Un problema non esattamente impellente, ma forse una informazione utile.
Quali metodi si conoscono per restaurare vecchi AP in carta la cui polpa dato il tempo trascorso spolverizza leggermente, perdendo fibra, e mostrando quindi una certa fragilità?
lacche, vinavil, lacca per capelli? Pozioni?
Saluti
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restauro AP in carta
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direi che si potrebbe procedere con un sistema simile alla collatura utilizzata in cartotecnicaUn problema non esattamente impellente, ma forse una informazione utile.
Quali metodi si conoscono per restaurare vecchi AP in carta la cui polpa dato il tempo trascorso spolverizza leggermente, perdendo fibra, e mostrando quindi una certa fragilità?
lacche, vinavil, lacca per capelli? Pozioni?
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Originariamente inviato da riccardo - 02/07/2008 : 12:45:55
http://www.grupponamias.com/index.html? ... carta.html
Filippo
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Beh, la collatura per immersione la vedo complicatina.
Quella per pennellatura, altrettanto, dato che l'AP è una sorta di tronco di cono, quale che sia la posizione in cui lo si tiene, mi pare che la gelatina risulti alla fine distribuita in modo disomogeneo.
Vedrei bene una collatura ad aerografo...
(non ho l'aerografo, quindi...)
Ti è già capitato di farlo?
E domanda, la gelatina, non va a modificare la massa e il peso della membrana?
Saluti
R.R.
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Quella per pennellatura, altrettanto, dato che l'AP è una sorta di tronco di cono, quale che sia la posizione in cui lo si tiene, mi pare che la gelatina risulti alla fine distribuita in modo disomogeneo.
Vedrei bene una collatura ad aerografo...
(non ho l'aerografo, quindi...)
Ti è già capitato di farlo?
E domanda, la gelatina, non va a modificare la massa e il peso della membrana?
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Conosco abbastanza bene quei procedimenti, erano un mio vecchio hobby da studente. Nel tuo caso mi sembrerebbe però piu' pratico pensare solo al ripristino strutturale della carta. Sicuramente tutto cio' che farai aumenterà la massa della membrana con conseguente variazione dei parametri di T&S attuali (potrebbe essere un bene o un male).
Bisognerebbe vedere il cono per capire lo spazio che hai per far passare il pennello, specie sul retro; bisognerebbe anche capire quanto è porosa la carta. Credo che procedure tipo quella del C37 vadano bene per qualunque cosa.
Per capire quanto è porosa la carta, prova a spennellare uno strato leggero di acqua distillato; potrai vedere come penetra ed alla fine evaporerà.
Il materiale da applicare deve essere sciolto in un solvente sufficiente lento da consentire una buona penetrazione, ma non pericoloso per i collanti o per le sospensioni. In genere le emulsioni in acqua (quelle che appaiono bianche come il latte ) penetrano molto poco (per lo meno quello che trovi in commercio); le soluzioni in acqua o solvente (quelle trasparenti) penetrano molto di piu'.
Qualunque cosa applicherai dovrai spennellarla a strati leggeri, in piu' passate ravvicinate (applicare la seconda passata prima che sia asciugata la prima).
Se applichi prodotti che da asciutti rimangono gommosi ed elastici (tipo vinavil) non ti varierà di molto la rigidità della membrana, ma avrai solo un aumento di peso (Fs piu' bassa ecc ecc.)
Viceversa se il prodotto è rigido da asciutto... la membrana sarà un pochino piu' rigida.
Spendi i quattrini e metti il C37
Io andrei sulla gomma lacca in alcool: è una soluzione e non un' emulsione, penetra bene, il solvente è poco aggressivo, anche se troppo volatile. Meglio fare il lavoro nelle ore piu' fresche.
Altrimenti finiture acriliche in solvente (tipo i trasparenti usati in carrozzeria come mano di finitura) o vernici per decorare il vetro (incolore, ovviamente).
Se il problema è molto blando, la lacca per capelli è un ottimo fissativo per carta e ti darà un minimo aumento di peso. Magari metti un nastro sulla sospensione.
Mauro
Bisognerebbe vedere il cono per capire lo spazio che hai per far passare il pennello, specie sul retro; bisognerebbe anche capire quanto è porosa la carta. Credo che procedure tipo quella del C37 vadano bene per qualunque cosa.
Per capire quanto è porosa la carta, prova a spennellare uno strato leggero di acqua distillato; potrai vedere come penetra ed alla fine evaporerà.
Il materiale da applicare deve essere sciolto in un solvente sufficiente lento da consentire una buona penetrazione, ma non pericoloso per i collanti o per le sospensioni. In genere le emulsioni in acqua (quelle che appaiono bianche come il latte ) penetrano molto poco (per lo meno quello che trovi in commercio); le soluzioni in acqua o solvente (quelle trasparenti) penetrano molto di piu'.
Qualunque cosa applicherai dovrai spennellarla a strati leggeri, in piu' passate ravvicinate (applicare la seconda passata prima che sia asciugata la prima).
Se applichi prodotti che da asciutti rimangono gommosi ed elastici (tipo vinavil) non ti varierà di molto la rigidità della membrana, ma avrai solo un aumento di peso (Fs piu' bassa ecc ecc.)
Viceversa se il prodotto è rigido da asciutto... la membrana sarà un pochino piu' rigida.
Spendi i quattrini e metti il C37
Io andrei sulla gomma lacca in alcool: è una soluzione e non un' emulsione, penetra bene, il solvente è poco aggressivo, anche se troppo volatile. Meglio fare il lavoro nelle ore piu' fresche.
Altrimenti finiture acriliche in solvente (tipo i trasparenti usati in carrozzeria come mano di finitura) o vernici per decorare il vetro (incolore, ovviamente).
Se il problema è molto blando, la lacca per capelli è un ottimo fissativo per carta e ti darà un minimo aumento di peso. Magari metti un nastro sulla sospensione.
Mauro
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come ha detto anche Mauro, potrebbe bastare il ripristino della coesione tra le fibre, il problema è che la cosa dipende dal tipo di fibra e dal contenuto di cellulosa. Se è una polpa a fibre lunghe a basso contenuto siliceo potrebbe bastare una bagnatura, magari addizionata con amido di mais (il comune appretto). Se invece la carta è di origine più povera, magari da polpa di stracci o paglia, sia il contenuto di cellulosa che la lunghezza delle fibre sarà minore e bisognerà usare un qualcosa che tenga insieme le fibre, però in genere una membrana del genere dovrebbe già essere trattata superficialmente ed avere un aspetto più rigido e compatto (p.e. le membrane dei Fostex..)Beh, la collatura per immersione la vedo complicatina.
Quella per pennellatura, altrettanto, dato che l'AP è una sorta di tronco di cono, quale che sia la posizione in cui lo si tiene, mi pare che la gelatina risulti alla fine distribuita in modo disomogeneo.
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Originariamente inviato da riccardo - 02/07/2008 : 22:54:26
Le variazioni di massa potrebbero essere veramente trascurabili, soprattutto tenendo conto della perdita di umidità dall'origine e, rispetto alle variazioni nel tempo derivanti dall'accresciuta igroscopicità della carta per perdita di rivestimento, e alla possibilità di degenerazione con produzione di muffe, direi che è il male minore
Unica cosa potrebbe essere una modificazione dell'aspetto della membrana, cambiamento di colore e opacità della superficie.
Filippo
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di materiale specifico sulla lavorazione della polpa di cellulosa ho visto poco o nulla, c'è molto di più sui profili o sui compositiVisto che si parla di membrane, alla cena del bottom il tuo amico costruttore di driver (mi scuso, ma non ricordo il nome), aveva piu' volte accennato ai materiali per la membrana ed alle tecniche di impasto. Hai qualche link dove approfondire?Filippo
Mauro
Originariamente inviato da MBaudino - 03/07/2008 : 11:38:27
spulcia QUI
da Freepatentsonline è possibile scaricare di tutto e di più dietro semplice registrazione
Filippo
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Un problema non esattamente impellente, ma forse una informazione utile.
Quali metodi si conoscono per restaurare vecchi AP in carta la cui polpa dato il tempo trascorso spolverizza leggermente, perdendo fibra, e mostrando quindi una certa fragilità?
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ciao so che anche lo spray lucida cruscotti al silicone può far qualcosa.
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Originariamente inviato da riccardo - 02/07/2008 : 12:45:55
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Un interessante restauro eseguito da PLovati è documentato piuttosto bene in questo 3d
Magari Piergiorgio potrebbe dire in che modo il lavoro ha modificato suono e parametri dell'altoparlante.
Saluti
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Magari Piergiorgio potrebbe dire in che modo il lavoro ha modificato suono e parametri dell'altoparlante.
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