Triodino III e affini

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Triodino III e affini

Messaggio da ilicetomauro »

Siamo pronti?
Allora voglio fare una precisazione non mi va di sentire ma perchè non ti fai quello o questo,ma perchè non MONTI quelle valvole ma perchè NON VOGLIO SENTIRE NIENTE INTESIIIIIIIIIII.

Il circuito e quello le valvole pure possiamo cambiare i punti di lavoro dei tubi i componenti ecc possiamo partireeeeeee.
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Mauro
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da ilicetomauro »

Una precisazione sono ancora indeciso se farlo mono se farlo con raddrizzatore a vuoto se farlo mono e a vuoto comunque tenetelo in considerazione che potrebbe essere molto probabile. :inlove:
Mauro
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da UnixMan »

Per quanto riguarda i raddrizzatori, io resterei sullo stato solido, utilizzando però diodi Schottky in SiC in luogo dei normali diodi al silicio.

Se vuoi fare una cosa innovativa e raffinata, potresti mettere un MOSFET depletion connesso a mo' di CCS (tarato direi all'incirca sul triplo della corrente a riposo) tra il ponte di diodi ed il primo C di filtro, per limitare dinamicamente i picchi di corrente e ridurre quindi il rumore di rettificazione. Un po' come farebbe un diodo a vuoto, ma molto meglio (e senza i costi aggiuntivi e le rogne di questo). Però in tal caso (così come per il diodo a vuoto) il TA originale del Triodino non andrebbe più bene (ci vuole un secondario con tensione un po' più alta per compensare). Forse qui ti conviene evitare complicazioni e lasciare le cose come stanno (a parte i diodi SiC in luogo di quelli a giunzione).

Davanti (in serie) alla R da 270 Ohm tra "A" e "B" aggiungerei un ulteriore diodo. Sostituirei inoltre tale R con un giratore (vedi i vari thread in cui se ne sta parlando). Oppure puoi invertire le due cose e mettere l'induttanza al posto della R (sempre con il diodo davanti) ed il giratore al posto dell'induttanza (da provare a orecchio quale delle due opzioni suona meglio).

Infine, sostituirei tutti i gruppi RC di polarizzazione catodica: LED sotto le 6SN7, diodi Zener sotto le 300B, passando così dalla polarizzazione automatica a quella fissa.

Dual mono o stereo? dipende da quanto vuoi/puoi spendere. Ovviamente, dual-mono è meglio, ma i costi salgono. Una cosa che non ricordo più: nel progetto originale (che mi pare fosse previsto stereo) l'alimentazione è in qualche modo disaccoppiata tra i due canali oppure i punti A e B sono comuni ad entrambi i canali come si direbbe a giudicare dallo schema?

Se decidi di farlo stereo, prevedere un minimo di disaccoppiamento tra i canali IMHO è obbligatorio. L'alimentazione comune e condivisa è intollerabile. Se viceversa lo fai dual-mono, ovviamente il disaccoppiamento viene da se (ed è il migliore che ci possa essere...).

Bene. A questo punto, fossi in te comincerei con lo scaricarmi LTSpice, disegnare lo schema e provare qualche simulazione. Prima nella versione originale, poi con le varie modifiche. ;)
Ciao, Paolo.

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Re: Triodino III e affini

Messaggio da ilicetomauro »

Bene dove trovo LTspice e cosa devo scaricare oltre al programma? come funziona? madooooooooo

ci provo
Mauro
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da ilicetomauro »

Sto scaricando LTspiceIV e quello il programma?
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da ilicetomauro »

per accorciare i tempi mi mandi qualche link dove descrive un giratore che fa al caso mio?
Mauro
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da UnixMan »

Si, il software è proprio LTspiceIV. Usa la funzione di ricerca sul forum (e/o Google) sia per trovare varie discussioni in cui si è parlato di LTSpice, di come si usa, dove trovare i modelli, ecc, che per quanto riguarda i giratori. Per questi c'è anche un lungo thread attivo proprio in questi giorni, leggilo.
Ciao, Paolo.

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Re: Triodino III e affini

Messaggio da traferro »

Salve a tutti, non scrivo molto ma vi leggo fin dalla fondazione :).
Io l ho costruito nel corso dell'anno ho cambiato diverse cose, ma sarei interessato a sapere quali opzioni vengono scelte, e se posso posso dare un piccolo contributo. Soprattutto in termi di esperienza. La configurazione attuale è Raddrizzatrici a vuoto e ho sdoppiato l'anodica dalle raddrizzatrici.
Il beneficio rispetto all'alimentazione singola è consistente. Filtri clc con capacità MKP.
Poi ho fatto altri esperimenti. Ho provato tutti i diversi tipi di stadi tensione (riportati su un articolo dettagliato di CHF) e alla fine ho optato per una soluzione con carico induttivo.
Tuttavia seguirò il treahd per vedere se ci sono applicazioni nuove ed interessanti.
PS. il consiglio di Unixman dei diodi di sezionamento l'ho già applicato, ovviamente solo tra stadi tensione e stadio finale.
Grazie a tutti.
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da mau749 »

traferro ha scritto: ..........................
Poi ho fatto altri esperimenti. Ho provato tutti i diversi tipi di stadi tensione (riportati su un articolo dettagliato di CHF) e alla fine ho optato per una soluzione con carico induttivo.
....................
Se ho ben compreso semplice stadio a catodo comune con carico induttivo.

Con quale tubo?
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da traferro »

mau749 ha scritto:
traferro ha scritto: ..........................
Poi ho fatto altri esperimenti. Ho provato tutti i diversi tipi di stadi tensione (riportati su un articolo dettagliato di CHF) e alla fine ho optato per una soluzione con carico induttivo.
....................
Se ho ben compreso semplice stadio a catodo comune con carico induttivo.

Con quale tubo?
so gia che mi attirerò degli strali, ma 6sn7 con induttanze da 80H. Ribadisco esperimenti.
Ho provato a mettere due led infrarossi in serie ma non hanno funzionato! quindi sono tornato a R con bypass di C.

se serve vi posso dire il numero di chf che riportarva diverse varianti di configurazione di stadio di tensione.
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da UnixMan »

traferro ha scritto:PS. il consiglio di Unixman dei diodi di sezionamento l'ho già applicato, ovviamente solo tra stadi tensione e stadio finale.
come lo hai realizzato?

per come è fatto lo schema originale, se metti semplicemente il diodo in serie alla R da 270 ohm come ho erroneamente indicato in un post precedente (non avevo notato che "A" va al driver e "B" alla finale e non viceversa come si fa' di solito), il "trucco" non funziona.

Infatti, dato che nello schema originale la finale prende la sua alimentazione a valle del punto in cui viene prelevata quella del driver, anche in presenza del diodo il driver risente comunque della modulazione indotta dalla finale (e quindi il diodo in quel punto sarebbe pressoché ininfluente).

Per implementare correttamente il disaccoppiamento tra gli stadi devi separare a monte, mettendo due diodi subito dopo il primo CLC che vanno ad alimentare separatamente uno la finale e l'altra la driver. In pratica un diodo lo dovresti mettere tra i due C da 470uF che ora sono in parallelo, scollegare il punto "A" (il driver) ed aggiungere un altro diodo ed un altro C per alimentare il driver (a monte dell'altro diodo, cioè i due diodi hanno gli anodi collegati insieme ai capi dell'uscita del CLC).

Oppure, potresti anche banalmente invertire "A" e "B", cioè collegare "A" alla finale e "B" al driver. In questo caso ti basterebbe aggiungere solo il diodo in serie alla R (prima però verifica le polarizzazioni e soprattutto tensione e dissipazione della finale).

Specie con il carico induttivo, la leggera riduzione della tensione sul driver dovuta alla cella RC non è un problema (mentre il filtraggio aggiuntivo sullo stadio con maggior guadagno non può che far bene). L'eliminazione della cella RC dallo stadio finale potrebbe addirittura risultare vantaggiosa per quanto riguarda il "PRAT" ("dinamica"/"velocità"/punch) percepito ma è sicuramente deleteria per il rumore in uno stadio che ha un PSRR bassissimo. Da verificare quindi all'ascolto: potresti provare così e, casomai fosse insoddisfacente, passare alla soluzione con i due diodi (che è anche leggermente superiore dal punto di vista del disaccoppiamento tra gli stadi, dato che in quel caso i due tubi sono entrambi disaccoppiati mentre in questa seconda versione la finale risente ancora delle modulazioni imposte dal driver, ancorché queste siano verosimilmente di entità molto modesta).
Ciao, Paolo.

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Re: Triodino III e affini

Messaggio da UnixMan »

traferro ha scritto:Ho provato a mettere due led infrarossi in serie ma non hanno funzionato!
in che senso non hanno funzionato? suonava peggio o non funzionava proprio lo stadio? :?

(nel secondo caso è probabile qualche errore. Quant'è di norma la Vgk sulla 6SN7 con la polarizzazione RC?)
Ciao, Paolo.

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Re: Triodino III e affini

Messaggio da traferro »

UnixMan ha scritto:
traferro ha scritto:PS. il consiglio di Unixman dei diodi di sezionamento l'ho già applicato, ovviamente solo tra stadi tensione e stadio finale.
come lo hai realizzato?

per come è fatto lo schema originale, se metti semplicemente il diodo in serie alla R da 270 ohm come ho erroneamente indicato in un post precedente (non avevo notato che "A" va al driver e "B" alla finale e non viceversa come si fa' di solito), il "trucco" non funziona.

Infatti, dato che nello schema originale la finale prende la sua alimentazione a valle del punto in cui viene prelevata quella del driver, anche in presenza del diodo il driver risente comunque della modulazione indotta dalla finale (e quindi il diodo in quel punto sarebbe pressoché ininfluente).

Per implementare correttamente il disaccoppiamento tra gli stadi devi separare a monte, mettendo due diodi subito dopo il primo CLC che vanno ad alimentare separatamente uno la finale e l'altra la driver. In pratica un diodo lo dovresti mettere tra i due C da 470uF che ora sono in parallelo, scollegare il punto "A" (il driver) ed aggiungere un altro diodo ed un altro C per alimentare il driver (a monte dell'altro diodo, cioè i due diodi hanno gli anodi collegati insieme ai capi dell'uscita del CLC).

Oppure, potresti anche banalmente invertire "A" e "B", cioè collegare "A" alla finale e "B" al driver. In questo caso ti basterebbe aggiungere solo il diodo in serie alla R (prima però verifica le polarizzazioni e soprattutto tensione e dissipazione della finale).

Specie con il carico induttivo, la leggera riduzione della tensione sul driver dovuta alla cella RC non è un problema (mentre il filtraggio aggiuntivo sullo stadio con maggior guadagno non può che far bene). L'eliminazione della cella RC dallo stadio finale potrebbe addirittura risultare vantaggiosa per quanto riguarda il "PRAT" ("dinamica"/"velocità"/punch) percepito ma è sicuramente deleteria per il rumore in uno stadio che ha un PSRR bassissimo. Da verificare quindi all'ascolto: potresti provare così e, casomai fosse insoddisfacente, passare alla soluzione con i due diodi (che è anche leggermente superiore dal punto di vista del disaccoppiamento tra gli stadi, dato che in quel caso i due tubi sono entrambi disaccoppiati mentre in questa seconda versione la finale risente ancora delle modulazioni imposte dal driver, ancorché queste siano verosimilmente di entità molto modesta).
Carissimo Unixman,
ti ringrazio per i tuoi consigli e ti sarei molto grato se continuassi a fornirmeli.
Cio premesso la sezione alimentazione è in realtà stata molto cambiata. il punto (A) dello schema origianario è stato disconnesso come da te indicato. Ho seguito le tue istruzioni. Nel mio alimentatore ho uno standard CLC ed in cui la prima C è piccola (come gradito dalla rettificazione valvolare) una L e poi un C di dimensioni un po più generose. Trattandosi di Cond Mkp stiamo parlando di condensatori di capacita limitate (38uF).
Il sezionamento successivo era affidato ad una resistenza di 47K a cui segue un C di 10uF.
qui ho inserito il diodo tra l ultimo Condensatore del CLC della sezione ALimentazione e la resisenza di 47K.
Credo sia in linea con quanto da te evidenzato tuttavia se mi sbagliassi gradirei un consiglio.
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Ultima modifica di traferro il 14 gen 2012, 09:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da traferro »

UnixMan ha scritto:
traferro ha scritto:Ho provato a mettere due led infrarossi in serie ma non hanno funzionato!
in che senso non hanno funzionato? suonava peggio o non funzionava proprio lo stadio? :?

(nel secondo caso è probabile qualche errore. Quant'è di norma la Vgk sulla 6SN7 con la polarizzazione RC?)
Sicuramente ho commesso qualche errore. Tuttavia non ho avuto il tempo di cercare la soluizione.
Purtroppo ho molto poco tempo per poter mi dedicare alla mia passione.

Comunque visto che sei cosi gentile mi permetto di sfruttare il tuo aiuto.

La tensione Vgk dovrebbe essere 6 volt. ho messo in serie (anodo -katodo) i due led e ho sostituito la resistenza di polarizzazione e relativo condenzatore di Bypass. Ma il risultato è che il suono era pessimo, e il katodo raggiungeva i 18 V. Scusa ma vado a memoria. E' passato un po di tempo.
Sicuramente sbaglio qualcosa. ho provato ad invertire i Led Ma ma è stato inutile.
Grazie per il tuo aiuto.
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da UnixMan »

traferro ha scritto:Nel mio alimentatore ho uno standard CLC ed in cui la prima C è piccola (come gradito dalla rettificazione valvolare) una L e poi un C di dimensioni un po più generose. Trattandosi di Cond Mkp stiamo parlando di condensatori di capacita limitate (38uF).
Il sezionamento successivo era affidato ad una resistenza di 47K a cui segue un C di 10uF.
qui ho inserito il diodo tra l ultimo Condensatore del CLC della sezione ALimentazione e la resisenza di 47K.
Credo sia in linea con quanto da te evidenzato tuttavia se mi sbagliassi gradirei un consiglio.
Quindi, se ho ben capito, prendi l'alimentazione della finale subito a valle del CLC (assorbimento della finale=I1 sul tuo schema, anche se non capisco perché hai simulato con un assorbimento così basso), mentre per il driver parti da qui aggiungendo il diodo ed una cella RC (assorbimento del driver=I2).

Se è così, direi sia sostanzialmente corretto. Gli unici dubbi sono sul dimensionamento dei vari componenti. Soprattutto i condensatori, che mi sembrano decisamente scarsini, specie quelli in uscita. :?:

A mio avviso con quei valori di C2 e C3 alle basse frequenze hai una Xc troppo elevata in serie ai circuiti audio (=>colorazioni, cattivo smorzamento, ecc).

Per di più (per quanto riguarda C1 e soprattutto C2) rischi che le risonanze del CLC ti finiscano in banda audio, dando luogo anche in questo caso a colorazioni significative del suono. Hai verificato a che frequenze finiscono?

Per quanto riguarda il valore di C1, vero che è sempre consigliabile restare bassi per limitare i picchi di corrente (e per non "stressare" inutilmente i diodi a vuoto laddove utilizzati), ma forse con appena 3.3u hai un po' esagerato per il verso opposto. :)

Io farei qualche prova aggiungendo degli elettrolitici "corposi" in parallelo a C2 e C3, ad esempio con dei 470u come quelli previsti dallo schema originale.

BTW: hai fatto qualche prova con e senza i diodi in serie agli RC dei driver? notato differenze?

Per quanto riguarda i LED, se avevi 18V decisamente c'era qualcosa che non andava. Quanta corrente fai passare nel driver, a riposo?
Ciao, Paolo.

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Re: Triodino III e affini

Messaggio da traferro »

Buongiorno,
1) lo schema postato indica una corrente di pochi mA, solo perche per fare le simulazioni ho utilizzato lo "stepped Load" quindi gli altri milliampere arrivano dopo. (50mA) in tutto.
2) I condensatori di filtraggio, in realtà ho cominciato partendo da capacità molto maggiori, ed in seguito sono andato sostiuendo gli elettrolitici con mkp. L'idea alla base del progetto era di costruire un amp con meno silicio possibile ( i tuoi diodi hanno rappresentato un inversione interessane... Mai fossilizzarsi) e con meno elettrolitici. Vorrei utilizzare solo condizionatori più veloci.
In realtà dovrei cmq rimpolpare tutti i condensatori.
Ad orecchio grossi problemi di smorzamento e colorazioni non le rilevo. Purtroppo non so calcolare Xc.
3) Dopo l inserimento dei Diodi non ho avvertito grosse differenze. Tuttavia ho deciso di tenerli.
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Re: Triodino III e affini

Messaggio da UnixMan »

traferro ha scritto:2) I condensatori di filtraggio, in realtà ho cominciato partendo da capacità molto maggiori, ed in seguito sono andato sostiuendo gli elettrolitici con mkp.
si, ovviamente immaginavo che il motivo fosse quello. :)

Hai provato anche con C a film "sostanziosi" in parallelo agli elettrolitici? (rapporto tra i valori dei C in parallelo compreso tra 1/10 e 1/100 max).
traferro ha scritto:Purtroppo non so calcolare Xc.
il calcolo della reattanza capacitiva è banale: Xc=1/2*Pi*f*C (con f in Hz e C in Farad, Xc è in Ohm).

Casomai non fosse chiaro, la Xc la puoi vedere come la "resistenza" che il condensatore oppone al passaggio della corrente. Tale "resistenza" varia ovviamente sia con la capacità che con la frequenza.

Per f=0 (cioè per la DC) la Xc è infinita (Xc=1/0) per qualsiasi valore di C. Analogamente, per f->infinito Xc->0 sempre, a prescindere da C.

Invece, per qualsiasi valore finito (e non nullo) di f, la Xc è inversamente proporzionale a C: tanto più la capacità è piccola, tanto maggiore è Xc e viceversa. Ad esempio, ad una frequenza f=10Hz, un C da 39uF ha una reattanza pari a:

Xc = 1/6.28*10*39E-6 ~= 1/2450E-6 = 10^6/2450 ~= 410 Ohm

Per una spiegazione un po' più dettagliata, vedi ad es.:

http://www.microst.it/tutorial/reattanz ... itiva.html
http://www.microst.it/tutorial/reattanz ... iva_3.html
http://www.galileimirandola.it/elettro/ ... TIEL22.HTM

In un tipico circuito di uscita SE come il tuo, l'alimentatore è direttamente in serie con il circuito di uscita.

Detto in altri termini, l'impedenza di uscita dell'alimentatore è in serie con la rp della finale ed il carico riflesso dal TU.

Idealmente, l'alimentatore dovrebbe rappresentare un cortocircuito perfetto per la AC (componenti variabili) a qualsiasi frequenza, cioè avere Zout=0 per qualsiasi f>0.

(in pratica non è materialmente possibile annullare l'impedenza di uscita dell'alimentatore. Utilizzando regolatori attivi a SS ci si può andare vicino, scendendo ad impedenze dell'ordine di pochi mOhm o anche meno. Ma ci si ritroverebbe con un ulteriore circuito attivo in serie al segnale...).

Nel tuo caso, l'impedenza di uscita dell'alimentatore sostanzialmente è determinata dalla Xc dell'ultimo C di filtro (in realtà ci sarebbero da tenere in considerazione le interazioni con il resto del filtro, ed in particolare l'effetto delle risonanze del CLC, ma almeno per il momento evitiamo di aggiungere ulteriori complicazioni).

Tale Xc rappresenta quindi un elemento "parassita" indesiderato in serie al circuito di uscita. Elemento che per di più è variabile con la frequenza, per cui altera il comportamento dell'intero sistema al variare della stessa.

Pertanto, per limitare il più possibile la sua influenza sul funzionamento del circuito, si dovrebbe fare in modo Xc sia sempre trascurabile rispetto alle altre due impedenze (la rp del tubo ed il carico riflesso dal TU) per qualsiasi frequenza nel range di normale funzionamento del circuito (in pratica a quella minima, quindi di solito si considera la Xc per f=10Hz).

Per quanto riguarda il problema delle risonanze nei filtri di alimentazione, se ne è parlato a lungo in passato. Ad es., dai una occhiata a questo vecchio thread:

max valore ripple tollerabile in alimentatori anodici
Ciao, Paolo.

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Re: Triodino III e affini

Messaggio da Marcus »

UnixMan ha scritto:Pertanto, per limitare il più possibile la sua influenza sul funzionamento del circuito, si dovrebbe fare in modo che - a qualsiasi frequenza - Xc sia sempre trascurabile rispetto alle altre due impedenze (la rp del tubo ed il carico riflesso dal TU).
Ciao

Potresti indicare un rapporto di massima? 1/10 potrebbe andare bene o è ancora troppo alto?

Per l'analisi dei filtri può essere utile usare AADE Filter Design.
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Messaggio da UnixMan »

Marcus ha scritto:Potresti indicare un rapporto di massima? 1/10 potrebbe andare bene o è ancora troppo alto?
si, di solito si considera 1/10 come rapporto minimo (quello massimo è ovviamente imposto da problemi pratici...). Ovviamente, per l'impedenza riflessa del TU devi considerare il caso peggiore (minimo dell'impedenza del carico ed effetti della non-idealità del TU alle basse frequenze). Idem per la rp (valore minimo nel range di funzionamento prevedibile).
Marcus ha scritto:Per l'analisi dei filtri può essere utile usare AADE Filter Design.
non lo conosco. Io di solito uso Spice (LTSpice, MicroCAP, ecc), che permette di modellare e verificare (quasi) qualsiasi cosa si voglia. ;)
Ciao, Paolo.

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UnixMan ha scritto:non lo conosco. Io di solito uso Spice (LTSpice, MicroCAP, ecc), che permette di modellare e verificare (quasi) qualsiasi cosa si voglia. ;)
certamente questi sono più completi, ma per un'analisi veloce e per chi non conosce molto spice può essere un'alternativa;
avevo postato alcune simulazioni nel 3d sul Ta e sulle induttanze per 6c45p.
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