Stadio a guadagno variabile

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EF80
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Stadio a guadagno variabile

Messaggio da EF80 »

Mi sto arrovellando su questo problema, uno stadio a triodo dove invece di variare il volume di ingresso voglio variare il guadagno del triodo stesso, diciamo passando gradualmente da un modo a degenerazione locale ad uno a bias fisso...
variagain.png
variagain2.png
Il concetto e' che a riposo, con la corrente di bias sia ai capi della resistenza che ai capi dei diodi si dovrebbe formare la stessa tensione, il primo schema penso sia scorretto, il secondo invece dovrebbe essere piu' azzeccato ma non mi e' ben chiaro come dimensionare il trimmer e/o se la cosa puo' funzionare...
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UnixMan
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da UnixMan »

mmmh... se ho intuito bene cos'è che vorresti ottenere, forse è meglio se dai una occhiata piuttosto quì:

http://www.diyaudio.com/forums/tubes-va ... reamp.html

e quì:

http://pw2.netcom.com/~wa2ise/radios/6be6vol.html
Ciao, Paolo.

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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da EF80 »

ma cosa sono quelle strane valvole? Cmq no, non devo aver nessun cavolo di selfbias, quanto e' al massimo deve lavorare come un bias fisso
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da UnixMan »

Quelli usati da J.Swenson sono dei tubi interessantissimi... "Beam Deflection Tube", tubi a deflessione! In sostanza funzionano un po come un tubo catodico. Gli elettroni emessi dal catodo sono collimati ed accelerati in un fascio che poi viene deviato elettrostaticamente (per mezzo di "placchette di deflessione", proprio come in un CRT da oscilloscopio) verso un anodo piuttosto che verso l'altro. Una (o più) griglie consentono invece di modulare l'intensità del fascio (come il controllo di luminosità di un CRT).

Un BDT costituisce da solo un amplificatore differenziale, con tanto di CCS integrato (che per di più è anche variabile/modulabile).

Gli altri sono invece dei più "convenzionali" tubi multigriglia.

AFAIK sia gli uni (i BDT) che gli altri sono nati (o cmq sono stati impiegati prevalentemente) per fare da mixer nei ricevitori supereterodina, ma si adattano benissimo a molte altre funzioni... come ad esempio quella di controllo di volume elettronico (VCA, amplificatore a guadagno variabile controllato in tensione).

Se è questo quello che volevi fare, la soluzione da utilizzare è una di quelle due.

Quello che avevi in mente invece difficilmente ti permetterebbe di realizzare un controllo di volume, la max variazione di guadagno tra un estremo e l'altro resta cmq relativamente contenuta.

Cmq non puoi farlo in quel modo. Evidentemente, hai bisogno di utilizzare un (grosso...) induttore o un CCS.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di connettere al catodo sia un CCS che un potenziometro (di valore sufficentemente alto) con in serie una sorgente di tensione per il BIAS fisso (e.g. una o più batterie ricaricabili, un apposito alimentatore, ecc).

Con il potenziometro "tutto aperto" il BIAS DC resta sostanzialmente fissato in corrente dal CCS e ovviamente c'è un bel po di degenerazione locale (se l'impedenza dinamica del CCS è >> della R del pot., il tasso di degenerazione è fissato proprio dal valore della R del pot.).

Con il potenziometro "tutto chiuso" (in corto), invece, la tensione sul catodo è fissata dala sorgente di tensione (BIAS fisso in tensione).

In linea di principio, le posizioni intermedie dovrebbero darti situazioni e quindi anche guadagni altrettanto intermedi.

Cmq, una qualunque cosa del genere (che sia fatta in questo od in altri modi poco importa), NON la vedo adatta ad un uso HiFi ma al più solo per scopi sperimentali e/o per ottenere un qualche "effetto" particolare in un ampli per strumenti musicali. Questo perchè variando la quantità di degenerazione (e di fatto anche il sistema stesso di polarizzazione) non solo cambi il guadagno dello stadio ma anche (e drasticamente) le sue caratteristiche ed "il suo suono".

Viceversa, gli schemi proposti con tubi multigriglia e (ancor di più quelli con) BDT dovrebbero rimanere molto più "coerenti" (con se stessi) al variare del guadagno.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da EF80 »

non mi interessa l'uso hifi, ma per l'ingresso di un'ampli da chitarra, voglio usare una 12dw7, con la sezione ad alto mu con gain variabile in ingresso e la sezione a basso mu subito dopo seguita a ruota dal controllo di toni. Voglio poter cambiare il guadagno dello stadio di ingresso da un minimo fino ad un massimo, solo che la soluzione usata solitamente negli ampli da chitarra di mettere le 2 sezioni in cascata con un potenziomentro del volume in mezzo non produrrebbe gli effetti che desidero io visto che se la sezione di ingresso distorce o e' satura avrei il suono distorto e saturo col volume abbassato, io invece voglio realmente controllare il guadagno dell'ingresso per poter spaziare da un suono pulito e indistorto stile jazz (diciamo un guadagno globale circa di 50 o anche meno perche' le chitarre + moderne escono con un segnale maggiore (0,2Vpp) rispetto quelle vintage 5mVpp) ad uno bello distorto e saturo tipo fender (forse anche 200 o piu') che sono i 2 estremi della scala praticamente. Il mecato produce centinaia di amplificatori diversi ogniuno col suo suono e la sua distorsione che poi cambia in base alla chitarra a cui viene collegato, per motivi abbastanza palesi e forse non si sforzano di fare circuiti migliori perche' cosi' aumentano il numero di prodotti e la vendita, io invece voglio fare qualcosa di duttile.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da UnixMan »

per quello ti basta mettere in ingresso uno stadio (probabilmente con guadagno medio/basso) che ha una accettazione sufficente, cioè che resta sempre "pulito" ed indistorto anche per i più alti segnali che qualsiasi strumento o effect box possa mandargli. Di seguito metti un volume (gain/overdrive) ed un secondo stadio che puoi far saturare o meno a piacimento regolando il potenziometro... non vedo proprio dove sia il problema e perchè tu voglia complicarti la vita con stadi a guadagno variabile.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da EF80 »

UnixMan ha scritto:per quello ti basta mettere in ingresso uno stadio (probabilmente con guadagno medio/basso) che ha una accettazione sufficente, cioè che resta sempre "pulito" ed indistorto anche per i più alti segnali che qualsiasi strumento o effect box possa mandargli. Di seguito metti un volume (gain/overdrive) ed un secondo stadio che puoi far saturare o meno a piacimento regolando il potenziometro... non vedo proprio dove sia il problema e perchè tu voglia complicarti la vita con stadi a guadagno variabile.
Cioe' metto prima la sezione a basso mu della 12dw7 e dopo quella ad alto mu? cmq perche' era il guadagno dello stadio di ingresso a cambiare anche il suono in qualche modo visto che le chitarre per conto loro hanno un volume che sarebbe come averlo sull'ingresso, ma a quanto pare il suono non e' lo stesso.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da UnixMan »

GizMo ha scritto:Cioe' metto prima la sezione a basso mu della 12dw7 e dopo quella ad alto mu?
non necessariamente, dipende da quanta accettazione riesci ad avere con la sezione ad alto mu. Cmq ovviamente puoi provare anche così.
GizMo ha scritto:cmq perche' era il guadagno dello stadio di ingresso a cambiare anche il suono in qualche modo visto che le chitarre per conto loro hanno un volume che sarebbe come averlo sull'ingresso, ma a quanto pare il suono non e' lo stesso.
ovvio, cambi l'impedenza che pilota un cavo (tipicamente lungo) ed uno stadio in clipping...

Potrebbe anche esserci una qualche interazione con i pick-up. Nel caso, potresti provare a mettere un potenziometro per variare il bias del tubo di ingresso in modo da variare l'accettazione, e/o aggiungere dei diodi (disinseribili), ecc.

Non sarebbe male prvedere anche un ptenziometro per reolare l'impedenza (resistenza) di ingresso.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da audiofanatic »

GizMo ha scritto:Mi sto arrovellando su questo problema, uno stadio a triodo dove invece di variare il volume di ingresso voglio variare il guadagno del triodo stesso, diciamo passando gradualmente da un modo a degenerazione locale ad uno a bias fisso...

mmmmm.... PCC189 con regolazione del negativo di griglia?

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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da EF80 »

le valvole a mu variabile non funzionano a quel modo, solitamente hanno 2 aree del grafico con 2 mu diversi ma ben definite, tanto che se metti il punto di lavoro al posto giusti le puoi usare tranquillamente in audio perche' sono lineari. Se ci fosse una valvola a mu variabile progressiva (ma non e' il caso della pcc189 che ha anche lei 2 aree distinte) otterresti solo tanta 2^ armonica.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da marziom »

GizMo ha scritto:le valvole a mu variabile non funzionano a quel modo, solitamente hanno 2 aree del grafico con 2 mu diversi ma ben definite, tanto che se metti il punto di lavoro al posto giusti le puoi usare tranquillamente in audio perche' sono lineari. Se ci fosse una valvola a mu variabile progressiva (ma non e' il caso della pcc189 che ha anche lei 2 aree distinte) otterresti solo tanta 2^ armonica.
Giz, giz... cosa credi che significhi quel grafico S/Vg che c'è sul datasheet della PCC189??
_____________________
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da EF80 »

marziom ha scritto:Giz, giz... cosa credi che significhi quel grafico S/Vg che c'è sul datasheet della PCC189??
Non so quale dici, cmq tempo fa ho rotto un paio di valvole a mu variabile per capire come erano fatte e semplicemente la griglia e' avvolta in 2 zone una spire strette e una a spire piu' larghe, in pratica quando la zona a spire strette e interdetta c'e' ancora quella a spire + larghe che ha bisogno di salti di tensione maggiori per bloccare il flusso di elettroni. Infatti anche sulle curve della pcc189 si distinguono le zone da 0 a -2 volt e' la prima zona, poi c'e' un salto a -3 poi riprende la progressione regolare, non puo' essere usata come mi suggerivano. Cmq io credo se la facessi lavorare con la retta sulla prima zona, senza uscire da essa con lo swing sarebbe lineare, e anche tutte le altre valvole a mu variabile.
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Re: Stadio a guadagno variabile

Messaggio da audiofanatic »

GizMo ha scritto:
marziom ha scritto:Giz, giz... cosa credi che significhi quel grafico S/Vg che c'è sul datasheet della PCC189??
Non so quale dici, cmq tempo fa ho rotto un paio di valvole a mu variabile per capire come erano fatte e semplicemente la griglia e' avvolta in 2 zone una spire strette e una a spire piu' larghe, in pratica quando la zona a spire strette e interdetta c'e' ancora quella a spire + larghe che ha bisogno di salti di tensione maggiori per bloccare il flusso di elettroni. Infatti anche sulle curve della pcc189 si distinguono le zone da 0 a -2 volt e' la prima zona, poi c'e' un salto a -3 poi riprende la progressione regolare, non puo' essere usata come mi suggerivano. Cmq io credo se la facessi lavorare con la retta sulla prima zona, senza uscire da essa con lo swing sarebbe lineare, e anche tutte le altre valvole a mu variabile.
Anche io l'ho usata come tubo audio, e per una polarizzazione di -1V è effettivamente lineare
ma nel caso le si volesse usare come mu variabile non devi fare conto sullo swing del segnale, bensì variare il -Vg, e tra circa -4 a -8 sei nella zona di massima variazione, da circa 0,100mA/V a circa 0,600 mA/V
Ovviamente se vuoi mantenere linearità sovrapponendo il segnale audio, devi stare più stretto ed evitare di sforare nelle zone in cui la curva cambia pendenza, ma se parli di mV non credo proprio ci siano problemi
Tra l'altro io l'ho usata a bassa tensione, soli 70V di anodica, anzi, 35+35V in duale con polarizzazione automatica, con l'obbligo di un C in ingresso, ovviamente, ma si trattava di una prova per uno sfasatore a carico ripartito per mettere due LM3886 a ponte utilizzando lo stesso alimentatore dei finali

Filippo
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