cablaggio braccio
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cablaggio braccio
gentili audiofili
ho da poco ultimato la costruzione di un braccetto fonografico unipivot. Non entro nei dettagli della sua realizzazione meccanica, ma descrivo la problematica che mi si è presentata in relazione al cablaggio interno. Come ogni unipivot che si rispetti, detto braccetto è provvisto di un'ansa di cavetto di interconnessione che corre all'esterno del braccio, vedi VPI e CLEARAUDIO, la quale interagisce in maniera davvero trascurabile sulla libertà di movimento del pivot nella sua sede permettendo un perfetto bilanciamento laterale del sistema. Nella fattispecie, per il cablaggio, ho usato quattro microfili provvisti, ognuno, di calza schermante, il cui polo caldo è collegato rispettivamente ad ogni connessione del fonorivelatore da un lato mentre dall'altro ai rispettivi contatti del connettore pentapolare maschio, il quale occorre per il collegamento al resto della catena audio. La calze schermanti invece dal lato fonorivelatore rimangono non connesse, mentre dal lato del connettore pentapolare vengono riunite assieme e saldate sul pin centrale il quale risulta anche collegato sulla massa del braccio tramite una pagliuzza che viene a contatto con la vite di bloccaggio dello stesso connettore sul braccio, vedi disegno allegato. Bene, questo cablaggio, che in linea di principio dovrebbe essere corretto, procura al massimo del volume, con fonorivelatore a riposo (intendo senza alcun segnale musicale), un rombo nettamente avvertibile il quale aumenta sensibilmente, toccando con i polpastrelli il tratto di cablaggio che corre all'esterno del braccio. Ciò è molto strano in quanto detto tratto risulta schermato e collegato a massa.
Mi chiedo allora cosa accadrebbe se detta filatura dovesse essere sostituita con un cablaggio 5 litz x 33AWG della 1877 phono accessories, che ho intenzione di acquistare, il quale non è protetto da alcuna schermatura così come tanti cavetti per cablaggio in commercio. Mi verrebbe di pensare che nella prima soluzione ho evidentemente sbagliato le connessioni e pertanto mi chiedo come bisognerebbe procedere correttamente nel caso dell’uso distinto di ambedue i cavetti anzidetti.
Pertanto, sperando di essere stato chiaro in questa mia descrizione, sulla scorta delle Vs. competenze, gradirei avere lumi sulla connessione corretta che non generi la problematica descritta.
Ah dimenticavo, il fonorivelatore è il DENON 103 denudato con basetta di carbon block.
Ringrazio anticipatamente Adrianodega
ho da poco ultimato la costruzione di un braccetto fonografico unipivot. Non entro nei dettagli della sua realizzazione meccanica, ma descrivo la problematica che mi si è presentata in relazione al cablaggio interno. Come ogni unipivot che si rispetti, detto braccetto è provvisto di un'ansa di cavetto di interconnessione che corre all'esterno del braccio, vedi VPI e CLEARAUDIO, la quale interagisce in maniera davvero trascurabile sulla libertà di movimento del pivot nella sua sede permettendo un perfetto bilanciamento laterale del sistema. Nella fattispecie, per il cablaggio, ho usato quattro microfili provvisti, ognuno, di calza schermante, il cui polo caldo è collegato rispettivamente ad ogni connessione del fonorivelatore da un lato mentre dall'altro ai rispettivi contatti del connettore pentapolare maschio, il quale occorre per il collegamento al resto della catena audio. La calze schermanti invece dal lato fonorivelatore rimangono non connesse, mentre dal lato del connettore pentapolare vengono riunite assieme e saldate sul pin centrale il quale risulta anche collegato sulla massa del braccio tramite una pagliuzza che viene a contatto con la vite di bloccaggio dello stesso connettore sul braccio, vedi disegno allegato. Bene, questo cablaggio, che in linea di principio dovrebbe essere corretto, procura al massimo del volume, con fonorivelatore a riposo (intendo senza alcun segnale musicale), un rombo nettamente avvertibile il quale aumenta sensibilmente, toccando con i polpastrelli il tratto di cablaggio che corre all'esterno del braccio. Ciò è molto strano in quanto detto tratto risulta schermato e collegato a massa.
Mi chiedo allora cosa accadrebbe se detta filatura dovesse essere sostituita con un cablaggio 5 litz x 33AWG della 1877 phono accessories, che ho intenzione di acquistare, il quale non è protetto da alcuna schermatura così come tanti cavetti per cablaggio in commercio. Mi verrebbe di pensare che nella prima soluzione ho evidentemente sbagliato le connessioni e pertanto mi chiedo come bisognerebbe procedere correttamente nel caso dell’uso distinto di ambedue i cavetti anzidetti.
Pertanto, sperando di essere stato chiaro in questa mia descrizione, sulla scorta delle Vs. competenze, gradirei avere lumi sulla connessione corretta che non generi la problematica descritta.
Ah dimenticavo, il fonorivelatore è il DENON 103 denudato con basetta di carbon block.
Ringrazio anticipatamente Adrianodega
- marziom
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Re: cablaggio braccio
quale?adrianodega ha scritto: vedi disegno allegato.
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Re: cablaggio braccio
gent.le marziom ti invio l'allegato richiesto
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Re: cablaggio braccio
la terra del braccio e del pre sono le stesse? cioè il gira e il pre sono messi a terra nello stesso punto (ad esempio la terra dell'impianto elettrico di casa)? potrebbe anche dipendere dall'ingresso al pre, come'è fatto?
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Re: cablaggio braccio
si la messa a terra del braccio dopo essere stata collegata al trasformatore di spep-up è connessa alla terra del preamplificatore.
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Re: cablaggio braccio
Ciao Adriano,
anche io ho realizzato un braccio unipivot per il mio giradischi. Però non ho nessun problema di massa perché ho usato il legno al posto di qualsiasi metallo. Per i cavi di collegamento ho usato del filo Litz per uso militare, ne ho qualche bobina. Comunque, con il volume al massimo è normale sentire qualche rumorino, l'importante e che non si senta con il volume basso. Ho allegato qualche foto della mia realizzazione, forse non è bellissimo, ma suona veramente bene.
Saluti.
anche io ho realizzato un braccio unipivot per il mio giradischi. Però non ho nessun problema di massa perché ho usato il legno al posto di qualsiasi metallo. Per i cavi di collegamento ho usato del filo Litz per uso militare, ne ho qualche bobina. Comunque, con il volume al massimo è normale sentire qualche rumorino, l'importante e che non si senta con il volume basso. Ho allegato qualche foto della mia realizzazione, forse non è bellissimo, ma suona veramente bene.
Saluti.
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Ciro da Salerno.
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Re: cablaggio braccio
se tocchi e ronza hai un problema di masse. come hai collegato il trafo step-up?
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Re: cablaggio braccio
ciao Ciro
sono felice di aver sollevato una problematica che molti forse sottovalutano. Difatti la protezione da interferenze esterne del segnale analogico uscente dal fonorivelatore e fino all'ingresso fono del preamplificatore, nel mio caso passando anche dallo step-up, credo sia alla base di una corretta riproduzione del segnale musicale. Perciò mi sono preoccupato di realizzare le connessioni con sottili cavetti schermati. Non sono affatto d'accordo che il segnale debba coesistere, come asserisci, con qualche rumorino. Tale rumorino assieme alle sue ottave superiori potrebbe mascherare le frequenze portanti della riproduzione musicale, vedi armoniche. Tale rumore, in questo caso presente su un ingresso ad alta impedenza, potrebbe presentarsi anche toccando i cavetti di segnale, mal realizzati, della nostra amata catena audio facendoli captare ronzii di alternata. Pertanto penso che i cavetti litz che tu hai usato sul tuo braccio, non opportunamente schermati in quanto passano all'interno di un braccio ligneo, per giunta in uno stadio della catena audio altamente sensibile, fungono sicuramente da antenne che captano qualsiasi disturbo in etere. Sarebbe il caso, ti consiglio, di far passare i sottili litz all'interno di un piccolissimo tubicino metallico, (rame) dal peso ininfluente, incollato sotto il tuo braccio su cui verrà saldato un filo collegato a massa. Così facendo, il tuo braccio che asserisci suoni veramente bene, vedrai suonerà ancora meglio guadagnandone in limpidezza. Riguardo poi il volume, alto o basso che sia, esso rappresenta una quantità relativa dipendente dall' efficienza dei diffusori e dalla potenza dell'amplificatore. Voglio dire che in alcuni casi il volume di un preamplificatore, a fronte dei dati di targa relativi all' efficienza dei diffusori ed alla potenza dell'amplificatore finale, potrebbe essere spinto ben oltre il volume che tu definisci basso, rivelando pertanto tale rumore.
Tornando al mio caso, vorrei studiare approfonditamente la faccenda della captazione dei rumori sugli ingressi ad alta impedenza, in modo da rendere immune il segnale da qualsiasi interferenza esterna.
Ne approfitto infine per rispondere anche a gluca comunicandogli di aver collegato lo step-up con la sua messa a terra collegata sia al preamplificatore sia alla massa del braccio mediante il cavetto pentapolare preposto.
sono felice di aver sollevato una problematica che molti forse sottovalutano. Difatti la protezione da interferenze esterne del segnale analogico uscente dal fonorivelatore e fino all'ingresso fono del preamplificatore, nel mio caso passando anche dallo step-up, credo sia alla base di una corretta riproduzione del segnale musicale. Perciò mi sono preoccupato di realizzare le connessioni con sottili cavetti schermati. Non sono affatto d'accordo che il segnale debba coesistere, come asserisci, con qualche rumorino. Tale rumorino assieme alle sue ottave superiori potrebbe mascherare le frequenze portanti della riproduzione musicale, vedi armoniche. Tale rumore, in questo caso presente su un ingresso ad alta impedenza, potrebbe presentarsi anche toccando i cavetti di segnale, mal realizzati, della nostra amata catena audio facendoli captare ronzii di alternata. Pertanto penso che i cavetti litz che tu hai usato sul tuo braccio, non opportunamente schermati in quanto passano all'interno di un braccio ligneo, per giunta in uno stadio della catena audio altamente sensibile, fungono sicuramente da antenne che captano qualsiasi disturbo in etere. Sarebbe il caso, ti consiglio, di far passare i sottili litz all'interno di un piccolissimo tubicino metallico, (rame) dal peso ininfluente, incollato sotto il tuo braccio su cui verrà saldato un filo collegato a massa. Così facendo, il tuo braccio che asserisci suoni veramente bene, vedrai suonerà ancora meglio guadagnandone in limpidezza. Riguardo poi il volume, alto o basso che sia, esso rappresenta una quantità relativa dipendente dall' efficienza dei diffusori e dalla potenza dell'amplificatore. Voglio dire che in alcuni casi il volume di un preamplificatore, a fronte dei dati di targa relativi all' efficienza dei diffusori ed alla potenza dell'amplificatore finale, potrebbe essere spinto ben oltre il volume che tu definisci basso, rivelando pertanto tale rumore.
Tornando al mio caso, vorrei studiare approfonditamente la faccenda della captazione dei rumori sugli ingressi ad alta impedenza, in modo da rendere immune il segnale da qualsiasi interferenza esterna.
Ne approfitto infine per rispondere anche a gluca comunicandogli di aver collegato lo step-up con la sua messa a terra collegata sia al preamplificatore sia alla massa del braccio mediante il cavetto pentapolare preposto.
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Re: cablaggio braccio
Adriano
dai un occhiata a questa piccola nota tecnica ... è più facile con una figura che con molte parole. Credo che il tuo giradischi non abbia un riferimento a massa perfetto. Puoi escludere che non sia il pre?
http://www.rane.com/note151.html
dai un occhiata a questa piccola nota tecnica ... è più facile con una figura che con molte parole. Credo che il tuo giradischi non abbia un riferimento a massa perfetto. Puoi escludere che non sia il pre?
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Re: cablaggio braccio
Ne sei sicuro? Ho avuto e provato un discreto numero di bracci fra i quali Audiotechnica, Odissey, SME V,Mayware, Graham 1,5-2,2-Phantom2, Triplanar, Schroeder reference, Eminent Technology, Ikeda. Beh, se non ero e sono cecato nessuno di questi usa cavetti schermati dalla testina al connettore pentapolare di uscita. Mi è sembrato che la connessione di massa fosse collegata allo" chassis" metallico del braccio, tanto è che va collegata alla massa telaio del pre. Incidentalmente la maggior parte di questi( quelli che mi suonano meglio) usa fili solid core. Il rumore mi sembra che lo capti principalmente il fonorivelatore e il cavo si limiti a trasmetterlo. Non ho trovato particolari differenze di rumore fra bracci fatti interamente di "metallo" e quelli fatti di altri materiali( ceramica, magnesio, legno etc, etc,) tanto che lo Schroeder è silenzioso quanto altri, pur avendo cavi "a vista". Ho sentito invece differenze marcate fra le varie testine che ho avuto o provato, alcune ronzano più di altre, ma alla fine si mette tutto a posto. La problematica di non avere interferenze esterne dalla testina all'ingresso fono( anche lui ha la sua porca importanza) non pertiene la corretta riproduzione, a mio parere, ma la riproduzione tout court, almeno credo.adrianodega ha scritto: ........ una problematica che molti forse sottovalutano.
Ciao, Trini
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Re: cablaggio braccio
ciao Trini
non metto in dubbio che tu abbia ......" provato e posseduto un discreto numero di bracci"...... e che ......."nessuno di questi usa cavetti schermati"...... ma non dimentichiamo che questo è un forum per autocostruttori. Fanno parte del mio sistema di riproduzione analogica, oltre al braccio unipivot che ho progettato e costruito, il Dynavector DV505 ed uno SME 12". Ci tengo a precisare, nel caso del cablaggio del Dynavector, essendo la canna dello stesso costituita da un profilo di alluminio di sezione a C quindi aperta sul lato sottostante, che esso è costituito da quattro fili i quali passano, una coppia per ogni canale, all'interno di due piccoli tubicini di rame, incollati sotto la canna, collegati elettricamente tra loro ed a loro volta collegati sullo chassis del braccio connesso con lo chassis del preampli. Come vedi nel caso in cui le connessioni corrano attraverso spazi aperti non schermati è necessario che le stesse abbiano un minimo di schermatura, evidentemente non necessaria nel caso la canna sia un tubolare metallico chiuso vedi SME.
Dovrò verificare quale sia il cablaggio dello Schroeder giacché ha i cavi a vista, oltre a verificare, come sostieni, che invece possa essere il fonorivelatore a captare rumore.
Ti farò sapere, intanto grazie
Adrianodega
non metto in dubbio che tu abbia ......" provato e posseduto un discreto numero di bracci"...... e che ......."nessuno di questi usa cavetti schermati"...... ma non dimentichiamo che questo è un forum per autocostruttori. Fanno parte del mio sistema di riproduzione analogica, oltre al braccio unipivot che ho progettato e costruito, il Dynavector DV505 ed uno SME 12". Ci tengo a precisare, nel caso del cablaggio del Dynavector, essendo la canna dello stesso costituita da un profilo di alluminio di sezione a C quindi aperta sul lato sottostante, che esso è costituito da quattro fili i quali passano, una coppia per ogni canale, all'interno di due piccoli tubicini di rame, incollati sotto la canna, collegati elettricamente tra loro ed a loro volta collegati sullo chassis del braccio connesso con lo chassis del preampli. Come vedi nel caso in cui le connessioni corrano attraverso spazi aperti non schermati è necessario che le stesse abbiano un minimo di schermatura, evidentemente non necessaria nel caso la canna sia un tubolare metallico chiuso vedi SME.
Dovrò verificare quale sia il cablaggio dello Schroeder giacché ha i cavi a vista, oltre a verificare, come sostieni, che invece possa essere il fonorivelatore a captare rumore.
Ti farò sapere, intanto grazie
Adrianodega
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Re: cablaggio braccio
Ciao Adriano,
devo darti una brutta notizia, il mio sistema è esente da qualsiasi rumore, anche alzando il volume al massimo. Forse è stato un colpo di fortuna, ma del rumore non posso lamentarmi.
Come ti ha risposto Trini, molto spesso sono le testine che danno un po di rumore, infatti possiedo una testina Rata RP 70 con stilo VDH che fa rumore quando tocco la shell, anche avendo il braccio
privo di metallo. Il problema lho risolto facilmente, non la uso. I miei diffusori, autocostruiti, sono da 100 dB, ovviamente amplificati a valvole, con 2A3 e 845.
Saluti.
devo darti una brutta notizia, il mio sistema è esente da qualsiasi rumore, anche alzando il volume al massimo. Forse è stato un colpo di fortuna, ma del rumore non posso lamentarmi.
Come ti ha risposto Trini, molto spesso sono le testine che danno un po di rumore, infatti possiedo una testina Rata RP 70 con stilo VDH che fa rumore quando tocco la shell, anche avendo il braccio
privo di metallo. Il problema lho risolto facilmente, non la uso. I miei diffusori, autocostruiti, sono da 100 dB, ovviamente amplificati a valvole, con 2A3 e 845.
Saluti.
Ciro da Salerno.
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Re: cablaggio braccio
Solito discorso sulle "schermature" già fatto in passato: specie se il collegamento è bilanciato, una coppia di conduttori accoppiati ed avvolti su se stessi (AKA "doppino" o "twisted pair") ha una reiezione al rumore indotto pari o superiore a quella data da una qualsiasi "schermatura" esterna...
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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