Da quanto mi pare d'aver capito tu appartieni alla "scuola dei CCS"
Originally posted by mau749 - 03/03/2009 : 00:28:26
No, anzi. Come ho già scritto (non ricordo se in questo topic o altrove) io penso che il valvolare debba essere "filologico" e storicamente corretto, perchè se vogliamo buttarci dentro il silicio, si possono fare tranquillamente le stesse cose spendendo meno, senza le valvole (ma servono le competenze...).
Se mi chiedi invece "se tu dovessi progettarlo per il pubblico, come lo faresti?", ti dirò che esistono soprattutto altre e molto più valide motivazioni in questo ambito che possono portare a una soluzione piuttosto che ad un'altra: ad esempio la sicurezza in generale e in particolare il cercare di evitare che l'idiofilo smanetti con i tipi di valvole e col bias. E' per questo che vedo molto più di buon occhio la presenza di un CCS: controllare la corrente permette di avere un controllo più diretto sulla dissipazione anodica, piuttosto che controllare la tensione Vgk.
Nei PP ad esempio (e un mio amplificatore così è attualmente commercializzato) ho sperimentato con successo la polarizzazione auto-bilanciante alla Blumein, sempre coniugando l'assenza di regolazioni per l'utente con l'auto-bilanciamento (che in un PP, con trasformatori "economici", è un risultato più desiderabile rispetto al valore assoluto della corrente totale nei due tubi...).
Certo è che i CCS tendono di solito ad essere sistemi ad anello chiuso, con tutti i rischi che questo comporta, ossia si rischia sempre quando si mette insieme l'incompetenza con la retroazione.
Inoltre, nell'SE, grazie al fenomeno della rettificazione, la corrente a riposo con segnale è diversa da quella senza segnale, e la differenza è proporzionale al segnale d'ingresso (a parità di THD del tubo finale). Il CCS ha bisogno del condensatore di bypass, però è anche vero che questo può essere un comodo nodo di immissione controllata di ripple, per cancellare il ripple ai capi del primario del TU... inoltre un condensatore in più, commercialmente, fa comodo: se lo metti "fico" (col nome altisonante, insomma), vendi di più, e hai più gradi di libertà per trovare il suono che più piace alla clientela.
I dispositivi CVS al contrario tendono ad avere impedenze interne non bassissime. Anche qui, bisogna vedere con i dati alla mano se questo è un problema, in certi casi (v. valvole di segnale col led sotto) è più problematica la nonlinearità dell'impedenza interna, anzichè il valore assoluto della stessa. Ricordatevi di dipingere o di coprire i LED, questi dispositivi funzionano anche all'incontrario, cioè riescono a convertire in corrente i segnali luminosi a cui sono esposti... provate con un LED e una lampada CFL.
Poi c'è modo e modo di realizzare il CVS, ed è chiaro che commercialmente le pile sono scomode perchè volenti o nolenti costringono ad un ciclo di richiami per gli apparecchi.
Cosa conviene fare? L'idea di poter inserire qualsiasi tubo (in qualsiasi condizione di usura esso sia), magari anche tubi lievemente diversi (chessò, diverse versioni della 6L6 ad esempio) senza regolare niente è, dal punto di vista della sicurezza e della commerciabilità, molto allettante. Il costo addizionale spesso non è nemmeno rilevante.
Se queste considerazioni non si applicano, come ad es. nell'ampli autocostruito "per uso personale", certamente la strada più semplice è quella di provare: chiaramente se il resto dell'impianto è stato scelto/assemblato su considerazioni prettamente soggettive, mi sembra assurdo scomodare le misure e l'elettronica, visto che non lo si è fatto prima, per scegliere cosa mettere sotto il catodo!!!.
In sostanza, bisogna analizzare diversi aspetti prima di decidere CCS o CVS, ossia prima bisogna porre il problema e solo secondariamente individuare la soluzione che lo risolva al meglio. I problemi sono:
- SE/PP, e in particolare classe A o classe AB (con questa si complica molto la questione!);
- gestione dell'invecchiamento del tubo;
- gestione dell'auto-regolazione (tubi diversi, spaiati...) e sicurezza;
- è accettabile/utile inserire il condensatore di bypass? (come ho detto, è un grado di libertà in più...);
- è utile la controllabilità? Il CVS è molto più difficile da regolare, tipicamente;
- il componente attivo aggiunge rumore o nonlinearità intollerabili rispetto alla resistenza, rapportato al resto del circuito? Se si, si può adoperare in senso "positivo" (cancellazione armonica, forme di "dithering" sfruttando il rumore...)?;
- come voglio che si comporti il sistema complessivo risultante quando viene sovraccaricato ("clippa")?
etc etc... tutte domande che andrebbero fatte prima di parlare di CCS vs. CVS.
Ciò che mi preme dire semmai è un'altra cosa: ossia
non schiaffateci il 317 configurato da datasheet o lo Zener "casual", ottenendo risultati non ottimali, per poi prendersela con la "sabbia", la quale ahimè ha già irrimediabilmente contaminato la maggior parte delle registrazioni che ascoltate, in modo ben più pesante di quanto possa fare l'affare che metterete sotto il catodo.
Non so però se ho aggiunto qualcosa di sostanziale a quello che già sapevi, Maurizio...
Ciao!
Giaime Ugliano
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Bruno Putzeys