antichi, siete antichi...
BTW: non vorrei risultare pedante, ma mica stiamo parlando dell'mp3! Il digitale non è affatto nato
solo per essere più comodo, ma anche e soprattutto per essere
migliore del disco nero sotto tutti i punti di vista.
Che poi ci siano voluti quasi tre decenni (e l'abbandono dei supporti fisici in favore di quelli informatici) prima di raggiungere pienamente l'obbiettivo è un altro discorso. Che per altro è vero solo dal punto di vista degli audiofili: per tutti gli altri il digitale è stato sempre di gran lunga superiore in ogni aspetto fin dalla sua prima apparizione. Non fosse altro che per la mancanza dei fastidiosi fruscii, ronzii, "miagolii", echi, rumori, distorsioni, saltellamenti e problemi vari che erano praticamente la norma per la quasi totalità degli utenti comuni (e da cui non sono mai del tutto esenti neanche i sofisticati quanto costosi sistemi degli analogisti più incalliti...).
La "qualità assoluta" riferita al disco nero -oggi- non è che una leggenda metropolitana. Acqua passata, anche dal punto di vista audiofilo.
Se nei vostri sistemi il vinile suona ancora meglio del digitale, questo può significare solo due cose: avete un sistema digitale vecchio e/o inadeguato oppure tale (presunta) superiorità del vinile è in realtà puramente soggettiva, legata unicamente ad una mera questione di abitudine alle inevitabili "caratterizzazioni" del suono che gli altrettanto inevitabili limiti tecnici del vinile comportano.
(con questo non voglio certo dire che il digitale oggi sia perfetto o totalmente scevro da problemi, ma se si vuole essere obbiettivi tra i difetti del vinile e quelli di un buon sistema digitale c'è un abisso... e certo non a vantaggio del vinile).
Tra parentesi, temo che molti tendano a dimenticare che la quasi totalità dei "dischi neri" prodotti dagli anni '80 in poi provengono in realtà da registrazioni e/o master digitali. Al di fuori dello strano mondo degli audiofili, l'audio analogico è morto e sepolto da un bel pezzo. Soltanto pochissime piccole etichette "audiophile" effettuano ancora qualche registrazione su nastro analogico. Che vi piaccia o meno, tutto il resto nasce già digitale. E quello che non lo è (non lo era) lo diventa in fase di post-produzione.
Quando ascoltate i vostri amati "dischi neri", il più delle volte state ascoltando una registrazione
digitale che è stata riconvertita in analogico da un DAC (non prima di averla riprocessata per adeguarla alle limitazioni del vinile, applicare l'equalizzazione RIAA, ecc) prima di essere incisa sulla matrice e stampata sul vinile. Pensate davvero che tutti questi passaggi extra possano aumentarne la qualità?
Per le riedizioni moderne di registrazioni analogiche d'epoca di solito è perfino peggio. Queste vengono prima digitalizzate, poi rielaborate in digitale (tipicamente gli viene data almeno una "ripulita" per ridurre rumori e difetti vari dei vecchi nastri) ed infine riconvertite nuovamente in analogico per la stampa su vinile.
Al contrario, i files audio (specie quelli in HD) sono quanto di più vicino ai master originali sia possibile ottenere. Di più: per le registrazioni digitali, la musica liquida rende addirittura possibile quello che con l'analogico non era neanche immaginabile: avere in casa propria e poter ascoltare direttamente il master originale!
Non solo in teoria, anche in pratica: alcune etichette lo stanno già facendo, mettendo in commercio copie dei loro master digitali sotto forma di files da scaricare (oppure scritti su DVD dati, memory stick USB o altri supporti informatici). Trattandosi di dati numerici, ogni copia è perfettamente identica all'originale, cioè a tutti gli effetti
è il master originale.
Per quanto riguarda la comodità, non c'è nulla di più comodo e pratico di un archivio "liquido". L'intera collezione di dischi della maggior parte degli audiofili e/o musicofili entra tranquillamente in uno o due HDD che, al contrario dei supporti tradizionali (vinili e/o CD che siano), occupano pochissimo spazio. I files su HDD restano sempre in ordine, non si perdono, non si rovinano, non prendono (ne producono) polvere, permettono di effettuare ricerche di ogni genere e di trovare in pochi istanti qualsiasi disco/brano si stia cercando, ecc, ecc.
Leggere le note di copertina? pessima abitudine, distrae dall'ascolto.
Battute a parte, nulla vieta di mettere su file anche quelle. Anzi, spesso è già così: quando si acquista un intero album in forma "liquida", insieme ai files audio di solito vengono fornite anche le immagini e le note di copertina (sotto forma di files pdf o similari) che ti puoi leggere comodamente con un e-reader (o come vuoi).
Senza contare che molti player permettono di fare ben di più e meglio. Ad esempio cercare automaticamente sulla Rete (siti specializzati, last.fm/libre.fm, Wikipedia, Google, ecc) tutti i riferimenti al brano che si sta' ascoltando, i relativi testi e/o partiture, suggerire versioni alternative e/o brani/artisti affini, ecc, ecc. Al contrario di un po' di cartoncino stampato, le possibilità offerte da un sistema informatico (specie se connesso alla Rete) sono limitate soltanto dalla fantasia.
Non restate chiusi nel passato: apritevi al futuro, vivete il presente!