Ciao a tutti !!
Volevo togliermi qualche dubbio che mi è venuto di recente, in pratica vorrei cercare di capire cosa si andrebbe a migliorare utilizzando diodi super fast in luogo ai classici diodi.
In pratica mi interesserebbe conosce più che altro l' aspetto tecnico che molte volte li fa preferire rispetto al utilizzo del "solito " diodo , poi l' influenza sul suono cercherò di capirla da me facendo delle prove per altro molto rapide.
So che gli ultra fast sono diodi che hanno una commutazione rapida nel passare dallo stato di conduzione a quello di interdizione, cioè alla loro velocità nell'interrompere il passaggio della corrente...?
In pratica se ho ben inteso riescono, ad esempio se usati nel classico ponte di greatz, a far passare la corrente più rapidamente
Ciao e grazie !!!
Diodi super fast
- sintesy
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Re: Diodi super fast
e che vorrebbe dire?sintesy ha scritto:In pratica se ho ben inteso riescono, ad esempio se usati nel classico ponte di greatz, a far passare la corrente più rapidamente
La velocità, come scrivevi correttamente poco prima, si riferisce per l'appunto ai tempi di commutazione. Cioè al tempo che il dispositivo impiega (ritardo) prima di cominciare a condurre o smettere di farlo (conseguentemente ai cambiamenti della tensione imposta).
http://www.cliftonlaboratories.com/diod ... n_time.htm
Di norma, l'unico problema legato alla commutazione che ci riguarda da vicino è il rumore ad ampio spettro che si produce durante la commutazione stessa. In linea di principio, i diodi più veloci dovrebbero essere anche meno rumorosi. Ma, da questo punto di vista, la parte peggiore e più importante è il "reverse recovery". Che è un fenomeno tipico dei diodi a giunzione. Tutti i diodi basati su giunzioni PN ne sono affetti, nessuno escluso.
Per questo motivo i diodi da usare in campo audio sono esclusivamente quelli a barriera Schottky. Che (non avendo alcuna giunzione PN) sono gli unici a non soffrire di questo problema.
http://en.wikipedia.org/wiki/Schottky_diode
In conclusione, la velocità conta poco o nulla. Assicuratevi piuttosto di utilizare sempre e solo diodi Schottky. Anche se, sfortunatamente, specie quelli in SiC (che sono gli unici in grado di reggere tensioni inverse elevate) sono poco comuni e di difficile reperibilità.
P.S.: per inciso, al pari degli Schottky anche i raddrizzatori a vuoto (ovviamente) non hanno reverse-recovery. Sarà per questo che molti sostengono che suonano meglio dei diodi a giunzione?
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Diodi super fast
OK, sono riuscito a far chiarezza nei molti dubbi che ho ( grazie infinite Paolo).
Interessantissimi anche i link !!
In pratica la loro rapidità nell'interrompere il flusso di corrente diminuisce il formarsi di Spike che vanno ad inquinare la pulizia dell'alimentazione , utile al fine di ridurre ulteriormente questo problema, sarebbe quello di mettere in parallelo ad ogni diodo un bel condensatorino .
Interessantissimi anche i link !!
In pratica la loro rapidità nell'interrompere il flusso di corrente diminuisce il formarsi di Spike che vanno ad inquinare la pulizia dell'alimentazione , utile al fine di ridurre ulteriormente questo problema, sarebbe quello di mettere in parallelo ad ogni diodo un bel condensatorino .
ciao
SIMO!!
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Re: Diodi super fast
Si, sono loro!
Al momento ne esistono versioni con tensioni inverse fino a 1200V. Quella è una versione con tensione di picco inversa max di 600V, che per molte delle nostre applicazioni sono sufficienti ma in generale non sono moltissimi; in molti casi si rischia di finire pericolosamente vicini al limite. Fai attenzione.
Che finalmente siano disponibili anche su RS italia è una ottima notizia!
Peccato che, a quanto vedo, con tensioni inverse di 1200V al momento abbiano a catalogo solo le versioni con correnti più alte (>=10A), che costano uno sproposito (mentre la versione 1.2KV/2A costa poco più di quella 600V/2A).
Ma forse arriveranno anche gli altri. Speriamo presto...
(io nel frattempo mi sto' rifornendo oltreoceano di quelli 1.2KV/2A).
Al momento ne esistono versioni con tensioni inverse fino a 1200V. Quella è una versione con tensione di picco inversa max di 600V, che per molte delle nostre applicazioni sono sufficienti ma in generale non sono moltissimi; in molti casi si rischia di finire pericolosamente vicini al limite. Fai attenzione.
Che finalmente siano disponibili anche su RS italia è una ottima notizia!
Peccato che, a quanto vedo, con tensioni inverse di 1200V al momento abbiano a catalogo solo le versioni con correnti più alte (>=10A), che costano uno sproposito (mentre la versione 1.2KV/2A costa poco più di quella 600V/2A).
Ma forse arriveranno anche gli altri. Speriamo presto...
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Ciao, Paolo.
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Re: Diodi super fast
Basta metterne in serie due da 600V per ottenere 1,2KV.
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Re: Diodi super fast
si, certo. Ma devi anche metterci delle R in parallelo per "equalizzare" le tensioni su ciascun diodo. Complicazioni a parte, la versione da 1.2KV/2A costa all'incirca quanto quella da 600V/2A. Quindi spendi il doppio...LuCe68 ha scritto:Basta metterne in serie due da 600V per ottenere 1,2KV.
Ciao, Paolo.
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Re: Diodi super fast
le resistenze non servono, fidati.UnixMan ha scritto:si, certo. Ma devi anche metterci delle R in parallelo per "equalizzare" le tensioni su ciascun diodo. Complicazioni a parte, la versione da 1.2KV/2A costa all'incirca quanto quella da 600V/2A. Quindi spendi il doppio...LuCe68 ha scritto:Basta metterne in serie due da 600V per ottenere 1,2KV.
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Re: Diodi super fast
Volevo ringraziare Unixman per il suggerimento! Dopo tentennamenti vari ho deciso di provare questi diodi e devo dire che " fanno una bella differenza a livello sonico"!!UnixMan ha scritto:Per questo motivo i diodi da usare in campo audio sono esclusivamente quelli a barriera Schottky. Che (non avendo alcuna giunzione PN) sono gli unici a non soffrire di questo problema.
Non sono particolarmente esperto di elettronica, ma la sola sostituzione dei rettificatori che avevo precedentemente( Hexfred) con i diodi Schottky SiC ha provocato un deciso miglioramento in termini di rumore e quindi di definizione. Avevo letto in altri forum che con questi diodi l'equilibrio timbrico veniva spostato verso gli acuti con risultante metallicità del suono( di qui i tentennamenti); non posso essere d'accordo. E' vero che la apparente quantità di bassi sembra ridotta , ma questo perchè sono molto, molto più puliti e quindi non sono innaturalmente gonfi ( di sporcizia dell'alimentazione). Mi sembra invece che la timbrica sia molto più rispettata e anche gli acuti sono più puliti e non metallici . Tra l'altro questa differenza si è manifestata in una alimentazione piuttosto complessa ( in contenitore separato) che "in teoria" doveva isolare i dispositivi attivi( valvole) dalla alimentazione.
Mi chiedo a questo punto se non convenga utilizzare diodi Schottky anche per l'alimentazione dei filamenti, ancora diodi SiC o bastano degli Schottky normali?
Grazie ancora Unixman!
Ciao Trini
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Re: Diodi super fast
Grazie dei ringraziamenti... non c'è proprio di che. Mi fa' piacere che il consiglio abbia sortito un buon effetto.
Per quanto riguarda i filamenti, dove possibile (con i tubi a riscaldamento indiretto quasi sempre...) personalmente preferisco accenderli direttamente in AC.
A meno di non usare soluzioni complesse (ingresso induttivo), il raddrizzamento crea infatti comunque rumore, costituito dagli stessi veloci ed intensi picchi di corrente che circolano nel condensatore/i di ingresso del filtro, nei diodi, nel TA e nei cablaggi relativi. Ovviamente, tali picchi di corrente sono tanto più intensi quanto più alta è la corrente erogata. Quindi, laddove le correnti in gioco sono considerevoli, come nel caso dei filamenti (specie di tubi che assorbono parecchio) o di ampli a SS/ibridi, il problema è particolarmente rilevante.
Non potendo evitare l'accensione in DC, sicuramente (ed a maggior ragione) conviene usare diodi Schottky anche per i filamenti: quantomeno si evita almeno il rumore "extra" dovuto alla commutazione dei diodi. Dato che le tensioni in gioco sono molto più basse non vedo motivi per utilizzare quelli in SiC, anche gli altri dovrebbero andare altrettanto bene (purché ovviamente abbiano tensione inversa max adeguata allo scopo).
Se possibile consiglierei però di adottare anche il raddrizzamento ad ingresso induttivo, magari "emulato" con un giratore a SS (altrimenti i grossi induttori necessari potrebbero creare più danni che benefici). N.B.: non ho ancora mai avuto modo di provare in pratica questa soluzione, ma in teoria dovrebbe andare molto bene.
Altra cosa che non ho mai provato in pratica ma che diversi autori raccomandano (e da un punto di vista teorico ci sono buoni motivi per farlo, specie se si usano raddrizzatori con filtro ad ingresso capacitivo) è quella di utilizzare TA separati per filamenti ed anodiche, in modo da evitare/minimizzare la trasmissione di rumore tra i diversi alimentatori.
Per quanto riguarda i filamenti, dove possibile (con i tubi a riscaldamento indiretto quasi sempre...) personalmente preferisco accenderli direttamente in AC.
A meno di non usare soluzioni complesse (ingresso induttivo), il raddrizzamento crea infatti comunque rumore, costituito dagli stessi veloci ed intensi picchi di corrente che circolano nel condensatore/i di ingresso del filtro, nei diodi, nel TA e nei cablaggi relativi. Ovviamente, tali picchi di corrente sono tanto più intensi quanto più alta è la corrente erogata. Quindi, laddove le correnti in gioco sono considerevoli, come nel caso dei filamenti (specie di tubi che assorbono parecchio) o di ampli a SS/ibridi, il problema è particolarmente rilevante.
Non potendo evitare l'accensione in DC, sicuramente (ed a maggior ragione) conviene usare diodi Schottky anche per i filamenti: quantomeno si evita almeno il rumore "extra" dovuto alla commutazione dei diodi. Dato che le tensioni in gioco sono molto più basse non vedo motivi per utilizzare quelli in SiC, anche gli altri dovrebbero andare altrettanto bene (purché ovviamente abbiano tensione inversa max adeguata allo scopo).
Se possibile consiglierei però di adottare anche il raddrizzamento ad ingresso induttivo, magari "emulato" con un giratore a SS (altrimenti i grossi induttori necessari potrebbero creare più danni che benefici). N.B.: non ho ancora mai avuto modo di provare in pratica questa soluzione, ma in teoria dovrebbe andare molto bene.
Altra cosa che non ho mai provato in pratica ma che diversi autori raccomandano (e da un punto di vista teorico ci sono buoni motivi per farlo, specie se si usano raddrizzatori con filtro ad ingresso capacitivo) è quella di utilizzare TA separati per filamenti ed anodiche, in modo da evitare/minimizzare la trasmissione di rumore tra i diversi alimentatori.
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Re: Diodi super fast
Esatto, ci possono essere decine di nF di capacità tra gli avvolgimenti filamento e quelli anodica.UnixMan ha scritto:Altra cosa che non ho mai provato in pratica ma che diversi autori raccomandano (e da un punto di vista teorico ci sono buoni motivi per farlo, specie se si usano raddrizzatori con filtro ad ingresso capacitivo) è quella di utilizzare TA separati per filamenti ed anodiche, in modo da evitare/minimizzare la trasmissione di rumore tra i diversi alimentatori.
Qui c'è un topic interessante in merito con i risultati, a volte inaspettati, di misure strumentali:
http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... f=1&t=1828
Giaime Ugliano
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Re: Diodi super fast
mi è ricapitato sott'occhio questo vecchio post:
...devo correggermi: purtroppo non è possibile.UnixMan ha scritto:[...] magari "emulato" con un giratore a SS [...]
Ciao, Paolo.
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