T-amp

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
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plovati
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Messaggio da plovati »

Stranamente vedo che questo famoso scatolino è assente dalle discussioni in questo forum. Come mai?


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Piergiorgio
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Piergiorgio
mrttg
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Messaggio da mrttg »

Stranamente vedo che questo famoso scatolino è assente dalle discussioni in questo forum. Come mai?
Forse hai sbagliato forum 8)

Già ci sono diatribe sul fatto che le valvole siano HiFi, che dire di un oggetto che fà pesanti elaborazioni numeriche sul segnale??

Qualcuno hà avuto occasione di sentire ampli a commutazione seri??
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PPoli
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Messaggio da PPoli »

Mah... io uno l'ho fatto, o meglio ho fatto quello basato sul chip TA2022, con la scheda di 41hz.com (Amp1).

Forse non ne parlo perchè non c'è molto da dire. Ha alcune cose interessanti, come il fatto che la PCB è grande come una carta di credito e il dissipatore è poco più grande di quelli usati per packaging T220.

Però non da alcuna emozione. Ha suonato qualche ora in salotto e poi mia moglie mi ha chiesto di rimettere su qualche tubo. Se devo dire cosa gli manca non saprei, non è che è carente sui bassi, o sugli alti, semplicemente "non acchiappa". Non ho nemmeno finito di costrurgli una scatola, e la settimana scorsa stavo per cannibalizzare totoidale e condensatori di filtro per un nuovo My_Ref. Poi mi sono fermato. In fin dei conti se qualcuno vuole una alternativa ad un ampli commerciale fascia 500-1000 euro credo potrebbe trovarlo un'interessante.

....o era solo una provocazione?
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vexator
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Messaggio da vexator »

credo che nessuno abbia il coraggio di farlo... teme la rappresaglia :D :D :D


Giovanni De Filippo

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plovati
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Messaggio da plovati »

Provocazione? Rappresaglie? E perchè mai?
Io ne ho costruito uno con il TA2024, mai ascoltato.
Mi sembra che sia stata una moda travolgente e trovo strano che passata l'ondata di modifiche e accorgimenti sia finito tutto nel dimenticatoio così presto.

Forse dopo la pronuncia non entusiasta dei guretti di settore sul magico scatolotto plastico, la gente si è allineata, relegando il Tamp in cantina?

E cosa c'è ora al suo posto?

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Piergiorgio
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Piergiorgio
andypairo
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Messaggio da andypairo »

Ciao,
io mi sono fatto un AMP3 e devo dire che suona piuttosto bene, non mi limiterei a liquidarlo come una moda senza basi.
Di certo per meno di 30€ è difficile trovare di meglio.
Non ha sfigurato di certo pilotato da Linn Karik-Numerik e pre Linn con le Quad ESL63 di un amico, ma a dire il vero sto aspettando un LM318 (ne ho bruciato uno) per proporgli uno shootout con i due My_Ref della mia scuderia (A e C).

Avevo preso due PCB per giocare un po' con l'alimentatore e i componenti su uno (e vedere che differenza facevano) ma ahimè uno dei due è defunto per un errore stupido e nonostante i ricambi non mi è riuscito di resuscitarlo.

La sua assenza dalle discussioni qui è forse dovuta al fatto che, nonostante sia basato su tecnologia avversa ai dettami audiofili l'unico metodo di valutazione possibile (a meno di non essere esperti in materia di ampli a commutazione) è quello proprio più caro agli audiofili :D , cioè le orecchie, che, si sa, possono essere pesantemente influenzate dall'aggeggio (o dal vuoto :? ) che hanno in mezzo :grin: .

Ciao

Andrea
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Messaggio da audiofanatic »

Stranamente vedo che questo famoso scatolino è assente dalle discussioni in questo forum. Come mai?


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Piergiorgio


Originariamente inviato da plovati - 27/03/2006 : 17:05:43
Jorge si è appena fatto spedire due moduli della Hypex, sempre roba a commutazione, spero di poterli ascoltare a breve

http://www.hypex.nl/

Filippo
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bunip
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Messaggio da bunip »

io tra la prima tornata e la seconda ne ho comperati sette o otto; qualcuno ha fatto scintille insegnandomi a controllare bene le polarità, un paio sono a casa di amici e sorelle, due biamplificano le totem che ho comperato usate un paio di mesi fa, un altro giace da sempre sul tavolino delle mie elettroniche ed è stato l'ampli di casa fino all'arrivo del MyRef; ora mi serve solo per i pic-nic, collegato alle batterie dei defibrillatori che in ospedale buttano via a tonnellate e che offrono ancora tanta energia ricaricabile.. gratis (12,8V)!!! in fondo è come la lambretta del 54 che ho in garage, mi piace giocarci ma non la uso mai.
ciao, paolo
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Messaggio da mauropenasa »

Io credo che ci sia un misto di valutazioni, su questa tecnologia.

Sicuramente sarà quella del futuro, almeno commerciale (si veda Halcro e altre realizzazioni top con input digitale diretto....).

Da li a passare un piccolo monochip come i Tripath piccolini e altre mini soluzioni come "equiparabili" direttamente ad uso audiofilo ovviamente, c' è un mare....

Certo, la moda conta, in queste cose.
Se è per questo, pure tutto l' alone che c' è in giro ai GC è una moda analoga (di cui gode in piccola parte anche il My_ref....).
Io sono un forte sostenitore dei chips di potenza, ma da li a dire che un chips sviluppato per un TV e configurato da datasheet sia "audiophile" tanto da stroncare senza appello sistemi 10 volte più costosi (e studiati...)...

Riguardo ai costi, io non ho mai capito la mentalità del autocostruttore audiofilo.
Il fatto di spendere poco per avere un "assaggio" di un circuito che funzioni è sempre sacrosanto, ma perchè poi si spende molto di più per comprare connettori, cavi e condensatori di grido, che formano un' insieme molto più costoso di un ampli più "tosto" ?

Il problema dei costi, poi, è molto aleatorio.
Meno di 30 euro (senza PSU) può costare un My_ref (che il PSU e la rete di protezione la integra...), un GC e molti altri ampli SS semplici, se vengono venduti da una Multinazionale Cinese o taiwanese, diciamo che in questo caso si è voluto , a tavolino, diffondere una teconologia che stenta a decollare.

Riguardo alla tecnologia, credo che ci sia molto margine intrigante. La tecnica di elaborazione digitale è fantastica nelle sue potenzialità, forse molto meno nelle sue "interfacce" con la realtà. Usare queste tecniche PWM di potenza per generare un segnale analogico credo siano un approccio "molto primitivo", basato solo sulla necessità di "reciclare" le tecnologie mature ed affidabili (ed economiche) dei PSU.

Per me le cose sono 2:
1. Si fanno sti benedetti trasduttori digitali, per cui si trasla il problema in ambito meccanico.
2. Si usa una tecnica di "parzializzazione di potenza digitale" degna di essere considerata "lineare".

Certo in termini di THD statica esistono sistemi a commutazione molto lineari, ma sinceramente avere una trasmittente AM di potenza collegata agli altoparlanti, in cui l' unico ostacolo per evitare di far sentire la traviata al vicino direttamente nel suo citofono sono un paio di bobine serie alle uscite....

Molto meglio sistemi di modulazione lineare, anche ad alta frequenza, ma almeno a spettro ridotto...
In fondo, per qualche centinaio di watt, un' efficienza del 70% non fa la differenza su una del 90%, tanto più se poi ci guadagna "l' elettrosmog" considerato solo quando fa comodo (vorrei vederli, questi "gioielli", alla prova di certificazione EMC...)

ciao


Mauro
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Messaggio da vexator »

Ciao Mauro,
cosa intendi per trasduttori digitali?

Giovanni De Filippo

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Giovanni De Filippo

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Messaggio da Arge »

Ciao a tutti, ieri,giusto per provare,ho collegato il mio T-amp ad un alimentatore da 24 V ,e che ci crediate o no suona come mai prima!!!!!.veramente sorprendente!!!
l unica cosa da fare prima di collegarlo e sostituire il condensatore di alimentazione da 330mf 16V con uno da 1000mf 50V,e montare un dissipatore di generose dimensioni dato che scalda molto!!!

ciao a tutti da Giovanni
Ciao da JOE
mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Ciao Giovanni,

Per trasduttore digitale intendo appunto un nuovo modo di concepire "la parzializzazione della pressione dell' aria" basato su tecniche "numeriche" anzichè sul classico "pistone".

Credo che ci siano dei movimenti di sperimentazione, in tal senso, ma purtroppo non sono molto aggiornato....

Diciamo che la cosa non è poi molto difficile da immaginare.
Pensa alla tecnica di parzializzazione dei fluidi usata negli iniettori di carburante moderni: Una valvola che invece di parzializzare aprendosi in base ad un controllo proporzionale (sistema analogico) parzializza "mediando nel tempo" gli stati di on/off, con la tecnica PWM o derivati, basata su coefficienti digitali.

Ovviamente è tutto da analizzare, ma in epoca di "elicotteri silenziosi" credo che alcune tecnologie siano già state sviluppate....

D' altronde, in ambito video, le tecniche di riproduzione ottica analogica sono ormai superate da quelle digitali, basate sulle stesse tecniche "di parzializzazione temporale"....

ciao

Mauro
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Messaggio da Arge »

ciao Mauro,quoto apppppieno,le problematiche relative ia motori endotermici ciclo otto ,capaci di ,grazie ei piezoelettrici,parzializzare la suddetta miscela,che tende al magro in 4 cicli per le moderne disposizioni euro 4 e future euro 5....,ma....ma...ma
era solo un pesce........

pero posso trarre da una cosa cosi iniqua delle constatazioni serie:

Questo forum,è strapieno di persone che ne sanno,nel vero senso della parola,anzi in senso assoluto...(tranne me purtroppo !!)
ma con questo ,senza sentirsi Guru che dettano la loro verita assoluta (spesso cazzate...)e sentenziando su tutti e tutto,ma aiutando e mettendosi a disposizione chi come me essendo alle prime armi necessita di una "piccola" supervisione per far bene e cosi crescere.
GRAZIE !!!!!!
altro aspetto degno di nota e che non vi e cattiveria fine a se stessa,e quando,da parte di qualcuno vi sono inesattezze,glielo si fa notare con garbo,spiegando dove si e sbagliato,o semplicimente discutendo sui vari punti di vista,senza trovare in quello il pretesto per fastidiose polemiche sul niente.
GRAZIE

io partecipo a 4/5 forum,ma questo è il migliore sotto ogni punto di vista!per non parlare di uno famosissimo,ma ,dal quale mi sono allontanato perche pieno di guru ignoranti che riescono a negare l evidenza dei fatti provata dai dati delle case costruttrici,credendo e dicendo a oltranza che hanno ragione loro......fate voi

GRAZIE ANCORA AUDIOFAIDATE !!!!!!

UN SALUTO A TUTTI DA GIOVANNI
Ciao da JOE
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Messaggio da vexator »

io partecipo a 4/5 forum,ma questo è il migliore sotto ogni punto di vista!per non parlare di uno famosissimo,ma ,dal quale mi sono allontanato perche pieno di guru ignoranti che riescono a negare l evidenza dei fatti provata dai dati delle case costruttrici,credendo e dicendo a oltranza che hanno ragione loro......fate voi

GRAZIE ANCORA AUDIOFAIDATE !!!!!!

UN SALUTO A TUTTI DA GIOVANNI


Originally posted by Arge - 01/04/2006 :  21:22:13
tutti i forum hanno dignità. Spesso alcuni forum hanno molti utenti e pertanto è difficile da parte dei moderatori controllarli tutti. Il ciuccio presuntuoso esiste ovunque, non è una particolarità di alcuni forum.
E' triste parlare bene di uno denigrando l'altro. Se questo è un buon forum, di certo non lo è perchè gli altri sono peggiori, ma lo è e basta, in modo assoluto e non relativo.
Anche qui c'è chi dice ca@@@te.... io, per esempio :) :)
Ciao Giovanni,

Per trasduttore digitale intendo appunto un nuovo modo di concepire "la parzializzazione della pressione dell' aria" basato su tecniche "numeriche" anzichè sul classico "pistone".

Credo che ci siano dei movimenti di sperimentazione, in tal senso, ma purtroppo non sono molto aggiornato....

Diciamo che la cosa non è poi molto difficile da immaginare.
Pensa alla tecnica di parzializzazione dei fluidi usata negli iniettori di carburante moderni: Una valvola che invece di parzializzare aprendosi in base ad un controllo proporzionale (sistema analogico) parzializza "mediando nel tempo" gli stati di on/off, con la tecnica PWM o derivati, basata su coefficienti digitali.

Ovviamente è tutto da analizzare, ma in epoca di "elicotteri silenziosi" credo che alcune tecnologie siano già state sviluppate....

D' altronde, in ambito video, le tecniche di riproduzione ottica analogica sono ormai superate da quelle digitali, basate sulle stesse tecniche "di parzializzazione temporale"....

ciao

Mauro
Interessante, Mauro. Quindi la conversione D/A avverrebbe, in pratica, nel trasduttore...
interessante, ma un po' triste... niente valvole, niente trasistor bollenti, niente trasformatoroni... :evil: :evil: :evil:
magari suona bene :?: :?: :?:

Giovanni De Filippo

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Giovanni De Filippo

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Messaggio da rusval »

Ciao Mauro, ciao a tutti,
approfitto per fare un pò di filosofia, spero mi scuserete l'iniziale off topic, ma credo sia pertinente.
Diciamo che la cosa non è poi molto difficile da immaginare.
Pensa alla tecnica di parzializzazione dei fluidi usata negli iniettori di carburante moderni: Una valvola che invece di parzializzare aprendosi in base ad un controllo proporzionale (sistema analogico) parzializza "mediando nel tempo" gli stati di on/off, con la tecnica PWM o derivati, basata su coefficienti digitali.
Interessante descrizione :-)

Ora dovrei fare il cattivo e dire che il sistema di iniezione è retroattivo...
I tempi di iniezione sono preimpostati in centralina per diversi fattori (tabelle a 4,5 e più dimensioni) e scelti in base alla segnalazione (per forza di cose retroaativa) dei vari sensori. Anche un turbocompressore è retroattivo. Anche il sistema di alimentazione "analogico" con carburatore a depressione per certi versi lo è (una membrana regola la quantità di benzina a seconda del differenziale di pressione a monte e a valle della valvola farfalla, che in questo caso regola solo la quantità d'aria).
La retroazione è una grande invenzione. Usando un pò di fantasia, anche lo stesso tatto è retroattivo: se non vogliamo rompere qualcosa lo stringiamo fra le mani (azione) finquando la pressione sulla pelle (retroazione) non raggiunge il valore desiderato.
La retroazione ha un unico difetto: arriva in ritardo! Ad esempio per i motori turbocompressi esiste il cosiddetto "turbo lag". Sapete come si risolve il problema del ritardo del turbo? Diminuendo "le perdite" del sistema e contenendo l'inerzia delle giranti del turbocompressore. Perdendo però anche potenza massima. A bassi regimi, quando la turbina non "lavora" la depressione in aspirazione del motore è quella che è, cioè scarsa. Per ovviare al problema, come detto, si diminuisce l'inerzia della turbina e si fa pure in modo da ridurre il più possibile le perdite di carico attraverso essa. Cosa voglio dire? Che se muoviamo qualcosa e la forza massima apllicabile è modesta, con un sistema retroattivo, dobbiamo aspettarci un ritardo ed una applicazione graduale e controllata della correzione perché altrimenti il sistema "satura" (si arriva alla massima forza applicabile).
Al contrario se la forza è elevata, il sistema retroattivo può essere "veloce". Salto alcuni passaggi dicendo che in regime transiente un sistema giocoforza limitato come forza massima (in senso elettrico, meccanico, etc etc, occhio non ho detto "potenza") può peggiorare con la controreazione ("saturazione"). Un sistema caopace di imprimere una notevole forza può invece migliorare. Ripeto, in regime impulsivo, transiente.
Salto altri passaggi, tenendo a mente il parallelo col turbo. La forza che muove un altoparlante è proporzionale alla corrente. Se corrente non ce n'è, FORSE (condizionalissimo) è meglio poca controreazione che troppa. Sempre FORSE, è per questo che esistono le due scuole di pensiero:

1)altoparlanti efficienti e con re non necessariamente bassa, il che al paese mio significa:
carico elettrico mai difficile, sia in regime quasistatico (curva di impedenza per piccoli segnali) sia in regime transiente (corrente di picco richiesta, maggiore di quanto deducibile dalla curva d'impedenza classica); la forza applicata può essere piccola (poca corrente) in ragione del fattore motore elevato e della bassa massa. L'amplificatore può erogare poca tensione (per via dell'efficienza) e poca corrente di picco (per via...dell'efficienza e della elevata Re), ovvero essere poco potente. E FORSE con poca controreazione. C'è anche un altro fatto: fattore di forza elevato in altoparlante efficiente significa poca tensione necessaria a produrre una certa pressione sonora ma anche elevata tensione back EMF. Qui finisco io ed inizia Mauro Penasa...

2)altoparlanti inefficienti (o deficienti che dir si voglia), buona massa, motore non esagerato, Re bassa per recuperare sensibilità: c'è bisogno di parecchia forza (corrente) per muoverli. Tensione back EMF bassa in rapporto alla tensione "diretta" di pilotaggio. L'amplificatore DEVE erogare molta corrente e in modo repentino, e FORSE è meglio se controreazionato: la controreazione può favorire l'erogazione istantanea.

I difetti del primo: altoparlante con bassa massa vuol dire: rispopsta in basso limitata oppure risposta in basso accettabile ma in volumi enormi.
La bassa massa può favorire l'uso di un monovia. Invece per altri versi (basse frequenze) il peggio che si può fare è... usare un monovia ad alta efficienza (che invece può essere un eccellente midrange) a meno di carichi a tromba e\o superficie radiante elevata, il che però sposta la coperta sui piedi e lasci scoprta la testa: le alte frequenze.

I difetti del secondo: l'amplificatore deve essere contemporaneamente potente e trasparente, il che implica un progettazione accorta e forse anche costosa (in termini di ore lavoro del progettista: bisogna conciliare alta potenza e stabilità su carichi impegnativi, altrimenti si è fatto solo metà del lavoro), a dispetto del prezzo del silicio. Se si usano le valvole poi i prezzi salgono vertiginosamnte.

In sostanza la prima tipologia può (ho detto può!) rendere più facile il disegno dell'amplificatore, più difficile quello della cassa. Ripeto, il peggio che si può fare è cedere al minimalismo ed estenderne il concetto anche alla cassa (ma forse più che alla cassa...agli altoparlanti!). Un buon multivia ad alta efficienza credo che farebbe ribaltare parecchi giudizi agli statosolidisti ad oltranza.

La seconda tipologia richiede invece qualche investimento in più sull'amplificatore.

Conclusioni banali e scontate, è vero: a parità di risposta in basso la prima richiede bassa potenza, volumi di carico elevati, la seconda alta potenza, volumi di carico modesti.

Tutto quello che ho scritto (il solito malloppone) è filosofia: mi sono lasciato andare...ma confido sul vostro buonsenso. Però voglio far notare una cosa: non si può prescindere dall'accoppiamento col diffusore, mai e poi mai. Altrimenti si perde visione di insieme e si progetta... con la filosofia e non con la tecnica. Sono daccordissimo con Mauro su questo.

Ciao,
Valerio
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Giaime
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Messaggio da Giaime »

Valerio hai fatto un'ottima sintesi.

Forse piuttosto di dover discutere in senso "assoluto" di tubi vs transistors, dovremmo proprio discutere di questi due approcci, il tuo numero 1 e il numero 2.

E' QUESTO, secondo me, IL PUNTO, il punto in cui si vedono le differenti "filosofie".

I 2 cent giornalieri di Giaime (che non ha paura di controreazionare persino gli stadi linea)

Saluti termoionici
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Giaime Ugliano

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Messaggio da mauropenasa »

Ciao, Valerio.

Personalmente, mi intriga sempre leggere i tuoi interventi, spesso su piani "filosofici" ed "ipotetici", un pò come portare una ventata di aria fresca nelle discussioni, magari inconcludente, ma che ti lascia il gusto di pensare che si può ancora lavorare di intuizione, in questo mondo di assolutismo e nozionismo...
Ovviamente siano andati OT da una vita, ormai, in questo 3D sul "T amp", e come sempre il primo sono stato io....

Che dire, poni quesiti condivisibili, sicuramente di "troppo ampio respiro" per essere presi come insieme.
Riguardo alla motoristica, per mè è molto divertente sentire i parallelismi con "il resto del mondo", come la meccanica e la fisica, (anche se immagino che sembri pure un dialogo tra "flippati" visto da persone più aderenti alla realtà di noi... :D ).

Sai, io con la reazione non ho problemi particolari, non mi "irrigidisco" poi più di tanto. Diciamo che non so se è una tecnica contemplata nel mondo motoristico, ma esiste anche una via ibrida, di controllo strutturale, che nel mondo digitale la fa da padrone:

Al contrario del sistema analogico, dove una reazione deve essere sempre anticipata da una azione (e/o viceversa, se si vuole), nel dominio digitale e "multivettoriale" come quello delle matrici di controllo a cui alludevi (analogo a molte tecniche di filtratura digitale), tu puoi anche "anticipare una conclusione analitica" sul lavoro che si sta svolgendo.
Cioè, una volta che hai raccolto tutti i coefficienti che ti servono per comporre il tuo algoritmo di risposta, puoi anche fregartene della reazione e limitarti ad usarla come "cartina di tornasole" comparando i dati reali con quelli calcolati a tavolino (ed anticipati nel lavoro attivo).

Questo è quel che succede nella quasi totalità delle elaborazioni digitali, dove il concetto di reazione è una cosa abbastanza secondaria (non ti serve, tu sei sicuro che il tuo segnale sarà preciso....).

Ecco che in questo caso, superi il concetto di NFB e vai oltre, anticipando realmente tutti gli eventi su base numerica.

Semmai decidessi di studiare seriamente un sistema di amplificazione "vero" e definitivo, certamente userei in modo massiccio la tecnica digitale, non tanto nella sezione di potenza e PSU, che ritengo semplicemente inutile, ma nella sezione driver e gestione complessiva del "sistema" amplificatore.
Ma questa è roba per "menti fresche", e credo di essere già in "fase calante", intelettualmente, essendo ormai alle soglie dei 40..... :D

Back_emf: leggo in giro di tutto su questo argomento (PS: Giaime, tu mica ne sai qualcosa ? ;) ).
Se le leggi dell' induzione non sono una ipotesi (ho sentito pure mettere in dubbio che le back-emf esistano, su DIYaudio....), più è forte il campo magnetico, più è elevato il movimento della bobina in esso, e maggiore è la "superficie di spira" (leggi numero spire) esposta al campo magnetico, maggiore sarà la forza controelettromotrice indotta.
Io non ho per le mani i dati specifici delle differenze di modello tra i 2 esposti da Valerio, immagino ovviamente che al variare della massa del equipaggio mobile variarà sia l' escursione massima del sistema che la forza magnetica stabilita come motore, cosi come variano le componenti elettriche. Direi che la Re ha un peso relativo, sulla generazione di back-emf, avrà invece un ruolo maggiore nel loro riassorbimento, come credo di aver capito anche Valerio abbia voluto esporre.

Una cosa che noto spesso nei forum, è che si tende a dare per buono che le grandezze elettriche siano elementi che ora ci sono, ora no, al variare delle impedenze. Una energia di ritorno, è una energia di ritorno. non può essere "anullata" esiste e si traforma. Se la chiudi in corto circuito, generi un "freno elettrodinamico", perchè la tensione (sempre in fase con la corrente che genera il movimento) in cc genera un corrente proporzionale, perfettamente opposta alla corrente di movimento. Risultato, o aumenti l' energia all' origine o riduci l' escursione del altoparlante, un pò come le conclusioni di Valerio.
Ma questi sono elementi di elettrotecnica base. Io direi:
cosa succede se le tensioni di ritorno si combinano nei filtri cross e si presentano come correnti sfasate nell' altoparlante ?
Per me si generano intermodulazioni, anche abbastanza elevate, sia al transiente che statiche, per esempio....

Sarà mica per questo che molti preferiscono il suono dei "first watt" o di sistemi con alta impedenza di uscita, come in fondo, anche i TU ?

ciao

Mauro

Mauro
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Messaggio da rusval »

Ciao Mauro,
in genere leggo molto e intervengo poco nel forum. Eh sì, l'idea è proprio quella di mettere carne al fuoco. A me manca la conoscenza profonda, quella che ti fa arrivare ai numeri, e cerco di carp**la.
Apro una parentesi riguardo agli "anta": ci sono persone molto, ma molto più "anta" di te. D'altra parte conosco almeno due giovani over 65.
E' tutto relativo ;-) Innesto una parentesi nella prima: se non si flippa ogni tanto - e senza bisogno di particolari droghe - sai che palle! Chiudo due parentesi.

Mi hai detto un paio di cosette sulla retroazione in campo digitale che sarebbero da approfondire, ma temo proprio di non averne le basi. Eppure molto si è fatto in campo elettronico anche per ridurre il tipico ritardo di risposta all'acceleratore dei primi motori ad iniezione. Me ne dai conferma.

Torniamo IT.
La backEMF esiste eccome, altrimenti non si parla di fattore di merito elettrico. E' dimostrabile analiticamente, ma non appesantiamo. D'altronde ne parla anche se brevemente D'Appolito nel suo libro (se non lo conosci è un testo sacro), perché dovrei farlo io? :-)
Riguardo ai due "modelli". Mi sono rifatto un pò alle due scuole di pensiero sugli altoparlanti, tipicamente la francese con i monovia ad alta efficineza e la nordeuropea con altoparlanti pesanti, dal non grosso motore e bassa Re per recuperare sensibilità. Mi piace come hai sviluppato il concetto :-)

Passo al domandone.
cosa succede se le tensioni di ritorno si combinano nei filtri cross e si presentano come correnti sfasate nell' altoparlante ?
Per me si generano intermodulazioni, anche abbastanza elevate, sia al transiente che statiche, per esempio....

Sarà mica per questo che molti preferiscono il suono dei "first watt" o di sistemi con alta impedenza di uscita, come in fondo, anche i TU ?
Questione dibattuta diversi anni or sono da Roberto Delle Curti (Royal Device) sul forum di TNT. Delle Curti sosteneva decisamente la scuola di pensiero della bassa potenza, alta efficienza, elevata impedenza di uscita dell'ampli e cassa crossoverless (o quasi, giusto la protezione sul tweeter - caricato a tromba) e in biwiring con cavi dalla non infima resistenza .
D'altra parte un certo Aloia (quando scriveva però io non ero ancora appassionato di HiFi, quindi non l'ho letto direttamente) parlava di smorzamento inverso (giusto per dimostrare che la back EMF esiste...). Esiste una relazione precisa tra topologia elettrica del filtro e smorzamento inverso. Un filtro passivo del primo ordine elettrico è quanto di peggio da questo punto di vista (es: l'impedenza vista dal tweeter a bassa frequenza cresce per vie del condensatore e l'amplificatore con relativa resistenza di chiusura non può più smorzare). Un filtro attivo del primo ordine invece...ne parliamo un altra volta!

Non ho alcuna pratica dell'intermodulazione dovuta allo sfasamento fra tensione e corrente backEMF. Quello che posso dirti, riallacciandomi a quanto sopra è che esiste una...chiamiamola "crossmodulazione": mandiamo ad un due vie una frequenza alta e bassa contemporaneamente. Il testo di D'Appolito recita così:"Ideally, there is no mechanism by which 900Hz and 10khz signals can mix. But in practice cross coupling in the crossover networks and the common ground wire introduce low frequencies into the tweeter and high frequencies into the woofer. This makes the case for biwiring."
ovviamente esiste una crossomodulazione dovuta anche all'accoppiamento "sonoro" fra i drivers. Ma non ne conosco l'ordine di grandezza.

In sintesi mi sembra che linearizzare il DF dell'ampli è una prima cosa. Tuttavia il cross passivo andrebbe studiato anche dal punto di vista della back EMF. Come se già non fosse facile far convivere acusticamente due altoparlanti! Dal mio punto di vista il meglio che si possa fare è un cross del primo ordine acustico vero il che si traduce nel 99% dei casi in crossover da capogiro visto che la blanda pendenza ti impone categoricemnte di guardare non solo la risposta in freq ma anche in fase. Per non parlare dei problemi di disperisone e tenuta. E, tornando a noi, per non parlare del problema dello smorzamento inverso, a meno di non inserire un componente in parallelo all'altoparlante, cosa che mooooooooolto raramente accade se pensi che il roll on e roll off naturale degli altoparlanti è del secondo ordine (e quindi ottenere un primo ordine per via passiva è un impresa e non prescinde dalla scelta oculata degli altoparlanti). Anche se un trucchetto possibile è quello di inserire in parallelo all'altoparlante una resistenza di basso valore. Solo che poi l'amplificatore s'arrabbia:-)
Un crossover attivo con multiamplificazione ti risolve molti problemi tra cui anche l'interazione "elettrica" degli altoparlanti.
E, se ho capito il tuo discorso migliorerebbe anche la linearità del singolo altoparlante. Anche se non ne ho capito il meccanismo. Ovvero: come si forma intermodulazione se tensione e corrente back EMF sono sfasate?

Ciao!
Valerio
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Messaggio da plovati »

Ritorno un attimo in topic con una segnalazione curiosa:

http://www.megahertzaudio.it/IT-T-amp.htm




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Piergiorgio
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Piergiorgio
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Messaggio da rusval »

Ciao Piergiorgio,
dopo un lungo OT, rientro anch'io IT. Domenica ho ascoltato il T-Amp, portatomi da un amico. Alimentazione esterna da 13,8V max 3A. Avevo letto le impressioni di ascolto sparse in giro per la rete, e devo dire di essermi trovato daccordo.
Prima impressione: niente male, ma mancano i bassi, il basso profondo manca quasi del tutto. E' come se fosse tagliato, equalizzato...comunque, già questo per me lo rende insufficiente. Voglio capire il privilegiare in senso qualitativo una parte dello spettro, ma questa non è mancanza di corpo, questa è mancanza di basso!
La dinamica non è male, almeno col volume basso (e fatta eccezione per le basse frequenze sempre indietro). Alzandolo sono arrivato facilmente al clipping. La scena è buona in larghezza, ma non c'è profondità, o ce n'è poca (sottoprodotto della mancanza di basso profondo?).
Ultima nota: la gamma altissima lievemente povera o forse solo coperta dal medioalto.
Non è stancante, almeno con le mie casse, abbastanza morbide di timbro (Vifa P17WJ08 e Morel MDT30S) e non iperdettagliate, mai sopra le righe.
Il confronto col finale autocostruito ss è abbastanza impietoso.
Non riesco a passare sopra la mancanza di basso. Nella scala dei valori emozionali per me c'è la scena acustica, seguita dalla dinamica. Ma non si può passare sopra una pecca timbrica così evidente.

Quindi mi chiedo il perché questo T-Amp abbia proliferato così tanto...sono sordo io (ma poi non capirei l'accordo con le altre impressioni di ascolto) oppure qualcuno con un impianto particolare e gusti particolari gli ha fatto una pubblicità mai vista. O forse alcuni recensori si sono fatti prendere dai pregi e hanno dimentica i difetti.
Ma torniamo sempre là: la musica è emozione (la ascolto anche nei modi più bistrattati e lontani dall'audiofilia, ma che me ne frega, le emozioni sono intatte) ma l'hifi, come dice il nome, è fedeltà al vero. Il T-Amp equalizza una parte dello spettro. Il T-Amp non è fedele.
Ora datemi addosso!

Ciao,
Valerio
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