Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

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UnixMan
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da UnixMan »

Bene... facci sapere! :)
Ciao, Paolo.

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Italo B
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

UnixMan ha scritto:Bene... facci sapere! :)
Ad un anno esatto dalla mia ipotesi ho un risultato concreto di ciò che volevo fare.
Dopo alcuni mesi di tranquilla sperimentazione stadio per stadio e considerata la difficoltà di realizzare un phase inverter che rispondesse alle mie esigenze ho provvisoriamente optato per la versione SE, anche perché avevo già disponibile qualche componente.

Non ho saputo resistere e... presa la tavoletta di legno su cui poggiavano i componenti di un solo canale l'ho portata in sala ascolto per sapere se potesse valere la pena procedere col montaggio su telaio..... per non peccare di scontata enfasi da primo ascolto non ne descriverò il suono.
Intanto "cuccatevi" questo groviglio:

Immagine

Devo premettere che, come molti sperimentatori, amo le sfide tecnologiche possibilmente senza seguire la strada tracciata da altri e, salvo casi eccezionali, non bado a spese pur di avere una risposta ai miei dubbi, d'altra parte cosa sono i circa 300€ spesi in componenti in confronto ai diecimila e passa che certi audiofili danarosi si possono permettere con l'acquisto di impianti firmati per poi scoprire che quello da quattro soldi autocostruito da un amico ha un suono migliore?

Devo ancora fare aggiornamenti ad alcuni valori dello schema che pubblicherò al prossimo post insieme ai motivi delle scelte fatte, intanto riporto il topic dalla 6° alla prima pagina.
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Italo B
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Messaggio da Italo B »

Credo che, oltre ad una bassa distorsione, per piacere un amplificatore debba avere alti livelli di smorzamento e dinamica, ma queste caratteristiche sono difficilmente ottenibili con uno stadio di uscita con carico anodico senza un feedback loop che comprenda un certo numero di stadi.
D'altra parte i vantaggi della controreazione: riduzione del valore totale della distorsione, riduzione dell'impedenza di lavoro di tutti gli stadi interessati, ampliamento e linearizzazione della banda passante, non sono gratuiti e si possono pagare con gli effetti del ritardo e della rotazione di fase del segnale di feedback che si manifestano con un numero pressochè illimitato di armoniche di ordine superiore e di intermodulazione che rendono il suono aggressivo e affaticante.

E' allora possibile in un ampli zero feedback ottenere uno smorzamento paragonabile a quelli che ne fanno uso?
Questa è la risposta, peraltro non nuova, che intendo dare con il seguente circuito dotato di CF in uscita.

Probabilmente il pensiero potrebbe indirizzarsi verso l'impiego di tubi a bassa resistenza interna e alta corrente come la 6C33, 6AS7, 6080, etc... ma un rapido calcolo dell'attenuazione provocata da un mu=2 (segnale in catodo al 66% di quello in griglia) mi ha messo alla ricerca di tubi dotati di un mu decente e allo stesso tempo di una tensione catodo-filamento più alta possibile.

La mia scelta è caduta così sulla EL86, a suo tempo ideata da Philips proprio per l'impiego in un power SRPP per cui la sua tensione K-h max. è uguale a 300V e un mu pari a 9-8 (dipendente da Va).
Collegato a triodo questo pentodo può avere, alla corrente nominale, una Ra di circa 350 ohm come si può leggere nel data-sheet Mullard.
Il carico di catodo rende poco critica e stabile la selezione di un parallelo poiché le variazioni di Vgk non essendo amplificate in tensione si presentano sul carico catodico della stessa entità.

Partito in fase di progetto da una potenza utile di 4W che, se ben gestiti, sono più che sufficienti per un ascolto domestico su diffusori da almeno 90db, l'ampiezza del segnale disponibile sul diffusore 8 ohm dovrebbe essere 16Vpp. mentre il rapporto di trasformazione dovrebbe essere sul basso per limitare lo swing di tensione primaria.
Con un accorgimento (collegando anodo+gs del tubo alla presa per griglia schermo) il TU con 5k di Zprim. assume un'impedenza di 875 ohm (con un rapporto di trasf.= 11 circa) per cui il segnale sul primario dovrebbe essere 16x11=176Vpp. ma, per il valore del mu non proprio altissimo, non tutto il segnale in griglia finisce sul primario ma solo u/u+1 =0,88.
Dividiamo ora la tensione richiesta per il fattore di attenuazione dello stadio d'uscita 176/0,88=200Vpp. il cui valore va ancora maggiorato della caduta dovuta allo smorzamento non infinito che verificheremo più tardi, comunque ad occhio un valore attorno 220Vpp. in griglia dovrebbe essere sufficiente.
Purtroppo non ho trovato la famiglia di curve anodiche della EL86 per verificare/ottimizzare il punto di lavoro.

Il numero delle EL86 nel parallelo non è dovuto a un'esigenza di pilotaggio/smorzamento ma per ottenere facilmente un giusto negativo in griglia senza l'aggiunta di un gruppo RC infatti il valore dello smorzamento non cambia riducendo il numero di valvole e aggingendo una resistenza disaccoppiata: è chiaro che il TU non è adeguato, ma per il momento non ho trovato di meglio: la resistenza primaria è l'elemento che limita lo smorzamento indipendentemente dal numero di valvole impiegate.
In versione PP una resistenza comune non avrebbe necessità di condensatore.

Dopo una serie di prove tra le varie possibilità di driver, quello che mi ha dato le migliori prestazioni in fatto di ampiezza, distorsione, bassa impedenza d'uscita e semplicità circuitale è stato il solito SRPP di E88CC, a patto di alimentarlo con una tensione superiore ai valori canonici ma restando abbondantemente nei limiti di dissipazione max delle 2 sezioni (0,9+0,45W).
L'uscita del primo stadio usa una corrente doppia per sopportare senza flessioni il carico del partitore da 90K per ridurre l'amplificazione totale, mentre il secondo stadio non ha problemi di pilotaggio vista l'azione di bootstrapping offerta dal carico catodico dello stadio finale.
La parziale cancellazione delle armoniche pari è un altro effetto positivo del doppio stadio driver che può essere ulteriormente migliorata con la selezione/scambio dei tubi top/bottom.
L'amplificazione totale del driver può essere cambiata a piacimento tra 27 e 729 cambiando i valori del partitore senza aumentare la distorsione, ma solo in teoria per evidente possibile instabilità ai massimi valori.

Gli unici condensatori elettrolitici impiegati sono quelli di disaccoppiamento sui catodi del driver, scelti al tantalio per la loro struttura non induttiva.
L'alto valore di tensione d'alimentazione del driver non sembra dare problemi alle 88, soprattutto considerando che all'accensione la tensione a vuoto sale lentamente fino a 530V per poi ridiscendere lentamente fino al valore di 370-380V.
I filamenti alti sia dell'88 che delle 86 sono flottanti e alimentati con secondari a bassa capacità (avvolgimenti prim/sec non sovrapposti ma affiancati.

Nella mia zona la rete 230V ha un problema di stabilità: da qualche parte fuori dalla mia abitazione dovrebbe esserci un forte carico reattivo non regolamentare che causa un ampio battimento a frequenza più o meno regolare di 1Hz, tale da notarsi sia sulle lampade ad incandescenza che sull'asse Z dell'oscilloscopio (stabilizzato) come un "vitale battito" di luminosità.
Sia per questo motivo che per saggiare un tipo di alimentazione che non avevo ancora provato ho deciso di affrontare il costo dell'ingresso induttivo senza l'uso del Pgreco che sembra non dare rumore nonostante l'attuale "groviglius filorum", eventualmente proverò ad aumentare i valori delle capacità (in polipropilene).


Immagine
Ultima modifica di Italo B il 12 mag 2012, 15:37, modificato 3 volte in totale.
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Re: 5W SE. CF.

Messaggio da LuCe68 »

Italo B ha scritto:Credo che, oltre ad una bassa distorsione, per piacere un amplificatore debba avere alti livelli di smorzamento e dinamica, ma queste caratteristiche sono difficilmente ottenibili con uno stadio di uscita con carico anodico senza un feedback loop che comprenda un certo numero di stadi.
D'altra parte i vantaggi della controreazione: riduzione del valore totale della distorsione, riduzione dell'impedenza di lavoro di tutti gli stadi interessati, ampliamento e linearizzazione della banda passante, non sono gratuiti e si possono pagare con gli effetti del ritardo e della rotazione di fase del segnale di feedback che si manifestano con un numero pressochè illimitato di armoniche di ordine superiore e di intermodulazione che rendono il suono aggressivo e affaticante.
Non vorrei incrinare i tuoi sogni ma la la configurazione che hai adottatto, anodo comune, presenta un tasso di retroazione del 100%. Hai cioè scelto la configurazione esattamente opposta a quelli che credo fossero i tuoi propositi. Visto che hai ancora tutto volante prova a spostare il trasformatore sull'anodo e ascolta le differenze. Poi, ovviamente, scegli l'uscita che piùti piace.

Riguardo al condensatore sul catodo dell 88, lo puoi evitare sostituendolo assieme alla resistenza da 1k con un led o uno zener la cui tensione di zenere è pari alla tensione che hai adesso sulla resistenza da 1k.

Se non ho capito male cerchi le curve della 86 connessa a triodo. Ti allego il data sheet che le contiene.
EL86.pdf
Complienti Italo per il progetto :up:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

Non vorrei incrinare i tuoi sogni ma la la configurazione che hai adottatto, anodo comune, presenta un tasso di retroazione del 100%
Esatto... ma non produce rotazione di fase, è il loop che voglio evitare!
Visto che hai ancora tutto volante prova a spostare il trasformatore sull'anodo e ascolta le differenze.
E' dal 1958 che faccio amplificatori con carico sull'anodo e sinceramente credo di avere buoni motivi per provare strade meno convenzionali, anche perché le mie orecchie sentono le differenze e la strumentazione è d'accordo.
Riguardo al condensatore sul catodo dell 88, lo puoi evitare sostituendolo assieme alla resistenza da 1k con un led o uno zener la cui tensione di zenere è pari alla tensione che hai adesso sulla resistenza da 1k
Certo che potrei... ma il led e zener non sono liberi di creare una compensazione in continua del punto di lavoro e il secondo fa pure rumore: da vent'anni cerco di evitare il più possibile di mischiare il vuoto con i semiconduttori... e poi quelli al tantalio non hanno "elettrolita" e hanno induttanza trascurabile perché non sono avvolti ma sono fatti come una "bottiglia di Leida" con spessore del "vetro" a livello molecolare.
Se non ho capito male cerchi le curve della 86 connessa a triodo
Si, grazie... l'avevo già ma nella versione del 1956 l'ultimo grafico manca.
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da hobbit »

Ciao. Ho capito tutte le tue scelte e non le critico visto che a differenza tua la mia esperienza in campo è limitatissima.
Ti chiedo solo se hai valutato come soluzione intermedia per lo stadio di uscita il carico ripartito (che necessità di un trasformatore dedicato) come nei quad II?
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

Ti chiedo solo se hai valutato come soluzione intermedia per lo stadio di uscita il carico ripartito
Non conosco il quad ma da quanto mi dici tra anodo e catodo ci sarebbe un breve loop con una reattanza induttiva come accoppiamento, sarebbe come un condensatore tra anodo e griglia: entrambi contrastano con le premesse del mio progetto.
Comunque lo stadio di uscita non ha problemi ed è già perfetto così, manca solo un TU adeguato che di questi tempi è difficile da trovare sul web, anche il TU per 6V6 che posseggo l'ho dovuto ordinare a un commerciante di Taiwan.
C'erano questi che potevano essere perfetti con un ingresso anche a 1130 ohm ma sono arrivato tardi e non potrei fare la coppia. http://www.ebay.it/itm/Ausgangsuebertra ... 1691390358

Un pilotaggio a bassa impedenza del TU minimizza l'effetto delle capacità parassite estendendo la banda passante verso f2 mentre il basso valore di resistenza degli avvolgimenti migliora la dinamica come la migliorano le impedenze di filtro con basso valore ohmico sull'alimentazione, il "bello" è che strumentalmente è tutto uguale come la cosi detta "polarità assoluta" che si può sentire (anche in monofonico) ma non vedere o misurare strumentalmente.
Ho anche fatto più di un amplificatore che sul banco era perfetto ma che all'ascolto faceva pena, però non cerco il bel suono incondizionatamente accattivante ma come specchio della registrazione: cattivo suono da cattive registrazioni ma entusiasmante con brani ben registrati.
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da hobbit »

Ripeto, te hai molta più esperienza e pratica di me, i miei interventi mi servono solo capire, sono curioso. Spesso mi limito semplicemente a studiare la questione tecnica visto che il tempo e le risorse per poter sperimentare non virtualmente in realtà sono molto scarsi.
Comunque il Quad II è questo, famoso amplificatore bensuonante:
http://www.uploadarchief.net/files/download/quad-ii.gif
apprezzato anche da puristi del DHT!
Perché dici che tra anodo e catodo ci sarebbe un loop? Di fatto è lo stesso ferro che viene caricato al 90% all'anodo e 10% al catodo tipicamente. E' una configurazione che chiaramente somiglia più a quella di anodo ma che permette di abbassare l'impedenza di uscita di tetrodi senza aver necessariamente la NFB. Nel Quad II la NFB c'è ma in altri progetti no.

A parte la questione della rotazione di fase la NFB è accusata di riportare i disturbi derivanti dal trasduttore all'ingresso, quello che chiamiamo back-EMF. Anche nel circuito ad anodo comune c'è il fenomeno della back-EMF, secondo te questo non rappresenta un reale problema?
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

famoso amplificatore bensuonante
Un amplificatore bensuonante produce un suono gradevole, uno ad alta fedeltà riproduce esattamente il segnale all'ingresso: ne ho appena demolito uno che mi ha servito per quasi 10 anni (quello che ti volevo far ascoltare) tutti i CD erano bellissimi e molto spesso mi assopivo nell'estasi, ma poi mi sono accorto che non era alta fedeltà, anche perché di concerti live ne ho ascoltati e non ero parimenti estasiato.
Un vecchio sondaggio ha rivelato che gli audiofili preferiscano la riproduzione al live... perché?

Mi citi delle sigle che non conosco "DHT" , "EMF".
Perché dici che tra anodo e catodo ci sarebbe un loop?
Qualsiasi accoppiamento esterno tra l'uscita del segnale di una valvola e un altro elettrodo della stessa valvola o di una precedente forma un anello: in questo caso è come mettere un condensatore tra placca e catodo solo che così la fase sarebbe invertita invece con la bobina si possono scambiare i fili.
Il vantaggio della soluzione del quad è di fare due anelli di reazione negativa: uno parziale, con breve ritardo (meno dannoso) e uno totale più leggero (ugualmente meno dannoso) in modo da avere 2 loop "leggeri" invece di uno globale "pesante" (e con maggiore ritardo).
Di fatto è lo stesso ferro che viene caricato al 90% all'anodo e 10% al catodo tipicamente
Di fatto una parte della tensione di placca viene applicata sul catodo (che è la stessa cosa che applicarla in griglia con polarità invertita) e l'effetto prodotto, di nuovo amplificato, ritorna in placca (questo è l'anello)!
Ultima modifica di Italo B il 12 mag 2012, 21:04, modificato 2 volte in totale.
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da hobbit »

Grazie per la risposta.
Le sigle:
DHT direct heated triode ovvero triodo a riscaldamento diretto
EMF electromagnetic force ovvero forza elettromagnetica: http://en.wikiaudio.org/Back_EMF
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

DHT direct heated triode ovvero triodo a riscaldamento diretto
Questa non potevo saperla per non averlo mai usato.
EMF electromagnetic force ovvero forza elettromagnetica
Questo problema è inversamente proporzionale allo smorzamento dell'amplificatore (DF per chi ha le dita stanche) :smile:
Anche nel circuito ad anodo comune c'è il fenomeno della back-EMF, secondo te questo non rappresenta un reale problema?
Se anche ci fosse il problema sarebbe minimo per 2 motivi: interessa solo lo stadio finale e non viene amplificato.
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Re: 5W SE. CF.

Messaggio da Italo B »

LuCe68 ha scritto: Riguardo al condensatore sul catodo dell 88, lo puoi evitare sostituendolo assieme alla resistenza da 1k con un led o uno zener la cui tensione di zenere è pari alla tensione che hai adesso sulla resistenza da 1k.
Questo tuo commento mi ha ricordato che l'unico semiconduttore che ritengo compatibile con le circuitazioni valvolari è il diodo Schottky che, contrariamente ai diodi e ai transistors al silicio non hanno giunzioni drogate "n" e "p" ma solo di tipo "n", cioè il flusso di corrente in conduzione è costituito da soli elettroni (majority carrier) come all'interno delle valvole, mentre nei normali diodi e BJT occorre "aspettare" la ricombinazione delle cariche positive e negative (lacune/elettroni) con il noto ritardo "Recovery time" e un corrispondente ritardo (nei bjt) dell'acquisizione di cariche (Storage time).
Uso gli Schottky da più di 10 anni nei ponti di alimentazione perché non hanno il picco di corrente inversa tipica dei diodi al silicio, generalmente di intensità doppia di quella diretta, che produce armoniche su tutto lo spettro audio.
La differenza è chiaramente udibile ed è la stessa tra quella di un ponte al silicio e quella a doppia semionda con raddrizzatrice ma con gli Schottky si ha il vantaggio (rispetto alla raddrizzatrice) di una molto minore resistenza diretta a tutto vantaggio dell'efficienza e della dinamica sonica data da una bassa impedenza di alimentazione.
All'epoca della mia scoperta non esisteva ancora la versione "Sic", in commercio la maggiore tensione inversa disponibile era di 100V per cui ho dovuto montare un ponte con una numerosa serie di diodi accoppiati a un partitore resistivo di alto valore.

Oggi il tuo commento mi ha suggerito il loro impiego per "aggiustare" la polarizzazione dello stadio finale (in serie al TU) rendendola così indipendente dal valore della resistenza del primario.
Questi diodi sarebbero migliori dei led anche negli stadi di segnale per il maggiore effetto stabilizzante: in media i led possono dare una variazione di 0,2V con una variazione di 10mA mentre gli Schottky circa 0,1V su 100mA e la caratteristica è molto lineare. La versione Sic ha una tensione di zener di circa 0,7-0,8V per cui è necessario collegarne una certa serie, ma il costo non è altissimo.

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Grazie! :smile:
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da LuCe68 »

Di nulla !
Gli "Ammericani" lo chiamono Brainstorming dove la sciocchezza detta da uno può far venire un bella idea ad un'altro.

Non mi è chiaro però il vantaggio dello shottky in questa configurazione. Nell'utilizzo sul catodo il diodo è sempre polarizzato direttamente, non hai a che fare con correnti inverse in alcun modo.
Altra cosa che non mi è chiara è perchè tu vai a vedere la linearità del diodo 100mA quando sul tuo schema hai messo una corrente anodica di 5mA. Lo shottky che hai postato, per quella corrente, va a lavorare proprio sul ginocchio dove hai una linearità bassa e l'impedenza (data da dV/dI) è alta.
No, credo che lo shottky di cui hai postato i dati non sia adatto. Proverei a cercare tra diodi (Shottky se vuoi) di segnale, dove per 5 mA sei ben lontano dal ginocchio.
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

Nell'utilizzo sul catodo il diodo è sempre polarizzato direttamente, non hai a che fare con correnti inverse in alcun modo.
Hai ragione, ma sapere che si muovono solo elettroni senza doversi fermare per sposare "ammaglianti lacune" mi conforta, comunque li ho già inseriti in serie al TU per compensare 3,75V mancanti con 190mA distribuiti sui 3 tubi.
Altra cosa che non mi è chiara è perchè tu vai a vedere la linearità del diodo 100mA quando sul tuo schema hai messo una corrente anodica di 5mA.
L'avevo pensato anch'io guardando il ginocchio della curva ma l'ho scritto ugualmente... ho sbagliato e mi cospargo il capo di cenere! Comunque sulle 88 ci lascio le resistenze perché voglio conservare la stabilizzazione in continua.
Proverei a cercare tra diodi (Shottky se vuoi) di segnale, dove per 5 mA sei ben lontano dal ginocchio.
Quelli Schottky di segnale hanno una tensione diretta dell'ordine di 0,2-0,3V, per fare 5V ce ne vorrebbero 25... meglio lasciar perdere!

Solo per correttezza: Walter Schottky è l'inventore dell'omonimo diodo, nonché del tetrodo nel 1915, il suo cognome di origine tedesca comprende una "c". :wink:
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da LuCe68 »

Quelli Schottky di segnale hanno una tensione diretta dell'ordine di 0,2-0,3V, per fare 5V ce ne vorrebbero 25... meglio lasciar perdere!
A proposito, non è un po' tantino 5V per la Ecc88? Ben inteso, niente lo vieta, ma normalemnte viene adoprata a tensione di griglia più basse: dai 1,6 ai 2,5V. Come mai questa scelta ?
Solo per correttezza: Walter Schottky è l'inventore dell'omonimo diodo, nonché del tetrodo nel 1915, il suo cognome di origine tedesca comprende una "c".
Ohh, sono sicuro che Walter non me ne vorrà per questo anche se dai baffetti che era uso portare doveva essere un tipino non molto raccomandabile. :wink:
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

non è un po' tantino 5V per la Ecc88? Ben inteso, niente lo vieta, ma normalemnte viene adoprata a tensione di griglia più basse: dai 1,6 ai 2,5V. Come mai questa scelta ?
Non è una scelta è un'esigenza: prova ad alimentare un SRPP di 88 a 380V... già una sezione dissipa quasi 1W con meno 5V!
Tra l'altro sono già fuori di brutto con la tensione K/f che non dovrebbe superare i 100V, ma il tutto sembra tenere grazie alla mancanza di riferimento del filamento superiore.
Ohh, sono sicuro che Walter non me ne vorrà per questo anche se dai baffetti che era uso portare doveva essere un tipino non molto raccomandabile.
Certamente si rivolterà nella tomba per questa tua mancanza! 8)
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da LuCe68 »

Italo, approfitto della tua cortesia per farti ancora alcune domande.
1) Perchè il primo stadio SRPP ha corrente superiore del secondo ? Non era meglio il contrario visto che devi pilotare le capacità delle 3 EL86 in parallelo ?
2) Perchè l'amplificazione del primo stadio SRPP viene parizionata dalle resistenze da 68k e 22k per poi essere riamplificata dell'SRPP del secondo stadio ?
3) Visto le basse correnti in gioco del driver e dell'amplificazione che viene ridotta e poi riamplificata, un solo stadio non era sufficiente ?
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

Perchè il primo stadio SRPP ha corrente superiore del secondo ? Non era meglio il contrario visto che devi pilotare le capacità delle 3 EL86 in parallelo ?
Con il carico sul catodo le 3 griglie in parallelo hanno un'impedenza di diversi Mohm (bootstrap), mentre il primo stadio deve pilotare senza flessioni un partitore da 90K.
Perchè l'amplificazione del primo stadio SRPP viene parizionata dalle resistenze da 68k e 22k per poi essere riamplificata dell'SRPP del secondo stadio ?
I 2 stadi hanno lo stesso guadagno (27) anche se le correnti sono diverse e anche la distorsione è più o meno la stessa, senza partitore l'amplificazione totale sarebbe 27x27=729... che sarebbe eccessiva e il tutto auto-oscillerebbe considerando che entrambi gli stadi si possono accoppiare per capacità all'interno dello stesso tubo.
Visto le basse correnti in gioco del driver e dell'amplificazione che viene ridotta e poi riamplificata, un solo stadio non era sufficiente ?
No... per una sensibilità di 0.5Vrms mi serve un guadagno di 190 circa per poter ottenere attorno ai 5W.
Tra l'altro i 2 stadi svolgono la funzione di parziale cancellazione della seconda armonica agendo successivamente in controfase, ognuno dei due stadi preso separatamente ha una THD doppia.
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da hobbit »

Anch'io approfitto della tua disponibilità.
L'oggetto che hai pensato è interessante soprattutto per le scelte ponderate di cui via via stai dando risposta.
Il limite principale che trovo è che uno stadio finale siffatto pur risolvendo certi problemi ne crea di grossi al driver, infatti le e88cc sono tirate per il collo per tua stessa ammissione. Mi chiedo se nel tempo non possano dar luogo a cedimenti improvvisi.
Visto che di fatto non stai sfruttando le caratteristiche di linearità della valvola facendola lavorare con una retroazione in tensione al 100% questa potrebbe essere utilmente sostituita con un bjt o con un mosfet, .... in sostanza la logica conseguenza del tuo amplificatore sarebbe un idrido con uscita di emettitore o source, con il vantaggio di richiedere un minor swing allo stadio pilota. Lo scotto da pagare è che a meno di uno stadio di uscita complesso come il ciclotron o retroazionato è necessario il condensatore di uscita di grandi dimensioni. Hai preso in considerazione una possibilità del genere?
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
(J.R.R. Tolkien)
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Italo B
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Re: Ipotesi di Cathode Follower Output P.P.

Messaggio da Italo B »

infatti le e88cc sono tirate per il collo per tua stessa ammissione. Mi chiedo se nel tempo non possano dar luogo a cedimenti improvvisi.
Se questo prenderà stabilmente posto nell'alloggio riservato, potrò darti la risposta tra una decina d'anni, nel frattempo lo ascolto in attesa che l'evento si manifesti. 8)
E' tirata per il collo rispetto al luogo comune che la vuole impiegata nei modi tradizionali come preamplificatrice o pilota a tensione medio-bassa, ma il datasheet la vede anche come finale in classe A per un'uscita di 1,5W con 250V di anodica a patto di non superare la massima dissipazione consentita, è anche previsto nei valori limite l'applicazione a freddo (filamento spento) di una Va di 550V e un normale regime a 250V senza dissipare più di 0,8W: in questo sono perfettamente in regola, l'unica cosa dubbia potrebbe essere la tensione massima catodo/filamento di 120V (per il tubo superiore), questo se il filamento fosse riferito a massa ma, essendo flottante (collegato con un l'avvolgimento a bassa capacità da 6,3V di un trasformatore apposito), il potenziale del filamento dovrebbe seguire per capacità quello del catodo annullando di fatto la differenza di potenziale... se non si prova non lo si saprà mai! :wink:
Visto che di fatto non stai sfruttando le caratteristiche di linearità della valvola facendola lavorare con una retroazione in tensione al 100%
Invece sto proprio sfruttando la grande linearità e stabilità di uno stadio controreazionato al 100% in corrente (quella del segnale che passa nel carico catodico), che se avesse avuto un mu più alto si sarebbe potuto chiamare a guadagno unitario, invece con mu=8 il guadagno è 0,88, ma è sempre migliore di uno 0,66 di una 6C33 con mu=2!
in sostanza la logica conseguenza del tuo amplificatore sarebbe un idrido con uscita di emettitore o source, con il vantaggio di richiedere un minor swing allo stadio pilota. Lo scotto da pagare è che a meno di uno stadio di uscita complesso come il ciclotron o retroazionato è necessario il condensatore di uscita di grandi dimensioni. Hai preso in considerazione una possibilità del genere?
L'ho presa tanto in considerazione che ho dedicato 10 anni ai tentativi di ottenere qualcosa di buono da BJT e mosfet e come ultimo esemplare un ibrido proprio con le 88 pubblicato su CHF. Ho ancora dei condensatori nuovi e con l'elettrolita che sguazza dentro da 0,1F 63V della Evox Rifa, se qualcuno li vuole li vendo in garanzia al prezzo del cambio lire/euro.
There's a think the old man can sell to young people: the patience!
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