1) AC
Pro: semplice, veloce ed economico. Suonerà sicuramente meglio di alimentazioni in continua costruite senza accorgimenti particolari. La soluzione migliore per 2A3 e 45 (filamento a 2.5V). Va bene anche per la 300B (filamento a 5V) se gli AP non sono ad altissima sensibilità. Non va bene per valvole a riscaldamento diretto usate nei pre o come driver oppure in amplificatori che utilizzino le valvole più antiche a bassa potenza.
Contro: non è detto che si riesca a bilanciare del tutto il ronzio 50Hz residuo.
2) DC semplice
Pro: semplice e veloce ed abbatte un pò l'hum.
Contro: è la soluzione peggiore in assoluto. Il raddrizzamento con ponte e condensatore crea armoniche ad alta frequenza che finiscono direttamente nel segnale. Molto meglio è alimentare in AC avendo questa solo l'armonica a 50Hz (disturbi di rete a parte). Da evitare assolutamente anche sulle finali. Mi pare che sia uno standard di Sakuma San.
3) DC con filtro RC
Pro: semplice e riduce di molto l'hum. Abbatte anche molte armoniche di alta frequenza create con il raddrizzamento.
Contro: la resistenza di filtro dissipa calore, rimane ancora necessario il potenziometro. Non è ancora l'optimum ma va bene per valvole finali.
Per questi primi schemi vale la pena andare a rileggersi le considerazioni che fanno J. Atwood e L. Olson sul loro blog. Qui e poi qui. Molto interessanti anche le misurazioni per le quali trovate approfondimenti nell'articolo.
Altre considerazioni interessanti le fa Gerrit Boers nella descrizione del suo progetto. Nelle sue pagine sono da vedere tutte e quattro le sezioni dedicate al filamento della 300B.
4) DC Regolata in tensione
Pro: il regolatore abbatte completamente l'hum e quindi l'amp risulterà molto silenzioso.
Contro: si continua a dissipare calore ed i costi aumentano (un regolatore LT1084 costa già i sui 5-7euro). Sebbene l'hum sia abbattuto del tutto rimangono ancora i disturbi ad alta frequenza come il grafico seguente suggerisce
E' una soluzione con cui si può convivere ma non suona bene, è molto preferibile utilizzare il regolatore per impostare la corrente nel filamento.
5) DC regolata in corrente
Pro: medesimi del precedente schema con l'importante caratteritica di essere una alimentazione ad altra impedenza. Salita graduale della tensione ai capi del filamento e quindi minori stress all'accensione.
Contro: aumenta ancora il calore da dissipare (si aggiunge la resistenza di regolazione che ora è attraversata da tutta la corrente del filamento a differenza del caso precedente). Suona molto meglio della regolazione in tensione sebbene abbia ancora traccia dei disturbi ad alta frequenza. E' una soluzione adattissima alle finali ed ai driver, meno per i gli stadi di preamplificazione soprattutto se si hanno AP ad altissima efficienza (trombe da 110dB non attenuate). Notare che nello schema utilizzo il bias fisso: nel caso si voglia ricorrere a bias automatico la resistenza di catodo va inserita nel ramo negativo del filamento in maniera asimmetrica e senza potenziometro. Sfruttando la corrente continua del filamento si può utilizzare inoltre un resistore di basso valore che non necessità di essere bypassato, il che è sempre un vantaggio.
Nell'usare i regolatori è bene che la tensione di alimentazione sia sufficientemente alta: Vin all'ingresso del regolatore dovrebbe essere almeno 1.5V superiore alla Vout all'uscita. Il valore minimo dipende dal tipo di regolatore. Notare che nel caso di regolazione in corrente altri 1.25V sono "sprecati" nella resistenza di regolazione, questo implica la necessità di salire ancora di più con la tensione all'uscita del trafo affinchè il funzionamento del regolatore sia possibile. Il regolatore deve essere inoltre corredato di adeguato dissipatore.
Tutti gli schemi precedenti, ad esclusione del regolatore di corrente, si presentano con una bassa impedenza al filamento: l'ultimo elemento è infatti un condensatore che è nel circuito del segnale. Questo è di norma un bene per le alimentazioni in genere che dovrebbero tendere ad assomigliare alle pile, ma nel caso del filamento è vero l'opposto. Vi rimando alle considerazioni di G. Tent e L. Olson
qui ed in molti altri messaggi sparsi per la rete. Vale molto la pena spendere qualche minuto e rilleggersi il 3D con cui Tent ha presentato i suoi regolatori su DIYAUDIO. Ad un certo punto della discussione Rod Coleman presenta la sua soluzione. Io ho le basette per questo regolatore ma non ho ancora avuto modo di provarle. Direi che è molto interessante.
Vi riporto anche un messaggio di L. Olson che compare nella pagina precedente:
1) descrive come suonino male i regolatori in tensione
2) chiede a G. Tent se siano stati provati anche doppi regolatori (su entrambi i rami del filamento)
3) riporta una positiva impressione delle alimentazioni con induttanze
Back when I first built the Amity in 1997, I was appalled just how bad a 3-pin DC regulator sounded on the paired VV32B's. It was nice having less than 10 microvolts of noise appear at the speaker terminals - I've measured noisier preamps - but the sound quality was opaque, closed-in, undynamic, and just plain unlistenable. Switching to AC - a matter of moving a few wires - made all the difference, resulting in a very lively, sparkly sound, completely different. Noise level was OK, about 3mV of 60 and 120 Hz, and no buzz at all.
It wasn't until Christian informed me of the ETF.03 comparison between different types of heating that I considered DC heating at all - it sounds like the current-sourced and paired-choke heaters came out well, which is good news for folks that might want DC - and that could be me as well.
One thought - did you consider paired current sources, so both sides of the filament see a high impedance? Or maybe you already built that and found no difference sonically. Curious what you found ...
6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo
che sto adottando su tutte le valvole. Ho l'abitudine di farmi avvolgere le induttanze in due avvolgimenti separati sul medesimo nucleo per aver la flessibilità di disporle in serie, parallelo o in serie concatenata cioè un avvolgimento per ramo dell'alimentazione, come si nota per la prima induttanza subito a valle del ponte di diodi nello schema precedente. Quest'ultima disposizione abbatte leggermente il rumore a modo comune (non è una CMC!), per il resto si comporta come una singola induttanza di valore quadruplo di quella della singola bobina e con resistenza in continua doppia.
Per la 75TL, l'ultimo amp che ho finito (quasi), ho adottato questo schema e il rumore residuo è di circa 150mVrms assolutamente innocuo persino per le trombe (che, ricordo, utilizzo direttamente collegate all'amplificatore senza alcuna attenuazione).
Notate che la induttanza finale unica sul ramo positivo del filamento. Il ramo negativo è a terra ed è usato bias fisso. L'induttanza si presenta con una impedenza alta al circuito del filamento isolando tutta l'alimentazione che la precede. Il filtro induttivo all'ingresso non crea armoniche di alta frequenza a seguito del raddrizzamento e la successiva cella LC attenua il rumore residuo a 100Hz.
7) SMPS e alimentatori ultrasonici
Ok, io non li ho ancora provati. Li ho in cantiere per JJ.
Regards
** if god seems far away guess who moved (unknown) **