nullo ha scritto:Quello che é in discussione Max, non é la possibilità di ricevere stimoli e la relativa capacità di analisi da parte dell'uomo, ma la scelta sulla gerarchia da attribuire ai vari elementi significativi che é possibile estrarre dalle onde di pressione.
Se torni indietro e rileggi i miei precedenti post ti accorgerai che è stato detto anche questo :
La finalità dell'ascolto dell'evento fenomenologico (musicale) può cambiare anche con lo stesso osservatore(non è una costante),figuriamoci con una molteplicità di osservatori.
Questo per affermare che questa finalità è di natura personale (non oggettiva) ed è legata agli interessi (culturali,tecnici,sentimentali,artistici,ecc) che in quel preciso momento ci spingono ad interpretare/valutare gli stimoli esterni che riceviamo, dice bene Unix :
la realtà non sarà mai una per tutti......
Volendo ,quindi, si possono avere nello stesso momento diversi interessi valutativi: è ed questo che cambia la nostra realtà percettiva.
Ciò che non interessa non viene preso in considerazione.
nullo ha scritto:
Per quanto riguarda la localizzazione, gli elementi in gioco possono essere chiari ed incontrovertibili, ridondanti, oppure controversi al punto da ingenerare una confusione tale, da inficiare pure la comprensione di altri elementi del contenuto, anche maggiormente significativi, vedi l'esempio del monaco che in una chiesa molto riverberante, mi faceva da cicerone.
Se non mettiamo l'accento sull'indirizzo della nostra attenzione, sulla gerarchia che ne consegue, non mi sento di stabilire cosa si possa ritenere o meno una necessità.
Nella attribuzione dell'interesse che ci spinge a valutare una fenomenologia viene automaticamente assegnata anche quella che tu chiami gerarchia( solo a livello personale però )...
Ad esempio nella storia delle riviste tecniche si erano stabiliti alcuni parametri valutativi per poter rendere (almeno in teoria) ripetibili nel tempo dette valutazioni (un tentativo di gerarchia bella e buona).
Oggettivare la gerarchia credo non sia di semplice(possibile) soluzione...chi potrà mai riuscire!?
nullo ha scritto:
L'ascolto di Heart and soul possibile tramite il link postato in precedenza, non necessita affatto di una localizzazione, per capirne il contenuto, se intendo seguire la successione della note, ed il loro valore, la miriade di persone che ascoltano con cuffia e/o auricolari, ti dovrebbe dimostrare che é possibile un ascolto con il suono percepito dentro la testa, senza che la mancanza di localizzazione spaziale in un determinato ambiente, li condizioni a cambiare abitudine.
E' giusto quello che dici ,in quel preciso momento i tuoi parametri valutativi erano quelli : capirne il contenuto! Ciò non esclude, però, che quella fenomenologia avesse un posto nello spazio(anche se cercato di replicare maldestramente dal pc).
nullo ha scritto:
In un ascolto più sofisticato, sopratutto se abbiamo più strumenti che interagiscono, la possibilità di avere una precisa collocazione delle varie sorgenti entra pesantemente in gioco. Quello che succede a livello di mascheramento spostando le sorgenti e/o introducendo variabili aliene al messaggio, può letteralmente far sparire, apparire o modificare alcune parti del messaggio.
Anche questo è vero, anche se il
mascheramento è parte integrante della PERCEZIONE ed è contemplabile nella seconda condizione che ho definito in precedenza ANALISI (nell'ambiente di percezione).
La stessa percezione risentirà pesantemente oltre che delle condizioni ambientali e della localizzazione nello spazio degli strumenti tra loro, anche dal posto nello spazio che occuperà l'osservatore stesso.
Vari osservatori avranno diversi posti nello spazio, la stessa tipologia di fenomenologia produrrà una risultante diversa con mascheramento diverso,diversa sarà anche la singola percezione (come sintesi)...
Ammesso e non concesso che i vari individui abbiano,per assurdo, la stessa identica storia esistenziale,stesse finalità,stesso stato d'animo,stessa condizione fisiologica.
Se ho un urgente bisogno fisiologico la mia attenzione sarà turbata.
nullo ha scritto:
Spero di averti trasmesso con queste righe, almeno una piccola parte di quello che mi piacerebbe cominciare ad approfondire durante lo svolgimento della discussione, non in via esclusiva, ma assieme agli altri elementi da te citati.
Dialogare non fa male a nessuno..! Quella che definirei
reciprocità degli intenti è una regola che permette di esprimersi con libertà.
Chi crede invece di dissentire lo faccia con uno spirito dialogico...