Credo che la capacità di far venire fuori differenze facendo piccoli aggiustamenti sia sinonimo spesso di grande trasparenza e qualità in un impianto.
Il problema e che a volte passa troppo tempo per la modifica, così, spesso, ci si trova a discutere fra amici tra il pregresso e il successivo risultato.
Così ho pensato a questo tipo di test, clono un CD e faccio ripetuti ascolti, confrontando l'originale e la copia, poi li ripeto ad avvenuta modifica.
Se si amplificano le differenze fra i due CD archivio il passaggio come positivo.
Volete fare una prova simile anche voi e dirmi che impressioni ne avete tratto?
Ciao, Roberto
Un semplice test d'ascolto
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E' vero ... a volte si notano le differenze (clono sempre i CD per non rovinare le copertine ... sigh!!)
Non ci avevo mai pensato!?
Ciao
Gianluca
---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
Non ci avevo mai pensato!?
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Gianluca
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- nullo
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Sì Paride, entrambe le versioni migliorano, ma la DIFFERENZA qualititiva fra i due ascolti sarà maggiore e non di tipo soggettivo.probabilmente sono io a non aver capito. ma se l'impianto migliora penso che migliorerà anche l'ascolto del cd clonato.
Mi spiego, un banale impiantino non ti farà accorgere di alcuna differenza, man mano che cresci con la qualità ti apparirà subito chiara la differenza nel registro basso che appare sempre più confuso al crescere della stessa.
Poi si farà sentire la diff. nel microcontrasto e di conseguenza l'ambienza e poi nelle voci che non saranno più le stesse ecc.
Roberto
Ciao, Roberto
Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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ma in cosa consiste la prova di ascolto?
ma scusate, se prendo un cd e lo duplico che cavolo sento? stiamo facendo prove di ascolto di un impianto oppure di come clona un masterizzatore?
ripeto non ho capito nulla quindi mi ritiro a meditare, forse il nero davola di ieri sera era troppo forte, cmq da provare assolutamente, il jitter almeno per due ore diventa molto meno udibile, invece l'immagine sonora tende un po' a girare.....
la fortuna è averla
ma scusate, se prendo un cd e lo duplico che cavolo sento? stiamo facendo prove di ascolto di un impianto oppure di come clona un masterizzatore?
ripeto non ho capito nulla quindi mi ritiro a meditare, forse il nero davola di ieri sera era troppo forte, cmq da provare assolutamente, il jitter almeno per due ore diventa molto meno udibile, invece l'immagine sonora tende un po' a girare.....
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daniele
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Sperando che a me sia svanito l'effetto del passito di ieri sera . . . . direi che se hai un impianto di qualità davvero elevata (non il mio insomma) puoi sentire chiaramente la differenza tra il CD originale e quello masterizzato.
Se cambiando qualcosa la differenza che senti aumenta . . . . . (invidia, invidia )
Ciao!
Massimo
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Massimo
Ciao, Massimo
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Bentornato Dan, un giorno e mezzo per smaltire il nero davola... ma chi sei! ...Superciuk la minaccia alcolica?
Sì, la differenza si percepisce chiarmente a patto di servirsi di impianti di alto livello qualitativo, rivolto proprio nella direzione giusta, cioè quella della massima trasparenza, cosa che per altro non piace a tutti.
Ho amici con impianti di alto livello che non amano questo tipo di suono, è una vecchia e trita polemica...
C'è chi dice che l'impianto non debba "suonare" e c'è chi dice che invece, sia giusto e opportuno che esso abbia un suo timbro.
La seconda via, ti permette, tramite l'ausilio di colorazioni ed altro, di goderti praticamente quasi tutte le registrazioni, senza però poterti avvicinare troppo alla realtà .
Con l'impianto veramente trasparente, ovviamente, ciò non accade per via del grandissimo numero di registrazioni ciofeca immesse sul mercato, ma già ascoltando dischi almeno decenti, o addirittura (raro!) ben fatti, avviene la magia che abbiamo sempre sognato e inseguito....chiudi gli occhi e ti sembra di "vedere" qualcuno davanti, suonare per te.
Ora non sono certo io a dire quale sia la miglior scuola di pensiero, ho fatto la mia soggettiva scelta, pagandone il prezzo, ma non giudico affatto male chi preferisca altri tipi di impostazione.......ma dopo che non si dica che, poichè essi non avvertono differenze fra originale e clone, che queste non esistano.
Sarebbe come guardare il cielo attraverso telescopi con filtri colorati e affumicati, o come fotografare i tramonti con le fotocamere digitali... i colori possono essere anche belli e particolari, ma li chiamereste veri?
Roberto
Sì, la differenza si percepisce chiarmente a patto di servirsi di impianti di alto livello qualitativo, rivolto proprio nella direzione giusta, cioè quella della massima trasparenza, cosa che per altro non piace a tutti.
Ho amici con impianti di alto livello che non amano questo tipo di suono, è una vecchia e trita polemica...
C'è chi dice che l'impianto non debba "suonare" e c'è chi dice che invece, sia giusto e opportuno che esso abbia un suo timbro.
La seconda via, ti permette, tramite l'ausilio di colorazioni ed altro, di goderti praticamente quasi tutte le registrazioni, senza però poterti avvicinare troppo alla realtà .
Con l'impianto veramente trasparente, ovviamente, ciò non accade per via del grandissimo numero di registrazioni ciofeca immesse sul mercato, ma già ascoltando dischi almeno decenti, o addirittura (raro!) ben fatti, avviene la magia che abbiamo sempre sognato e inseguito....chiudi gli occhi e ti sembra di "vedere" qualcuno davanti, suonare per te.
Ora non sono certo io a dire quale sia la miglior scuola di pensiero, ho fatto la mia soggettiva scelta, pagandone il prezzo, ma non giudico affatto male chi preferisca altri tipi di impostazione.......ma dopo che non si dica che, poichè essi non avvertono differenze fra originale e clone, che queste non esistano.
Sarebbe come guardare il cielo attraverso telescopi con filtri colorati e affumicati, o come fotografare i tramonti con le fotocamere digitali... i colori possono essere anche belli e particolari, ma li chiamereste veri?
Roberto
Ciao, Roberto
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