Hola All!
A cosa era attaccata quella capsula? C'era qualche servoamplificatore collegato?
NON ne ho la piu' pallida idea!
Il subwoofer era stato realizzato un maniera artigianale ed era formato
da una scatola di forma cubica di legno truciolare di una spanna per lato
sopra alla quale c'era uno spezzone di circa mezzo metro di tubo fognario
grigio da 125mm di diametro.
alla fine del tubo era stato incollato brutalmente l' altoparlante con
la capsula.
era chiaramente un diffusore attivo ( sul cubo di legno c'erano dei
comandi, ingresso di alimentazione e RCA per l' ingresso del segnale
audio a livello di linea ) e il suo costruttore ha detto che era retroazionato
mediante la capsula centrale, sinceramente NON saprei dire se
il cubo di legno faceva parte della cassa oppure era solo il contenitore
della parte attiva.
In questi giorni ho preso il numero dei 25 anni di Audio Review e, tra gli articoli ristampati, c'era quello interessantissimo riguardo al pilotaggio in corrente degli altoparlanti (di cui ho sentito una realizzazione a cura della stessa rivista al top audio di un due-tre anni fa... semplicemente *strepitoso*). Potrebbe averci a che fare, nel senso che, per vie diverse, raggiunge lo stesso risultato (indipendenza del comportamento acustico dell'altoparlante dai suoi vincoli elettromeccanici, mobile incluso).
Boh, potrebbe anche essere, andrebbe verificato.
A me un paio d'anni fa mi era venuto in mente che un pilotaggio *in corrente* di un singolo altoparlante si poteva ottenere pilotando i due morsetti uno con un amplificatore in tensione normale e l'altro con un servo amplificatore in grado di linearizzare l'impedenza dell'altoparlante in modo da far vedere al primo amplificatore un carico puramente resistivo. L'idea poi era rimasta lì...
Mi e' appena venuta un idea molto balorda in merito che si presta
benissimo ad essere realizzata sul banco in cinque minuti mediante
sparpagliamento di resistenze, coccodrilli, fili volanti e mucciotti vari:
Dato che l' altoparlante e' tutto fuorche' un carico puramente resistivo,
perche' NON provare a "resistivizzarlo" inserendogli in serie e in
parallelo resistenze opportunamente calcolate in modo da rendere
trascurabile la componente induttiva??????
lo so, lo so, questo si tradurrebbe inevitabilmente a dover usare un
amplificatore da 100W RMS, perdere in calore 95W ed arrivare al
diffusore con soli 5W RMS, se e' solo per una prova volante si puo'
anche fare, poi, se funziona, la brevettiamo e vendiamo un sistema
hi-fi con classe di etichettatura energetica "doppia zeta meno meno"! :p
EDIT:
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Considerando che l' altoparlante ha impedenza variabile e le resistenze
invece sono fisse, se vogliamo che il pilotaggio dell' altoparlante sia
molto prossimo al pilotaggio in corrente e' necessario che le resistenze
siano tutte in serie e che il loro valore sia molto maggiore rispetto all'
impedenza media dell' altoparlante, questo implica la necessita' di un
amplificatore ad elevata tensione ed elevata impedenza......
Forse si potrebbe trovare qualcosa del genere a livello di sonorizzazione
ambienti ma dubito che la fedelta' sia decente.....
Si potrebbe usare un TU al rovescio, ma a questo punto si farebbe prima
a collegare l' accrocchio altoparlante+resistenze tra le due placche
di un pushpull valvolare! :p
Ciao!
Fabio.
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In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
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