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Inviato: 17 ott 2005, 04:32
da riccardo
Occorrente:
Un disco test con segnale sinusoidale 1000 hz
Voltmetro AC
Pot da 100 Kohm collegato all'rca di uscita solo con un capo e il cursore.

Suonare disco test,
misurare la massima tensione di uscita a vuoto (ossia senza nessun carico), della sorgente.
Indi attaccare il pot come detto.
ruotare il cursore fino a che la tensione letta non è la metà di quella a vuoto.
A questo punto la resistenza misurata sul pot sarà uguale alla impedenza di uscita della sorgente.
Si deve togliere il pot, senza ruotare la sua manopola, e misurare il valore inn ohm.
Questa misura è quella che si vuole ottenere.


Viene da CHF: si avverte di usare il pot ocme resitenza variabile, quindi un capo del pot va al positivo e il cursore a massa? Vi pare giusto?


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Saluti

R.R.

Inviato: 17 ott 2005, 13:58
da no_nfb
Direi che il pot va bene collegato così, io però utilizzerei una frequenza più bassa,
ho letto da qualche parte che per le misure in alternata il tester da indicazioni precise
solo a 50 Hz, giusto ?

Antonio


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credere nella superstizione porta sfortuna (umberto Eco)

Inviato: 17 ott 2005, 14:12
da plovati
I comuni tester, reperibili nei mercatini a 10euro sono tarati per indicare il valore RMS mediante una misura del valore medio. Questo va bene per frequenze entro la banda passante e per sinusoidi poco distorte.
Nell'applicazione considerata si indicano i 1000Hz perchè è un valore convenzionale, a cui si riferiscono in genere i dati degli amplificatori.

Volendo fare i raffinati, si puo' eseguire la misura a diverse frequenze e verificare così la banda passante del tester. Poi si prenderà un valore nel centro banda.
Inoltre, sarebbe meglio fare 4-5 misure a diversi valori di tensione di pilotaggio e verificare che l'impedenza sia la stessa.

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Piergiorgio

Inviato: 17 ott 2005, 16:05
da mr2a3
Questo metodo ovviamente funziona per misurare l'impedenza di uscita di preampli o simili.
Volendo misurare l'impedenza di uscita di un ampli ovviamente ci si può procurare un reostato da pochi Ohm che regga i W necessari (costosetto) oppure più semplicemente (io faccio così) utilizzare due R di adeguato vattaggio in questo modo:

- prima si carica l'uscita con una R ad. es. da 8 Ohm e si misurano i V ai suoi capi
- poi, oviamente senza variare il volume, si carica la stessa uscita con una R ad. es. da 4 Ohm e si rimisurano i V.

Dedotta la corrente si può approssimare l'imp. di uscita semplicemente dividendo la diff. di V per la diff. di I.

Naturalmente nel frattempo è buona regola lasciare un carico sull'altra uscita (se l'ampli è stereo). Personalmente uso un'altra R da 8 Ohm, al limite, anche se con ad. es. 5/10V diventa rumorosetto, basta un AP.

Ovvio che attendo conferme, però non credo sia sbagliato.

Ciao!
Massimo

Inviato: 17 ott 2005, 17:15
da mauropenasa
Nel caso di un power amp, io userei il metodi di misura standard del DF (damping factor) fattore di smorzamento.
Esso e dato da Zload/Zint dove Zload è il carico (8ohm) e Zint quella interna del ampli.

Basta:
1.collegare ad un amp un segnale di frequenza adatta al vostro tester,(generalmente <1Khz)
2. collegare un carico da 8ohm tra il morsetto + del ampli in prova e il + del ampli che genera il segnale. (ovviamente i - collegati assieme).
3. Misurare la tensione efficace al uscita del ampli "generatore" (basta qualche volt rms)
4. Misurare la tensione sui morsetti di uscita del amp in prova.

La res interna del amp in prova è:

Load/(Vout sorgente / Vout ampli in prova).

Il tutto lo dovete fare con l' ingresso del amp in prova in cc i con 600ohm di chiusura...

ciao

Mauro

Mauro

Inviato: 17 ott 2005, 19:51
da mauropenasa
A scanso di equivoci, allego il disegno del test DF per ampli di potenza.
In linea teorica potete usare la stessa tecnica (cambiando i carichi ovviamente) anche per misurare la resistenza interna dei Pre o CDP....

Ho corretto il post precedente perchè avevo ommesso (per la fretta) il load dalla formula del calcolo dell' impedenza interna.

Ciao

Mauro

Inviato: 17 ott 2005, 19:52
da riccardo
Ti quoto per dovere di cronaca, per aprire la strada ai meno esperti (a me :-)):

1) Collegamento ampli ampli: si intende out+ > in+?
2) R di carico: 8 ohm 10 watt va bene?
scusa e
grazie...:-)
Nel caso di un power amp, io userei il metodi di misura standard del DF (damping factor) fattore di smorzamento.
Esso e dato da Zload/Zint dove Zload è il carico (8ohm) e Zint quella interna del ampli.

Basta:
1.collegare ad un amp un segnale di frequenza adatta al vostro tester,(generalmente <1Khz)
2. collegare un carico da 8ohm tra il morsetto + del ampli in prova e il + del ampli che genera il segnale. (ovviamente i - collegati assieme).
3. Misurare la tensione efficace al uscita del ampli "generatore" (basta qualche volt rms)
4. Misurare la tensione sui morsetti di uscita del amp in prova.

La res interna del amp in prova è:

Load/(Vout sorgente / Vout ampli in prova).

Il tutto lo dovete fare con l' ingresso del amp in prova in cc i con 600ohm di chiusura...

ciao

Mauro

Mauro


Originariamente inviato da mauropenasa - 17/10/2005 : 12:15:34
Saluti

R.R.

Inviato: 17 ott 2005, 19:58
da mauropenasa
Arriva il disegno (nel post non mi è venuto ben visibile prima....)

Mauro

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Mauro

Inviato: 17 ott 2005, 23:36
da mauropenasa
Opppss, scusate,
ovviamente il carico da usare per lo scopo deve sopportare la potenza sviluppata dal ampli del segnale, ma per fare la misura basta generare anche solo 1W di potenza. Anche il valore di 8ohm è "normalizzato" nel senso che di solito si dichiarano le misure su questo valore, per 600ohm di resistenza in ingresso del ampli in prova...

Conviene usare una decina di Watt per gli 8ohm (per sicurezza)...

Se fate la stessa cosa per un pre o un CDP si può usare un 1K fino a circa 10K come carico, ovviamente sempre con una tensione di uscita non superiore a qualche volt....

Ciao

Mauro

Mauro

Inviato: 11 dic 2006, 06:11
da Piercarlo
Occorrente:
Un disco test con segnale sinusoidale 1000 hz
Voltmetro AC
Pot da 100 Kohm collegato all'rca di uscita solo con un capo e il cursore.
Io parto dall'ipotesi di avere solo un tester e delle resistenze e di non sapere granché sulla qualità di questo "disco-test" e di non avere i mezzi per verificarla.

1) Misuro la tensione a vuoto senza carico (se il circuito lo consente) e me l'annoto.

2) Faccio una prima misura con una resistenza "A" di cui ho preventivamente misurato il valore. Dalla misura ricavo un valore di tensione di uscita "VA" e, con la legge di Ohm, ricavo la corrente che scorre nella resistenza che ho usato come carico (che chiamo "IA").

3) Ripeto il punto (2) con una resistenza "B" di carico pari a un quarto o un quinto del valore della precedente. Ricavo una tensione "VB" e una corrente sulla resistenza di carico "IB"

4) Trovo le differenze "VA - VB" e "IA - IB". Ho così una tensione e una corrente che sono legate tra loro esattamente dal valore della resistenza di sorgente ancora incognita e da determinare ("esattamente" va inteso come "in rapporto alla strumentazione disponibilie"...).

A questo punto ricavo per calcolo la tensione "Vout" a vuoto sia del caso (2) che del caso (3). Queste devono coincidere tra loro e devono coincidere con la "Vout" a vuoto misurata (se è stato possibile misurarla ovviamente).

La formuletta (per il caso "2" che vale pure per il "3" ripetuta) è:

Vout a vuoto = VA * (1 + Rsorgente/Rcarico"A")

Nel caso le Vout trovate in questo modo non coincidessero, significa che, salvo errori, l'impedenza della sorgente è o non lineare o reattiva. In questo caso, ovviamente, la misura fatta in questo modo perde ogni significato.

Tutto imho e usando il sistema della serva. Esisteranno sicuramente sistemi migliori ma a me al momento non è venuto in mente altro.

Ciao
Piercarlo

Inviato: 11 dic 2006, 15:39
da Giaime
Thevenin, da lassù, ci guarda soddisfatto e appagato :)


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 11 dic 2006, 16:32
da Piercarlo
Thevenin, da lassù, ci guarda soddisfatto e appagato :)
Non l'avevo nominato per non spaventare i semplici! :D

Ciao
Piercarlo

Inviato: 11 dic 2006, 17:14
da MBaudino
Sono un semplice 8)
Conosco l' esistenza di Thevening, ma non ricordo che cosa dice il tuo teorema.
Per misurare la Rout il metodo ricordato da Penasa offre tutti i vantaggi del caso, soprattutto per Rout estremamente basse.


Non conoscendo Thevenin, nella pratica uso un calcoletto derivato utilizzando la semplice legge di ohm.

Il mio stadio di uscita è costituito da un generatore ideale, con tensione di uscita V, in serie al quale troviamo due resistenze: quella interna incognita ( Rx) e quella di carico (R, nota - ad es . 8 ohm).
Se misuro la tensione ai capi dello stadio di uscita senza carico, leggo direttamente la V. Mantengo il tester nella stessa posizione, applico il carico e leggo una seconda tensione VR, inferiore alla prima.
In base alla legge di ohm, avrò:

VR(tensione es. su 8 ohm) =V (a vuoto) * Rcarico/(Rcarico+Rint)

ovvero....

Rint= R* (V-VR)/VR
dove R è il carico, V la tensione ai morsetti a vuoto e VR la tensione ai morsetti con il carico applicato.
E' corretto o ohm non basta e devo rivedermi Thevenin?
Mauro

Inviato: 11 dic 2006, 17:24
da Giaime
E' corretto o ohm non basta e devo rivedermi Thevenin?
Mauro


Originally posted by MBaudino - 11/12/2006 : 11:14:39
Thevenin si dimostra col teorema di sostituzione, e quello di sovrapposizione degli effetti. Grosso modo quello che dici è corretto, però è sottointeso che la rete che stai analizzando risponda a certi requisiti (es. linearità).

E non fatemi dire altro che ora sono le 11.18, alle 15 devo fare lo scritto di Elettrotecnica, aaaargh!!! :x


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 11 dic 2006, 18:43
da Piercarlo
...VR(tensione es. su 8 ohm) =V (a vuoto) * Rcarico/(Rcarico+Rint)

ovvero....

Rint= R* (V-VR)/VR
dove R è il carico, V la tensione ai morsetti a vuoto e VR la tensione ai morsetti con il carico applicato.
E' corretto o ohm non basta e devo rivedermi Thevenin?
Mauro
Questo *è* Thevenin.

Ciao
Piercarlo

Inviato: 04 gen 2007, 07:47
da massi68
Ciao, è il solito sistema volt amperometrico che si usa anche per misurare l'impedenza di guasto (e poi derivare la Icc presunta in caso di guasto) su installazioni elettriche industriali.
Consideriamo Vo tensione a vuoto del generatore (ideale), Rc la resistenza di carico (nota), Zo l'impedenza interna del generatore, Vc la tensione su Rc quando connessa in parallelo al generatore reale, Ic la corrente circolante in Rc.

la Zo (=Zout ampli) = (Vo-Vc)/Ic=Vzo/Ic, dove Ic = Vc/Rc

Per cui: Zo=[(Vo-Vc)*Rc]/Vc

Ciao, massimiliano.