Valvole vs. stato solido

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
fscarpa58
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Messaggio da fscarpa58 »

Sul piano tecnico, non esiste semplicemente storia. Le valvole, tutte ed in modo incontrovertibile, non hanno una linearità vagamente confrontabile con elementi moderni al silicio. Per favore, non mettiamo sul piatto aspetti ridicoli. Diciamo chiaramente che è apprezzato il suono edulcorato dei tubi, e facciamo prima....

ciao
Mauro
Visto che sembri proprio molto convinto delle superiore linearità dello stato solido rispetto ai tubi mi piacerebbe vedere delle belle misure che confermino quanto tu affermi.
Naturalmente sto parlando di misure di linearità sui dispositivi attivi, verificati nudi e crudi.
Io, se vuoi, posso descriverti delle misure che ho fatto io, da cui risulta che tra triodo, transistor e mosfet il più lineare é senza dubbio il triodo.

Un caro saluto,
Silvano Sivieri
Stiamo andando OT. Meglio aprire un thread dedicato "valvole e stato solido".
Bene
noto che Mauro ha lanciato una bel sasso ma
non ha dato seguito alla risposta di Silvano.

Ad esempio: si afferma spesso che i triodi siano insuperabili
come amplificatori di tensione mentre per la potenza ci si debba rivolgere al silicio. E vero?
Mauro sembra pensarla diversamente.

Come Silvano, sarei anch'io molto interessato a conoscere
qualche dettaglio in più sulla faccenda.
Sono fatto persuaso che la scelta del giusto componente
per la giusta funzione sia regola d'oro da seguire nella
progettazione in genere (anche non audio) e sarò grato
a quanti vorranno raccontare i propri criteri e le proprie
scelte.

Federico
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plovati
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Messaggio da plovati »

E menomale che Federico ha provveduto, altrimenti si continuava a crescere e 'ingombrare' un thread dedicato ad un altro argomento.

Circa l'argomento di questo thread, quale sia l'elemento più lineare a parità di cosa? Il riferimento fondamentale per la linearità di qualsiasi dispositivo attivo è la tensione dopo la quale un segnale applicato si puo' considerare 'grande' e quindi dà contributi di distorsione apprezzabili.
Per i transistor questo valore è la Vtermica (25mV), per i JFET e MOSFET la Vsoglia (2V circa), per i triodi si potrebbe assumere la metà della tensione Vgk alla quale la Ip diviene pari a 10uA (5-10V).

I transistor pero', hanno una transconduttanza molto più elevata, proprio perchè si confrontano con la Vtermica (Gm=Ic/Vt).

Evidentemente un confronto a parità di segnale di ingresso non puo' reggere. Un confronto a parità di guadagno invece sarebbe già più onesto.

Per i dispositivi a stato solido pero' questo vorrebbe dire utilizzare la controreazione per portare a guadagni (e anche a linearità) confrontabili a quelle dei triodi ...


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Piergiorgio
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Messaggio da mauropenasa »

Francamente, trovo singolare dovere giustificare affermazioni cosi elementari.

La linearità di un dispositivo attivo è caratterizzata dalla sua "curva di trasferimento", che di norma è visualizzata in un grafico bidimensionale con asse orizzontale che definisce la tensione di ingresso (Vbe o VGS o VGriglia), mentre in verticale si estende la corrente cche scorre nel dispositivo.
Un dispositivo ideale disegna una linea retta in modo che ad ogni valore di tensione di pilotaggio corrisponda una corrente di uscita proporzionale.
Il rapporto che esiste tra questi 2 grandezze è anche detta "transconduttanza" (tensione in > corrente out). In pratica corrisponde al "guadagno attivo" che il dispositivo è in grado di esibire. Più essa sarà elevata, piu la retta sarà verticale, al contrario, la linea tenderà ad assestarsi sul piano orizzontale (avremo una minore variazione di corrente di uscita....)

Esempio di curva di un performante BJT driver (2SC3600) da 200V:

Immagine

Di norma, più il dispositivo ha una transconduttanza elevata più tende ad essere lineare la curva di trasferimento.
Un limite dei BJT (ma comune a tutti i dispositivi pur in forma più lieve...) è la classica curva "quadratica" che si nota nella prima fase di trasferimento (parte bassa della curva). Per ottenere una adeguata linearità si tende a sfruttare il dispositivo per un range di corrente di collettore sempre superiore a quello di zona non lineare, che nel esempio è di circa 20mA.
Oltre queste condizioni, si dispone di una curva di trasferimento molto lineare, ma nel nostro caso avremo anche un tale margine di guadagno da permetterci di "parzializzarlo" a nostro uso e consumo ("degenerando" la corrente su emettitore...), linearizzando ulteriormente le caratteristiche.

Un tale dispositivo, configurato con la classica resistenza di carico sul collettore (ed eventualmente reazionato su emettitore per ridurre il guadagno di tensione a valori appropriati), polarizzato in modo statico al centro della curva di traferimento, può esibire uno swing di tensione anche molto elevato, con una percentuale di THD estremamente limitata.
Già a questo punto, poche sono i dispositivi a vuoto in grado di essere più lineari. Attendo di vedere le curve relative di questi triodo "meravigliosi"....

Va detto che un BJT oltre a dare un vantaggio enorme rispetto alle valvole perchè è in grado di esibire transconduttanze molto elevate, quindi un margini di reazione molto maggiori (quindi margini di linearità intrinseca), è caratterizzato da una maggiore stabilità vs usura e non necessità di elementi energetici esterni, come nel caso del riscaldamento delle valvole.
Altro punto è che si trovano facilmente dispositivi molto lineari con capacità di gestione correnti relativamente elevate e con ampio swing di variazione.

Altro punto chiave è la facilità di polarizzazione, dato che con una VCE superiore a 10V la curva di trasferimento di questo esempio resta "attendibile", mentre nei sistemi a vuoto la tensione anodica è molto importante (non a caso esiste la compressione di seconda armonica, il sistema sotto una certa tensione Anodica perde inesorabilmente le sue caratteristiche di trasferimento....). Un fenomeno simile esiste anche per i BJT, ma un ampio margine di guadagno nella curva di trasferimento permette di gestire meglio anche questo fenomeno.

Già un "emettitore comune" in classe A, con i dispositivi del mio esempio esibisce una linearità da mettere in crisi qualsiasi "catodo comune" a triodi, ma questo lo dico io che non so di cosa parlo. Attendo di essere smentito dalle prove di Silvano....

Naturalmente si può parlare all' infinito di bande passanti, componenti armoniche e loro composizione, tecniche di compensazione e curve Ib vs Ic,
ma l' approccio tecnico di base resta sempre in questo grafico, altrimenti non si parla di linearità ma di altro....

ciao

Aggiunta:
Bene Piergiorgio mi ha preceduto con concetti "finalmente" che hanno un senso...

IL suo commento è corretto. La transconduttanza maggiore è chiaramente un vantaggio...

Il problema che "i triodi non ci arrivano alla parità di condizione" è un chiaro esempio di "scelta topologica". dato che posso fare agevolmente un ampli con dispositivi facilmente linearizzabili (se non lineari), perchè dovrei rinunciarci ?


Mauro
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Messaggio da mauropenasa »

In attesa, per ribadire cosa intendo per "attendibilità della curva di trasferimento" vs Vcollettore, ecco i grafici relativi al classico test Ic - Vce:

Immagine

Notare come la zona di non linearità (curvilinea) si assesti sotto i 10-15V di tensione di collettore, per poi dare luogo ad eccellenti rette.

Altro elemento, la buona (o ottima) equidistanza dell plotting verticale, al variare della corrente di base....

PS: questo oggetti non sono elementi con DC gain di 1000, ci sono anche selezioni con valore variabile tra 40 e 80 (la selezione "C"). non si sta parlando di guadagni poi cosi "stellari"....

ciao

Mauro

Mauro
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Messaggio da mariovalvola »


Per i dispositivi a stato solido pero' questo vorrebbe dire utilizzare la controreazione per portare a guadagni (e anche a linearità) confrontabili a quelle dei triodi ...
Bravo Piergiorgio.



Mario Straneo
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Messaggio da Olimpia »


Per i dispositivi a stato solido pero' questo vorrebbe dire utilizzare la controreazione per portare a guadagni (e anche a linearità) confrontabili a quelle dei triodi ...
Bravo Piergiorgio.
Mario Straneo
:) ;)

Un caro saluto,
Silvano Sivieri
Ciao,
Silvano Sivieri
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Messaggio da Olimpia »

Per confrontare dal punto di vista della distorsione transistor, MOSFET e triodo ho preso in considerazione tre circuiti che impiegano i rispettivi componenti nella stessa configurazione circuitale, fissando alcune condizioni, tra cui:

a) stesso fattore di amplificazione in tensione per BJT e MOSFET, valore un po’ più basso per il circuito a triodo, ma comunque dello stesso ordine di grandezza.
b) Stesso valore dell’impedenza di carico.
c) Segnale di ingresso di ampiezza tale che da rappresentare una percentuale simile, anche se non uguale, della tensione tipica del dispositivo.

Immagine

Secondo Voi in questa semplice configurazione chi ottiene la minore distorsione?

Un caro saluto,
Silvano Sivieri
Ciao,
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Messaggio da Giaime »

Mah, chissà 8) e dire che stai anche bypassando il catodo.

Ma non ho capito io, perdonate l'ignoranza. A volte mi si dice di non partecipare alle discussioni perchè sono ignorante e impreparato, ma io non resisto ve la devo chiedere questa cosa.

Ma che senso ha confrontare un triodo non controreazionato e un dispositivo a stato solido controreazionato?

E che c'entrano le pur giuste considerazioni sull'efficienza del triodo? Ovvio che ci vuole il filamento... ma che stiamo a progettare un apparecchio portatile militare oppure un apparecchio hi-fi no compromise? :D

Se sono domande troppo ignoranti vi prego di ignorarle.

Saluti termoionici
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Giaime Ugliano

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Messaggio da mariovalvola »

Scusami Silvano, non avevo visto il tuo intervento

Devo scusarmi per l'ot nella discussione sul krypton.

Francamente non ho capito di cosa si deve parlare.
Le perplessità che ho sollevato sono (correggetemi se sbaglio) sempre state su un piano diverso da quello squisitamente tecnico. Qui non saprei davvero che dire: Ci sono amplificatori a stato solido muscolosi, con fattori di smorzamento mostruosi con bande passanti da strumento di misura e con distorsioni assolutamente trascurabili. A che servono? Io non lo so.
Mauro, ne converrai che qualcosa su questo piano non torna per nulla.
Non si può prescindere dalla funzione ultima di un amplificatore.

Il dubbio che sollevavo è solo questo: con lo stato solido, dal punto di vista puramente qualitativo, siamo andati avanti oppure no? Non parlo dei costi industriali dove lì ,evidentemente, i progressi sono stati enormi.
Qualitativo vuol dire aumentare l'illusione dell'evento reale. Come siamo messi?
Se trovassi alternative moderne a certi vecchi e problematici tubi, altoparlanti, trasformatori, sarei contentissimo.







Mario Straneo
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Messaggio da mauropenasa »

Ho capito. Si va verso il solito "salto delle quaglie", per cui prima si punta a un concetto poi si devia per il "si, ma la reazione negativa" ecc....

Immagino che la fase successiva sia il concetto di NFB si o no, poi si andrà al solito concetto di NFB di qualità (degenerazioni di vario genere) o infimo (globale o semi globale....).

Signori, le chiacchere stanno a zero. La linearità non è un concetto astratto.

Se poi vogliano entrare nella fisica dei componenti per scoprire che il NFB "naturale" (o degenerativo, se vogliamo) esiste ed è sempre presente per sua natura, pure nei tubi....

Mi piacerebbe però che ci fosse rispetto per la cultura scientifica delle persone. Se vogliamo ragionare per slogan, non si arriva da nessuna parte.

Se tra i valvolaristi ci sono dei professori in grado di dimostrare perchè le valvole sono insostituibili, io sono disponibile a mettermi nel banco di allievo ed imparare tutte queste famigerate doti, ma non si può pretendere che accetti ilazioni astratte o soggettive senza prove.
Io sono certo di conoscere gli argomenti di cui parlo. Su quelli che non conosco, preferisco astenermi, semplicemente.

Seppoi si vuole saltare al concetto di NFB e audio, saltiamoci, cosi almeno alcuni potranno capire il lato nozionistico e qualunquistico di questi concetti.
Ma che lo dico a fare....Dialoghi tra sordi...

aggiunta successiva:

Mario, le tue ilazioni sono corrette, ma si va su un piano diverso.
Le ragioni per cui i finali SS commerciali non fanno bene il loro lavoro sono da cercare nella assoluta non considerazione del sistema altoparlante. Se pensi che il 90 & dei finali audio SS sono basati sul classico amplificatore differenziale, nato per scopi "operazionali" e non dinamici, siamo già sulla strada per capire qualcosa....

Mauro
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plovati
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Messaggio da plovati »

Mauro, mi considero un valvolarista, anche se di tanto in tanto utilizzo semiconduttori.

Per un motivo arcano, qualsiasi ciofeca a valvole con distorsioni esagerate suona gradevolmente (e ci metto dentro anche la colorazione e tutto quanto di suo aggiungono). Per ottenere un suono decente con lo stato solido ci vuole molto più impegno e un discreto numero di prove.

Molto spesso si ottengono amplificatori perfetti dal punto di vista strumentale, silenziosi, trasparenti ma freddi e non solo per via della mancanza del filamento... almeno per quello che ho avuto modo di sperimentare io.

Tornando su un piano misurabile, oggettivo, il confronto tra dispositivi (sarebbe meglio tra circuitazioni) deve essere fatto stabilendo quale parametro si vuole osservare e quali condizioni al contorno devono essere fissate.

Si vuole ragionare a parità di potenza erogata o di swing di tensione in uscita oppure di segnale di ingresso? Tempo fa avevo letto da qualche parte che non ricordo una bella trattazione di un semplice stadio che confrontava la distorsione variando l'elemento attivo e tenendo fissa mi pare le tensione di ingresso e la potenza di uscita. Mi sembra vincessero i transistor ma solo quelli giapponesi da noi introvabili.

Le curve che hai postato sono incredibilmente lineari, ma si dovrebbero portare nello stesso grafico anche i concorrenti, magari in unità normalizzate (V / Vt per i transistor e V/Vgk per i triodi), in quel caso (è una domanda vera perchè non ho provato) che succederebbe?


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Messaggio da gionni »

Un'altra domanda classica sarebbe, a questo punto: ma perchè i dispositivi a valvole suonano meglio anche se (ammettiamo per ipotesi, non dimenticando i TU) hanno caratteristiche tecniche inferiori?

Nella pubblicazione di novembre 2004 di Audiophile Sound, Marco Manunta intervista Serge Schmidlin, di Audio Consulting, il quale afferma, senza mezzi termini che i semiconduttori non suonano quando sono caldi ed infatti la superiorità dei tubi sullo ss è da ricercarsi nell'assenza della cosiddetta distorsione termica che affligge gli ss. Il problema più grave è che "Non può essere misurata utilizzando segnali come onde sinusoidali o onde quadre, perchè tali misure ne rilevano la media, che è nulla...
Le valvole ne sono esenti a causa del fatto che gli elettroni deputati alla conduzione sono isolati meccanicamente e termicamente dal vuoto... mentre nei semiconduttori, a causa delle ridotte dimensioni e del meccanismo di conduzione, vi è continuità termica in tutto il dispositivo e tra questo ed il dissipatore... Ogni volta che c'è una forte conduzione di corrente, il dissipatore si scalda localmente, e c'è conduzione di calore che è caratterizzata da una costante di tempo. Nessuno è in grado di dire cosa succede durante il rilassamento del transitorio termico, nei millisecondi che seguono l'impulso: PROBABILMENTE LA LINEARITA' VA A FARSI BENEDIRE. Il collaboratore di Hiraga ha mostrato questo fenomeno. Il mondo ei progettisti non ha mai preso in considerazione questo problema".
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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Un'altra domanda classica sarebbe, a questo punto: ma perchè i dispositivi a valvole suonano meglio anche se (ammettiamo per ipotesi, non dimenticando i TU) hanno caratteristiche tecniche inferiori?
Perdonami se quoto parte del tuo post, (a cui spero sia data la giusta considerazione) ma mi viene comodo per avanzare una ipotesi.
Quello che rende il suono delle valvole così piacevole, è il fatto che è sostanzialmente facile schiaffarle dentro un contenitore, e cablarle in aria secondo schemi validi e costanti da oltre 60 anni.
Il suono che producono in contesti come questi è "bello" è vero. Più spesso manca di quello che è richiesto a una riproduzione moderna. Difetta la dinamica in buona parte, anche se non è assente (la dinamica VERA), il calore nasconde molto le informazione minute, il microcontrasto, la porzione bassa manca a volte di timbrica, e il basso profondo, puntuto, bhe...
Tuttavia, soggettivamente, il suono a me piace, non lo nascondo.
Sono conscio però che quello che a me piace è qualcosa di più, qualcosa di meglio.
NOn potrei, è vero, cablarmi in aria in soggiorno un amplificatore a stato solido.
Per questo ne abbiamo paura e spandiamo pregiudizi immotivati.
La produzione commerciale..è commerciale..punto.
Ma non dimenticate Halcro, MarK Levinson e Molti altri...
Non nascondo che i professionisti della valvola in Italia sono maestri, anche nel loro piccolo commerciale.Ma ruotiamo sempre in un mondo fermo costruito su assiomi appartenenti al passato, e piuttosto a portata di mano con un certo numero di Euro, anche a pezzi sciolti.Regna il Fashion, la moda, il censo, piuttosto racchiuso in un range qualitativo ristretto , una fascia piuttosto stretta.
In sostanza, la verità bruta è che su 10000 italiani, 2000 con molte o poche capocciate al muro, a far suonare una 2A3 ci arrivano.
Più difficile è organizzare una ampli a SS, alimentazione e filtraggio inclusi, che sia scientificamente corretto, e quindi suoni..
Ciò non toglie che questo dato sconfortante, di per se' non autorizza "al salto della quaglia" o al colpo di gomito.
Come, d'altro canto, non autorizza tout court, a dire VERAMENTE che le valvole suonano meglio dello SS. il 2A3 accroccato può suonare meglio di un marantz pmxx da 1200 euro. Ma siamo lì, spessissimo, non troppo oltre...
Oltre ci vanno alcuni professionisti, alcuni DIY, per cui paragonare la COMPLETEZZA dei suoni diventa, in questo binomio, esperienza possibile.
Ho letto Piergiorgio che scriveva che a casa sua, con diversi impianti, non è in grado di distinguere la timbrica caratteristica di una orchestra da un'altra. Ecco, veniamo al limite del DIY: da un canto latita l'informazione vera, la "formazione professionale". Dall'altro la mancanza di riscontri al continuamente mutevole, e perciò inafferrabile, proprio lavoro.
Io penso che a apprendere culturalmente cosa sia un suono corrretto - parlo per esperienza opinabile quanto si vuole-, ci vogliano molte cose: un buon maestro, un impianto in grado di educare, anche per "cambiamenti", esperienza dall'errore.
Alla maggior parte dei DIY manca in primis il maestro, poi a ruota anche un impianto che sappia evidenziare l'errore, che possa contribuire a guidare il gusto.
Troppi parametri.Troppi anche per assumere atteggiamenti di
non -disponibilità al nuovo. E questo senza contare che prima o poi, ciascuno di noi, deve fare i "conti" col costo del proprio desiderabile 2A3 dei sogni.
Lo SS, a saperlo prendere per le corna, cari miei, con NFB o con la rava e la fava, è in grado di regalare le stesse emozioni, con molte meno risorse monetarie. E' l'investimento umano, di studio e esperienza, che in questo caso "pesa" di più, e si frappone al sogno musicale audiofilo...ma non sta bene disprezzare cose che non si capiscono o conoscono.
Sapete, poi, chi disprezza compra.... ;)





Saluti

R.R.
Riccardo
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"We must believe in free will. We've got no choice.''

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Messaggio da nullo »

Mah... eravamo partiti bene...e ci siamo persi.

Per un motivo arcano, qualsiasi ciofeca a valvole con distorsioni esagerate suona gradevolmente (e ci metto dentro anche la colorazione e tutto quanto di suo aggiungono). .
questa poi...ma PG dai, non è da te. Già gradevole non vuol dire proprio niente, eppoi non alimentiamo il mito che qualsiasi cosa a valvole vada bene, un cesso è un cesso e fra gli ampli a tubi ce ne sono un sacco.

Un ampli a valvole che funziona veramente bene è difficilissimo da trovare ed è impossibile prescindere da condizioni di contorno quali un paio di casse che non lo riducano ad un penoso accrocchio incapace di gestirle.

Meno miti e più tecnica ( ..e spazio alle orecchie, chiaramente), ma basta preconcetti, già dobbiamo sooportare i penosi dibattiti fra politici.

Io non sono TIFOSO di uno o l'altro, di limiti spesso ce ne sono (e abbondanti) in entrambi. Vediamo di dare spazio a chi è capace di spiegarli.......

Ciao, Roberto
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Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Messaggio da mariovalvola »

In generale, ho l'impressione anch'io che si disprezza quello che non si conosce. Il discorso però lo vedo specularmente. Quanti hanno avuto il modo di assaggiare veramente cosa può dare un amplificatore a valvole (per valvole intendo ad1, px4 re604 we300b)messo nel contesto migliore (migliore inteso come trasformatori e sistemi d'altoparlanti) ? non dico , quindi, con ordinari diffusori commerciali. E' facile parlare di esperienze di ascolto sullo stato solido. Amici audiofili danarosi, fiere e mostre , negozi ecc. Puoi ascoltare di tutto. Uno alla lunga riesce a farsi una idea di quello che può dare lo stato solido, nel bene e nel male.
Il panorama commerciale degli amplificatori a tubi è desolante. Molte realizzazioni sia vintage che moderne, sono un inno allo stato solido. Raramente un audiofilo medio ha la possibilità di convivere a lungo con sistemi realmente pensati in modo umanamente coerente.
In sintesi, quando si parla male oppure quando si elencano i limiti dei sistemi a tubi, non si capisce in quale contesto . (è la stessa critica che mi viene fatta quando parlo male dello stato solido :D :D :D )


Mario Straneo
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Messaggio da nullo »

Quanti hanno avuto il modo di assaggiare veramente cosa può dare un amplificatore a valvole (per valvole intendo ad1, px4 re604 we300b)messo nel contesto migliore (migliore inteso come trasformatori e sistemi d'altoparlanti) ? non dico , quindi, con ordinari diffusori commerciali.
Ti seguo
Amici audiofili danarosi, fiere e mostre , negozi ecc. Puoi ascoltare di tutto. Uno alla lunga riesce a farsi una idea di quello che può dare lo stato solido, nel bene e nel male.

Non ti seguo, prima parli di cose eccezzionali.... e poi di commerciali, non siamo omogenei.....

Il panorama commerciale degli amplificatori a tubi è desolante
E caro direi......adesso ti ritrovo, ma PG non sarà d'accordo, non andava tutto bene a tubi?

Ciao, Roberto
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Messaggio da mariovalvola »

Come al solito mi spiego male io. :evil: :evil: Voglio dire che è più facile imbattersi in una realizzazione di punta a stato solido facendosene un'idea che in una a tubi di altissimo livello contestualizzata correttamente.
Pertanto non è facile criticare un insieme pensato attorno a triodi antichi.
Ce ne sono pochi e ancora meno sono messi in condizioni di funzionare decentemente.
Quando si parla dei limiti dei tubi di cosa stiamo parlando?

Per questo motivo sono intrigato dal lavoro Di Mauro. Voglio conoscere e provare altro.


Mario Straneo
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Messaggio da gionni »

Un'altra domanda classica sarebbe, a questo punto: ma perchè i dispositivi a valvole suonano meglio anche se (ammettiamo per ipotesi, non dimenticando i TU) hanno caratteristiche tecniche inferiori?
Perdonami se quoto parte del tuo post, (a cui spero sia data la giusta considerazione) ma mi viene comodo per avanzare una ipotesi.
Quello che rende il suono delle valvole così piacevole, è il fatto che è sostanzialmente facile schiaffarle dentro un contenitore, e cablarle in aria secondo schemi validi e costanti da oltre 60 anni.
Il suono che producono in contesti come questi è "bello" è vero. Più spesso manca di quello che è richiesto a una riproduzione moderna. Difetta la dinamica in buona parte, anche se non è assente (la dinamica VERA), il calore nasconde molto le informazione minute, il microcontrasto, la porzione bassa manca a volte di timbrica, e il basso profondo, puntuto, bhe...
Tuttavia, soggettivamente, il suono a me piace, non lo nascondo.

...



Saluti

R.R.


Originally posted by riccardo - 15/03/2006 :  22:01:23
Permettimi una considerazione,
quello che tu descrivi come tipico suono delle valvole è il suono bollito delle apparecchiature degli anni '50, bisognerebbe sfatare questa leggenda. Un push-pull ben fatto, può darti tutte le microinformazioni che vuoi (ed anche di più), ed una grande freschezza armonica e ricchezza timbrica, su tutta la gamma di frequenze. (scusate la divagazione).

Ovviamente non ho mai ascoltato le performanti realizzazioni a stato solido non commerciali, pertanto mi manca il termine di paragone.

La domanda sorge spontanea, ma perchè sono così ignoranti sti costruttori commerciali? Eppure se li fanno pagare i loro prodotti.
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Messaggio da plovati »

Il panorama commerciale degli amplificatori a tubi è desolante
E caro direi......adesso ti ritrovo, ma PG non sarà d'accordo, non andava tutto bene a tubi?

Originariamente inviato da nullo - 15/03/2006 :  22:54:45
Caro Roberto, non ho idea di come sia il panorama medio delle amplificazioni valvolari commerciali, mai avuta una :D .
Per quanto ho potuto imparare io, con un impianto di assoluto entry-level (che non ho intenzione di cambiare a breve), è molto più facile ottenere un suono gradevole (= che piace a me) con qualsiasi valvola assiemata (quasi) in qualsiasi maniera un minimo ragionevole che con circuiti a stato solido.

Noto che la preferenza per le valvole cresce con il passare del tempo e forse potrebbe essere legata alla modifica della risposta dell'orecchio che si subisce invecchiando. Non è un caso forse che del My_ref apprezzo più la Rev.A che la C.

Il compromesso più grosso che ho accettato è la potenza: mi bastano pochi watt per un volume di ascolto che i più definirebbero moderato, ma che in casa mia (molto silenziosa la sera) spesso devo abbassare.

Qui mi fermo perchè non saprei giustificare quantitativamente tale preferenza (Mauro mi dice che mi piace la IMD a dosi di diversi percento) e perchè il 'potere risolutivo' dei vostri impianti di certo vi permette considerazioni al di fuori della mia esperienza attuale.



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Messaggio da drpaolo »

Mi permetto di intervenire, rompendo il mio silenzio; ho molto da fare e non riesco a seguire "con la testa" il forum, ma devo dire che siete tutti dei "grandi" (gente in gamba, intendo ;) )
Nessuno è in grado di dire cosa succede durante il rilassamento del transitorio termico, nei millisecondi che seguono l'impulso: PROBABILMENTE LA LINEARITA' VA A FARSI BENEDIRE. Il collaboratore di Hiraga ha mostrato questo fenomeno. Il mondo ei progettisti non ha mai preso in considerazione questo problema".
Questo non è propriamente esatto: ho un Bollettino Tecnico Philips del 1971 che, seppure in modo embrionale, tiene conto del problema. Anche Douglas Self, nei suoi scritti, dedica molto spazio a questo. Anche Bartolomeo Aloia, se si controlla come costruisce e assembla i suoi stadi finali, tiene conto del problema.

Per quanto riguarda l'argomento del contendere, tenderei a dare ragione a Mauro (Penasa) in quanto ho notato che, da quando plotto le curve di transconduttanza dei singoli dispositivi usati, riesco a lavorare meglio e mi rendo conto di più cose.

Allo stesso modo mi piacerebbe ascoltare il sistema di Mario (Straneo) e confrontarlo con il suono del concerto dal vivo (no a confronti tra elettroniche, please).

Cordiali saluti a tutti.

Paolo Caviglia
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