Ciao Roberto,
io non ho mai cambiato il mat al mio giradischi. Quello attuale e' un EMT a trazione diretta e il mat originale fa parte integrante del complesso piatto/motore.
Il mio problema e' che non ho granche' modo e tempo di fare test: e' per questo che vorrei arrivare al finale della storia prima di aver letto tutto il romanzo
Non so nemmeno se mai faro' una cosa del genere, ma mi piace sapere che si puo' fare e il perche' si faccia. Solo che, da buon pigrone che considera l'hifi un passatempo e non un impegno vitale, vorrei avere la ricetta medica compilata da medico e non diventare il Dr. House della situazione.....
Porta pazienza...
Ciao,
Enrico
Caro Enrico, come dico agli amici, ho festeggiato le nozze d'argento, 25 anni e non ho ancora ucciso mia moglie, se non è pazienza questa......
Nonostante il dislocamento di apposite forze che devono dimostrare a tutti quanto sia cretino qualcuno, e non quanto sia interessante anche solo parlare di certe cose, proviamo ad andare avanti.
Un audiofilo il giradischi lo paragona ad un secondo ed al limite lo cambia con quest'ultimo, non si chiede in genere il perchè od il percome si origini quella diversità di suono, e ciò NON è bene.
Mi spiace che tu non abbia mai cambiato un mat....ma un mat per un test, lo trovi anche in uno dei cassetti di casa, e provare non costa niente, neanche tanto del tuo tempo.
Qualche ripiano o tavolo, l'avrai usato per poggiare il gira, e ti sarai accorto che il suono ne viene condizionato.
Il succo del discorso sta tutto lì, scusa se è poco!!!!... cioè come un gira possa condizionare la lettura ( il braccio tienilo fuori per ora, e la testina pure... e poi c'è il cavo e tutto il resto).
Io al momento ho un SP10 MK II, un gira che può aver qualcosa a che vedere col tuo. Ci ho passato sopra le ultime settimane in full immersion dopo averlo lasciato in disparte per diverso tempo, tanto che il CDP, si era preso qualche rivincita.
Se la regolazione del VTA, ti permette una buona escursione, prova con quello che hai a disposizione, a fare qualche esperimento. Su Epidauro qualche tempo fa, si parlò di utilizzare tre feltrini come punto di appoggio, per la parte con l'etichetta, in questo modo il disco risulta sospeso rispetto al piatto, pur non in maniera perfettamente consona alla bisogna. Alzalo se ti è possibile, fino ad appena sopra il perno, in modo che esso funga da centratore, ma non tocchi il disco. Poi prova con un pezzetti di gel, lo trovi come forma di decorazione per i vetri a Natale, od in farmacia. In seguito con diversi altri materiali, io ho realizzato anche dei dischi di piombo da usare come mat.
Con quel tipo di esperienze, cominci a carburare rispetto al concetto di accoppiamento elastico, con vari gradi di smorzamento e freq. di risonanza.
Poi prova a riempire tre sacchettini di polvere, con il solito talco, oppure cemento, li premi con forza con una tavoletta di legno ( ci sono trucchetti per calibrarli) e li poni sul piatto avendo cura di coprire la maggior superficie possibile, con questo artificio, potrai saggiare qualcosa che si avvicina ad un accoppiamento anaelastico.
Se hai un clamp in alluminio od ottone, ripeti le prove con l'utilizzo del clamp, poi ripeti le prove con un clamp in polvere oppure metti il tuo clamp sul disco, interponendo un sacchetino di polvere.
Imparerai più cose con questi semplici esperimenti, che leggendo mille documenti o ascoltando le conclusioni degli altri, non ti dirò, per far contento Mauro, ciò che potresti aspettarti
Cerca di fare il tutto con il volume piuttosto basso, se puoi cura un poco il contesto prima di operare.
La cosa più fessa che si può fare, è ridere di queste cose, o credere di avere in pungo la situazione dopo aver provato in maniera sommaria. Il solo usare il clamp in piombo, in polvere, od altro materiale, l'accoppiarlo a vite o tramite l'interposizione di polvere, cambia il suono in maniera importante. Assodare questo può spianare la strada sul come affrontare la strada per la costruzione di un giradischi, o valutarne gli aspetti costruttivi.
Se e quando si arriverà ad un approfondimento del concetto del moto relativo fra braccio (e di conseguenza una testina) ed il disco introdotti da Paolo, questi semplici test, possono fare capire il valore della lotta alle microvibrazioni, per le macro, spero che l'intelligenza abbia già lavorato a sufficienza.
Il segnale originario, viene modulato da quello prodotto dalle vibrazioni, il prodotto quali caratteristiche potrà avere?
Pensate alle migliaia di variabili prodotte da tutte le possibili iterazioni e su quali parametri possano incidere. Pensate al feed back che pur non in maniera omogenea per tutte le frequenze, si andrà ad inserire sul segnale originario, con un ampiezza ed un ritardo, che dipenderanno da vari fattori, ma che inciderà sul suono in maniera evidente, dato che verrà raccolto dalla puntina che vibrerà sotto il suo effetto.
Insomma in questo caso, come in altri, si dovrà trovare un modo per fermare le vibrazioni, anche se fossero, i loro effetti, incidenti su parti del suono che si collocano oltre i -30/40/50dB.
Ciao, Roberto
ps a proposito di esperimenti poco costosi, guardate cosa mi sono appena "accattato":
http://cgi.ebay.at:80/ws/eBayISAPI.dll? ... SA:AT:1123