmente per afforntare le problematiche degli switching: rumori condotti e irradiati sono al varco. E quali sono i vantaggi che dovrebbe portare un switching rispetto a un alimentazione a dissipazione? Costo? Ingombro? migliori perstazioni che si riperquotano sull'audio?
Per le prime due domande la risposta è: dipende dalla potenza. Merita solo se la potenza in gioco è sufficentemente alta.
Per l'ultima non saprei....
Ciao e buona anno nuovo
LuCe
Forse, scaldare una DHT finale in HF può anche andar bene , anche se va visto come si comporta poi con le non linearità del TU.
Aprioristicamente, lo evieterei come la peste per più stati DHT in cascata .
Discorso diverso per la anodica in PWM. Credo che sia fattibile ma non semplice e di sicuro il back ground fatto con diodi a vuoto e bobine servirà marginalmente per afforntare le problematiche degli switching: rumori condotti e irradiati sono al varco. E quali sono i vantaggi che dovrebbe portare un switching rispetto a un alimentazione a dissipazione? Costo? Ingombro? migliori perstazioni che si riperquotano sull'audio?
Per le prime due domande la risposta è: dipende dalla potenza. Merita solo se la potenza in gioco è sufficentemente alta.
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Al mondo ci sono 10 categorie di persone: quelle che conoscono il binario e quelle no.
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Buona sera a tutti, sono nuovo in questo forum.
Lo seguo da un po di tempo ma è il mio primo intervento.
Mi frulla per la testa un provavalvole con filamenti, anodica e griglia alimentate in switching PWM e ovviamente regolabili. Vista la somiglianza dell'argomento trattato in questo topic, volevo chiedervi se è una follia o e una strada perseguibile. In questa applicazione i disturbi EMI, armoniche, ecc non hanno importanza (mi pare).
(lettura delle tensioni e la regolazione tramite un microcontrollore AVR o PIC,
poi l'interfacciamento con il PC tramite USB).
Bogdan
Lo seguo da un po di tempo ma è il mio primo intervento.
Mi frulla per la testa un provavalvole con filamenti, anodica e griglia alimentate in switching PWM e ovviamente regolabili. Vista la somiglianza dell'argomento trattato in questo topic, volevo chiedervi se è una follia o e una strada perseguibile. In questa applicazione i disturbi EMI, armoniche, ecc non hanno importanza (mi pare).
(lettura delle tensioni e la regolazione tramite un microcontrollore AVR o PIC,
poi l'interfacciamento con il PC tramite USB).
Bogdan
- Giaime
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Non dovrebbe essere molto difficile, visto che appunto le problematiche sul rumore si mettono da parte. Anche se un minimo bisognerà tenerne conto: si può ad esempio fare in modo che la frequenza di commutazione dei convertitori sia derivata dal clock del microcontrollore, di modo che sia sincronizzato con esso. In questo modo, nel tempo di integrazione dell'ADC del micro, i disturbi faranno un ciclo completo e tipicamente il loro contributo dovrebbe essere molto ridotto... un po' come fanno i voltmetri ad integrazione, quando integrano su un tempo multiplo dei power line cycles.
Non è banale però il design dei convertitori, anche perchè bene o male andranno isolati (si potrebbe tentare di isolare solo la linea USB con degli optoisolatori, e lasciare i convertitori non isolati: non la vedo una grande idea però, per la sicurezza), specialmente quello dei filamenti dovrà gestire fino a 2-3A con tensioni dai 2.5V ai 16-20V, a seconda del range di tubi che vorrai testare...
Probabilmente per i 3 convertitori puoi usare 3 flyback, sono bene o male la via più semplice per potenze in gioco così "piccole", a valle di un normale rettificatore da rete.
Sicuramente ti sconsiglio di giocare con i convertitori da rete se non ne hai avuto un minimo d'esperienza, attaccarsi alla 230V non è una bella sensazione
PS ma drpaolo non aveva fatto un progettino simile, non doveva condividerlo con noi? :p
Ciao!
Giaime Ugliano
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Bruno Putzeys
Non è banale però il design dei convertitori, anche perchè bene o male andranno isolati (si potrebbe tentare di isolare solo la linea USB con degli optoisolatori, e lasciare i convertitori non isolati: non la vedo una grande idea però, per la sicurezza), specialmente quello dei filamenti dovrà gestire fino a 2-3A con tensioni dai 2.5V ai 16-20V, a seconda del range di tubi che vorrai testare...
Probabilmente per i 3 convertitori puoi usare 3 flyback, sono bene o male la via più semplice per potenze in gioco così "piccole", a valle di un normale rettificatore da rete.
Sicuramente ti sconsiglio di giocare con i convertitori da rete se non ne hai avuto un minimo d'esperienza, attaccarsi alla 230V non è una bella sensazione
PS ma drpaolo non aveva fatto un progettino simile, non doveva condividerlo con noi? :p
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Giaime Ugliano
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