Vabbé Piergiorgio, se si tratta di riconoscere gli strumenti allora basta l'audio di una radiolina a transistor degli anni'70 di quelle che si usavano per ascoltare "tutto il calcio, minuto per minuto"...
Originally posted by dufay - 26/09/2008 : 11:18:12
E non sarebbe il caso che iniziassi ad interrogarti sui perchè?
Perchè riesci a riconoscere un Do0 (32,5Hz) di un pianoforte, anche da una radiolina?
Cos'è che ha di diverso rispetto ai segnali con cui misuri le tue creature, e che non riusciresti a sentire attraverso la radiolina (non i 30Hz, almeno)?
Alta fedeltà all'evento originale non vuol significare anche un tentativo di ricopiatura sia dell'estensione che della dinamica (per non parlare della collocazione virtuale nell'ambiente) del o degli strumenti?
Originally posted by dufay - 26/09/2008 : 11:18:12
L'alta fedeltà non esiste.
Un evento di qualsiasi natura è semplicemente irriproducibile.
Ci sarebbe da discutere per mesi interi su questo, iniziando a distinguere sulla diversa origine degli eventi registrati.
L'evento "live", per esempio, che è quello artisticamente più interessante, e l'evento "costruito", dove una grande orchestra (ad esempio) si "presta" per "confezionare" un disco.
Comunque sia, alta fedeltà di riproduzione significherebbe ricostruire fedelmente l'evento nello spazio-tempo, cosa evidentemente impossibile.
Pensare di poter ricreare in una stanza domestica le medesime condizioni di ascolto di un teatro, per esempio, è follia.
Prova ad alzarti, a teatro, per dirigerti verso il primo violino, e sentirai cosa cambia.
Prova a fare la stessa cosa a casa tua, e, dopo alcuni passi, non otterrai altro che sbattere la testa contro il muro...
Detto questo, c'è da chiarire un aspetto molto importante.
Non è affatto scontato che un minidiffusore, inserito in un determinato ambiente, in un determinato momento, con un determinato pubblico manchi di informazioni rispetto ai tuoi "bestioni" da 10Hz o 20Hz.
Gli errori ed i fenomeni di battimento, per esempio, non sono quasi mai indagati, ma possono far si che il tuo "performante" sistema (che ti da tante certezze e "tranquillità", solo perchè in linea teorica scende più in basso, e quindi, sempre secondo te, ha "di più" ed è più completo) in realtà riesca a produrre un millesimo delle informazioni utili di cui può essere capace un sistema che sulla carta abbia a certe misure dinamiche ed estensioni minori.
(E non è questione di dover interpretare ciò che manca, che invece sarebbe dato dal sistema che si ritiene più performante.
Il cervello è sempre demandato ad interpretare e ricostruire.
Anche durante gli eventi "live". Quindi il problema, di dover interpretare o meno, non si pone proprio).
In definitiva, un conto è quello che si pensa di avere, ed un conto è quello che si ha in realtà.
Questo accadrà sempre, se non si inizierà ad indagare il sistema completo (per intuire cosa accade), dove l'ambiente e l'ascoltatore sono due parametri imprescindibili, insieme ai realtivi "artifacts" (come li ha definiti Lovati).
E, nell'interezza di questo sistema, credimi, le tue SPL e le tue risposte in frequenza più o meno estese e lineari (sulla carta) contano meno di ZERO.
Lo sanno bene i musicisti (che spesso ed a ragione si tengono ben alla larga dalla cosiddetta hi-fi ed i relativi audiofili).
Perchè, in tutto questo discorso, alla fine, i primi campi di indagine dovrebbero essere proprio gli "estremi":
1)Conoscenza della musica e della sua natura
2)Conoscenza delle "dinamiche interne" all'utente finale: ascoltatore (uomo/orecchio/cervello)
Poi l'ambiente (dove certe misure continueranno a significare NULLA)
INFINE gli apparati (che ora, invece, sono gli unici oggetti d'indagine)
(Questa classifica non è stilata in ordine di importanza.
è semplicemente ordinata in questo modo, per evidenziare le carenze delle attuali "analisi").
Raramente mi è capitato di ascoltare dai vari "mostri sacri" della cosiddetta hi-fi, cioè i vari "impiantoni" presenti nei negozi, nelle fiere (da baraccone) e nelle case degli audiofili, qualcosa di lontanamente credibile ed emozionante.
Di solito sono solo frastuoni impressionanti (costruiti ad hoc, per impressionare, appunto) che nulla hanno a che spartire con la musica.
Del resto, sia gli audiofili che gli addetti ai lavori (tranne rare eccezioni) hanno deviato il settore verso altri parametri di valutazione, arbitrari.
La valutazione della bontà di un impianto, oggi, non si esegue usando la musica come termine di paragone.
Bensì vengono usati "metri" strambi, coniati dagli "idiofili" nel tempo.
Gli stessi audiofili, del resto, sono molto più interessati all'oggetto e poco (o per nulla) alla musica.
Troviamo in giro gente che si scanna per un fusibile o per un phon.
Altri che parlano di SPL o di cavi di alimentazione.
Se li critichi, ti dicono: "prova!".
Il problema sta tutto lì...
Certi impianti a me fanno vomitare.
Gli cambiano il cavo di alimentazione, e continuano a far vomitare....
Cosa dobbiamo provare, perciò?
Che c'è stata una differenza? Cioè che l'impianto faceva schifo, e dopo la sostituzione del fusibile ha continuato sempre a schifo, ma in modo differente?
A che pro, dunque, tutto ciò?
Se chiedi a questi qui cos'è un corno di bassetto, non lo sanno.
E non saprebbero quindi riconoscerlo...
Però sanno tutto di marche di amplificatori, di fusibili col "verso" ecc.
Come fanno a valutare il risultato, allora???
Semplice!
Coi parametri arbitrari di cui sopra accennavo...
Ecco perchè l'hi-fi, non solo non può esistere, ma tutta quella "scienza" che è stata costruita attorno a questo termine è divenuta una cosa pietosa ed indicibile.
Altro che hi-fi hi-end.
Io la definirei "the end" (of music)...
OT mode on
...in questo senso, mi viene in mente di quando (circa 25 anni fa) il compianto M° Dante Mircoli, iniziò l'esperimento di voler trasformare (in modo graduale) l'allora Banda Cittadina in un'orchestra di fiati.
Iniziò col cambiar nome (Corpo Musicale) e cambiar programma.
All'inizio oltre ai diplomati al conservatorio, c'erano anche i classici autodidatti della vecchia banda.
Scarseggiavano gli strumentisti per alcune "parti" (tipo il corno di bassetto, appunto) e così si affidavano le partiture ad altri strumenti.
Durante un'esecuzione, Dante Mircoli, compiaciuto del risultato, si girò verso un anziano clarinettista (autodidatta) e gli disse: "corno di bassetto!!!"
e quello gli rispose: "Tappo!"
(Dante Mircoli era un personaggio molto minuto, e di bassa statura. Il "clarinettista", non sapendo assolutamente cosa fosse un corno di bassetto, scambiò l'affermazione per un'offesa, ed essendo un personaggio di una certa età, mal digerì quella che per lui era chiaramente un'offesa. Così pensò bene di rispondere "a tono", ironizzando sulla statura del direttore)
OT mode off
Salutoni,
Fabio.
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"You can get more with a kind word and a gun than you can with a kind word alone."
(Al Capone)