Fenomenologia acusmetrica
Nella trattazione affronteremo la percezione e la relativa rappresentazione di punti, di linee e di superfici acusmetriche; le sorgenti sonore (gli altoparlanti) saranno sempre considerate fisse; i punti sonori saranno ottenuti indicando una percezione sonora in una precisa posizione spaziale, mentre le fenomenologie acustiche legate a linee e superfici tenderanno a farle percepire come traiettorie tracciate da punti sonori, inducendo nell'ascoltatore il senso di movimento (è il corrispondente concetto geometrico di una linea geometrica come traiettoria di un punto nello spazio); in alcuni casi tratteremo di linee "fisse", come insieme di punti compresenti (interpretazione geometrica di linea come insieme di punti).
Il contesto mostrerà chiaramente le differenti interpretazioni.
Destra-sinistra. Siamo da tempo abituati alla stereofonia: impianti di ascolto con due altoparlanti sono la norma; possiamo senza dubbio assumere che una riproduzione su due canali stereofonici sia in grado di fornirci una percezione delle provenienze di un suono da destra o da sinistra, così come qualunque suo spostamento orizzontale.
Davanti-dietro. La percezione della profondità attraverso due soli altoparlanti per riproduzioni stereofoniche deve fare ricorso a metafore linguistiche e a interpretazioni indotte dall'esperienza.
Due sono i meccanismi adottabili, in funzione della fissità della sorgente o del movimento della stessa.
Nel caso di sorgenti sonore fisse, la nostra esperienza è che quelle più lontane ci comunicano segnali più deboli; conosciamo anche la legge con cui il segnale sonoro riduce la sua potenza, che è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Potremo quindi agire sul volume di un segnale, seguendo la legge indicata, per far percepire un suono come proveniente da una zona più o meno lontana.
Nel caso di sorgenti sonore in movimento, se la velocità di spostamento delle stesse è bassa, valgono le considerazioni fatte sul volume, mentre nel caso di velocità di spostamento elevata, può essere sfruttato l'effetto Döppler, che innalza la frequenza delle sorgenti in avvicinamento e abbassa quella di sorgenti in allontanamento.
Tutto quanto indicato riguarda evidentemente le intenzioni progettuali del "costruttore" del suono: se questi vuole che venga percepita una sorgente lontanissima in rapido avvicinamento, in posizione centrale, davanti all'a-scoltatore, provvederà a un suono centrale (rispetto ai due altoparlanti) di volume inizialmente basso e fortemente crescente, insieme a un leggero innalzamento della frequenza dello stesso.
Come può un ascoltatore distinguere tra il fenomeno che rappresenta una sorgente sonora debole vicina e quello che rappresenta una sorgente forte lontana? Non può, evidentemente, ma la necessità di relazionare fenomeni e di dare continuità nel tempo fa sì, sulla base di sperimentazioni svolte, che, nel modulare il fenomeno con suoni deboli che aumentano di volume e nello spostarli da destra a sinistra e viceversa, si inducano nell'ascoltatore necessità di interpretazioni spaziali, che possono trovare maggior coerenza in un'interpre-tazione di spostamento in avvicinamento.
Quindi, in tutti questi fenomeni è più facile indurre interpretazioni attraverso la modellazione di punti sonori in movimento che non di punti fissi.
Altri problemi riguardano il davanti e il dietro: dati due altoparlanti posti sulla stessa linea dell'ascoltatore , un suono centrale debole, che cresce di volume e aumenta leggermente la frequenza, facilita l'interpretazione di una sorgente in avvicinamento; lo stesso suono che, raggiunto un apice, diminuisca frequenza e volume risulta in allontanamento; l'interpretazione più comoda per l'ascoltatore è che l'avvicinamento provenga dalla direzione in cui ha rivolto lo sguardo, e che l'allontanamento sia la continuazione della traiettoria; questa sorta di "economia" interpretativa dell'ascoltatore fa sì che il fenomeno sia percepito come illustrato in figura 3.
Fig. 3 - Percezione della profondità con uso di volume e frequenza
Vale la pena di commentare la figura:
all'istante T0 la sorgente sonora comincia ad emettere un suono; il fatto che il volume sia debole lo fa percepire come tale, o come lontano; sarà l'evoluzione successiva del suono a suggerire una delle due interpretazioni;
all'istante T1 il volume cresce progressivamente, mentre la frequenza ha uno sbalzo verso un valore più alto, costante; questo è il tipico fenomeno Döppler: quando un'autoambulanza si avvicina a noi con velocità più o meno costante, sentiamo la tonalità del suono più alta, ma costante (aumento della frequenza a causa della somma delle velocità dell'autoambulanza e del suono), e sentiamo il volume aumentare, a causa dell'avvicinamento; l'inter-pretazione più comoda, a mo' di rasoio di Occam, è quella di una sorgente sonora in avvicinamento;
all'istante T2 di massimo volume il fenomeno s'inverte, e ancora l'interpretazione più conveniente è quella di una sorgente in allontanamento;
all'istante T3 il ritorno a un volume costante e a un tono leggermente più alto suggerisce come interpretazione più semplice l'arresto della sorgente sonora.
Si osservi che, mentre lo spostamento destra-sinistra corrisponde a un fenomeno fisico con una metrica oggettivamente misurabile attraverso grandezze fisiche (il suono proviene realmente da una posizione, la distanza tra i due altoparlanti è esprimibile in metri, ecc.), la percezione di vicino e lontano, di avvicinamento e allontanamento corrispondono piuttosto a variabili di stato, cioè a grandezze che non hanno senso di per sé, ma solo una in relazione all'altra: è possibile che il fenomeno descritto, pur ripetibile con differenti ascoltatori, dia a ciascuno di questi differenti percezioni di lontananza e vicinanza .
Alto-basso. L'induzione della percezione dell'altezza da cui proviene un suono con l'uso di due soli altoparlanti posti orizzontalmente passa ancora attraverso meccanismi linguistici e metaforici. I termini "alto" e "basso" sono tra i più potenti usati nella quotidiana comunicazione metaforica: così noi scendiamo le scale o saliamo in casa (con una reale percezione geometrica di alto e basso), ma diciamo che la borsa sale o scende, che siamo al settimo cielo, che ci sentiamo giù, e così via.
La metafora è potente anche nel suono, che sale (di frequenza) divenendo acuto (che ha metaforicamente valenza positiva, di chi punge, di chi capisce), divenendo alto (ancora con senso positivo, etimologicamente ben nutrito e quindi accresciuto), oppure scende (di frequenza), divenendo basso, grave (ancora con valenza negativa, di pesante, da sopportare). Insomma, un suono alto evoca metaforicamente l'alto geometrico, così come un suono basso evoca il basso geometrico.
Se vorremo dare a un ascoltatore l'impressione di una sorgente sonora che si muova verso l'alto sarà sufficiente far crescere la frequenza di un suono, e viceversa per fare percepire un movimento verso il basso.
Si noti che il fenomeno potrebbe interagire con il succitato effetto Döppler; di fatto ne è solo un rafforzamento: quando un'entità fisica si avvicina le sue dimensioni apparenti aumentano, e la crescita dell'altezza del suono percepito corrisponde alla crescita in altezza delle dimensioni della sorgente .