Trasformatore di alimentazione custom
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Trasformatore di alimentazione custom
Salve a tutti,
devo farmi realizzare un trasformatore di alimentazione per fare i miei vari esperimenti in fatto di preamplificazione.
Vorrei farmene uno abbastanza flessibile, in modo da poterne fare diversi utilizzi.
In giro si trova di tutto, toroidali (non mi stanno granchè simpatici, dal mio punto di vista sonicamente inferiori a lamierini e nulceo a c), lamierini, nucleo a C,
con morsetti o clablaggio.
Non essendo un grosso esperto in materia, mi piacerebbe avere qualche indicazione su cosa chiedere al produttore, esempio grani orientati, tipo di laminazione, tipo più idoneo per l'applicazione (toro, lamierini, nucleo C, considerando il fatto che comunque l'alimentazione va in case separato), schermo elettrostatico, resinato etc..
Dal punto di vista del primario e secondario, le caratteristiche elettriche dovrebbero essere:
primario: 0 - 230;
secondari:
- 300-250-200-0-200-250-300v, 200mA;
- 0-5V, 2A;
- 0-6,3v, 2A.
Inoltrer mi son sempre posto il seguente problema. E' meglio avere due trasformatori separati per anodica e filamenti?
Avete consigli?
Saluti e grazie in anticipo.
Francesco
devo farmi realizzare un trasformatore di alimentazione per fare i miei vari esperimenti in fatto di preamplificazione.
Vorrei farmene uno abbastanza flessibile, in modo da poterne fare diversi utilizzi.
In giro si trova di tutto, toroidali (non mi stanno granchè simpatici, dal mio punto di vista sonicamente inferiori a lamierini e nulceo a c), lamierini, nucleo a C,
con morsetti o clablaggio.
Non essendo un grosso esperto in materia, mi piacerebbe avere qualche indicazione su cosa chiedere al produttore, esempio grani orientati, tipo di laminazione, tipo più idoneo per l'applicazione (toro, lamierini, nucleo C, considerando il fatto che comunque l'alimentazione va in case separato), schermo elettrostatico, resinato etc..
Dal punto di vista del primario e secondario, le caratteristiche elettriche dovrebbero essere:
primario: 0 - 230;
secondari:
- 300-250-200-0-200-250-300v, 200mA;
- 0-5V, 2A;
- 0-6,3v, 2A.
Inoltrer mi son sempre posto il seguente problema. E' meglio avere due trasformatori separati per anodica e filamenti?
Avete consigli?
Saluti e grazie in anticipo.
Francesco
- gluca
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
prese a 220V e 240V al primario, secondari per i filamenti da 3A. 200mA sono persino troppi per un pre, schermo e nucleo dimensionato per lavorare a bassa induzione (oopure tieni i 200mA)
"i was looking back to see if you were looking back at me to see me looking back at you"
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Ciao Gluca.
grazie per la risposta.
A regime il pre dovrebbe assorbire sui 130 mA.
Come faccio a verificare che un nucleo è in grado di lavorare a bassa induzione?
Il motivo del sovradimensionamento è proprio per essere sicuro di centrare l'obiettivo...
grazie per la risposta.
A regime il pre dovrebbe assorbire sui 130 mA.
Come faccio a verificare che un nucleo è in grado di lavorare a bassa induzione?
Il motivo del sovradimensionamento è proprio per essere sicuro di centrare l'obiettivo...
- trini
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Assolutamente si! I secondari a 6,3 meglio che siano separati dall'anodica, anche se non alimenterai i filamenti in continua.franmat ha scritto:Inoltrer mi son sempre posto il seguente problema. E' meglio avere due trasformatori separati per anodica e filamenti?
E' il TA che va progettato per far lavorare il nucleo a bassa induzione. Già nel Radiotron( Langford-Smith) è spiegato che, nei TA per pre o altri dispositivi che devono amplificare piccoli o piccolissimi segnali, il "ferro" non deve lavorare a più di 7000 Gauss. Tra l'altro questo ti consente di utilizzare ferro normale, ma se vuoi ricorrere a ferro migliore, ben venga. Il nucleo sarà comunque più grande, così come sarà maggiore il numero delle spire, cioè il rapporto spire/volt. Quindi devi progettarlo insieme al trasformatorista( obbligandolo a questo parametro, perchè di solito loro vanno con criteri molto più restrittivi), se non sai farlo da solo.franmat ha scritto:Come faccio a verificare che un nucleo è in grado di lavorare a bassa induzione?
Accidenti che bestia! Il mio pre phono assorbe 30-35 mA a canale e già mi sembra tanto. Allora 200 mA rappresenta un sovradimensionamento di poco più del 50%, il minimo della pena IMHO per essere quasi sicuri che il TA non si sieda sotto carico( ma si può ovviare aumentando di qualche spira il secondario) e che il nucleo non saturi. Qui si entra in un campo minato perchè per qualcuno il sovradimensionamento deve essere molto "sovra" per ottenere migliori prestazioni soniche. Tendo a dargli ragione!franmat ha scritto:A regime il pre dovrebbe assorbire sui 130 mA.
Occhio che la potenza al secondario deve essere il 90% di quella al primario, bisogna tenerne conto in fase di progetto. Quindi, per esempio, se hai un nucleo "da 50 Watt" al secondario ne avrai disponibili 45. Spesso meno.
Ciao, Trini
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Grazie trini.
Andiamo con ordine.
Lo stadio linea dovrebbe assorbire 16-20 mA; il phono dovrebbe essere tra i 60 e 70 mA; due schedine ccs+shunt fanno 40 mA.
Si va da un mínimo di 116 ad un massimo di 130mA. Ho sempre letto, e quindi solo teoria, che per essere certi di un ottimo risultato l'assorbimento deve essere il 30% del totale. Solo che mi sembra esagerato farsene uno da 400mA. A spanne direi che 200mA dovrebbero garantire un buon surdimensionamento.
Per quanto riguarda la bassa induzione, in un primo preventivo mi han detto che il trasformatore è dimensionato per lavorare a bassa induzione ovvero per 1,3T che sarebbero 13000 Gauss, giusto? Quindi non è proprio a bassa induzione….
Una ditta mi ha proposto lo schermo in mumetal. Ha senso, dato che l'alimentazione dovrebbe essere separata dal circuito audio?
Per quanto riguarda i filamenti pensavo di tenere nel trasformatore solo i secondari per alimentare la raddrizzatrice in continua. I filamenti delle valvole di segnale pensavo di alimentarli già con trasformatore apposito. Mi consigli di tener separati anche i filamenti delle raddrizzatrici dall'anodica?
Saluti e grazie.
Francesco
Andiamo con ordine.
Lo stadio linea dovrebbe assorbire 16-20 mA; il phono dovrebbe essere tra i 60 e 70 mA; due schedine ccs+shunt fanno 40 mA.
Si va da un mínimo di 116 ad un massimo di 130mA. Ho sempre letto, e quindi solo teoria, che per essere certi di un ottimo risultato l'assorbimento deve essere il 30% del totale. Solo che mi sembra esagerato farsene uno da 400mA. A spanne direi che 200mA dovrebbero garantire un buon surdimensionamento.
Per quanto riguarda la bassa induzione, in un primo preventivo mi han detto che il trasformatore è dimensionato per lavorare a bassa induzione ovvero per 1,3T che sarebbero 13000 Gauss, giusto? Quindi non è proprio a bassa induzione….
Una ditta mi ha proposto lo schermo in mumetal. Ha senso, dato che l'alimentazione dovrebbe essere separata dal circuito audio?
Per quanto riguarda i filamenti pensavo di tenere nel trasformatore solo i secondari per alimentare la raddrizzatrice in continua. I filamenti delle valvole di segnale pensavo di alimentarli già con trasformatore apposito. Mi consigli di tener separati anche i filamenti delle raddrizzatrici dall'anodica?
Saluti e grazie.
Francesco
- trini
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Troppo ottimistico!! Allen Wright, il propugnatore primo della alimentazione stabilizzata shunt, diceva( e faceva) che la corrente che deve scorrere a riposo nell'elemento shunt deve essere almeno uguale a quella assorbita dal circuito alimentato; questo per il migliore funzionamento(e suono) di tutto il sistema.franmat ha scritto:Lo stadio linea dovrebbe assorbire 16-20 mA; il phono dovrebbe essere tra i 60 e 70 mA; due schedine ccs+shunt fanno 40 mA.
Si va da un mínimo di 116 ad un massimo di 130mA.
E' pur vero che Salas per il suo HV shunt reg( da cui quelle schedine derivano) dice che l'assorbimento del circuito è di circa 20 mA, solo che se ti addentri per bene nell'infinito 3D vedrai che in molti hanno i migliori risultati facendo assorbire allo stabilizzatore(a riposo) una corrente almeno uguale a quella assorbita dallo stadio audio.
Ne deriva che per fare le cose per bene sono 20mA+70mA (e penso che si tratti di entrambi i canali!!) + 90mA+20mA (se usi una sola scheda per i due canali)= 200 mA.
Se invece usi due schede separate per canale allora sarà 45 ma+45ma+ 20 mA = 110mA che x 2 = 220 mA
Qualcuno lo considera il minimo indispensabile e qualcun'altro consiglia il 20% del totale( cioè l'assorbimento del circuito x 5!!!) Esagerato? Forse, ma per il buon suono.....franmat ha scritto:Ho sempre letto, e quindi solo teoria, che per essere certi di un ottimo risultato l'assorbimento deve essere il 30% del totale. Solo che mi sembra esagerato farsene uno da 400mA.
Quindi un secondario specificato per almeno 350 mA IMHO ti ci vuole, altrimenti passi subito ai 600 mA.
Se 13000 Gauss sono bassa induzione, io ho una chioma fluente in testafranmat ha scritto:...il trasformatore è dimensionato per lavorare a bassa induzione ovvero per 1,3T che sarebbero 13000 Gauss,....
IMHO poco, però male non fa, anche se costa molto. Invece cura che mettano una "spira" NON cortocircuitante isolata con carta di Spagna tra primario e secondario. Poi potrai mettere anche uno schermo esterno cortocircuitato, sempre con un lamierino di rame. Inoltre visto che fai un secondario con 0 centrale, sarà bene avvolgerlo su un rocchetto a 2 cave perlomeno.franmat ha scritto:Una ditta mi ha proposto lo schermo in mumetal. Ha senso, dato che l'alimentazione dovrebbe essere separata dal circuito audio?
No!!!franmat ha scritto:Mi consigli di tener separati anche i filamenti delle raddrizzatrici dall'anodica?
Ciao, Trini
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Ciao a tutti,
sto mettendo a punto gli ultimi dettagli.
Stando alle ultime indicazioni che mi avete fornito penso di dirottare su un trasformatore solo per lo stadio linea, a meno di non aumentare a questo punto la corrente max per il secondario dell'anodica.
Dai primi calcoli miei (da prendere con beneficio di inventario) vien fuori un ammasso di ferro di oltre 3 kg, per un trasformatore tipo EI a bassa induzione reale e con le caratteristiche riportate in apertura del tread….
Stavo però valutando ora i secondari per i filamenti delle raddrizzatrici.
Sul 6,3v mi pare che possa andar bene così, ovvero senza presa centrale e 2A, tanto tra le papabili che potrebbero essere alimentati vi sono e z81 e simili oppure 6x5gt, ovvero da 1A in giù. inoltre essendo entrambe a riscaldamento indiretto non ha senso la presa centrale.
Per quanto riguarda i 5V mi pare di aver capito, essendo le valvole da alimentare tutte a riscaldamento indiretto (GZ34 e famiglia, 5r4gy, 5u4g etc), essere indispensabile la presa centrale da cui poi tirar fuori il ramo positivo dell'alta tensione. Inoltre sarebbe opportuno salire di ampere, visto che avevo ipotizzato 2A, che in effetti son pochi per le varie tipologie di raddrizzatrici a 5V. Posto che nella peggiore delle ipotesi utilizzerei proprio una gz34, che assorbe 2A mi chiedo di quanto sovradimensionare il secondario. Lo porto a 3A? Oppure ancora superiore?
Morale della favola avrei, oltre al secondario dell'alta tensione, due secondari con le seguenti caratteristiche:
- 0-6,3V 2A
- 2,5 -0 -2,5V 3A
Saluti e grazie in anticipo per il vostro contributo.
Saluti
Francesco
sto mettendo a punto gli ultimi dettagli.
Stando alle ultime indicazioni che mi avete fornito penso di dirottare su un trasformatore solo per lo stadio linea, a meno di non aumentare a questo punto la corrente max per il secondario dell'anodica.
Dai primi calcoli miei (da prendere con beneficio di inventario) vien fuori un ammasso di ferro di oltre 3 kg, per un trasformatore tipo EI a bassa induzione reale e con le caratteristiche riportate in apertura del tread….
Stavo però valutando ora i secondari per i filamenti delle raddrizzatrici.
Sul 6,3v mi pare che possa andar bene così, ovvero senza presa centrale e 2A, tanto tra le papabili che potrebbero essere alimentati vi sono e z81 e simili oppure 6x5gt, ovvero da 1A in giù. inoltre essendo entrambe a riscaldamento indiretto non ha senso la presa centrale.
Per quanto riguarda i 5V mi pare di aver capito, essendo le valvole da alimentare tutte a riscaldamento indiretto (GZ34 e famiglia, 5r4gy, 5u4g etc), essere indispensabile la presa centrale da cui poi tirar fuori il ramo positivo dell'alta tensione. Inoltre sarebbe opportuno salire di ampere, visto che avevo ipotizzato 2A, che in effetti son pochi per le varie tipologie di raddrizzatrici a 5V. Posto che nella peggiore delle ipotesi utilizzerei proprio una gz34, che assorbe 2A mi chiedo di quanto sovradimensionare il secondario. Lo porto a 3A? Oppure ancora superiore?
Morale della favola avrei, oltre al secondario dell'alta tensione, due secondari con le seguenti caratteristiche:
- 0-6,3V 2A
- 2,5 -0 -2,5V 3A
Saluti e grazie in anticipo per il vostro contributo.
Saluti
Francesco
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Per i filamenti a 6.3V meglio chiedere sempre uno zero centrale per il riferimento: 3.15V-0-3.15V
Visto poi che deve essere un oggetto versatile, meglio prevedere almeno un paio di 6.3V (3.15-0-3.15) separati per permettere eventuali configurazioni che necessitino di filamenti diversamente "sollevati" rispetto alla massa (accoppiamenti diretti, SRPP, followers vari, ecc).
Visto poi che deve essere un oggetto versatile, meglio prevedere almeno un paio di 6.3V (3.15-0-3.15) separati per permettere eventuali configurazioni che necessitino di filamenti diversamente "sollevati" rispetto alla massa (accoppiamenti diretti, SRPP, followers vari, ecc).
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Ciao Paolo
grazie per il consiglio. Quindi prevedo la presa centrale anche sul 6.3V.
Per quanto riguarda il numero di secondari in realtà pensavo di utilizzare il trasformatore in questione solo per anodica e filamento di eventuali raddrizzatrici.
Per quanto concerne il filamento delle valvole di segnale pensavo di prendere un trasformatore a se stante, separato insomma.
Sempre che abbia senso e visto che sulla carta le valvole di segnale le puoi alimentare in cc o ac ed andando in cc generalmente hai bisogno di tensioni diverse dai 6.3 (es. 9 per le 6,3 o 15 per le 12,6, pensando ad un alimentatore con lm317).
Secondo te conviene mettere tutto insieme?
Saluti e grazie.
grazie per il consiglio. Quindi prevedo la presa centrale anche sul 6.3V.
Per quanto riguarda il numero di secondari in realtà pensavo di utilizzare il trasformatore in questione solo per anodica e filamento di eventuali raddrizzatrici.
Per quanto concerne il filamento delle valvole di segnale pensavo di prendere un trasformatore a se stante, separato insomma.
Sempre che abbia senso e visto che sulla carta le valvole di segnale le puoi alimentare in cc o ac ed andando in cc generalmente hai bisogno di tensioni diverse dai 6.3 (es. 9 per le 6,3 o 15 per le 12,6, pensando ad un alimentatore con lm317).
Secondo te conviene mettere tutto insieme?
Saluti e grazie.
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
laddove non è assolutamente necessaria, la DC la eviterei. In genere crea molti più problemi di quanti non ne risolva.franmat ha scritto:Sempre che abbia senso e visto che sulla carta le valvole di segnale le puoi alimentare in cc o ac ed andando in cc generalmente hai bisogno di tensioni diverse dai 6.3 (es. 9 per le 6,3 o 15 per le 12,6, pensando ad un alimentatore con lm317).
da un punto di vista dei costi e degli ingombri presumibilmente sì. Da quello prettamente "qualitativo" no. Anzi, probabilmente è meglio avere i filamenti alimentati con un TA separato. Verosimilmente è anche una soluzione più "flessibile" nell'ottica di possibili sperimentazioni diverse.franmat ha scritto:Secondo te conviene mettere tutto insieme?
Ciao, Paolo.
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Ti suggerisco anche io di tenere separati i TA di anodica e filamenti. Meno interazioni hai meglio suona.
Densità di flusso non superiore ai 10000 Gauss per i filamenti. 9000 per l'anodica.
Fatti fare degli avvolgimenti completamente stratificati e fai impregnare entrambi i TA per una maggior stabilità meccanica.
Le tue orecchie ti ringrazieranno
Densità di flusso non superiore ai 10000 Gauss per i filamenti. 9000 per l'anodica.
Fatti fare degli avvolgimenti completamente stratificati e fai impregnare entrambi i TA per una maggior stabilità meccanica.
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Ciro Marzio
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Grazie molte per le indicazioni Ciro. Il tuo nome non mi è nuovo
Al momento sto ancora valutando il costruttore, me ne son rimasti due papabili, in grado di garantire basse densità di flusso, uno nella mia città (torino), quindi molto comodo, ed uno in lombardia.
Nei prossimi giorni prenderò una decisione.
Appena ho il mostro vi posto qualche foto.
Al momento sono indeciso tra nucleo EI con morsetti, molto comodo, e nucleo a C con fili a saldare.
Mi è stato garantito che , dal punto di vista delle prestazioni soniche, uno vale l'altro….
Saluti e grazie.
Francesco
Al momento sto ancora valutando il costruttore, me ne son rimasti due papabili, in grado di garantire basse densità di flusso, uno nella mia città (torino), quindi molto comodo, ed uno in lombardia.
Nei prossimi giorni prenderò una decisione.
Appena ho il mostro vi posto qualche foto.
Al momento sono indeciso tra nucleo EI con morsetti, molto comodo, e nucleo a C con fili a saldare.
Mi è stato garantito che , dal punto di vista delle prestazioni soniche, uno vale l'altro….
Saluti e grazie.
Francesco
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Questo vuol dire che hai una certa età...franmat ha scritto:Grazie molte per le indicazioni Ciro. Il tuo nome non mi è nuovo
9-10000 Gauss a 50 Hz costanti comportano comunque sollecitazioni meccaniche intense. Con i nuclei a C corri il rischio che dopo un po' di tempo ti prendano gioco i serraggi e comincino a vibrare facendo rumore e deteriorando il suono.Al momento sto ancora valutando il costruttore, me ne son rimasti due papabili, in grado di garantire basse densità di flusso, uno nella mia città (torino), quindi molto comodo, ed uno in lombardia.
Nei prossimi giorni prenderò una decisione.
Appena ho il mostro vi posto qualche foto.
Al momento sono indeciso tra nucleo EI con morsetti, molto comodo, e nucleo a C con fili a saldare.
Mi è stato garantito che , dal punto di vista delle prestazioni soniche, uno vale l'altro….
Saluti e grazie.
Francesco
Personalmente preferisco fare i trasformatori di alimentazione su lamierini di alta qualità (M6 o M4). Sono più stabili. Non ho mai ricevuto lamentele sulla tenuta meccanica, nonostante ne abbiamo fatti veramente tanti.
Ciro Marzio
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Re: Trasformatore di alimentazione custom
Salve a tutti,
ci tenevo a farvi vedere quanto realizzato, soprattutto a seguito del vostro supporto.
E' venuta fuori una bestia di 4,8 kg.
Sicuramente un po' sovradimensionato ma flessibile a tal punto che mi consentirà ampissimi margini di sperimentazione.
Ora potrò proseguire con il dimensionamento dell'alimentatore, anche se ormai le idee sono abbastanza chiare.
Grazie a tutti.
Francesco
ci tenevo a farvi vedere quanto realizzato, soprattutto a seguito del vostro supporto.
E' venuta fuori una bestia di 4,8 kg.
Sicuramente un po' sovradimensionato ma flessibile a tal punto che mi consentirà ampissimi margini di sperimentazione.
Ora potrò proseguire con il dimensionamento dell'alimentatore, anche se ormai le idee sono abbastanza chiare.
Grazie a tutti.
Francesco
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