piero7 ha scritto:
Ma da un costruttore super blasonato come Klimo... suvvia! I grandi "guru", i geni dello ying e dello yang quando parlano (e parlavano) di questi costruttori si prostravano in ginocchio in ovazione, alla voce componentista erano uno spettacolo leggere gli elogi sperticati (a parer loro) di quello che c'era dentro! "Un trasformatore che non sfigurerebbe in un finale" "Batterie di condensatori che sembrano una piccola centrale elettrica" E via dicendo. E poi trovi un commutatore (ottimo per carità) che io pagavo alla digitex una decina di mila lire...
Ecco cosa intendevo.
Sinceramente non vedo dov'è il problema.
Bisogna innanzi tutto sapere che la produzione degli apparati Klimo è fatta in Italia (e già questo è qualcosa...rispetto a chi preferisce la Cina).
Questo spiega anche l'uso massiccio di componentistica italica (e non credo possa essere considerata una cosa negativa).
Rispetto alla concorrenza "seria", pare perfettamente allineato.
Riporti frasi quali: "Un trasformatore che non sfigurerebbe in un finale".
Ricordati che è un modulo phono, e che i "torry" che monta saranno da 150VA l'uno c.a.
Quanti amplificatori di potenza (anche venduti a caro prezzo) "sfoggiano" valori simili?
Io non voglio difender KLIMO.
Però, sinceramente, trovo non adeguato al caso tutto questo "clamore".
Non ne vedo i "termini" e gli "appigli", insomma.
Mi andrei a preoccupare, piuttosto, di quei moduli phono venduti a prezzi paragonabili (e spesso anche di molto superiori) che all'interno annoverano qualche "misero" fet e null'altro (tranne il "vuoto cosmico").
ciao,
FF