Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
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gluca
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Messaggio da gluca »

Si è scritto altrove dell'alimentazione in tensione continua dei filamenti di triodi a riscaldamento diretto e sui pro e contro delle diverse soluzioni. Ho cercato di mettere insieme le idee.


1) AC

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Pro: semplice, veloce ed economico. Suonerà sicuramente meglio di alimentazioni in continua costruite senza accorgimenti particolari. La soluzione migliore per 2A3 e 45 (filamento a 2.5V). Va bene anche per la 300B (filamento a 5V) se gli AP non sono ad altissima sensibilità. Non va bene per valvole a riscaldamento diretto usate nei pre o come driver oppure in amplificatori che utilizzino le valvole più antiche a bassa potenza.
Contro: non è detto che si riesca a bilanciare del tutto il ronzio 50Hz residuo.


2) DC semplice

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Pro: semplice e veloce ed abbatte un pò l'hum.
Contro: è la soluzione peggiore in assoluto. Il raddrizzamento con ponte e condensatore crea armoniche ad alta frequenza che finiscono direttamente nel segnale. Molto meglio è alimentare in AC avendo questa solo l'armonica a 50Hz (disturbi di rete a parte). Da evitare assolutamente anche sulle finali. Mi pare che sia uno standard di Sakuma San.


3) DC con filtro RC

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Pro: semplice e riduce di molto l'hum. Abbatte anche molte armoniche di alta frequenza create con il raddrizzamento.
Contro: la resistenza di filtro dissipa calore, rimane ancora necessario il potenziometro. Non è ancora l'optimum ma va bene per valvole finali.


Per questi primi schemi vale la pena andare a rileggersi le considerazioni che fanno J. Atwood e L. Olson sul loro blog. Qui e poi qui. Molto interessanti anche le misurazioni per le quali trovate approfondimenti nell'articolo.

Altre considerazioni interessanti le fa Gerrit Boers nella descrizione del suo progetto. Nelle sue pagine sono da vedere tutte e quattro le sezioni dedicate al filamento della 300B.


4) DC Regolata in tensione

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Pro: il regolatore abbatte completamente l'hum e quindi l'amp risulterà molto silenzioso.
Contro: si continua a dissipare calore ed i costi aumentano (un regolatore LT1084 costa già i sui 5-7euro). Sebbene l'hum sia abbattuto del tutto rimangono ancora i disturbi ad alta frequenza come il grafico seguente suggerisce

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E' una soluzione con cui si può convivere ma non suona bene, è molto preferibile utilizzare il regolatore per impostare la corrente nel filamento.


5) DC regolata in corrente

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Pro: medesimi del precedente schema con l'importante caratteritica di essere una alimentazione ad altra impedenza. Salita graduale della tensione ai capi del filamento e quindi minori stress all'accensione.
Contro: aumenta ancora il calore da dissipare (si aggiunge la resistenza di regolazione che ora è attraversata da tutta la corrente del filamento a differenza del caso precedente). Suona molto meglio della regolazione in tensione sebbene abbia ancora traccia dei disturbi ad alta frequenza. E' una soluzione adattissima alle finali ed ai driver, meno per i gli stadi di preamplificazione soprattutto se si hanno AP ad altissima efficienza (trombe da 110dB non attenuate). Notare che nello schema utilizzo il bias fisso: nel caso si voglia ricorrere a bias automatico la resistenza di catodo va inserita nel ramo negativo del filamento in maniera asimmetrica e senza potenziometro. Sfruttando la corrente continua del filamento si può utilizzare inoltre un resistore di basso valore che non necessità di essere bypassato, il che è sempre un vantaggio.

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Nell'usare i regolatori è bene che la tensione di alimentazione sia sufficientemente alta: Vin all'ingresso del regolatore dovrebbe essere almeno 1.5V superiore alla Vout all'uscita. Il valore minimo dipende dal tipo di regolatore. Notare che nel caso di regolazione in corrente altri 1.25V sono "sprecati" nella resistenza di regolazione, questo implica la necessità di salire ancora di più con la tensione all'uscita del trafo affinchè il funzionamento del regolatore sia possibile. Il regolatore deve essere inoltre corredato di adeguato dissipatore.

Tutti gli schemi precedenti, ad esclusione del regolatore di corrente, si presentano con una bassa impedenza al filamento: l'ultimo elemento è infatti un condensatore che è nel circuito del segnale. Questo è di norma un bene per le alimentazioni in genere che dovrebbero tendere ad assomigliare alle pile, ma nel caso del filamento è vero l'opposto. Vi rimando alle considerazioni di G. Tent e L. Olson
qui ed in molti altri messaggi sparsi per la rete. Vale molto la pena spendere qualche minuto e rilleggersi il 3D con cui Tent ha presentato i suoi regolatori su DIYAUDIO. Ad un certo punto della discussione Rod Coleman presenta la sua soluzione. Io ho le basette per questo regolatore ma non ho ancora avuto modo di provarle. Direi che è molto interessante.

Vi riporto anche un messaggio di L. Olson che compare nella pagina precedente:

1) descrive come suonino male i regolatori in tensione
2) chiede a G. Tent se siano stati provati anche doppi regolatori (su entrambi i rami del filamento)
3) riporta una positiva impressione delle alimentazioni con induttanze
Back when I first built the Amity in 1997, I was appalled just how bad a 3-pin DC regulator sounded on the paired VV32B's. It was nice having less than 10 microvolts of noise appear at the speaker terminals - I've measured noisier preamps - but the sound quality was opaque, closed-in, undynamic, and just plain unlistenable. Switching to AC - a matter of moving a few wires - made all the difference, resulting in a very lively, sparkly sound, completely different. Noise level was OK, about 3mV of 60 and 120 Hz, and no buzz at all.

It wasn't until Christian informed me of the ETF.03 comparison between different types of heating that I considered DC heating at all - it sounds like the current-sourced and paired-choke heaters came out well, which is good news for folks that might want DC - and that could be me as well.

One thought - did you consider paired current sources, so both sides of the filament see a high impedance? Or maybe you already built that and found no difference sonically. Curious what you found ...

6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo

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che sto adottando su tutte le valvole. Ho l'abitudine di farmi avvolgere le induttanze in due avvolgimenti separati sul medesimo nucleo per aver la flessibilità di disporle in serie, parallelo o in serie concatenata cioè un avvolgimento per ramo dell'alimentazione, come si nota per la prima induttanza subito a valle del ponte di diodi nello schema precedente. Quest'ultima disposizione abbatte leggermente il rumore a modo comune (non è una CMC!), per il resto si comporta come una singola induttanza di valore quadruplo di quella della singola bobina e con resistenza in continua doppia.

Per la 75TL, l'ultimo amp che ho finito (quasi), ho adottato questo schema e il rumore residuo è di circa 150mVrms assolutamente innocuo persino per le trombe (che, ricordo, utilizzo direttamente collegate all'amplificatore senza alcuna attenuazione).

Notate che la induttanza finale unica sul ramo positivo del filamento. Il ramo negativo è a terra ed è usato bias fisso. L'induttanza si presenta con una impedenza alta al circuito del filamento isolando tutta l'alimentazione che la precede. Il filtro induttivo all'ingresso non crea armoniche di alta frequenza a seguito del raddrizzamento e la successiva cella LC attenua il rumore residuo a 100Hz.


7) SMPS e alimentatori ultrasonici

Ok, io non li ho ancora provati. Li ho in cantiere per JJ.


Regards


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Messaggio da pipla »

ciao Gianlu' .

manca la piu semplice ed efficace :D , accensione in AC con riferimanto
centrale , cioè se 6,3 volt sono 3,15 + 3,15 e fai sparire quei contatti striscianti del pot.

saluti

Remigio
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Messaggio da Luc1gnol0 »

accensione in AC con riferimanto
centrale
Originariamente inviato da pipla - 25/10/2008 :  14:04:55
E' una cosa troppo antica per gluca. :oops:
Ed i potenziometri a volte servono pure così facendo. ; )

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Ciao, Luca

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Ciao, Luca

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Messaggio da PPoli »

accensione in AC con riferimanto
centrale
Mah..io con le 300B proprio non ci riesco. Il ronzio su casse a medio/alta efficienza è eccessivo. Probabilmente lavorando molto sul layout...
Magari si potrebbe utilizzare un potenziometro volante per trovare il punto di minimo ronzio e poi sostituirlo con due resistenze.

Invece secondo me potrebbe funzionare con riferimento centrale, o anche laterale, cioè su uno dei due rami del filamento, con l'alimentazione stabilizzata in continua. Il prezzo del bacherozzo stabilizzatore potrebbe così compensare il risparmio del potenziometro, che solitamente costa più dell'integrato.

Avrei una proposta: potremmo numerare le configurazioni che Gluca ha inserito (grazie) e fare riferimento al numero per farci sopra delle osservazioni. La discussione diventerebbe così una sorta di monografia commentata a disposizione dei frequentatori del forum.

E magari inserire degli esempi con dettaglio delle tensioni o dei valori dei componenti. A uso e consumo dei meno esperti.
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Messaggio da gluca »

Ho numerato gli schemi come suggerito.

Ancora qualche considerazione sugli schemi 4) e 5).

L'ultimo utilizzato sul mio pre è una leggera variazione del 5) in cui ho eliminato l'ultimo condensatore. Questo aiuta a diminuire il ripple residuo ma il problema di questi schemi non è a bassa frequenza. In effetti lo schema 5a) suona meglio del 5)

5a) Regolatore in corrente no C

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Come dicevo lo schema 5a) ha il difetto di non abbattere i rumori ad alta frequenza che compaiono all'AP come un fruscio da 1kHz in su. E' avvertibile solo con AP ad altissima freq o se la catena ha un guadagno eccessivo. Nulla vieta di aggiugere a valle del regolatore un filtro passivo CLCL. In questo caso avrebbe più senso, secondo me, adottare la regolazione in tensione 4) e poi farla seguire dal filtro: i vantaggi sarebbero minore dissipazione di calore (si evita R3 dello schema 5 che è attraversata da tutta la corrente di filamento) e facilità di regolazione.

Per contro lo schema 5) ha il vantaggio di far salire lentamente la tensione ai capi del filamento evitandone lo stress all'accensione; viceversa lo schema 4) (anche seguito da filtri passivi) impone subito la tensione nominale ed il filamento freddo assorbe allo spunto una forte corrente (la sua resistenza è inferiore a caldo) che gli infligge una frustata. Io lo eviterei con le valvoline meno robuste e pià antiche. A voi la scelta di compromesso migliore.

Io ho preferito non seguire questa strada ma ho adottato alla fine soluzioni completamente passive.

Un ultima accortezza da seguire con lo schema 5 o 5a è di misurare la tensione ai capi del filamento a valvola calda. Per una 300B la resistenza R3 dovrebbe essere di 1ohm nominale (1.25V imposti dal regolatore ai capi dei R3 diviso la corrente nominale di 1.25A della 300B) ma le cose in realtà saranno diverse. Non è necessario acquistare R di precisione, piuttosto compratene di bassa precisione ed alta potenza e saldatene in parallelo una o due di valore più alto in modo da regolare finemente la corrente e quindi la tensione ai capi del filamento.

Gianluca

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Messaggio da gluca »

accensione in AC con riferimanto
centrale
Mah..io con le 300B proprio non ci riesco. Il ronzio su casse a medio/alta efficienza è eccessivo. Probabilmente lavorando molto sul layout...
Magari si potrebbe utilizzare un potenziometro volante per trovare il punto di minimo ronzio e poi sostituirlo con due resistenze.
Il ronzio indotto al filamento non migliora con il layout che ha più a che fare con pick-up elettromagnetico. C'è anche da dire che le valvole invecchiano e quindi anche il punto di equilbrio sul potenziometro potrebbe poi diventare rumoroso: sostituirlo con resistenze fisse impedirebbe poi la ritaratura (salvo dissaldare etc...).
Invece secondo me potrebbe funzionare con riferimento centrale, o anche laterale, cioè su uno dei due rami del filamento, con l'alimentazione stabilizzata in continua. Il prezzo del bacherozzo stabilizzatore potrebbe così compensare il risparmio del potenziometro, che solitamente costa più dell'integrato.

Mi hai fatto venire in mente che nel caso non si utilizzi più il riferimento centrale del filamento, virtualmente il cursore del potenziometro, e cioè se il filamento è collegato asimmetricamente a massa come nello schema 5) e 5a), il punto di bias è spostato di metà della tensione di filamento.

Ad esempio nel caso di una 300B con bias nominale a 60V e 60mA, facendo riferimento allo schema 5) si sarebbe portati a calcolare R1 per il bias della valvola come

R1=60/(1.25+0.06)=45.80 Ohm

Il risultato finale sarebbe invece di dare alla valvola un bias effettivo di 60V+2.5V=62.5V perchè la metà del filamento è ad una tensione superiore ... appunto di 5/2=2.5V. Ad essere pignoli sarebbe leggermente inferiore, sempre in teoria.

Alcuni ritengono che l'alimentazione asimmetrica del filamento (appunto lo schema 5) causi un invecchiamento diseguale del filamento ed altri che l'emissione non sarà equalmente distribuita su tutto il filamento.

Per ovviare al primo problema, di cui non sono però riuscito a trovare prove concrete, è sufficiente avere l'accortezza di collegare le valvole dei due canali in maniera speculare e scambiarle di posto ogni tanto (un mese, due, tre ...).

La seconda congettura è spesso usata dai detrattori dell'alimentazione DC ma neanche di questa ho trovato riscontri concreti.

L'alimentazione ad alta frequenza ovvierebbe ad entrambi i problemi.

Gianluca

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Messaggio da PPoli »

Per ovviare al primo problema, di cui non sono però riuscito a trovare prove concrete, è sufficiente avere l'accortezza di collegare le valvole dei due canali in maniera speculare e scambiarle di posto ogni tanto (un mese, due, tre ...).
Questo l'avevo già fatto anche io. Non so se serve, ma non costava nulla.
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Messaggio da PPoli »

6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo
Valori?
-Tensione AC secondario TA? Spesso su internet si trova un generico valore di 10VAC, ma mi sembra eccessivo. Io ad esempio con un ponte di diodi normale uso 7V (Ho fatto fare un trasformatore 0-5-7 per le finali (nella realtà un po' di più, ma ho anche tre prese 210-220-230 per il primario) e -7;-3.15;0;+3.15;7 per le driver.
-Valori induttanze? e soprattutto tipo/marca/reperibilità?

Butto li un'altra domandina: ma i Tent con regolatore di tensione+corrente e impedenza elevata come funzionano? E soprattutto sono replicabili? 160 euro per i soli filamenti non sono pochi.
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Messaggio da gluca »

6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo
Valori?
-Tensione AC secondario TA? Spesso su internet si trova un generico valore di 10VAC, ma mi sembra eccessivo. Io ad esempio con un ponte di diodi normale uso 7V (Ho fatto fare un trasformatore 0-5-7 per le finali (nella realtà un po' di più, ma ho anche tre prese 210-220-230 per il primario) e -7;-3.15;0;+3.15;7 per le driver.
-Valori induttanze? e soprattutto tipo/marca/reperibilità?
E' un pò un terno al lotto... il risultato finale (la tensione al filamento) dipende:

1) dalla caduta di tensione nel trafo
2) dalla caduta di tensione del ponte
3) dalla caduta di tensione nelle induttanze
4) e pure dalle valvole

La cosa migliore da fare è avere un trafo con molte prese al secondario ed alcune al primario per aggiustamento +/- 10%. Questo permetterà non solo di trovare il punto di funzionamento più vicino al nominale ma anche di riutilizzare gli stessi componenti per alimentare altre valvole diverse. Con i componenti che ho comprato per BB riesco ad alimentare più o meno tutte le finali con filamenti da 2.5V a 20V. Il secondario del trafo dei filamenti ha prese a 0, 2.5, 3.15, 5, 7.5 (positive e negative), ed il primario e 0, 200, 220, 240.

Le induttanze possono essere dimensionate con le formule classiche. Le avevo postato tempo addietro e le riporto per comodità
Per ingresso induttivo bisogna assicurare che la corrente attraverso la induttanza sia

Imin=(2*1.41*Vin)/(6*pi*pi*50*L)

dove Vin è in Vrms ed è la tensione PRIMA del ponte ed L la induttanza in questione. pi=3.14

la corrente di ripple attraverso la induttanza è

Iac=(0.6*Vin)/(2*pi*50*L)

La induttanza deve essere gappata per Idc+Iac, dove Idc è la corrente continua assorbita dall'amp.
Riporto di seguito anche le formulazze per i filtri LC
I filtri LC attenuano (12dB/oct) a partire da una frequenza di

1/f=2*pi*radq(L*C)

che va posizionata sufficientemente in basso per abbattere i 100Hz della rettiicazione. Inoltre per smorzare criticamente il filtro si dovrebbe tendere ad avere

Q=1/R*radq(L/C)

prossimo a 0.5. R è la resistenza in continua della induttanza (+trafo+Rtipica del ponte+ESR dei cap)

Queste ultime due formule, associate al requisito che la induttanza sia traferrata per la corrente che assorbe l'amp, possono esserti d'aiuto per scegliere la induttanza ed il successivo cap per un filtro con ingresso capacitivo.
Insomma c'è da spendere un pò di soldi in ferraglia da farsi avvolgere ad hoc oppure da scegliere nel catalogo hammond che è molto completo a dire il vero e con qualità onestissima. L'ingombro non è trascurabile e neanche il peso. I trasformatori devono essere realizzati con cura, essere a bassa induzione, avere uno schermo tra primario e secondario e non scaldare molto. Tutto ciò fa aumentare i costi. Ho anche utilizzato, ed utilizzo, toroidali commerciali che nonostante se ne dica peste e corna (banda passante elevata che trasmette al secondario i disturbi di rete) non hanno deluso e non hanno mostrato nessun difetto rispetto ai nuclei EI in prove back-to-back. Un'alimentazione con filtraggio LCLCL è molto più costosa di un regolatore ma assolutamente necessaria per le grosse valvolone con diversi A di filamento! Le 211/845 con i loro 3.25A richiedono abbondanti dissipatori per i regolatori, ancora peggio per la 813 (5A), ma sono "gestibili". Per andare oltre bisogna rinunciare ai regolatori a tre piedini e rifarsi tutto con componenti discreti, ma il calore rimane tutto. Oppure usare un filtro passivo.

Ricordo che gli LT e compagni non filtrano i disturbi ad alta frequenza quindi o si eliminano in partenza utilizzando un filtro LC od almeno CRC prima del regolatore oppure si aggiunge un LCL dopo il regolatore. Sempre che questi costituiscano un problema "udibile".
Butto li un'altra domandina: ma i Tent con regolatore di tensione+corrente e impedenza elevata come funzionano? E soprattutto sono replicabili? 160 euro per i soli filamenti non sono pochi.
No, non credo. Non è un progetto open source. Ma esiste lo schema di R Coleman che ho citato.


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Messaggio da pipla »

ciao
A me piace anche la soluzione dc semplice + rc filtro(riferimento massa laterale), pero con diodi
veloci a bassa caduta tipo mbr3045

http://www.digchip.com/datasheets/parts ... 3045WT.php

è incredibile quanto rumore sparisca
con questi diodi .

Remigio
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Messaggio da mrttg »

ciao
A me piace anche la soluzione dc semplice + rc filtro(riferimento massa laterale), pero con diodi
veloci a bassa caduta tipo mbr3045
Ciao Remigio posta uno schemino... per chiarezza
è incredibile quanto rumore sparisca
con questi diodi .
Come giustamente diceva il Penasa si sposta in alto servirebbero verifiche con DSO a larga banda e analizzatore e sonda di corrente.



Saluti Tiziano
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Messaggio da pipla »

ecco il solito schifo di schema , fatto con topo tra le mani.

mi devo decidere di installare un cad semplice per postare sti giochini.
a proposito quale, freeware possibilmante?

Immagine

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Messaggio da mrttg »


mi devo decidere di installare un cad semplice per postare sti giochini.
a proposito quale, freeware possibilmante?
Kicad oppure Tinycad

Saluti Tiziano
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Messaggio da hobbit »

ecco il solito schifo di schema , fatto con topo tra le mani.

mi devo decidere di installare un cad semplice per postare sti giochini.
a proposito quale, freeware possibilmante?

Immagine

Remigio



Originally posted by pipla - 27/10/2008 :  14:43:52
Un software free non specifico ma comunque funzionale, con un formato dati leggibile e che perciò può essere postato anche sui newsgroup dove non possono essere inserite immagini è FIDOCAD. L'ho scoperto navigando nel newsgroup dei radioamatori. Il link:
http://www.enetsystems.com/~lorenzo/fidocad.asp
Io lo utilizzo raramente perché in genere quando disegno un circuito lo simulo anche ed allora utilizzo LTSpice.
Oppure puoi anche crearti come feci molto tempo fa un file con PowerPoint di simboli che ti interessano con gli strumenti di disegno, ecco un esempio (quella che vedi è l'istantanea di una slide PP):

Immagine

Vorrei fare con l'occasione anche una domanda visto che ho un quartetto selezionato Billington di 6b4g (filamento a 6,3V :x ) che sono in origine delle Svetlana. Ancora non le ho provate ma è probabile che l'alimentazione in alternata non sia semplice da zittire e che debba valutare quella DC oppure venderle e prendermi delle 2A3B che i cinesi su Ebay vendono a dei prezzi ridicoli.
La mia perplessità è che con il filamento in DC le due estremità di questo si vengono a trovare a potenziali diversi, uno più alto di quello corretto (che tirerà meno corrente) e uno più basso (viceversa), solo il centro è alla giusta tensione di riferimento (e la giusta corrente verso l'anodo). Questo modo di lavorare della valvola è corretto? Le mie perplessità rispetto il DHT derivano da ciò perché mi viene da pensare che sia nel caso del filamento in AC che in DC si hanno dei forti compromessi un tempo forse giustificati, ma ora?
Chiedo venia se dovessi aver detto delle banalità! :oops:
Ciao

_________
Francesco

Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E alcuni che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
(J.R.R. Tolkien)
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
(J.R.R. Tolkien)
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Messaggio da UnixMan »

La mia perplessità è che con il filamento in DC le due estremità di questo si vengono a trovare a potenziali diversi, uno più alto di quello corretto (che tirerà meno corrente) e uno più basso (viceversa), solo il centro è alla giusta tensione di riferimento (e la giusta corrente verso l'anodo). Questo modo di lavorare della valvola è corretto?


Originally posted by hobbit - 28/10/2008 :  08:30:56
ecco un altro buon motivo per accenderli esclusivamente in AC... :|

Almeno in quel caso la differente polarizzazione si sposta lungo il filamento 50 volte al secondo, per cui la media resta nulla e non si creano gradienti spaziali fissi. Polarizzando in DC si ha che porzioni diverse del tubo lavorano con polarizzazioni (e quindi correnti) diverse. Internamente al tubo si creano gradienti di tensione e di corrente, dislocazioni della carica spaziale ed anche (conseguentemente ai gradienti di corrente) gradienti termici sulla placca e sulla griglia... un vero macello. :x

IMVHO, la cosa migliore e` quella suggerita da Pipla (TA con presa centrale), adottando poi qualche trucco "alla Broskie" per eliminare i 50Hz residui. E.g. si puo` iniettare un po` di 50Hz sulla griglia e/o sulla placca, giusto quanto basta per annullare la risultante in uscita. Se non ricordo male di una tecnica di questo tipo se ne parlo` anni fa` anche in un articolo su CHF (da una rapida ricerca sul CHF navigator, direi che forse era l'articolo "Il rumore nei triodi a riscaldamento diretto" a firma di Marco Ferretti sul n.ro 55).


Ciao,
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Messaggio da UnixMan »

http://www.digchip.com/datasheets/parts ... 3045WT.php

è incredibile quanto rumore sparisca con questi diodi.


Originally posted by pipla - 26/10/2008 :  22:37:32
Indubbiamente. In alternativa agli Shottky ci sono anche questi: MUR860

(gli MUR860 sono lo "standard" raccomandato dai "gainclonisti" :D ).

Per avere basso rumore, oltre al "fast switching" un'altra caratteristica da ricercare e` il "soft recovery". Ad esempio questi: BY329.

Molte info sui diodi in questo thread su diyaudio: High Speed Diodes

...e qualcosa anche in questo: BYM26C soft recovery high speed diodes


Ciao,
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Messaggio da PPoli »

Bene. Andiamo sul concreto. Al limite se risulta dispersivo spostiamo altrove.

Ho raccattato tutti i componenti.
Il crollo delle borse ho deciso che è finito (spero di non essere clamorosamente smentito) e quindi posso tornare a dormire la notte e a assemblare scatolotti elettronici.

Immagine

Gli LM 317 li ho. Ma mi sembra di aver capito che vi fanno schifo.
Siccome non ho il tempo per raffinati case al momento partirò con una bella tavolozza di multistrato e posso pertanto fare un po' di sperimentazione anche con alimentazioni diverse.

Il trasformatore che ho fatto fare "dovrebbe" avere (non ho ancora misurato) il secondario per la 6H30Pi a 0-7VAC.

Sbizzarritevi con i suggerimenti.
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Messaggio da gluca »

La mia perplessità è che con il filamento in DC le due estremità di questo si vengono a trovare a potenziali diversi, uno più alto di quello corretto (che tirerà meno corrente) e uno più basso (viceversa), solo il centro è alla giusta tensione di riferimento (e la giusta corrente verso l'anodo). Questo modo di lavorare della valvola è corretto?


Originally posted by hobbit - 28/10/2008 :  08:30:56
ecco un altro buon motivo per accenderli esclusivamente in AC... :|

Almeno in quel caso la differente polarizzazione si sposta lungo il filamento 50 volte al secondo, per cui la media resta nulla e non si creano gradienti spaziali fissi. Polarizzando in DC si ha che porzioni diverse del tubo lavorano con polarizzazioni (e quindi correnti) diverse. Internamente al tubo si creano gradienti di tensione e di corrente, dislocazioni della carica spaziale ed anche (conseguentemente ai gradienti di corrente) gradienti termici sulla placca e sulla griglia... un vero macello. :x

IMVHO, la cosa migliore e` quella suggerita da Pipla (TA con presa centrale), adottando poi qualche trucco "alla Broskie" per eliminare i 50Hz residui. E.g. si puo` iniettare un po` di 50Hz sulla griglia e/o sulla placca, giusto quanto basta per annullare la risultante in uscita. Se non ricordo male di una tecnica di questo tipo se ne parlo` anni fa` anche in un articolo su CHF (da una rapida ricerca sul CHF navigator, direi che forse era l'articolo "Il rumore nei triodi a riscaldamento diretto" a firma di Marco Ferretti sul n.ro 55).


Ciao,
Paolo.



Originally posted by UnixMan - 28/10/2008 :  18:32:00
Si, sono le classiche perplessità che tipicamente sorgono nell'alimentare in DC i filamenti e che di fatto condivido anche io. Gli approcci "posticci" alla Broskie od anche Bench continuo a vederli come complicazioni che, per indole, rigetto in maniera aprioristica.

Piuttosto che usare i 50Hz, io vorrei incominciare ad usare l'alimentazione ad alta frequenza (>40kHz). Il primo tentativo lo faccio con un modulo SMPS per il prossimo amp, vediamo come va. Dovesse andare bene e convicermi passo al retrofit di tutte le elettroniche ...

Ciao
PS tengo presente i suggerimenti per i diodi. Thanks

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Messaggio da gluca »

Il trasformatore che ho fatto fare "dovrebbe" avere (non ho ancora misurato) il secondario per la 6H30Pi a 0-7VAC.

Sbizzarritevi con i suggerimenti.

Originally posted by PPoli - 28/10/2008 :  21:00:56
Vabbè, ma la 6H30 è IDHT ... se proprio DC deve essere userei un CCS per trattare con più delicatezza il filamento all'accensione.

Ciao

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Messaggio da UnixMan »

Si, sono le classiche perplessità che tipicamente sorgono nell'alimentare in DC i filamenti e che di fatto condivido anche io. Gli approcci "posticci" alla Broskie od anche Bench continuo a vederli come complicazioni che, per indole, rigetto in maniera aprioristica.
aggiungere un partitore con un trimmer per iniettare un po` di 50Hz nella griglia ti sembra una complicazione? rispetto ad un alimentatore in DC per i filamenti?! :o

boh, non ti seguo, mi sembra che hai uno strano concetto di "complicazione"... :D

BTW, non li chiamerei affatto "approcci posticci". Almeno non quando si tratta di "bilanciare" la quantita` di 50Hz tra griglia e catodo di un DHT per annullare la risultante sull'anodo.

Non mi piacciono molto alcune proposte di Broskie che utilizzano tecniche simili su/attraverso uno o piu` stadi... temo che il nostro dimentichi (o faccia finta di dimenticare...) che nessuno stadio e` perfettamente lineare e pertanto quel rumore di alimentazione che "magicamente" sparisce quando misurato "a vuoto" (senza segnale), riappare sotto forma di IMD in presenza di segnale.

Ma qui` il discorso e` diverso. Se rendi uguali (i 50Hz o piu` in generale il rumore su) griglia e catodo, annulli il segnale di ingresso allo stadio e quindi semplicemente non c'e` nulla con cui intermodulare.

Non e` un "approccio posticcio", e` LA Soluzione (IMHO, naturalmente).

Piuttosto che usare i 50Hz, io vorrei incominciare ad usare l'alimentazione ad alta frequenza (>40kHz). Il primo tentativo lo faccio con un modulo SMPS per il prossimo amp, vediamo come va. Dovesse andare bene e convicermi passo al retrofit di tutte le elettroniche ...


Originally posted by gluca - 29/10/2008 :  00:56:25
per l'amor del cielo.... :o :x cosa risolvi, a parte introdurre una componente ad alta frequenza che ti rientra da tutte le parti e di cui non ti libererai mai piu`!? :evil:

E non pensare che i 40KHz non li senti... intermodulano anche loro, e con effetti ben peggiori di quanto non facciano i 50Hz!

Tranne che per le frequenze piu` basse, dove per altro l'orecchio ha meno sensibilita`, i prodotti di IMD della 50Hz producono bande laterali che (a meno di ampiezze abnormi) ricadono nella banda di mascheramento dell'orecchio e non danno alcun fastidio. Viceversa, utilizzando frequenze utrasoniche ti ritrovi prodotti di IMD talmente "distanti" dalle rispettive fondamentali da risultarne totalmente "slegati" ==> fastidiosissimi suoni spuri, possibilmente anche in piena banda fonica, che ti svaccano il suono...

Alla larga, alla larga!!!


Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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