CHF e Chiappetta

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
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fscarpa58
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Messaggio da fscarpa58 »

Per quanto riguarda CHF, sarò il primo a dolermi se e quando chiuderà ma in tutta onestà bisogna riconoscere che si tratta di un declino annunciato e largamente prevedibile.
scusate la mia ignoranza ma quanto quotato qui sopra
è per caso collegato al fatto che, ad occhio e croce, Chiappetta
firma una buona metà degli articoli su CHF?

Gli altri articolisti dove sono finiti? non li pagavano?

Un'ultima cosa. Sull'ultimo numero c'è un articolo fiume,
neppure male, sui metodi per non avere flusso magnetico
costante nei trafo di uscita (sempre a firma Chiappetta).

Peccato che tale articolo sia uscito identico qualche anno fa
su altra rivista che ora non esiste più, con un titolo del tipo
"sua maestà il monotriodo" o del genere.

Capisco che possa risultare interessante per chi non l'aveva letto
ma, crisi o non crisi, non mi sembra affatto corretto inserire
articoli vecchi in riviste che poi si pagano 5 euro.

cosa ne pensate?

Federico
titano
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Messaggio da titano »

Per quanto riguarda CHF, sarò il primo a dolermi se e quando chiuderà ma in tutta onestà bisogna riconoscere che si tratta di un declino annunciato e largamente prevedibile.
scusate la mia ignoranza ma quanto quotato qui sopra
è per caso collegato al fatto che, ad occhio e croce, Chiappetta
firma una buona metà degli articoli su CHF?

Gli altri articolisti dove sono finiti? non li pagavano?

Un'ultima cosa. Sull'ultimo numero c'è un articolo fiume,
neppure male, sui metodi per non avere flusso magnetico
costante nei trafo di uscita (sempre a firma Chiappetta).

Peccato che tale articolo sia uscito identico qualche anno fa
su altra rivista che ora non esiste più, con un titolo del tipo
"sua maestà il monotriodo" o del genere.

Capisco che possa risultare interessante per chi non l'aveva letto
ma, crisi o non crisi, non mi sembra affatto corretto inserire
articoli vecchi in riviste che poi si pagano 5 euro.

cosa ne pensate?

Federico




Originally posted by fscarpa58 - 01/03/2006 :  16:29:38
Vorrei evitare di entrare nel merito tecnico dell'articolo, sicuramente ben esposto, ma non certo rivoluzionario. Non conosco l'articolo di cui parli Federico, ma di documentazione in rete riguardante l'agomento ve né moltissima.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo l'aticolo (meglio, guardando le immagini...)è stata questa pagina:

http://www.audiodesignguide.com/my/sepp.html

Marco
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Messaggio da gionni »

Per quanto riguarda CHF, sarò il primo a dolermi se e quando chiuderà ma in tutta onestà bisogna riconoscere che si tratta di un declino annunciato e largamente prevedibile.
scusate la mia ignoranza ma quanto quotato qui sopra
è per caso collegato al fatto che, ad occhio e croce, Chiappetta
firma una buona metà degli articoli su CHF?

Gli altri articolisti dove sono finiti? non li pagavano?

Un'ultima cosa. Sull'ultimo numero c'è un articolo fiume,
neppure male, sui metodi per non avere flusso magnetico
costante nei trafo di uscita (sempre a firma Chiappetta).

Peccato che tale articolo sia uscito identico qualche anno fa
su altra rivista che ora non esiste più, con un titolo del tipo
"sua maestà il monotriodo" o del genere.

Capisco che possa risultare interessante per chi non l'aveva letto
ma, crisi o non crisi, non mi sembra affatto corretto inserire
articoli vecchi in riviste che poi si pagano 5 euro.

cosa ne pensate?

Federico




Originally posted by fscarpa58 - 01/03/2006 :  16:29:38
La rivista si chiamava Stereo, memorabile il numero sulle valvole, con le schede, e le prove e gli articoli sui valvolari state of the art.

Riguardo agli articoli uguali di Chiappetta, anche le figure lo sono.

L'ingegnere collaborava con la stessa rivista, tanto che fu pubblicato in più puntate il progetto Cripton one.

Giovanni
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Messaggio da mrttg »

La rivista si chiamava Stereo, memorabile il numero sulle valvole, con le schede, e le prove e gli articoli sui valvolari state of the art.

Riguardo agli articoli uguali di Chiappetta, anche le figure lo sono.

L'ingegnere collaborava con la stessa rivista, tanto che fu pubblicato in più puntate il progetto Cripton one.
Era lui o un suo Progenitore.... questo ha il teletrasporto è ovunque ... presto firma anche gli editoriali sul Corriere della Sera. :D

Mrttg
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Messaggio da plovati »

Il senso di quanto avevo scritto e Federico ha riportato era che una rivista che pubblica articoli riciclati o incompleti e di scarsa qualità grafica non puo' reggere a lungo.
Non credo che tale andazzo sia da imputare totalmente a Fulvio Chiappetta, che mi dicono essere persona preparata e cortesissima (non lo conosco di persona), ma certamente mi sembra che abbia troppi impegni per fare tutto al livello richiesto oggi. Anche il direttore Bassanelli sembra troppo occupato per impegnarsi in CHF con il tempo che una rivista che aspira ai vertici (parole di un suo editoriale). Non lo conosco, ma basta uno sguardo al suo curriculum per capirlo: http://www.info-service.it/doc/Curricul ... ESTATO.pdf.

E' anche vero che una volta sfuttati gli articoli dell'Audiophile e di Sound Practices, grazie alla scarsa conoscenza in Italia di tali pubblicazioni, tradotti pezzi del Radiotron approfittando della sua rarità, tradotti parti di libri di Jones e Self, resta poco spazio per scrivere qualcosa di nuovo.
Il mondo è cambiato, il Radiotron è liberamente scaricabile, Curl e Pass dialogano con gli utenti di diyaudio.com, ma in CHF sembra non se ne siano accorti. Per questo mi è sembrata fuori dalla realtà la proposta che aveva lanciato Chiappetta nell'ultimo numero di elevare CHF a giudice dei contenuti della rete, segnalati dai lettori.
Non è un caso che utilizzino caratteri grandi: il target è probabilmente il pensionato un po' debole di vista e con scarsa dimestichezza con l'inglese e l'informatica (non si offendano i pensionati, vorrei esserlo io).

Sicuramente l'audiocostruzione è un mercato troppo piccolo e folle per giustificare gli investimenti necessari ad una rivista di qualità allineata coi tempi; non è un caso che anche le altre riviste cartacee con una migliore diffusione non se la passano troppo bene (Elektor, Electronics World, AudioXpress.. ). L'unica possibilità in futuro secondo me è passare sul web anche per CHF, con spazi sponsorizzati e magari associandogli una vendita online di Kit e accessoristica.

Se lo facesse CHF spazzerebbe via i pochi siti italiani di audiocostruzione, tranne il nostro perchè abbiamo dalla nostra l'assoluta indipendenza economica. Ancora per poco pero' se le donazioni continueranno ad arrivare col contagocce come ora, purtroppo. :evil:

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Piergiorgio
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Messaggio da titano »

Riporto un esempio dei tempi che corrono...

Qualcuno si è accorto della mancanza di Elettronica Flash dagli scaffali delle edicole? Vi siete chiesti come mai? Sono divenuti una rivista on line...

http://www.elettronicaflash.it/

Dimenticavo...gli articoli ora sono scaricabili gratuitamente.
Prima o poi dovranno divenire cosi tutte le riviste di nicchia, non hanno altra strada da percorrere se vogliono sopravvivere IMHO.

Marco
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Messaggio da LUCCOMI »

In veste di collaboratore di CHF mi permetto di intervenire nella discussione. Sul ruolo e sui fini che debba avere una rivista come CHF ho sentito diversi pareri e sono state esposte molte idee. Direi che una delle più sensate è quella esposta dal Maestro Bartolomeo Aloia che vede in CHF una rivista di cultura tecnica, che vada al di là della presentazione del millesimo monotriodo...
Personalmente ho cercato di contribuire da questo punto di vista proponendo, oltre ai progetti, anche articoli di cultura tecnica, come quelli sulla simulazione circuitale e i modelli matematici usati in essa, con particolare riferimento alle valvole.
L'ideale sarebbe che CHF non debba promuovere nessun mercatino di KIT da autocostruire, ma che debba finanziarsi come le altre riviste, cioè per mezzo di pubblicità proposta da professionisti del settore. Il problema sta proprio qui, sancire il confine fra professionismo e dilettantismo, in un settore che, in termini di potenziale economico, è piuttosto ridotto e nel quale è quindi difficile trovare chi voglia seriamente investire in pubblicità.

Dal mio punto di vista continuerò ad impegnarmi, seguendo eventualmente anche i consigli dei lettori, affinchè CHF continui ad essere uno dei riferimenti per gli autocostruttori, cercando di proporre idee e progetti il più possibile originali, che possano destare l'interesse del maggior numero possibile di appassionati.

Grazie.

Luca Comi
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Messaggio da zortan »

Grandissimo !
La mia ragazza mi ha appena regalato l'abbonamento !
Però quanto ci mette ad arrivare.. mi ero fermato al N° 60 dove imperavano i maestosi articoli di aloia, poi ho avuto voce di un pò troppe polemiche.
Ora mi è arrivato il N° 85, trovo una rivista meno "politica" e più pratica.
Bene così.

Alberto Z.
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Alberto Z.
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Messaggio da plovati »

Dal mio punto di vista continuerò ad impegnarmi, seguendo eventualmente anche i consigli dei lettori, affinchè CHF continui ad essere uno dei riferimenti per gli autocostruttori, cercando di proporre idee e progetti il più possibile originali, che possano destare l'interesse del maggior numero possibile di appassionati.
Originariamente inviato da LUCCOMI - 16/03/2006 :  22:41:27
Grazie.
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Piergiorgio
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Messaggio da mrttg »

In veste di collaboratore di CHF mi permetto di intervenire nella discussione.
Ciao Luca e benvenuto nel forum... il tuo intervento è sicuramente interessante visto che sei parte in causa.

Direi che una delle più sensate è quella esposta dal Maestro Bartolomeo Aloia che vede in CHF una rivista di cultura tecnica, che vada al di là della presentazione del millesimo monotriodo...
Concordo pianamente e come diceva Aloia ce ne sono di argomenti da sviluppare senza scadere nell' ovvio.

Quello che secondo mè stato perso di vista è l' elemento più importante il lettore che per prima cosa si chiede quello che gli americani sintetizzano come "WIINTFM" e una certa forma di rispetto nei suoi confronti di colui che in fondo decide se comprarti o meno.

Riciclare vecchi contenuti uguali a se stessi senza arricchimenti significativi si passa per "Magliari"... e poi il mondo è molto piccolo!!

Io come molti rimpiango i tempi d' oro con Giussani ecc una formula vincente era stata creata forse bastava solamente adattarla ai tempi che poi indifferentemente dalle strategie di posizionamento è sempre legata alla validità dei contenuti.

Stento a capire quegli articoli in cui l' estensore si mette su di un piedistallo e tratta i lettori come il popolo bue... e quà mi fermo 8)

Molti di questi sono professionisti a cui un articolo ben scritto e equilibrato non può solo che portare credibilità e potenziali clienti (cosa accettabilissima se fatta con equilibrio), in questo caso l' ego ipertrofico vorrebbe lasciato a casa.
Personalmente ho cercato di contribuire da questo punto di vista proponendo, oltre ai progetti, anche articoli di cultura tecnica, come quelli sulla simulazione circuitale e i modelli matematici usati in essa, con particolare riferimento alle valvole.
Ti dò atto di questo e dei toni sempre equilibrati e del livello delle implementazioni pratiche a livello di PCB.
L'ideale sarebbe che CHF non debba promuovere nessun mercatino di KIT da autocostruire
Sinceramente non ho capito per quale motivo tutto il gruppo editoriale abbia sposato tale operazione con tale enfasi:

A) Rischi un buona parte del tuo prestigio in un' operazione dai ritorni economici tutti da dimostrare.

B) Presupponendo che il kit sia pensato e ideato anche per gli autocostruttori più "impediti" e sicuramente avrà un discreto successo devi dare assistenza individuale e gestire tutto il postvendita... riparare a prezzi umani i kit deceduti......

C) Il gruppo ha in pratica sposato una azienda (che tra l' altro è in discreto inserzionista) con tutti i pro e i contro di un legame un poco "incestuoso"
ma che debba finanziarsi come le altre riviste, cioè per mezzo di pubblicità proposta da professionisti del settore.
Creare un prodotto appetibile per il lettore e anche per il professionista è compito di chi dirige la baracca.
Visti i pochi canali rimasti trovare gente disposta a fare un minimo di investimenti non dovrebbe essere difficile (sempre che questi abbiano un riscontro tangibile in termini di ritorno)
Il problema sta proprio qui, sancire il confine fra professionismo e dilettantismo
In teoria dovrebbe essere il mercato a scremare.... ma in giro ci sono dei bravi venditori di "SNAKE OIL"... e uno degli obbiettivi primari della rivista dovrebbe essere diffondere cultura

Dal mio punto di vista continuerò ad impegnarmi, seguendo eventualmente anche i consigli dei lettori, affinchè CHF continui ad essere uno dei riferimenti per gli autocostruttori, cercando di proporre idee e progetti il più possibile originali, che possano destare l'interesse del maggior numero possibile di appassionati.
Grazie per questo:
vedrei bene una bella trattazione sul "suono degli alimentatori"...

Ciao e Buon Lavoro.

Tiziano
mauropenasa
R.I.P.
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Messaggio da mauropenasa »

Mi inserisco anche io nei commenti, forse a sproposito, forse no.

La mia "fortuna" è quella di poter vedere queste problematiche da un punto di vista assolutamente "neutro", dato che non mi interesso ne degli articoli più discussi di CHF (vedi Chiappetta ecc...) ne di particolari "commistioni" o "conflitti di interesse" anche perchè non so nulla di nulla su chi vende che cosa, in questo piccolo "orticiello" di audio fai da te....

Sui problemi di amministrazione economica di una rivista, ad ognuno il suo, io non ci capisco nulla, per cui, che CHF si finanzi pubblicizzando bikini o KIT di valvole, per me tanto fa.
Unica cosa, non condivido, di principio, una eccessiva sensibilità di molti osservatori al "potenziale conflitto di interessi" tra scrivere, vendere e quant' altro.
Voglio dire, se Aloia, Comi, Chiappetta o pinco pallo fa un articolo di tecnica, io bado al suo contenuto, poi se al redattore serve per introdurre il "suo prodotto", sono cavoli suoi, nel senso che ci saranno comunque sia le persone che comprano "a scatola chiusa" e sulla parola quel prodotto (a prescindere dall' articolo), cosi come gente interessata alle teorie alla sua base, punto e stop.

Un esempio eccellente è quello di Pass, il guru più incontrastato e corteggiato dal nuovo mondo web. Alcuni hanno fatto riferimento alla sua esperienza di dialogo nei forum come tendenza, e credo sia corretto, ma voglio far notare che Pass vende, web o non web, e dietro ogni suo lavoro "regalato" agli autocostruttori c' è SEMPRE il suo brevetto US o internazionale di "blindatura" commerciale, e lui presenta tutto previo articoli su Audioxpress ed affini dietro ordinario compenso, direi.
Aggiungo che io non ho mai letto nessuna analisi concreta ed esaustiva, in un forum, di Pass. Per capire di cosa sta parlando si è sempre costretti a leggere i brevetti ufficiali o gli articoli che fa su commissione.
Come dire, chi è senza peccato.... Ognuno usa la cassa di risonanza che può, mi pare....

Aspetto tecnico:
Io amo "pescare" gli articoli teorici o tecnici da qualsiasi fonte, se poi è in Italiano tradotto ed adattato alle "simple mind" non professioniste ancora meglio. Io credo che "la cultura tecnica" non sia a discrezione di chi usa terminologie complesse o soli ambienti accademici, a patto che essa sia divulgata con un minimo di attendibilità.
In questo senso mi sono sempre compiaciuto di leggere articoli di Aloia (in realtà nel suo caso non so se li preferisco per la dialettica od il contenuto tecnico, dato che il suo tono tecnomelodrammaticoscanzonatopessimista mi diverte molto... :D ) e molti altri su qualsiasi testata che mi capita in mano, e credo che CHF potenzialmente possa, nascendo proprio per questo, essere utile.
Una cosa che non ho mai capito, invece, è la relativa rarità di interventi su aspetti non direttamente legati ai tubi, cosi come progetti SS di acettabile ampiezza di respiro e con uno straccio di originalità di fondo, ma aggiungerei pure analisi condivisibili sui fenomeni tecnici che ci sono dietro alla riproduzione audio.
Per capirci, ma una rivista dedicata alla tecnica audio, può o non può svincolarsi ogni tanto dal mero terreno topologico o pratico ?

ciao

PS: si parlava di Elektor EW ecc.... Personalmente non mi ci abbono più per qestioni non dissimili da quelle che ho elencato. Io trovo che il livello medio degli articoli che si trovano sulle riviste mondiali sia caduto moltissimo. 15 anni fa Elektor o EW pubblicava progetti di elevato contenuto tecnologico ed anche molto complessi. Oggi date una sfogliata.... Solo cose per principianti o studenti. In questo credo che conti molto la linea editoriale e la scelta dei collaboratori "giusti".....



Mauro
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