La via tracciata da Stereosund con le sue realizzazioni fa ben sperare partiamo dalla filsofia by Marcus:
LA FILOSOFIA DELLO ‘SFIZIO’
Per quel che riguarda la filosofia di base dello “Sfizio”, posso innanzitutto dire che nel nome c’è già molto di questa filosofia, “nomen omen” dicevano i latini, ma non divaghiamo e procediamo con ordine.
Lo stadio pilota è un mu stage alla Alan Kimmel, questa configurazione ha un guadagno che si avvicina molto al guadagno del triodo utilizzato e quindi scegliendo un triodo con guadagno opportuno è possibile realizzare un amplificatore integrato con due soli stadi:
http://audio.fam-gelder.nl/index.php/ar ... stage.html
La scelta del triodo è ricaduta su una 6n9s (6sl7) perché con un guadagno di 70 permette di ottenere una discreta sensibilità ed i 2,5 mA nel punto di lavoro dovrebbero essere sufficienti per pilotare la valvola finale.
Essendo la 6n9s è un doppio triodo i due triodi che la costituiscono saranno tra loro in parallelo, mentre il componente attivo che realizza la parte superiore del mu-stage è un mosfet perché come scritto da Alan Kimmel nell’articolo “A few variations of the mu-stage”:
http://audio.fam-gelder.nl/index.php/ar ... tage.html
[...]
Just remember that, as explained in the GA 2/93 article, only a triode should be used in the bottom half of any mu-mode stage and the device used in the top half can be anything; but again, the best devices for the top half are either a pentode CF or a MOSFET source follower. This causes the top and bottom halves of the mu stage to best compliment each other and bring out the very best of each device, especially the triode, as explained in the Introduction of this website.
[...]
i componenti più adatti a realizzare la metà superiore del mu-stage sono i pentodi oppure i mosfet e la scelta è ricaduta su questi ultimi dato che permettono una realizzazione più semplice ed economica senza però perdere in qualità. Sotto al catodo ella 6n9s verrà messa una batteria.
In definitiva il mu-stage è stato scelto perché è caratterizzato, almeno in teoria, da una bassa distorsione, elevata reiezione del ripple (PSRR), buona dinamica, trasparenza ed ariosità e permette di realizzare un amplificatore integrato con due soli stadi.
Al momento della realizzazione pratica vedremo se queste promesse saranno mantenute.
Lo stadio finale è costituito invece da una GM70 in SE fatta lavorare a tensioni non troppo elevate con la speranza di ottenere un amplificatore da 7-8 W con valori di distorsione molto contenuti, (dalle simulazioni siamo intorno all’ 1,2 % alla massima potenza, non male direi). Il rovescio della medaglia è che non si sfrutta tutta la potenza della GM70, ma al momento preferisco evitare di lavorare con tensioni dell’ordine dei chilovolt sia per questioni di sicurezza sia per non far lievitare troppo i costi di realizzazione.
Per la valvola finale è prevista una polarizzazione fissa con stringa di zener da 6,2 V in quanto meno rumorosi (Morgan Jones) di un unico zener di tensione maggiore.
La scelta della valvola finale è ricaduta sulla GM70, perché alle varie fiere dell’audio sono sempre rimasto molto colpito dalla potenza e dalla pulizia del basso degli amplificatori che utilizzavano come triodo finale la GM70 o la 845.