E' facile e divertente ed in più permette di familiarizzarsi (ma ci vuole davvero poco) con il programmino di generazione di toni, che verrà molto utile a suo tempo per testare il pre.
A casa mia (Klipsh RF35, ampli Primo con volume settato al normale livello di ascolto) a 1,50m di distanza da una sola cassa in funzione, ho misurato la soglia di udibilità variando il volume in più e in meno (è più facile notare cambiamenti piuttosto che un tono costante) fino a non poter dire con sicurezza se ci fosse o meno un suono.
I seguenti valori di tensione sono misurati col tester, i dB forniti da programma NCh tone generator. E' infatti poco pratico e fonte di notevoli errori usare il tester per misurare segnali piccoli, meglio affidarsi al digitale (almeno in questo va meglio).
A 0dB =0,385mV ac misurati col tester a 100Hz, valore tipico di sensibilità di ingresso di un integrato che è il caso peggiore.
stanza quieta, nessun rumore esterno
1Khz -51dB
100hz -42dB
con rumore esterno moderato
1khz -47dB
2,4Khz -50dB
100hz -30dB (14mV)
con aspirapolvere in funzione in altra stanza
100Hz -24dB
a 0cm, orecchio attaccato alla cassa, stanza quieta
1khz -60dB
100hz -50dB
2,4khz -59dB
Si osserva immediatamente che a 2,4kHz si ha una maggiore sensibilità, rispetto ai 100Hz.
Questo ci suggerisce di considerare separatamente i casi del ronzio dovuto ai residui di ripple dell'alimentazione dal rumore a banda larga. Dire che il rumore è tot microVolt non ci dice nulla sulla sua reale consistenza, se non è specificata almeno la frequenza. Nella pratica ingegneristica è stato introdotto una misura di rumore pesato sulla curva media di sensibilità dell'orecchio (tipica curva di peso detta A, per dettagli wikipedia) e quindi si esprime in dBA, valore che in genere viene indicato nelle specifiche di un apparecchio. E' abbastanza interessante notare come già da queste misure empiriche si nota come la differenza tra i 100Hz e i 2,4KHz non sia così marcata come i diagrammi di Fletcher-Munson sembrerebbero indicare. Infatti in anni successivi altri studi hanno portato a diverse curve di sensibilità , tra cui quella riportata qui sotto assieme alla classica Fletcher. l'immagine è tratta da un articolo apparsi su IEEE transaction on Audio, dove ci sono altre e diverse curve, che sarà a breve in biblioteca.
![Immagine](http://www.audiofaidate.org/uploaded/plovati/volume_isocontours.jpg)
Questi studi risalgono ancora al '67, ma ancora adesso si nominano solamente Fletcher e Munson.
E' anche istruttivo osservare come anche nella definizione di quiete (il suono più facile da definire) ci siano così tante variabilità e difficoltà. E se fior fiore di scienziati hanno problemi a definire la quiete, ben vediamo come gli audiofili non vengano a capo di nulla cercando di definire il suono di un cavo!
E' ugualmente facile verificare come la soglia di udibilità dipenda dal valore del rumore ambientale: le curve riportate, misurate in condizioni ideali, nei casi reali sono 'mangiate' verso il fondo, attestandosi sul livello di pressione sonora di rumore ambientale, che anche in case molto quiete e nelle ore serali si aggira attorno ai 30-40dB (o anche 50dB in città).
Comunque, io mi trovo a dover garantire all'uscita del pre un rumore massimo di -50dB a 100Hz rispetto al livello iniziale di 0,385Vrms e di -60dB nell'intervallo approssimativo 500-5000Hz.
Cioè 1,2mV max a 100Hz e 0,38mV centrati a diciamo 1Khz. Con due casse in realtà dovrei tenere conto che il volume è maggiore di 3dB e quindi il rumore tollerato dovrebbe essere più basso, ma in pratica cambia poco, -60 o -63dB sono abbastanza indistinguibili. In effetti una prova rapida con il generatore di toni convincerà facilmente di questa affermazione. Un buon pre deve avere un livello di rumore considerevolmente più basso di questa soglia di udibilità. L'ordine di grandezza del rumore tollerato nel mio caso comunque si aggira su 1mV a 100Hz e 0,3 a 1KHz.
Questi risultati valgono per tutti? Anche per coloro che utilizzano un finale da 60dB di guadagno e casse da 104dB/Wm?
In mancanza di altri dati sperimentali, non resta che attaccarsi a delle ipotesi ragionevoli.
Ipotizziamo un caso tipico, già abbastanza sfavorevole per il rumore: ampli da 100W, sensibilità ingresso per piena potenza 300mV, casse da 100dB/2.83V m su 8 ohm. Questo significa che a 300mV ho 28V su 8ohm per 120dB di pressione sonora.
Per avere invece un valore inferiore alla comune udibilità in casa quieta di notte, vale a dire meno di 30dB sonori, devo fornire una potenza 70dB inferiore a 1W, che significa 50mV sugli altoparlanti. Siccome il guadagno dell'amplificatore è 28V/0,3V pari a 93, il massimo rumore di ingresso deve essere di 50/93 circa 0,5mV. A sensazione nella realtà questi 0,5mV si sentono in un sistema del genere, meglio che qualche anima pia controlli i conti e faccia qualche prova sul suo impianto, magari coinvolgendo più persone. Garantito che è divertente e istruttivo.
_________
Piergiorgio