2A3 un pre con CCS senza trafo (basso costo)????
- riccardo
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Oramai sovrastato da una massa enorme di materiale per la costruzione di ampli a valvole che non ho più punta voglia di fare (Shishido's Loftin White, detto il 'reloggio), e visto che ho rinunciato all'acquisto di un bel set di Trafo vari e induttanze dal Mitico Ing. Bellantoni (che ringrazio molto per la cortesia, per le proposte vantaggiose e per le consulenze molto approfondite..) mi chiedo: ma ci sarà un modo molto molto cheap e inedito, per non lasciare stè cose a far la muffa? magari le vendo, che so... oppure, si potrebbe,
che ne so, usare ECC83, a seguire le 2A3, e uscire senza trafo con dei JFet, dei transistor, dei mosfet, qualcosa insomma che mi eviti il solito costosissimo Duomo....e che spari fuori un 10 watt in modo ..così...un poco strano?
(P.S. potrei anche spingermi al doppio raddrizzatore parallelo a valvole...)
A parte gli scherzi, siccome in un 3D c'è la comitiva 2A3 "ricca" mi faceva piacere aprire una comitiva 2A3 "alternative"
Saluti
R.R.
che ne so, usare ECC83, a seguire le 2A3, e uscire senza trafo con dei JFet, dei transistor, dei mosfet, qualcosa insomma che mi eviti il solito costosissimo Duomo....e che spari fuori un 10 watt in modo ..così...un poco strano?
(P.S. potrei anche spingermi al doppio raddrizzatore parallelo a valvole...)
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Riccardo
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Andrea Ciuffoli propone questi progetti che secondo me fanno vedere come si possa partire in un modo per poi, volendo affinare, si possa migliorare pian piano.
http://www.audiodesignguide.com/my/2a3_amp.html
Certo è che si gioca enormemente sul costo dei singoli componenti. La sostanza della circuitazione comunque non sembra cambiare molto, fra ampli "ricco" e "povero" (? Ma perchè poi dire così?), secondo me l'importante è la direzione, poi a piccoli o grandi passi ci si arriva.
Palese è che un C di accoppiamento da 1 euro sta centinaia di volte in un trafo di alta qualità, ma non è che col secondo il suono migiori di conseguenza, uno deve prendere le misure al proprio impianto e creare qualcosa di omogeneo, poi a piccoli passi, dopo 10 o 20 anni di passione, basta un investimento annuale di 2/300 euro per arrivare dove si vuole. Che fretta c'è? Stiamo parlando di impare, c'è tutta una vita.....
Basta non comprare a 10 e rivendere a 5 però!... un occhio costante alle occasioni e i gioco è fatto.
Ciao, Roberto
http://www.audiodesignguide.com/my/2a3_amp.html
Certo è che si gioca enormemente sul costo dei singoli componenti. La sostanza della circuitazione comunque non sembra cambiare molto, fra ampli "ricco" e "povero" (? Ma perchè poi dire così?), secondo me l'importante è la direzione, poi a piccoli o grandi passi ci si arriva.
Palese è che un C di accoppiamento da 1 euro sta centinaia di volte in un trafo di alta qualità, ma non è che col secondo il suono migiori di conseguenza, uno deve prendere le misure al proprio impianto e creare qualcosa di omogeneo, poi a piccoli passi, dopo 10 o 20 anni di passione, basta un investimento annuale di 2/300 euro per arrivare dove si vuole. Che fretta c'è? Stiamo parlando di impare, c'è tutta una vita.....
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Ciao, Roberto
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Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Sono belli entrambi. Peccato che non abbia pubblicato quanto distorce a 1w
La difficoltà è proprio questa. la distrsione armonica.
I ferri impiegati non li ho mai avuti.
E' un attimo mettere insieme un amplificatore coerente. Forse, e mi viene da ridere , distorce di meno lo schema più economico.
Comunque belli.
Mario Straneo
La difficoltà è proprio questa. la distrsione armonica.
I ferri impiegati non li ho mai avuti.
E' un attimo mettere insieme un amplificatore coerente. Forse, e mi viene da ridere , distorce di meno lo schema più economico.
Comunque belli.
Mario Straneo
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- riccardo
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Hola Roberto.
Non so se esplorato il link in modo sbagliato.
Quello che volevo dire, a prescidendere da ampli ricco o povero, è una cosa diversa dal progetto di Ciuffoli.
Quelle che sarebbe interessante è proprio sostituire del tutto il trafo di uscita, sostituendolo con un elemento attivo, magari un Jfet, e in tutto ciò, ricavare oltre a diversi watt,(non 2...) pure un bel suono.
Io non conosco progetti di tal fatta.
Ma non è che io sia una autorità....., nevvero..
R.R.
Non so se esplorato il link in modo sbagliato.
Quello che volevo dire, a prescidendere da ampli ricco o povero, è una cosa diversa dal progetto di Ciuffoli.
Quelle che sarebbe interessante è proprio sostituire del tutto il trafo di uscita, sostituendolo con un elemento attivo, magari un Jfet, e in tutto ciò, ricavare oltre a diversi watt,(non 2...) pure un bel suono.
Io non conosco progetti di tal fatta.
Ma non è che io sia una autorità....., nevvero..
SalutiAndrea Ciuffoli propone questi progetti che secondo me fanno vedere come si possa partire in un modo per poi, volendo affinare, si possa migliorare pian piano.
http://www.audiodesignguide.com/my/2a3_amp.html
Certo è che si gioca enormemente sul costo dei singoli componenti. La sostanza della circuitazione comunque non sembra cambiare molto, fra ampli "ricco" e "povero" (? Ma perchè poi dire così?), secondo me l'importante è la direzione, poi a piccoli o grandi passi ci si arriva.
Palese è che un C di accoppiamento da 1 euro sta centinaia di volte in un trafo di alta qualità, ma non è che col secondo il suono migiori di conseguenza, uno deve prendere le misure al proprio impianto e creare qualcosa di omogeneo, poi a piccoli passi, dopo 10 o 20 anni di passione, basta un investimento annuale di 2/300 euro per arrivare dove si vuole. Che fretta c'è? Stiamo parlando di impare, c'è tutta una vita.....
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Originally posted by nullo - 16/10/2005 : 16:34:31
R.R.
Riccardo
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- riccardo
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La biblioteca e i lavori di Piergiorgio contengono tesori, grazie a PG.
però io non volevo andare a parare qui.
Quindi , di certo, esiste solo la fissità immutabile di un coso che deve dare due watt con 35 kg di ferro e rame spiralato....
Non era questo che intendevo.
Strictu sensu, oramai, dal punto di visti della tecnologia, potrebbero risultare inutili anche i trafo di alimentazione, ma per le valvole, i trasformatori di uscita debbbono continuare a esistere per forza?
R.R.
però io non volevo andare a parare qui.
Quindi , di certo, esiste solo la fissità immutabile di un coso che deve dare due watt con 35 kg di ferro e rame spiralato....
Non era questo che intendevo.
Strictu sensu, oramai, dal punto di visti della tecnologia, potrebbero risultare inutili anche i trafo di alimentazione, ma per le valvole, i trasformatori di uscita debbbono continuare a esistere per forza?
SalutiSe, comunque, uno vuole spendere poco (si può essere in disaccordo? direi di no) l'unica strada è avvolgersi da soli il trasformatore di alimentazione , e il tu d'uscita. Piergiorgio ha lasciato enormi impronte che si possono seguire in bibilioteca.
Mario Straneo
Originariamente inviato da mariovalvola - 16/10/2005 : 17:32:53
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e perchè no un pushpull di 2A3?? non se ne vedono molti in giro, anzi, un pushpull parallelo così usi un bel po' di valvole semmai ingresso/sfasatore a trasformatore e doppio totem come driverOramai sovrastato da una massa enorme di materiale per la costruzione di ampli a valvole che non ho più punta voglia di fare (Shishido's Loftin White, detto il 'reloggio), e visto che ho rinunciato all'acquisto di un bel set di Trafo vari e induttanze dal Mitico Ing. Bellantoni (che ringrazio molto per la cortesia, per le proposte vantaggiose e per le consulenze molto approfondite..) mi chiedo: ma ci sarà un modo molto molto cheap e inedito, per non lasciare stè cose a far la muffa? magari le vendo, che so... oppure, si potrebbe,
che ne so, usare ECC83, a seguire le 2A3, e uscire senza trafo con dei JFet, dei transistor, dei mosfet, qualcosa insomma che mi eviti il solito costosissimo Duomo....e che spari fuori un 10 watt in modo ..così...un poco strano?
(P.S. potrei anche spingermi al doppio raddrizzatore parallelo a valvole...)
A parte gli scherzi, siccome in un 3D c'è la comitiva 2A3 "ricca" mi faceva piacere aprire una comitiva 2A3 "alternative"
Saluti
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Originariamente inviato da riccardo - 16/10/2005 : 15:55:58
Oppure, nessuno ha mai provato a uscire di catodo con un DHT?
Filippo
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La cosa più economica con una 2A3 è non usare una 2A3!
Una 6EM7 (vedi progetto Primo) dà 2.6-2.7 W ancora entro i limiti di dissipazione con un trafo economico e facilmente costruibile o recuperabile.
la 2A3 dà 3.5 W ad un costo da quattro a sei volte superiore, in schemi economici. Ne vale la pena?
_________
Piergiorgio
Una 6EM7 (vedi progetto Primo) dà 2.6-2.7 W ancora entro i limiti di dissipazione con un trafo economico e facilmente costruibile o recuperabile.
la 2A3 dà 3.5 W ad un costo da quattro a sei volte superiore, in schemi economici. Ne vale la pena?
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Piergiorgio
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Beh, questo per ora mi pare assodato.
Jè che c'ho un poco di costosi surplus...
Mi chiedevo se esistessero, nella storia, schemi transformerless, fatti con 2A3 con uscita a Jfet, piuttosto che a trafo...
Ma è giusto una curiosità, dato che non ne ho mai visti..
R.R.
Jè che c'ho un poco di costosi surplus...
Mi chiedevo se esistessero, nella storia, schemi transformerless, fatti con 2A3 con uscita a Jfet, piuttosto che a trafo...
Ma è giusto una curiosità, dato che non ne ho mai visti..
SalutiLa cosa più economica con una 2A3 è non usare una 2A3!
Una 6EM7 (vedi progetto Primo) dà 2.6-2.7 W ancora entro i limiti di dissipazione con un trafo economico e facilmente costruibile o recuperabile.
la 2A3 dà 3.5 W ad un costo da quattro a sei volte superiore, in schemi economici. Ne vale la pena?
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Piergiorgio
Originariamente inviato da plovati - 16/10/2005 : 22:53:50
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Piergiorgio, sei un grande!qualcuno pare ci abbia provato:
http://www.tubelab.com/SSopt.htm
Originariamente inviato da plovati - 20/10/2005 : 15:34:03
Spero di non esagerare, se ti chiedo di postare, con la dovuta calma, una tua opinione di massima sul tema?
Saluti
R.R.
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Visto che non vuoi usare trasformatori faccio una proposta controtendenza.
Usa le 2a3 per costruire un preamplificatore. Il mu di 4 le rende abbastanza sensibili per gestire segnali provenienti da fondi digitali e pilotare amplificatori mediamente sensibili. Dovresti combattere non poco per costruire una alimentazione degna di nota (io ho una proposta se ti dovesse interessare) sia per l'alta tensione che per i filamenti (andrei in corrente continua, non stabilizzata).
Prima o poi ci provo, con le 6C4C però...versione russa alimentata a 6.3V che si trova a una decina di dollari.
Marco
Usa le 2a3 per costruire un preamplificatore. Il mu di 4 le rende abbastanza sensibili per gestire segnali provenienti da fondi digitali e pilotare amplificatori mediamente sensibili. Dovresti combattere non poco per costruire una alimentazione degna di nota (io ho una proposta se ti dovesse interessare) sia per l'alta tensione che per i filamenti (andrei in corrente continua, non stabilizzata).
Prima o poi ci provo, con le 6C4C però...versione russa alimentata a 6.3V che si trova a una decina di dollari.
Marco
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Interessante.
Sono convinto assertore dell'alimentazione filamenti a CC non stabilizzata.
Sarei per un tripo pigreco induttivo, ma considerate certe questioni di ... se fossi pratico fisserei la tensione a diodi.
Non avendo alcuna fretta, magari, se tu proponi, in ogni caso ci potrà essere qualcuno interessato, no?
(certo che un ampli 2A3 Se senza OT sarebbe interessante...)
R.R.
Sono convinto assertore dell'alimentazione filamenti a CC non stabilizzata.
Sarei per un tripo pigreco induttivo, ma considerate certe questioni di ... se fossi pratico fisserei la tensione a diodi.
Non avendo alcuna fretta, magari, se tu proponi, in ogni caso ci potrà essere qualcuno interessato, no?
(certo che un ampli 2A3 Se senza OT sarebbe interessante...)
SalutiVisto che non vuoi usare trasformatori faccio una proposta controtendenza.
Usa le 2a3 per costruire un preamplificatore. Il mu di 4 le rende abbastanza sensibili per gestire segnali provenienti da fondi digitali e pilotare amplificatori mediamente sensibili. Dovresti combattere non poco per costruire una alimentazione degna di nota (io ho una proposta se ti dovesse interessare) sia per l'alta tensione che per i filamenti (andrei in corrente continua, non stabilizzata).
Prima o poi ci provo, con le 6C4C però...versione russa alimentata a 6.3V che si trova a una decina di dollari.
Marco
Originariamente inviato da titano - 21/10/2005 : 09:50:43
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Io con tubi di segnale mi sono trovato molto bene usando un lm317 o un lm350 connesso come generatore di corrente costante dopo un filtro c-r-c condito da una bella batteria di condensatori a bassa impedenza (rubycon ZL).
Ho anche provato ad anteporre al ccs un altro stadio pre-regolatore di tensione (regolabile, sempre con un lm) e non posso dire di aver percepito quella differenza che si nota passando da tensione costante a corrente costante.
Interessante per i tubi a riscaldamento diretto è il fatto che la tensione a freddo sale lentamente, seguendo le caratteristiche del tubo e non forzandolo a mantenere la tensione costante. Tutta salute, il filamento ringrazia.
Il miglioramento percepito pare sia legato alla distribuzione statistica della nube di elettroni intorno al filamento...qualcuno ha informazioni in merito?
Alimentazione. Sono un patito, con stadi a tubi polarizzati in classe A, degli stabilizzatori shunt, gli unici che secondo me vanno presi in considerazione.
Eccellente questo progetto:
http://www.euronet.nl/~aespreng/Shuntregv11d/Manual.pdf
Molto ben documentato, senza contare la disponibilità dei file gerber:
http://www.euronet.nl/~aespreng/Shuntregv11d/
Sicuramente non è una soluzione economica, anzi...ma date un occhio alle curve di impedenza (modulo e fase) in frequenza. Si commentano da sole.
Quanto al tipo di carico di soluzioni ce ne sono parecchie ma seghiamo subito quelle legate a induttanze e ferri vari.
Potresti usare come carico un pentodo di potenza se non ti sta simpatico il silicio.
Una bella 6550 magari...
Marco
Ho anche provato ad anteporre al ccs un altro stadio pre-regolatore di tensione (regolabile, sempre con un lm) e non posso dire di aver percepito quella differenza che si nota passando da tensione costante a corrente costante.
Interessante per i tubi a riscaldamento diretto è il fatto che la tensione a freddo sale lentamente, seguendo le caratteristiche del tubo e non forzandolo a mantenere la tensione costante. Tutta salute, il filamento ringrazia.
Il miglioramento percepito pare sia legato alla distribuzione statistica della nube di elettroni intorno al filamento...qualcuno ha informazioni in merito?
Alimentazione. Sono un patito, con stadi a tubi polarizzati in classe A, degli stabilizzatori shunt, gli unici che secondo me vanno presi in considerazione.
Eccellente questo progetto:
http://www.euronet.nl/~aespreng/Shuntregv11d/Manual.pdf
Molto ben documentato, senza contare la disponibilità dei file gerber:
http://www.euronet.nl/~aespreng/Shuntregv11d/
Sicuramente non è una soluzione economica, anzi...ma date un occhio alle curve di impedenza (modulo e fase) in frequenza. Si commentano da sole.
Quanto al tipo di carico di soluzioni ce ne sono parecchie ma seghiamo subito quelle legate a induttanze e ferri vari.
Potresti usare come carico un pentodo di potenza se non ti sta simpatico il silicio.
Una bella 6550 magari...
Marco
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Er silicio me stà moolto simpaaaatico....
R.R.
SalutiI
Quanto al tipo di carico di soluzioni ce ne sono parecchie ma seghiamo subito quelle legate a induttanze e ferri vari.
Potresti usare come carico un pentodo di potenza se non ti sta simpatico il silicio.
Una bella 6550 magari...
Marco
Originariamente inviato da titano - 21/10/2005 : 14:55:12
R.R.
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Il fenomeno cehmenzioni mi pare si chiami electron starving, ma riguarda, se non ricordo male l'alimentazione del catodo delle DHT a una tensione minore.
Io ho provato con varie valvole e devo dire che per frazioni di volt inferiori si avverte un miglioramento, una maggiore precisione del messaggio.
Posto il primo link che mi capita a tiro.
http://members.aol.com/sbench102/dht.html
R.R.
Io ho provato con varie valvole e devo dire che per frazioni di volt inferiori si avverte un miglioramento, una maggiore precisione del messaggio.
Posto il primo link che mi capita a tiro.
http://members.aol.com/sbench102/dht.html
SalutiIl miglioramento percepito pare sia legato alla distribuzione statistica della nube di elettroni intorno al filamento...qualcuno ha informazioni in merito?
Marco
Originariamente inviato da titano - 21/10/2005 : 14:55:12
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Allora buttiamo giù qualche idea. Per l'alimentazione io ti consiglierei di provare un regolatore shunt. Quello che ho proposto è eccezionale ma costoso e con componenti difficili da trovare. Inoltre dovresti farti fare gli stampati da qualcuno. Una soluzione non altrettanto prestazionale ma comunque ottima e con la quale mi sono trovato benissimo, è quella di usare un ccs in ingresso dal ramo alimentazioen pre filtrato e usare come elementi shunt dei diodi a gas (serie Oa Ob o VR). Funziona bene. L'idea l'ho presa dal solito Pimm. Nota il driver:
http://home.pacifier.com/~gpimm/85ls_3.gif
Direi che topologicamente dio proverei qualcosa del genere come pre con una 2a3. Se vuoi i file per gli stampati del ccs basta chiedere.
Nel caso a qualcuno non piacciano i mosfet gli direi di guardare questo link
http://home.pacifier.com/~gpimm/Pentode ... ksheet.gif
Andiamo avanti? Proviamo a scegliere il punto di lavoro e a pensare come alimentare i filamenti?
Marco
http://home.pacifier.com/~gpimm/85ls_3.gif
Direi che topologicamente dio proverei qualcosa del genere come pre con una 2a3. Se vuoi i file per gli stampati del ccs basta chiedere.
Nel caso a qualcuno non piacciano i mosfet gli direi di guardare questo link
http://home.pacifier.com/~gpimm/Pentode ... ksheet.gif
Andiamo avanti? Proviamo a scegliere il punto di lavoro e a pensare come alimentare i filamenti?
Marco
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mi hai sopraffatto.
io ci metto mesi a capire queste cose.
Ho sinceramemente alcune perpelssità: l'unico punto di lavoro a me noto delle 2A3 è 250V 60 mA, e se non ricordo male, questo si correla al 3% di distorsine di 2° armonica.
Da questo consegue che io ti devo stare a guardare..
Lo schema di PIM è cmq molto interessante.
Vediamo se riusciamoa ragioanrci sopra, e se ti è possibile, puoi "spiegarlo" per blocchi?
grazie
R.R.
io ci metto mesi a capire queste cose.
Ho sinceramemente alcune perpelssità: l'unico punto di lavoro a me noto delle 2A3 è 250V 60 mA, e se non ricordo male, questo si correla al 3% di distorsine di 2° armonica.
Da questo consegue che io ti devo stare a guardare..
Lo schema di PIM è cmq molto interessante.
Vediamo se riusciamoa ragioanrci sopra, e se ti è possibile, puoi "spiegarlo" per blocchi?
grazie
SalutiAllora buttiamo giù qualche idea. Per l'alimentazione io ti consiglierei di provare un regolatore shunt. Quello che ho proposto è eccezionale ma costoso e con componenti difficili da trovare. Inoltre dovresti farti fare gli stampati da qualcuno. Una soluzione non altrettanto prestazionale ma comunque ottima e con la quale mi sono trovato benissimo, è quella di usare un ccs in ingresso dal ramo alimentazioen pre filtrato e usare come elementi shunt dei diodi a gas (serie Oa Ob o VR). Funziona bene. L'idea l'ho presa dal solito Pimm. Nota il driver:
http://home.pacifier.com/~gpimm/85ls_3.gif
Direi che topologicamente dio proverei qualcosa del genere come pre con una 2a3. Se vuoi i file per gli stampati del ccs basta chiedere.
Nel caso a qualcuno non piacciano i mosfet gli direi di guardare questo link
http://home.pacifier.com/~gpimm/Pentode ... ksheet.gif
Andiamo avanti? Proviamo a scegliere il punto di lavoro e a pensare come alimentare i filamenti?
Marco
Originariamente inviato da titano - 22/10/2005 : 11:10:37
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