Un pre a bassa impedenza d'uscita
Inviato: 19 apr 2010, 23:07
Qualche settimana fa giravo su eBay alla ricerca di una coppia di 6SJ7 o equivalenti russe da spender poco che mi servono per provare a modificare il driver dei miei 300B sullo schema del WE91 o dello Zaika visto che è da un po’ che il suono dell’attuale mu follower non mi soddisfa più.
Come spesso accade quando si va al supermercato che si entra per comprare gli stuzzicadenti e si esce con il carrello pieno di cose il più delle volte inutili, preso dall’euforia e visti anche i prezzi assolutamente irrisori ho fatto scorta di un po’ di condensatori carta olio russi: tra questi due coppie di 4 uF/300V selezionati.
Quando sono arrivati (molto velocemente in verità) mi sono chiesto perché diavolo li avessi comprati e di conseguenza cosa ne avrei fatto: una capacità così alta di solito si giustifica se si devono pilotare carichi a bassa impedenza ma i miei pre e finali hanno come minimo 100K in ingresso …
Poi mi è tornato in mente che una decina d’anni fa sperimentai un pre in cathode follower, circuitazione che in verità non amo particolarmente, che utilizzava in uscita una 6L6 connessa a triodo.
Il tutto era rimasto allo stadio di prototipo assemblato sul solito tavolaccio poi smontato perché il risultato non era assolutamente esaltante.
L’idea però di utilizzare in uscita una valvola di potenza mi sembrava ancora valida da sperimentare: uno dei vantaggi di un due stadi con uscita in C.F. è proprio quello di poter giocare con valvole diverse per i due stadi.
A questo punto mi son detto che se cathode follower doveva essere allora l’impedenza d’uscita doveva essere davvero bassa, ma bassa bassa … giusto per vedere l’effetto che fa …
Per lo stadio d’uscita mi serviva un tubo “robusto” con resistenza interna piuttosto bassa o almeno con rapporto resistenza interna/guadagno sufficientemente basso.
Non volevo acquistare nulla né utilizzare ibridi (pentodi a pseudo triodo) le uniche valvole disponibili erano una coppia di 5998 Tung Sol ed un’altra di 6080 WB JAN NOS : potevano andare: la prima ha una resistenza di placca di circa 600 ohm che unita ad un mu di 5 mi darebbe una Zout di circa 100 ohm (rp/mu+1=600/6) mentre per le 6080 con rp=280 ohm e mu=2 di circa 93 ohm.
Entrambe dissipano 13 W e dunque, senza “tirarle per il collo” vista la loro breve vita media, facendole lavorare al di sotto del 50% della massima potenza dissipabile ed ipotizzando una Vb (a-k) di circa 100-120V si potevano far scorrere circa 40-50 mA: non male, un piccolo finale camuffato da pre.
La scelta, a posteriori, è caduta sulla 6080 che tra l’altro è ancora facilmente reperibile nelle varie versioni 6AS7 ed equivalenti russe al contrario delle 5998 che sono ormai quasi introvabili e/o a prezzi esagerati: le mie me le tengo care!
Il guadagno totale doveva essere intorno ai 20 dB ed il tutto rigorosamente ad accoppiamento diretto (tutto quello che non c’è non suona !): per lo stadio di guadagno quindi i tubi papabili erano sempre gli stessi: 6SN7 o l’equivalente noval 6CG7 o la singola 6J5, la ECC82, la 12BH7 e al limite la E88CC perché questo era tutto quello che di buono avevo in casa.
La scelta è caduta sulla 6CG7 un tubo che amo particolarmente e che trovo un pelino più musicale della sorella maggiore 6SN7 ed il vantaggio che avendo la piedinatura noval poteva essere sostituita dalle altre citate.
Il punto di lavoro con Va = 125 V e ia=6mA circa ha buona linearità con Vg=-2.8 –3.2V, giusto la caduta di tensione di un led verde o blu per quella corrente: aggiudicato, CCS sul catodo!
Per quanto riguarda lo stadio d’uscita un buon punto di lavoro poteva essere Va 100 V e ia=60 mA con 260 V di placca, Vg =- 40 V ed Rk = 3.3K .
Per questioni puramente pratiche non ultimo l’alto valore di dissipazione necessario per Rk di quasi 9W e disponendo di induttanza di filtro e trasformatore d’alimentazione da poco più di 100 mA ho preferito rinunciare sulla carta ad un po’ di linearità e quindi ho scelto un punto di lavoro con Va = 100V, Rk=4K e vg=-42V: Rk deve dissipare “solo” 6.5 W e nella 6080 scorrono circa 40 mA e quindi con una dissipazione di tutto riposo di circa 4W.
Il guadagno complessivo si attesta intorno ai 19 dB con una distorsione teorica totale di circa lo 0.07% per 2 V d’uscita.
Per l’alimentazione preferisco decisamente le raddrizzatrici a vuoto magari a riscaldamento diretto come la 5U4G/GB o la 274: la 5U4GB EH che ho in casa è giusta per lo scopo.
Per il resto, non amando particolarmente le stabilizzazioni soprattutto se “a sabbia”, ho scelto uno schema molto tradizionale: celle singole RC-LC-RC seguite dalla separazione dei canali con altre due celle RC-RC per la 6080 e la 6CG7.
Per un assorbimento complessivo di circa 90 mA le simulazioni con PSU mi danno un ripple residuo di circa 450 uV accettabilissimo per un pre di linea a medio guadagno con queste tensioni di alimentazione.
Il primo condensatore di filtro da 25 uF/450V è un polipropilene industriale Nippon Chemical mentre i restanti sono dei JJ doppi da 100+100uF/500V.
Il semplicissimo schema è questo: e l'alimentazione: Per il cablaggio di segnale ho sperimentato un semplice cavetto “home made” realizzato con una treccia di solid core ricavati da un doppino telefonico e poi rivestiti con un film di teflon, quello che usano gli idraulici.
Il risultato sonoro mi pare decisamente interessante.
Il “prodotto finito” è questo: E questo è il cablaggio interno
E’ immediatamente evidente il parallelo delle 3 resistenze da 12K/7W per realizzare i 4K richiesti per Rk della 6080 ed i due carta olio a pacchetto bypassati da un Solen da 0.47uF.
Come suona?
Che dire, se è pur vero che “… ogni scarrafone…” devo ammettere che mi sono ricreduto sulle circuitazioni cathode follower.
Io di solito quando devo giudicare un apparecchio ascolto al buio: dopo mezzora mi sono reso conto che avevo completamente dimenticato l’impianto e finalmente stavo solo ascoltando musica: erano anni che non mi accadeva!
Ciao
Come spesso accade quando si va al supermercato che si entra per comprare gli stuzzicadenti e si esce con il carrello pieno di cose il più delle volte inutili, preso dall’euforia e visti anche i prezzi assolutamente irrisori ho fatto scorta di un po’ di condensatori carta olio russi: tra questi due coppie di 4 uF/300V selezionati.
Quando sono arrivati (molto velocemente in verità) mi sono chiesto perché diavolo li avessi comprati e di conseguenza cosa ne avrei fatto: una capacità così alta di solito si giustifica se si devono pilotare carichi a bassa impedenza ma i miei pre e finali hanno come minimo 100K in ingresso …
Poi mi è tornato in mente che una decina d’anni fa sperimentai un pre in cathode follower, circuitazione che in verità non amo particolarmente, che utilizzava in uscita una 6L6 connessa a triodo.
Il tutto era rimasto allo stadio di prototipo assemblato sul solito tavolaccio poi smontato perché il risultato non era assolutamente esaltante.
L’idea però di utilizzare in uscita una valvola di potenza mi sembrava ancora valida da sperimentare: uno dei vantaggi di un due stadi con uscita in C.F. è proprio quello di poter giocare con valvole diverse per i due stadi.
A questo punto mi son detto che se cathode follower doveva essere allora l’impedenza d’uscita doveva essere davvero bassa, ma bassa bassa … giusto per vedere l’effetto che fa …
Per lo stadio d’uscita mi serviva un tubo “robusto” con resistenza interna piuttosto bassa o almeno con rapporto resistenza interna/guadagno sufficientemente basso.
Non volevo acquistare nulla né utilizzare ibridi (pentodi a pseudo triodo) le uniche valvole disponibili erano una coppia di 5998 Tung Sol ed un’altra di 6080 WB JAN NOS : potevano andare: la prima ha una resistenza di placca di circa 600 ohm che unita ad un mu di 5 mi darebbe una Zout di circa 100 ohm (rp/mu+1=600/6) mentre per le 6080 con rp=280 ohm e mu=2 di circa 93 ohm.
Entrambe dissipano 13 W e dunque, senza “tirarle per il collo” vista la loro breve vita media, facendole lavorare al di sotto del 50% della massima potenza dissipabile ed ipotizzando una Vb (a-k) di circa 100-120V si potevano far scorrere circa 40-50 mA: non male, un piccolo finale camuffato da pre.
La scelta, a posteriori, è caduta sulla 6080 che tra l’altro è ancora facilmente reperibile nelle varie versioni 6AS7 ed equivalenti russe al contrario delle 5998 che sono ormai quasi introvabili e/o a prezzi esagerati: le mie me le tengo care!
Il guadagno totale doveva essere intorno ai 20 dB ed il tutto rigorosamente ad accoppiamento diretto (tutto quello che non c’è non suona !): per lo stadio di guadagno quindi i tubi papabili erano sempre gli stessi: 6SN7 o l’equivalente noval 6CG7 o la singola 6J5, la ECC82, la 12BH7 e al limite la E88CC perché questo era tutto quello che di buono avevo in casa.
La scelta è caduta sulla 6CG7 un tubo che amo particolarmente e che trovo un pelino più musicale della sorella maggiore 6SN7 ed il vantaggio che avendo la piedinatura noval poteva essere sostituita dalle altre citate.
Il punto di lavoro con Va = 125 V e ia=6mA circa ha buona linearità con Vg=-2.8 –3.2V, giusto la caduta di tensione di un led verde o blu per quella corrente: aggiudicato, CCS sul catodo!
Per quanto riguarda lo stadio d’uscita un buon punto di lavoro poteva essere Va 100 V e ia=60 mA con 260 V di placca, Vg =- 40 V ed Rk = 3.3K .
Per questioni puramente pratiche non ultimo l’alto valore di dissipazione necessario per Rk di quasi 9W e disponendo di induttanza di filtro e trasformatore d’alimentazione da poco più di 100 mA ho preferito rinunciare sulla carta ad un po’ di linearità e quindi ho scelto un punto di lavoro con Va = 100V, Rk=4K e vg=-42V: Rk deve dissipare “solo” 6.5 W e nella 6080 scorrono circa 40 mA e quindi con una dissipazione di tutto riposo di circa 4W.
Il guadagno complessivo si attesta intorno ai 19 dB con una distorsione teorica totale di circa lo 0.07% per 2 V d’uscita.
Per l’alimentazione preferisco decisamente le raddrizzatrici a vuoto magari a riscaldamento diretto come la 5U4G/GB o la 274: la 5U4GB EH che ho in casa è giusta per lo scopo.
Per il resto, non amando particolarmente le stabilizzazioni soprattutto se “a sabbia”, ho scelto uno schema molto tradizionale: celle singole RC-LC-RC seguite dalla separazione dei canali con altre due celle RC-RC per la 6080 e la 6CG7.
Per un assorbimento complessivo di circa 90 mA le simulazioni con PSU mi danno un ripple residuo di circa 450 uV accettabilissimo per un pre di linea a medio guadagno con queste tensioni di alimentazione.
Il primo condensatore di filtro da 25 uF/450V è un polipropilene industriale Nippon Chemical mentre i restanti sono dei JJ doppi da 100+100uF/500V.
Il semplicissimo schema è questo: e l'alimentazione: Per il cablaggio di segnale ho sperimentato un semplice cavetto “home made” realizzato con una treccia di solid core ricavati da un doppino telefonico e poi rivestiti con un film di teflon, quello che usano gli idraulici.
Il risultato sonoro mi pare decisamente interessante.
Il “prodotto finito” è questo: E questo è il cablaggio interno
E’ immediatamente evidente il parallelo delle 3 resistenze da 12K/7W per realizzare i 4K richiesti per Rk della 6080 ed i due carta olio a pacchetto bypassati da un Solen da 0.47uF.
Come suona?
Che dire, se è pur vero che “… ogni scarrafone…” devo ammettere che mi sono ricreduto sulle circuitazioni cathode follower.
Io di solito quando devo giudicare un apparecchio ascolto al buio: dopo mezzora mi sono reso conto che avevo completamente dimenticato l’impianto e finalmente stavo solo ascoltando musica: erano anni che non mi accadeva!
Ciao