Alcuni dubbi sul suono e la sua riproduzione

Discussioni varie, audio e non.
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...perchè parli di conseguenze timbriche (enfasi e cancellazioni) se ho detto che il campo di pressione è sostanzialmente uniforme? non ha molto senso...
Molto semplice.
Immaginiamo una sorgente puntiforme la cui risposta in frequenza sia perfettamente linerare... è un'astrazione, ma ci sarà utile per capire.

Ora proviamo a misurare la risposta della nostra sorgente, appendendola con una gru fino a che disti 30 metri da terra, con il microfono un metro davanti... La risposta sarà una riga orizzontale, come previsto.

Ora collochiamo la stessa sorgente nell'incrocio che si forma tra un pavimento di cemento e le due pareti esterne di due edifici ad angolo retto (concavo...) tra loro. E' la stessa collocazione tipica nelle nostre case, con l'eccezione che in questo caso mancano il soffitto e le due pareti opposte.
Nel nostro cortile misureremo una risposta orrenda, con ampie buche e picchi in gamma bassa, che corrisponderà perfettamente con quello che proveremo ad ascoltare, alla solita distanza di 2-3 metri dal diffusore.
In un cortile con tre sole pareti non c'è campo riverberato...

Ora fermiamoci un attimo a pensare: le tre pareti che mancano potrebbero essere piccole (nel caso di un piccolo ambiente) o grandi (p.es. nel caso di una palestra), ma quel che loro rifletteranno non potrà essere altro che la risposta data dal tutt'uno che si è formato tra la sorgente e le tre pareti più vicine...

Il concetto deve pure essere difficile, se per oltre 30 anni lo hanno dimenticato (o hanno fatto tutti finta di dimenticarlo...). per cui ripeto.

Data una sorgente, collocata a distanze di 20-100 cm dalle tre pareti più vicine, l'emissione diretta e quella prodotta dalle riflessioni sono di ampiezza simile, per cui interferiscono in fase, selvaggiamente...

Quello che supera questa prima "equalizzazione" è quello che verrà inviato sia all'ascoltatore che al resto dell'ambiente, da cui ritornerà sotto forma di campo riverberato...

Se lo spettro della emissione diretta è compromesso per via di questo meccanismo, statene pur certi che lo spettro del campo riverberato lo sarà un misura simile.

Il tutto può essere provato con un poco di misure, ma la teoria l'ha elaborata un certo Glyn Adams, poi assunto alla Bowers & Wilkins... (e naturalmente non se ne è tenuto affatto conto nei diffusori B&W...).

Stranezze dell'audio (minuscolo...).

Saluti
F.C.
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Fabrizio, se non ammettiamo come postulato di avere una registrazione perfetta, siamo al delirio.

Una sega mentale, sì, ma davvero intrigante, col tempo alcuni meccanismi che paiono così ermetici, trovano una loro precisa ragion d'essere.

Qualche domanda per te...
Se mi state dicendo che progettate ed allineate "ad orecchio" dei diffusori con pretese di Hi-Fi, o peggio di Hi-End... Beh... siete decisamente coraggiosi...!!!

Non ho parole, però risponderò alle successive domande.

Saluti
F.C.
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Ma come deve essere fatto un box? ( se una tromba modifica in qualche modo l'onda, la lasciamo da parte, poi, almeno per adesso, non mi importa parlare di alti livelli di emissione)

Come isolo l'emissione anteriore da quella posteriore? Il baffle enorme non è che sia scevro da difetti.

Come faccio sì che l'emissione posteriore non mi torni a perturbare il cono ecc..?
Ci sono decine di tipi di caricamento diversi, dalle innumerevoli varianti delle linee di trasmissione ai carichi risonanti, che sono senz'altro più performanti delle obsolete sospensioni pneumatiche e bass-reflex: si tratta però di oggetti difficili da modellare al PC, per cui poco o per nulla adatti agli autocostruttori.

Di qui il consiglio di restare sul sicuro, adottando disegni collaudati e misurati, dato che la stessa dimensione del pannello frontale di un diffusore ne influenza la risposta, creando un gradino quando l'angolo di irradiazione passa da omnidirezionale (alle basse) a emidirezionale (in gamma media). Chi non corregge questo gradino realizza un diffusore condannato ad una resa approssimativa...

L'emissione posteriore è sempre utilissima: il modo più semplice di utilizzarla è un doppio carico risonante.

Il modo peggiore di utilizzare l'emissione posteriore è quello di applicarvi una tromba: l'efficienza in più (se c'è...) creerà un gradino nella risposta e spiacevoli interferenze nella gamma in cui (inevitabilmente) le due emissioni sono di livello simile.

A tra poco
F.C.
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Se l'iterazione in spazi stretti ha quelle problematiche che tu denunci sopra, non può bastare contenere l'angolo di radiazione, cosa fare per agire in maniera omogenea su tutta la gamma?

A proposito di angolo di radiazione, perché accettiamo di norma, che un diffusore emetta con angoli diversi per diverse frequenze?
Ci sono vari modi per progettare e realizzare diffusori a direttività costante su tutta la gamma di frequenze riprodotte: io ne ho disegnati ed utilizzati di vario tipo e configurazione, ma sempre per sonorizzazioni in grandi spazi e con ampie risorse economiche a disposizione.

E qui arriviamo all'ultima parte della domanda: accettiamo quello che non sappiamo ottenere diversamente... pur sapendo che, nel modo in cui normalmente si opera, si sbaglia.

Vi siete mai chiesti perché le riviste di tutto il mondo misurano i diffusori ad una distanza di appena un metro...???

Conoscete qualcuno, a parte qualche fonico di Studio, che ascolti a questa distanza...???

L'ambiente c'è, e fa la sua parte... se avete qualche dubbio caricatevi i vostri diffusori, se nono piccoli, e provate ad ascoltarli su un prato dietro qualche casa, in campagna... Sentirete qualcosa di diversissimo (non necessariamente di meglio...).

E' tristemente ovvio che, se le aziende che producono i diffusori più "blasonati" se ne fregano altamente dei problemi di interfacciamento con l'ambiente, perlomeno di quelli in gamma bassa, ne consegue che gli autocostruttori avranno pochi o nessun esempio SANO, cioè da imitare... e poca o nessuna teoria, visto che essa sarà prevedibilmente assai invisa...

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da nullo »

quote:
Fabrizio, se non ammettiamo come postulato di avere una registrazione perfetta, siamo al delirio.

Una sega mentale, sì, ma davvero intrigante, col tempo alcuni meccanismi che paiono così ermetici, trovano una loro precisa ragion d'essere.

Qualche domanda per te...


Se mi state dicendo che progettate ed allineate "ad orecchio" dei diffusori con pretese di Hi-Fi, o peggio di Hi-End... Beh... siete decisamente coraggiosi...!!!

Non ho parole, però risponderò alle successive domande.

Saluti
F.C.
:D ma chi ha pretese del genere, non stiamo parlando di progettare, ma di cosa si dovrebbe tenere conto!

Hai saltato qualche risposta, ma hai detto cose che saltano agli eppure c'è chi non vede ( e non sente!), e la cosa mi pare impossibile a credersi.

Come togliere l'influenza del baffle?

Fabrizio, è qualche tempo che le mie casse sono circondate da colonne di assorbente ( lana naturale, ecc.), il baffle stesso è pesantemente rivestito di materiale assorbente, la parete posteriore ai diffusori è piena di trappole acustiche, così il pavimento antistante ecc., la differenza c'è e si sente, difficile comunque arginare i bassi, come vorrei. Comunque c'è altro che riesce ad influire negativamente



Ciao, Roberto

"Those are my principles, and if you don't like them... well, I have others." - Groucho Marx)
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Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Fabrizio, è qualche tempo che le mie casse sono circondate da colonne di assorbente ( lana naturale, ecc.), il baffle stesso è pesantemente rivestito di materiale assorbente, la parete posteriore ai diffusori è piena di trappole acustiche, così il pavimento antistante ecc., la differenza c'è e si sente, difficile comunque arginare i bassi, come vorrei. Comunque c'è altro che riesce ad influire negativamente
Premetto che ammiro molto i tentativi di trovare soluzioni a problemi che tutti affrontiamo, in elettroacustica. Il problema è che molte di queste "soluzioni" a loro volta introducono altre variabili, di cui è facile perdere il conto, specialmente se non si effettuano misurazioni passo-passo.

Mi è capitato di misurare l'impianto (super, come costi...) di un appassionato-progettista, che ha impiegato quasi ogni possibile stramberia acustica, incluso l'assorbente anti-diffrazione, per ottenere alla fine dei risultati sconvolgenti, ma sul versante negativo (il 100 per cento di distorsione a qualche watt ed una risposta con picchi e buche di più e meno 15 dB in gamma medio-bassa). Sto tentando di dimenticare, ma ogni tanto ricompare nei miei incubi...

Saluti
F.C.
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Hai saltato qualche risposta, ma hai detto cose che saltano agli eppure c'è chi non vede ( e non sente!), e la cosa mi pare impossibile a credersi.
Come togliere l'influenza del baffle?
Oddio... sono pronto ad approfondire quel che ho accidentalmente saltato... ci mancherebbe !

Per favore: "hai detto cose che saltano agli " come finisce...???

Come recensore di fine anni '70, io ricordo che le problematiche proposte da Allison e Berkovitz erano seriamente tenute in considerazione. I diffusori di Allison suonavano decisamente meglio degli altri, ed era normale che questi ultimi (gli altri) li ascoltassimo a distanza contenute e ben distaccati dalle pareti.

Poi ho visto scrivere "di tutto, di più", ma, ad un certo punto, deve essersi formato un codice di lettura consensuale, tra recensori e lettori, per cui i primi sanno che i secondi non possono che parlare bene, per ovvi motivi, per cui occorre andare a leggere tra le righe...

Questo spiega, in parte minima ma importante, la difficoltà ad acquisire nuove leve all'Hi-Fi: chi non conosce questo "codice" pensa che siano stata scritte baggianate e basta, e non acquista più la rivista...

Quanto a togliere l'influenza del baffle, ogni progettista ha la sua soluzione, ammesso che abbia individuato l'esistenza del problema.
Io impiego trombe e sistemi risonanti, ed entrambe le soluzioni sono relativamente immuni da queste problematiche.

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da sarracino »

contenuto spostato

Flavio.
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Messaggio da nullo »

quote:
...Hai saltato qualche risposta, ma hai detto cose che saltano agli eppure c'è chi non vede ( e non sente!), e la cosa mi pare impossibile a credersi.
Come togliere l'influenza del baffle?

Oddio... sono pronto ad approfondire quel che ho accidentalmente saltato... ci mancherebbe !

Per favore: "hai detto cose che saltano agli " come finisce...???


Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 09/08/2009 : 18:35:07

Agli occhi?

Hai saltato il passo sulla dispersione costante al variare della frequenza... ed altro ancora, ma mi accontenterei di due ( meglio quattro) parole sulla dispersione e gli aspetti ad essa collegata.


...Fabrizio, è qualche tempo che le mie casse sono circondate da colonne di assorbente ( lana naturale, ecc.), il baffle stesso è pesantemente rivestito di materiale assorbente, la parete posteriore ai diffusori è piena di trappole acustiche, così il pavimento antistante ecc., la differenza c'è e si sente, difficile comunque arginare i bassi, come vorrei. Comunque c'è altro che riesce ad influire negativamente
Premetto che ammiro molto i tentativi di trovare soluzioni a problemi che tutti affrontiamo, in elettroacustica. Il problema è che molte di queste "soluzioni" a loro volta introducono altre variabili, di cui è facile perdere il conto, specialmente se non si effettuano misurazioni passo-passo.

Mi è capitato di misurare l'impianto (super, come costi...) di un appassionato-progettista, che ha impiegato quasi ogni possibile stramberia acustica, incluso l'assorbente anti-diffrazione, per ottenere alla fine dei risultati sconvolgenti, ma sul versante negativo (il 100 per cento di distorsione a qualche watt ed una risposta con picchi e buche di più e meno 15 dB in gamma medio-bassa). Sto tentando di dimenticare, ma ogni tanto ricompare nei miei incubi...

Saluti
F.C.


Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 09/08/2009 :  18:35:07
Beh, non c'è che dire, un buon risultato, va bene per picchi e buchi, è comprensibile, ma come è possibile avere il 100% di distorsione, dove, come?

Ciao, Roberto

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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Se l'iterazione in spazi stretti ha quelle problematiche che tu denunci sopra, non può bastare contenere l'angolo di radiazione, cosa fare per agire in maniera omogenea su tutta la gamma?
OOPS... avevo saltato... :oops: :oops: :oops:

Ci sono due tipi di "diffusori direttivi" che restano tali su tutta la gamma:

1)- I dipoli;

2)- Le trombe da angolo.

Di dipoli ne sapete sicuramente moltissimo.

Quanto alle trombe da angolo, basta che le vie superiori siano realizzate con profili che controllano la direttività entro 90 gradi, e via... (naturalmente si tratta di un'approssimazione, ma molto più ragionevole di quanto non immaginiate).

A tra poco
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Beh, non c'è che dire, un buon risultato, va bene per picchi e buchi, è comprensibile, ma come è possibile avere il 100% di distorsione, dove, come?
Facile: basta incollare un diaframma leggero ad un normale woofer, avendo l'accortezza di bloccare rigidamente il bordo esterno...

Al bordo si crea una riflessione che crea picchi e buche di ampiezza indicibile: il decadimento è tonale... si sente un "effetto Gong"...

Naturalmente il bordo fisso è l'equivalente di una sospensione esterna del tutto non lineare... da cui la mitica distorsione...

Ho tentato di suggerire qualche alternativa... come non detto...!!!

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese

P.S.: Il felice possessore di questa stramberia dice che lui, in un impianto valuta solo la profondità dell'immagine stereo... il resto viene dopo... (deve ancora arrivare... è in treno...? chissà...!).
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Messaggio da nullo »

Se l'iterazione in spazi stretti ha quelle problematiche che tu denunci sopra, non può bastare contenere l'angolo di radiazione, cosa fare per agire in maniera omogenea su tutta la gamma?
OOPS... avevo saltato... :oops: :oops: :oops:

Ci sono due tipi di "diffusori direttivi" che restano tali su tutta la gamma:

1)- I dipoli;

2)- Le trombe da angolo.

Di dipoli ne sapete sicuramente moltissimo.

Quanto alle trombe da angolo, basta che le vie superiori siano realizzate con profili che controllano la direttività entro 90 gradi, e via... (naturalmente si tratta di un'approssimazione, ma molto più ragionevole di quanto non immaginiate).

A tra poco
Saluti
F.C.



Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 10/08/2009 :  02:01:26
Ok, glisso sul discorso del tipo strambo e dei suoi strambi AP, non mi pare che c'entrasse un gran ché, per il resto, le sintetiche (troppo) risposte che hai dato, già le avevi date in precedenza. Approfondire un poco e spendere due parole sulle scelte, sarebbe auspicabile. Non voglio il progetto da copiare, mi piacerebbe che elencassi alcuni pregi e difetti ( ne avranno difetti) e cosa fa pendere per te l'ago della bilancia, non stare sempre sul vago/vaghissimo.

Anche in quelle tipologie, il diagramma polare non credo possa essere omogeneo a tutte le frequenze, ti chiedevo cosa implica.

Per quanto riguarda il resto, alcune problematiche rimangono sul tavolo, l'onda posteriore nel dipolo chi la mangia? L'energia emessa è notevole e noi non li usiamo in grandi spazi di solito, né in ambienti troppo assorbenti.

A casa di un amico, un grosso dipolo, qualcosa di meglio rispetto a certi caricamenti lo fa sentire, ma tentare di cancellare le riflessioni, sul pavimento, le pareti laterali, porta un ulteriore sensibile conforto. Idem un trattamento sul baffle nell'intorno degli Ap, non si può pensare ad un diffusore progettato come piace a te, che non ecciti l'aria sul baffle?

Per le trombe, chiaro che anche lì, bisogna vedere il rapporto fra benefici e difetti, ma se parliamo di assoluto e non di particolari applicazioni?

Di solito, se parlo dentro un megafono, la mia voce cambia in maniera sostanziale, se lo disegno bene (molto bene), forse le cose migliorano, ma sempre qualcosa succede. Prima che pensi ad un aspetto ideologico, ti dico che al momento ascolto di diffusori con driver mediolati a compressione. Conduco quei piccoli esperimenti a cui ho accennato prima su quelli, poiché li conosco bene e su quelli voglio controllare le iterazioni. Ma diffusori convenzionali inseriti in quel contesto, mi hanno mostrato grandi potenzialità.

Una ulteriore domanda, vista la tua disponibilità, cosa pensi possa succedere, se metto del'assorbente acustico (una sorta di trappola) davanti alla parte centrale della membrana di un AP, lasciando libero il resto?

Beh, un'altra ancora..

In un ascolto dal vivo, difficilmente abbiamo tutti gli strumenti che sono disposti in gruppi che emettono gli estremi acuti direttamente in direzione ("dentro") delle nostre orecchie, raccogliamo molte info sui suoni più acuti, grazie al padiglione. Le casse disposte ai vertici del solito triangolo invece emettono in maniera diversa e, complice il microfono, mi pare emettano informazioni non strettamente coerenti con quanto ci dovremmo aspettare.

Spesso si usa adottare un andamento decrescente nella risposta dei diffusori con indirizzo audiophile, non saprei dire se le due cose sono collegate, ma anche in questo caso, qualcosa non tornerebbe a livello di percezione, cosa ne pensi/pensate?


Ciao, Roberto

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Messaggio da audiofanatic »

...perchè parli di conseguenze timbriche (enfasi e cancellazioni) se ho detto che il campo di pressione è sostanzialmente uniforme? non ha molto senso...
Molto semplice.
Immaginiamo una sorgente puntiforme la cui risposta in frequenza sia perfettamente linerare... è un'astrazione, ma ci sarà utile per capire.

Ora proviamo a misurare la risposta della nostra sorgente, appendendola con una gru fino a che disti 30 metri da terra, con il microfono un metro davanti... La risposta sarà una riga orizzontale, come previsto.

Ora collochiamo la stessa sorgente nell'incrocio che si forma tra un pavimento di cemento e le due pareti esterne di due edifici ad angolo retto (concavo...) tra loro. E' la stessa collocazione tipica nelle nostre case, con l'eccezione che in questo caso mancano il soffitto e le due pareti opposte.


Stranezze dell'audio (minuscolo...).

Saluti
F.C.


Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 09/08/2009 :  15:12:25

[/quote]


veramente non riesco a capire perchè ti ostini a non capire...
ma pensi veramente che si sia degli idioti?
eppure l'esempio di Allison lo fai anche tu.
e cioè un diffusore che tiene conto dell'interazione con l'ambiente per ottenere un campo di pressione (leggi risposta in frequenza) sostanzialmente lineare (perlomeno in bassa frequenza)

La domanda era e rimane un'altra
tu continui a rispondere con delle banalità
(baffle step diffraction, influenza delle prime riflessioni ecc.. ecc, cioè l'ABC che TUTTI già conoscono)

la questione è:
l'emissione di una sorgente lineare, ancorchè in grado di produrre nella zona di ascolto una pressione più uniforme, ottiene un controllo della direttività verticale (e quindi un campo di pressione maggiormente uniforme perchè interessa in modo minore il pavimeno e il soffitto) per interferenza di fase.
E' CHIARO QUESTO?
Immaginati di NON avere le pareti laterali, solo soffitto e pavimento
stiamo parlando di sorgente lineare verticale e suoi problemi

allora PERCHE' continui a parlare di alterazioni timbriche
CHE NELL'ASSUNTO TEORICO NON CI SONO??

il problema è che la sorgente lineare crea essa stessa (e l'ambiente non c'entra nulla) una serie di alterazioni talmente fitte da non poter essere discriminate da una misura, ma udibili (e questo è l'argomento di cui si dovrebbe parlare anche in riferimento all'argomento del thread). Cioè, in soldoni, l'orecchio umano percepisce suoni IDENTICI ma emessi in porzioni di spazio diversi e con minimo scarto temporale? Un identico segnale a 10 o 15 KHz generato al centro della linea e a 1 metro (in alto o in basso) dallo stesso (e quindi con diverso percorso e arrivo non in fase) crea o no dei problemi dal punto di vista percettivo?

e, per favore, smettila di dare sempre addosso a tutto e a tutti
(diffusori blasonati, gli "altri", ecc... ecc...)
la cosa è assai stucchevole

Filippo
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Rispondo ai due mega-post sopra: prima al secondo, per un motivo che capirete alla fine.

Una sorgente lineare, composta da una sola striscia (un isodinamico o un elettrostatico) o da molte unità in http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=, non influenza affatto l'ambiente nel modo semplicistico ed intuitivo che tanto spesso si raffigura, anche nel post appena sopra...

Esaminiamo il caso concreto: una striscia lunga un metro ha un "campo ravvicinato" che si estende per molti, ma molti metri, e l'ascoltatore è inevitabilmente collocato all'interno dello stesso. Questo vuol dire che l'addizione delle energie delle diverese unità dell'http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t= (o delle diverse parti della striscia vibrante) non sarà affatto ottimale, a questa distanza, per un numero di motivi che qui sarebbe lungo spiegare.

Ma se l'ambiente ha due pareti piane e parallele, tra le quali si instaura un "flutter echo"... Beh... qui il percorso arriva ai fatidici N metri, ai quali tutte le energie di tutti i segmenti della sorgente lineare si sommano perfettamente in fase (non è proprio così, ma rende l'idea...)

Sì... avete capito bene... una riflessione da un Line http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t= (o da una sorgente cilindrica) può avere molta più energia del campo diretto...

Rispondendo ora ad entrambi, vorrei tentare di far capire che il progetto di un diffusore non è una specie di "forno a microonde", nel quale infilate gli ingredienti, girate la manopola, et voilà... la cena...

Il progetto di un diffusore rassomiglia assai di più all'opera di un cuoco, che sia uno Chef o l'addetto ad una mensa aziedale non conta, ora, ma che, quando opera, deve avere tre occhi e quattro braccia... per non perdere di vista l'interazione tra ingredienti, fuoco, evaporazione dei liquidi, ecc..

Voi riducete troppo alla "formuletta" o alla "configurazione che suona intrinsecamente"... e così non è...

Occorre capirsi, sulla premessa che un autocostruttore può sicuramente ragiungere i risultati di un progettista del 1960... non quelli di uno attivo al momento... perchè se lo facesse non sarebbe più un autocostruttore, ma diventerebbe egli stesso un progettista...

Le critiche sono utili... meglio che dire: "continuate così, a farvi del male..." di morettiana memoria.

Cordiali Saluti
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Se lo spettro della emissione diretta è compromesso per via di questo meccanismo, statene pur certi che lo spettro del campo riverberato lo sarà un misura simile.
Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 09/08/2009 :  15:12:25
Mi sembra un poco presuntuoso affermare "in misura simile" (a che cosa?) senza neanche una pezza d'appoggio (leggi: pubblicazioni scientifiche).

Tu conosci il brevetto di Blumlein (quello della codifica stereofonica)? Così magari possiamo parlare di cose (relativamente) "serie" e non di impressioni o di inferenze personali.

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Messaggio da Luc1gnol0 »

ma chi ha detto che "le registrazioni sono perfette"...??? Esistono innumerevoli diverse tecniche di ripresa (Blumlein, XY, M/S, ORTF, Jecklin, Decca, Ambisonics, multimicrofoniche con o senza ritardi di compensazione...). Quale "è perfetta" e quale all'opposto...???
Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 08/08/2009 :  01:28:52
Diccelo tu. Quale è perfetta?

E tra due diffusori (qualsiasi), quale è perfetto, e quale all'opposto?

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Messaggio da Luc1gnol0 »

un autocostruttore può sicuramente ragiungere i risultati di un progettista del 1960... non quelli di uno attivo al momento... perchè se lo facesse non sarebbe più un autocostruttore, ma diventerebbe egli stesso un progettista
Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 10/08/2009 :  20:04:06
Il 98% (almeno) dei diffusori commerciali cd. "hi end" (sia di stampo "hi-fi", che "pro") di oggi (ed anche degli ultimi trent'anni) suona da fare schifo indipendentemente dal prezzo, period (indipendentemente dalla tecnologia e dalla tipologia degli stessi).

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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Il 98% (almeno) dei diffusori commerciali cd. "hi end" (sia di stampo "hi-fi", che "pro") di oggi (ed anche degli ultimi trent'anni) suona da fare schifo indipendentemente dal prezzo, period (indipendentemente dalla tecnologia e dalla tipologia degli stessi).
Sacrosanta ed indiscutibile verità... che fa il paio con la constatazione che tra tanti autocostruttiri ve ne sono sicuramente molti che sono più còlti e geniali di tanti progettisti che operano presso le aziende anche più conoscute.

Quando, più di un anno fa, scrissi il mio primo post su un Forum (dal quale sono stato poi bannato), ricevetti, tra i tanti insulti, una qualificazione che mi ha molto colpito... quella di "ex", cioè di "uno che non fa... (cioè uno che non si confronta con il mercato).

Confesso che ho riflettuto a lungo sul fatto che, tra tanti possibili epiteti, proprio quello fosse stato scelto con l'intento di squalificarmi maggiormente...

Era un modo esplicito per dire che la mia eventuale cultura, l'uso da decenni di strumentazione avanzatissima, l'esperienza con realizzazioni di livello e costo stellari rispetto a quelle Hi-Fi, anni di divulgazione anche a livelli seri (AES Italia), non valeva nulla, a confronto di chi avesse progettato una fregnaccetta con un cono da 16 cm. per la solita aziendina-meteora, foraggiata dalla reincarnazione della Cassa del Mezzoggirno...

In questo mi sento del tutto simile a tanti autocostruttori cripto-progettisti... coltissimi ed agguerriti...

Spero che ci si sia capiti, finalmente !!!

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Cordialissimi saluti
Fabrizio Calabrese
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Luc1gnol0
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Visto che prima pari adombrare una differenza tra il progettista e l'autocostruttore, e poi sembri quasi negarla, proviamo diversamente.
se l'ambiente ha due pareti piane e parallele, tra le quali si instaura un "flutter echo"... Beh...
Il flutter echo si instaura sempre (tra due superfici rigide piane e parallele), indipendentemente dalla sorgente. Dunque?
Il progetto di un diffusore rassomiglia assai di più all'opera di un cuoco, che sia uno Chef o l'addetto ad una mensa aziedale non conta, ora, ma che, quando opera, deve avere tre occhi e quattro braccia... per non perdere di vista l'interazione tra ingredienti, fuoco, evaporazione dei liquidi, ecc..

Voi riducete troppo alla "formuletta" o alla "configurazione che suona intrinsecamente"... e così non è...
Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 10/08/2009 :  20:04:06
Uno chef? Uno chef non deve (necessariamente) sapere né di fisica, né di fisiologia, tantomeno di neuroscienze: la soggettività del gusto e le "mazzette" (di varia natura) ai recensori (quelli che si chiamano forse opinion leader?) dei vari media regnano sovrani, nella sua cucina.

Forse sarebbe il caso di differenziarsi dai cd. chef, forse sarebbe il caso di iniziare a condire i piatti con poche informazioni ma precise e concordanti: e non di rado capita che eseguendo le istruzioni del ricettario vergato a mano dalla nonna di qualcuno, il risultato non sia poi lo stesso di quello ricordato, ovvero sia tutto il contrario di quel che si vuole.

Non si tratta di formulette: si tratta di sottrarsi un poco all'arbitrio del caso. Ed il caso non è solo accordare ad orecchio: il caso è anche misurare parametri fisici non significativi. Tu hai qualche siffatta "formuletta", oltre agli aneddoti, da mettere in campo, nella "discussione"?

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Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
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Ciao, Luca

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Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Ma se l'ambiente ha due pareti piane e parallele, tra le quali si instaura un "flutter echo"... Beh... qui il percorso arriva ai fatidici N metri, ai quali tutte le energie di tutti i segmenti della sorgente lineare si sommano perfettamente in fase (non è proprio così, ma rende l'idea...)

Sì... avete capito bene... una riflessione da un Line http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t= (o da una sorgente cilindrica) può avere molta più energia del campo diretto...
Ho quotato il mio post precedente per sottolineare che non è l'esistenza o meno di "flutter echo" tra pareti parallele ad essere posta in discussione, ma la quantità di energia messa in circolo dai diversi tipi di diffusori, tra cui le sorgenti a fronte d'onda cilindrico si distinguono come le peggiori...

Tempo fa mi capitò di misurare una sala cinematografica che aveva un "flutter echo" il cui percorso era superiore al doppio della profondità della sala, ed interessava ben quattro pareti ad ogni "giro"... Naturalmente l'aver puntato dei diffusori direttivi proprio sulla prima di queste pareti è stata la (geniale...) causa della moltiplicazione del danno all'ascolto...

Quanto alle "formulette"... non capisco... ma non è già stato scritto tutto... in materia ???

Io, poi, non uso "formulette" dall'inizio degli anni '80, quando ho trasferito su Apple e su HP-85 i miei software per la Texas Ti-59...

Io di solito effettuo prima delle simulazioni, poi riprovo, disegno, costruisco, misuro, modifico, progetto il filtro, lo realizzo, misuro, ed infine ascolto...

talvolta gli ultimi cinque passi vengono ripetuti più volte...

In questo il progettista è per forza di cose diverso dall'autocostruttore: le realizzazioni in anni di lavoro possono infatti essere centinaia, magari anche tutte diverse tra loro...

Impensabile tradurre in vari post qualcosa del genere...

Cordialissimi saluti
Fabrizio Calabrese
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