Interfacciamento ampli tipo monotriodo-diffusori

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mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Solo per dimostrare che non butto sentenze "a caso" (come fanno la maggior parte dei progettisti di riferimento per questo "piccolo" mondo),
Segue breve degressione teorica sui sistemi magnetodinamici, in relazione al interesse di "interfacciamento".
(scusate i toni, ma quando devo cercare "tomi" e "rinfrescarmi" la mente su cose che per mè sono ovvie io divento nervoso... :) )

Riferimenti:
*1. "Distortion reduction in moving-Coil Loudspeaker Sistems Using Current-Drive Technology" Di M.O.J. Hawksford

*2. "Loudspeaker Voice_coil Inductance Losses" di Jr.Professor W.Marshall Leach

*3. "F.E.M. method to model the nonlinear voice coil motion produced by a loudspeaker magnet assembly" Mark Dodd Celestion & KEF audio ltd.

(sempre che per gli astanti questi tipi abbiano le sufficienti competenze per fare pubblicazioni... forse loro non sono al "altezza" di Aloia... ;) )

fase 1: estratto dal doc di HawKsford, modello elettromeccanico di trasduttore:
Immagine

Date una letta e vedete il disegno.
La formula che definisce la velocità del cono è la (1) *1

µ= V0Bl / (Zm (Zs + (Bl)sqr/Zm))

Le definizioni le vedete nel foglio.

E' evidente che il movimento del cono risente in primo luogo di Zm, che è normale perchè Zm è rappresentativa del complesso meccanico (sospensioni allineamenti ecc...), ma a questa variabile si aggiungono altri 2 elementi di "disturbo", la relazione con Zs causata dalla trasposizione in corrente della formula: (Io = Vo/Zs) e la "corrente di ricircolo" causata dalle tensioni back_EMF "chiuse" dal generatore sul circuito magnetico a formare l' equazione: (Bl)sqr/Zm
Le tensioni di Back_EMF sono date dalla formula: F = Blµ (*2), ma la loro composizione nella formula (1) è leggermente "deviata" a causa della trasposizione tensione/corrente combinatoria e influenza equivalente su Bl...

Si evince che il pilotaggio in tensione introduce elementi di "non linearità" aggiunta, dato la lampante interazione su Bl (e quindi sul movimento) che le componenti di damping hanno, e la notevole non linearità di Zs, che subisce variazioni non lineari termiche ed elettriche.

fase 2: pilotaggio in corrente:

La formula estratta da *1 relativa alla funzione di trasferimento dello stesso sistema pilotato in corrente è:

µ = IoBl / Zm

Come si vede sparisce tutta la componente non lineare legata alle "correnti di rientro" causate dal damping elettrico e la variabile Zs (a causa della sua molto-minore-influenza-in-confronto a Zg, leggi "disaccoppiamento"), e rimangono solo le variabili meccaniche in gioco....
Non servono commenti...

Per "fare sparire" quegli elementi Zs+(Bl)sqr)/Zm quali sono le condizioni
preliminari?

ovvio, che il damping esterno sia molto minore di Zs, in pratica che Zg sia >> di Re, in modo che le correnti di ritorno e le componenti equivalenti serie (Re e Le) abbiano una rilevanza minima sul complesso elettromagnetico.

Altro elemento che mi preme precisare è che già in queste semplici formule emerge la totale sinergia del sistema elettromeccanico con quello maccanico (allineamenti e perturbazioni magnetiche varie) perchè TUTTE le forme di THD e IMD prodotte dal trasduttore si rispecchiano su B e l con conseguenza espressa su µ (pressione finale). Dato che B e l sono elementi base anche delle grandezze elettriche coinvolte.
A questo titolo si leggano le relazioni dirette tra la geometria (dinamica) del complesso magneto/meccanico ed il relativo flusso magnetico... (F.E.M. model) che a sua volta lavora su B...
E' dimostrabile che le tensioni di Back_EMF espresse da un trasduttore pilotato in corrente (no back_EMF damping) possono rappresentare uno specchio preciso delle THD IMD del trasduttore, esattamente come una bobina aggiunta al cono (Motional feedback control) funge da "sensore" di movimento non lineare...

Su questi elementi si può dimostrare che le tecniche di pilotaggio e NFB usate negli ampli possono influire nel processo di generazione di pressione sonora, ma solo applicando rigide regole analitiche.
Un pilotaggio in corrente migliora le prestazioni di un trasduttore. ma in modo DEL TUTTO INDIFFERENTE dalla presenza di un NFB di corrente in senso stretto. Diverso se l' NFB si basa sul analisi dinamica del movimento del cono, ma questo non mi sembra argomento per i nostri progettisti, è già molto se capiscono le cose che dico io (che non sono progettista audio ma solo "consumer").

L' uso di filtri crossover cambia notevolmente le "regole del gioco" e spinge ad usare ampli in tensione "per salvare il salvabile" con la consapevolazza di fare DISTORCERE DI PIU' i trasduttori ma di far lavorare correttamente i filtri reattivi e di mantenere una risposta in asse adeguata ad un riproduzione "coerente".

fine del "sermone"

ciao

PS: Non vi abituate a interventi di questo tipo, ma sopra tutto non attaccatevi a cavilli su qualche mia lacuna "divulgativa". Io posso anche sbagliare le mie esposizioni, non sono ne un divulgatore ne un professore, ma i miei "sentimenti" sono ben "fondati", e spesso mediati da centinaia di pubblicazioni lette...

Mauro
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Messaggio da drpaolo »

Egregio Mauro,

molto interessante quello che hai esposto; vorrei aggiungere qualcosa come precisazione.

Il modello che tu hai indicato sicuramente mostra le fonti di non linearità intrinseche nell'altoparlante, che sicuramente sono attraversate dalla corrente di pilotaggio e la distorcono.

In realtà il modello completo del diffusore dovrebbe mostrare -secondo me- anche l'interfacciamento con l'aria circostante e cioè la resistenza (impedenza) di radiazione.

Prendiamo ad esempio l'altoparlante per le note basse (per semplificare, e perchè è quello che dà più problemi).

L'amplificatore eroga una potenza (tensione più corrente) e la corrente si ripartisce tra insieme delle reattanze non lineari in parallelo tra loro (quelle che hai mostrato) e la resistenza (impedenza) di radiazione.
Quest'ultima dovrebbe essere di valore sensibilmente superiore alle prime e quindi il discorso del pilotaggio in tensione degli amplificatori rimane valido.

E' ovvio che la porzione di corrente che fluisce nelle reattanze (elettriche e meccaniche) dell'altoparlante viene distorta e qui mi riallaccio al perchè questa distorsione non venga trattata dalla rete di controreazione globale dell'amplificatore.

Ciò avviene perche la resistenza del cavo e quella della bobina mobile "isolano" (se così si può dire) il segnale distorto dalle reattanze non lineari dell'altoparlante. Si immagini un partitore resistivo dato dalla resistenza (consideriamola così, per il momento) cavo+bobina mobile e dalla reattanza induttiva dei parametri non lineari in parallelo.

Il modulo di quest'ultima - alle basse frequenze- è assai inferiore al valore della resistenza del cavo e della bobina mobile e quindi la risultante in tensione al nodo di prelevamento della NFB sull'amplificatore è infima e il contributo al segnale NFB è praticamente nullo.

Il prelevamento ad un capo dell'altoparlante del segnale di controreazione in corrente è quindi d'obbligo - se si vuole avere un segnale di livello gestibile - e la sua applicazione può essere come controreazione negativa o controreazione positiva.
In tale caso la resistenza di uscita dell'amplificatore diventerà negativa e quindi annullerà l'effetto della resistenza serie del cavo + bobina mobile, contribuendo all'incremento dello smorzamento dell'altoparlante.

Questo è quello che facevano (negli anni '50) alcuni costruttori satunitensi - ricordo Bogen- e che ha fatto anche Aloia nel suo famoso amplificatore Eta Beta.

Scusatemi se sono stato poco rigoroso anch'io, perchè neppure io sono un progettista audio, ma solamente un progettista di elettronica industriale (e sono anche un po' stanco, per cui potrei dire - senza volerlo- delle castronerie).

Mi sa anche che se Mauro e io continuiamo così, ci arriverà un richiamo ufficiale per manifesto OT. :) :)

Saluti.

Paolo Caviglia
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plovati
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Messaggio da plovati »

Perchè mai OT? ce ne fossero interventi così... viva i progettisti NON-audio.

Leggermente OT, ma non troppo: ampli a valvole con controreazione positiva per annullare la Zout:

Immagine Allegato: zeroz.pdf ( 59941bytes )

di facile ed economica sperimentazione.
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Piergiorgio
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mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Beh, Paolo, vedo che cominciamo a "sincronizzarci".
Se poniami il discorso nei termini del tuo ultimo post, rimangono ancora molti "distinguo" da fare, ma c'è "materiale" su cui "ragionare".

Questione sistema trasduttore completo. Certo ci sono in giro modelli più o meno completi, ma io ho scelto questo per semplicità di comprensione e perchè correlato di una serie di esposizioni matematiche e grafiche adatte al tema (tensione / corrente) in questione.
In ogni caso gli elementi meccanici, compreso le resistenze del "fluido" in cui il cono si muove sono sempre espressi in Zm, che potrà chiaramente essere molto diversa per composizione di elementi, e modulo, a seconda del tipo di trasduttore (sappiamo che ci sono molte differenze di rendimento e THD tra le varie teconologie...), ma sempre e comunque "opposta" al energia di movimento...

Io sottoscrivo in pieno la tua analisi "lineare" sulla dinamica di "non correzione di THD" svolta dal ampli in tensione sul trasduttore.
In pratica hai spiegato in "parole povere" la mia tesi espressa matematicamente.

Ampli in tensione = Non feedback con il movimento a causa di cavo, Re e Le con conseguente non linearità di trasduzione (elaborate assieme alle altre variabili Zm, e correnti di ritorno, complesse da analizzare e definire con precisione, ma il concetti di Paolo restano corretti, come esposizione)

Ampli in corrente = anullamento del disacoppiamento di Re tra ampli e carico "vivo", e conseguente Feedback con "il movimento".

Questo concetto è lo stesso esposto da Hawksford, in fondo. (sicuramente dalle sue formule matematiche e dal suo modello)

Quale è la diversità di veduta tra Paolo e me ? Esclusivamente dialettica.
Ragioniamo sul il modello di reazione in corrente:

- ampli in tensione (non ci piace)
- aggiungo reazione di corrente (ci piace)

cosa ottengo? Un ampli "parzialemente" in corrente, perchè un ampli in tensione reazionato in corrente diventa un "generatore di corrente", nel senso che la reazione aumenta l' impedenza interna "dinamica"...

Cosa ci serve (da Hawksford) per "annullare" il filtro di Re descritto da Paolo ?
Semplice, che Zout del nostro ampli sia Zout >> Re, altrimenti si "tiene in gioco", in modo proporzionale, Re cavi ecc.... (credo che questo concetto sia facilmente "comprensibile". )
Finchè la NFB in tensione (nel ampli a reazione "multipla" tipo eta-beta) sarà prevalente su quella in corrente, non si avranno effetti benefici sul trasduttore, per ragioni che mi sembrano ovvie...

Risultato: Nessuna differenza dalla mia esposizione.
Per avere risultati "Misurabili" ci serve una Zout di almeno 10 volte Re, ed il nostro Eta -beta diventa un ampli in corrente, nel senso che perde completamente il controlli di Q elettrico e non possiamo usarlo con sistemi "tradizionali". (stessa cosa con la impedenza negativa, solo con segno invertito)

La trasposizione matematica di queste dinamiche di funzionamento (usando un modello come quello di Hawksford) rende il concetto (credo) molto chiaro...

ciao

Mauro



Mauro
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