Inviato: 15 ott 2008, 22:31
1. Quando terminai le superiori, avevo deciso di emigrare in Unione Sovietica per studiare Chimica all' Università di Mosca.
Usurai i testicoli a tutti i consolati, all' ambasciata URSS, all' Università di Mosca ecc. Alla fine mi dissero che sulla base dei titoli si poteva fare, previo superamento di un esame di lingua Russa. Piccolo dettaglio che avevo trascurato: le lezioni, i laboratori e gli esami erano in Russo e di parlare Inglese non se ne parlava neppure. Non conoscevo una parola di Russo per cui il tutto finì li.
2. Parlando con mamme e mammine, alcune mi dicono che nelle classi dei loro figli è alta l apresenza di figli di extracomunitari, alcuni dei quali non conoscono quasi per nulla l' Italiano, altri lo capiscono male, altri ancora sono bravissimi, in qualche caso i 'primi della classe'. Mi raccontano anche di piccole rivolte per evtare di trovarsi i figli inseriti in classi con la maggioranza di alunni figli di extracomunitari, con conseguente impossibilità di svolgere in classe almeno una piccola parte del programma scolastico.
Sulla base di queste due considerazioni non mi pare del tutto campata in aria la proposta del Maroni di prevedere un esame di accesso all' istruzione obbligatoria, che preveda l' inserimento nelle normali classi solamente di chi dimostra un' adeguata conoscenza della lingua italiana.
Per chi non supera il test sarebbero previsti corsi di italiano ecc. per portarli in condizioni di accedere alle normali classi senza creare pregiudizio agli studenti 'locali'. A stima, un annetto mi sembrerebbe un periodo assolutamente ampio
Ovviamente la sinistra è insorta, ma io francamente sempre meno capisco i sinistri.
Non avendo figli o nipoti e fregandomene di norma dei problemi della scuola, non riesco a comprendere meglio il perchè di una opposizione ad una proposta che mi pare possa fare intelligentemente gli interessi di tutti.
Chi conosce meglio le problematiche, ha voglia di chiarirmele?
Mauro
Usurai i testicoli a tutti i consolati, all' ambasciata URSS, all' Università di Mosca ecc. Alla fine mi dissero che sulla base dei titoli si poteva fare, previo superamento di un esame di lingua Russa. Piccolo dettaglio che avevo trascurato: le lezioni, i laboratori e gli esami erano in Russo e di parlare Inglese non se ne parlava neppure. Non conoscevo una parola di Russo per cui il tutto finì li.
2. Parlando con mamme e mammine, alcune mi dicono che nelle classi dei loro figli è alta l apresenza di figli di extracomunitari, alcuni dei quali non conoscono quasi per nulla l' Italiano, altri lo capiscono male, altri ancora sono bravissimi, in qualche caso i 'primi della classe'. Mi raccontano anche di piccole rivolte per evtare di trovarsi i figli inseriti in classi con la maggioranza di alunni figli di extracomunitari, con conseguente impossibilità di svolgere in classe almeno una piccola parte del programma scolastico.
Sulla base di queste due considerazioni non mi pare del tutto campata in aria la proposta del Maroni di prevedere un esame di accesso all' istruzione obbligatoria, che preveda l' inserimento nelle normali classi solamente di chi dimostra un' adeguata conoscenza della lingua italiana.
Per chi non supera il test sarebbero previsti corsi di italiano ecc. per portarli in condizioni di accedere alle normali classi senza creare pregiudizio agli studenti 'locali'. A stima, un annetto mi sembrerebbe un periodo assolutamente ampio
Ovviamente la sinistra è insorta, ma io francamente sempre meno capisco i sinistri.
Non avendo figli o nipoti e fregandomene di norma dei problemi della scuola, non riesco a comprendere meglio il perchè di una opposizione ad una proposta che mi pare possa fare intelligentemente gli interessi di tutti.
Chi conosce meglio le problematiche, ha voglia di chiarirmele?
Mauro