Salve a tutti,
visto che nel Forum ci sono tanti esperti di "lampadine" , vi pongo un mio dubbio.
Leggendo l'articolo di Diego Nardi su CHF 83, pag. 32, si parla della variazione della THD cambiando il valore della resistenza di Source del Jfet, e fin qui nulla da ridire. Andando però a vedere lo schema del circuito (un cascode con Jfet basso e valvola alta) a pagina 37, noto che in relazione alla resistenza (3900 ohm) che forma il partitore resistivo che regola il bias della valvola, c'è scritto: " REGOLARE PER MINIMA THD". Vi risulta veritiera detta affermazione? Nelle mie simulazioni, pre-phono a transistor, cambiando i valori del partitore resistivo sulla base del transistor alto del cascode la THD non varia.
Ciao,
Claudio
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THD e ampli di Nardi su CHF 83
- clane
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Ciao, probabilmente ti dico cose scontate per te e quindi forse inutili. Io uso LT Spice (SWCAD III). Ho penato prima di arrivare ad avere simulazioni accettabili della distorsione; ho poi risolto imponendo degli step ''temporali'' brevissimi ( < 0,01-0,1 microsendi)..... Nelle mie simulazioni, ....
Mauro
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Marzio,
la mia domanda era nel contesto dell'articolo di Nardi, ossia la frase " REGOLARE PER MINIMA THD" non sarebbe dovuta andare vicino alla resistenza di Source del Jfet? Immagino Nardi parli di regolazioni fine, dato che i valori dei resistori sono pubblicati; quindi partendo dal valore di 3900 ohm, e variandolo di poco, varia la THD? Nel cascode a transistor, simulazione, la THD non cambia variando di poco la resistenza a massa del partitore resistivo del transistor alto.
Mauro, buono a sapersi! Io comunque uso Multisim7, che ha il THD distorsion analizer in tempo reale, e non mi pare abbia opzioni di settaggio.
Ciao,
Claudio
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la mia domanda era nel contesto dell'articolo di Nardi, ossia la frase " REGOLARE PER MINIMA THD" non sarebbe dovuta andare vicino alla resistenza di Source del Jfet? Immagino Nardi parli di regolazioni fine, dato che i valori dei resistori sono pubblicati; quindi partendo dal valore di 3900 ohm, e variandolo di poco, varia la THD? Nel cascode a transistor, simulazione, la THD non cambia variando di poco la resistenza a massa del partitore resistivo del transistor alto.
Mauro, buono a sapersi! Io comunque uso Multisim7, che ha il THD distorsion analizer in tempo reale, e non mi pare abbia opzioni di settaggio.
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Marco,
scusa l'ignoranza, ma che significa fugata a massa? Forse che lo schema di Nardi ha un condensatore di bypass sulla resistenza a massa del partitore resistivo? Se si, ma detto bypass non serve solo a disaccoppiare la CA dalla DC di bias della griglia (base)?
Ciao,
Claudio
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scusa l'ignoranza, ma che significa fugata a massa? Forse che lo schema di Nardi ha un condensatore di bypass sulla resistenza a massa del partitore resistivo? Se si, ma detto bypass non serve solo a disaccoppiare la CA dalla DC di bias della griglia (base)?
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Intendevo proprio quella Claudio...
Senza bypass, trattandosi di un ground grid, ti ritrovi ad avere una certa parte di retroazione in griglia, cosa che pare renda più lineare lo stadio seppur con perdita di guadagno.
Non ne sono sicuro ma mi viene da pensare che il comportamento non lineare reale del condensatore di bypass possa influire sulla forma d'onda in uscita, permettendo un punto di controllo per la cancellazione armonica.
Non trovi? Non a caso Nardi consiglia un lavoro di fino da fare sul sitema reale...
Magari mi sbaglio, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente.
Marco
Senza bypass, trattandosi di un ground grid, ti ritrovi ad avere una certa parte di retroazione in griglia, cosa che pare renda più lineare lo stadio seppur con perdita di guadagno.
Non ne sono sicuro ma mi viene da pensare che il comportamento non lineare reale del condensatore di bypass possa influire sulla forma d'onda in uscita, permettendo un punto di controllo per la cancellazione armonica.
Non trovi? Non a caso Nardi consiglia un lavoro di fino da fare sul sitema reale...
Magari mi sbaglio, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente.
Marco
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Premetto che non sono un'esperto di elettronica, quindi anche le mie simulazioni possono essere errate; dalla mia simulazione il residuo di alternata, misurato tra la base del transistor alto e la massa di alimentazione è di 245 micro volts, valore che scende a 31 micro volts quando connetto il condensatore di bypass da 0.47 micro Farads: è un'ordine di grandezza tanto deleterio 245 micro volts?
Sicuramente, come dice Marco, il bypass rende il tutto piu' lineare ma spesso non lo si trova usato, anche in pre a tubi (Tubecad, pre cascode ultralineare, se ben ricordo); avevo letto che è importante, ai fine della stabilita', di non usare valori alti nel partitore resistivo.
Ma tornando all'articolo di Nardi, che scrive: "a seconda della taratura dell'amplificatore di tensione, il livello della THD, e principalmente della seconda armoinica, puo' arrivare a variare anche di 10 dB......" e ancora : "La differenza tra i due estremi è davvero devastante e si ottiene variando il valore di una resistenza, QUELLA SUL SOURCE DEL FET".
Dato che in un cascode l'amplificatore di tensione è il transistor basso, il Jfet nello schema di Nardi, e che lui parla di variare la resistenza di source per variare la THD, la domanda sorge spontanea: perche' nello schema dice di variare un'altra resistenza, quella di bias del transistor alto, per fare la regolazione fine della THD?
Ciao,
Claudio
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Sicuramente, come dice Marco, il bypass rende il tutto piu' lineare ma spesso non lo si trova usato, anche in pre a tubi (Tubecad, pre cascode ultralineare, se ben ricordo); avevo letto che è importante, ai fine della stabilita', di non usare valori alti nel partitore resistivo.
Ma tornando all'articolo di Nardi, che scrive: "a seconda della taratura dell'amplificatore di tensione, il livello della THD, e principalmente della seconda armoinica, puo' arrivare a variare anche di 10 dB......" e ancora : "La differenza tra i due estremi è davvero devastante e si ottiene variando il valore di una resistenza, QUELLA SUL SOURCE DEL FET".
Dato che in un cascode l'amplificatore di tensione è il transistor basso, il Jfet nello schema di Nardi, e che lui parla di variare la resistenza di source per variare la THD, la domanda sorge spontanea: perche' nello schema dice di variare un'altra resistenza, quella di bias del transistor alto, per fare la regolazione fine della THD?
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Ottima domanda...mi sono letto l'articolo (che prima avevo solo sfogliato...). Mah, che dire...che si sia sbagliato? Che abbia scritto male nello schema? O nel testo? Magari voleva solo mettere nei guai gli "sfasa",
Ma tornando all'articolo di Nardi, che scrive: "a seconda della taratura dell'amplificatore di tensione, il livello della THD, e principalmente della seconda armoinica, puo' arrivare a variare anche di 10 dB......" e ancora : "La differenza tra i due estremi è davvero devastante e si ottiene variando il valore di una resistenza, QUELLA SUL SOURCE DEL FET".
Dato che in un cascode l'amplificatore di tensione è il transistor basso, il Jfet nello schema di Nardi, e che lui parla di variare la resistenza di source per variare la THD, la domanda sorge spontanea: perche' nello schema dice di variare un'altra resistenza, quella di bias del transistor alto, per fare la regolazione fine della THD?
Francamente mi ero letto solo l'incorniciato della redazione, che mi ha fatto ridere un sacco
Resta il fatto che, come dici giustamente, per giocare con la cancellzione armonica è meglio cambiare il punto di lavoro del FET, agendo sulla resistenza di source.
Marco
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Visto che non ci sono altri interventi,cataloghiamolo come un errore tipografico....
Ciao,
Claudio
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In passato ho avuto occasione di misurare la distorsione prodotta da svariate decine di 2A3, tra cui alcune monoplacca d'epoca.
Gli esemplari in mio possesso, realmente NOS, erano tutti rispondenti alle specifiche dichiarate da RCA e la distorsione massima si attestava al 5% di II armonica.
Nell'articolo in questione invece, si menziona una resistenza di placca di 1200 ohm ed una distorsione massima del 13%.
Mi chiedo che marca di 2A3 siano state utilizzate e quante ore di funzionamento avessero...
Sarebbe stato anche interessante sapere che impedenza di carico sia stata utilizzata, visto che TAMURA produce i TU in Amorfo da 2K, 3K e 3,5K.
Un caro saluto,
Silvano Sivieri
Gli esemplari in mio possesso, realmente NOS, erano tutti rispondenti alle specifiche dichiarate da RCA e la distorsione massima si attestava al 5% di II armonica.
Nell'articolo in questione invece, si menziona una resistenza di placca di 1200 ohm ed una distorsione massima del 13%.
Mi chiedo che marca di 2A3 siano state utilizzate e quante ore di funzionamento avessero...
Sarebbe stato anche interessante sapere che impedenza di carico sia stata utilizzata, visto che TAMURA produce i TU in Amorfo da 2K, 3K e 3,5K.
Un caro saluto,
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